Se è vero che non esiste un estremista islamico che non vada in moschea, è anche vero che i musulmani che ci vanno, in Italia, sono solo il 5 per cento.
Se ne deduce che il 95 per cento degli islamici sia da considerarsi moderato, e se ne deduce, ancora, che individuare gli estremisti nelle moschee non dovrebbe essere poi così difficile.
L’idea infatti è semplicissima, peraltro già accennata dal giornalista Magdi Allam e dal leader musulmano Abdul Palazzi: dichiarare l’Ucoii fuorilegge, sbatterli fuori.
L’Ucoii corrisponde a quei “Fratelli Musulmani” che legittimano il terrorismo suicida in Israele e quello che massacra gli americani e gli occidentali in Iraq, sono quelli che dopo la strage di Nassyria dissero che la colpa degli italiani era di essere lì, sono quelli che l’estate scorsa pubblicarono un comunicato dove Israele veniva paragonato a Hitler.
Più in generale sono poche centinaia di persone, rispetto a un milione di musulmani, che si sono auto-nominate rappresentanti della religione islamica col rischio che l’opinione pubblica pensi che ogni musulmano sia come loro: finanziatori dei terroristi iracheni, esaltatori di Hamas, solidali con Ahmadinejad, gente che oltre alle moschee sta cercando di gestire delle scuole, che esalta l’inferiorità della donna e l’impossibilità per un musulmano di abbandonare la propria religione. Non servono Consulte o Carte dei valori: basta la Costituzione, per liberarcene.
(Il Giornale, 6 ottobre)
***
Caro dott. Facci:
notiamo che di “licenze” lei se ne prende parecchie, soprattutto quando “opiniona” sulle musulmane e i musulmani in Italia.
Dati della Fondazione ISMU invece parlano di percentuale decisamente più alte del 5% “perentorio” che lei cita: in Italia il 46,1 per cento dei musulmani maggiorenni frequenta le moschee e gli altri luoghi di culto islamici, una quota simile al 49,7 per cento dei cattolici che vanno regolarmente in chiesa.
Le posizioni sulle questioni di politica internazionale sono articolate e condivise da un’ampia parte del mondo cristiano ed anche ebraico: siamo in molti a sostenere il diritto all’esistenza della Palestina, e siamo altrettanti a provare orrore di fronte ai bombardamenti quotidiani e agli eccidi di civili, che colpiscono un popolo virtualmente prigioniero in un lager a cielo aperto.
Vorremmo anche farle notare che la Consulta non è stata voluta dall’Ucoii, ma da Magdi Allam, e che dall’Ucoii è stata subita, con grande senso di responsabilità.
Vorremmo ricordarle che non è stata l’Ucoii a chiedere di farne parte, ma vi è stata invitata.
Vorremmo ricordarle che la “Carta dei Valori” è anch’essa un’invenzione del fantasioso Allam, e che sarebbe stata l’intollerabile discriminazione di un gruppo di persone solo a causa della loro religione, come già accaduto in passato, ad Ebrei e Testimoni di Geova.
Ma ciò che vorremmo più di ogni altra cosa è che qualcuno ci spiegasse il perché di questo bisogno spasmodico di esercitare la “libertà d’espressione” nella mera critica all’Islam. Intendiamoci, è una perversione come un’altra, e potremmo anche farcene una ragione. Ma, francamente, non comprendiamo dove stia il godimento.
Buona vita,
Mitra Egal Aden (ufficio del portavoce nazionale, rapporti con la stampa neo-con)
***
Gentile Mitra,
della Consulta islamica e della cosiddetta Carta dei Valori non m’importa nulla: ho già scritto che la Costituzione basta e avanza per regolare diritti e doveri di chi viva in Italia o di chi, come spero voi, vi sia solo di passaggio.
I dati della fondazione li trovo ridicoli e non mi risulta che siano stati presi sul serio da nessuno. Il Ministero dell’Interno parla di un 5-10 per cento di musulmani adulti che frequenta le moschee, e ciò mi basta.
Sull’improbabilità del vostro dato (46,1 per cento) gioca anche la logica; se è vero che in Italia vi sono 611 sedicenti moschee comprese quelle improvvisate in garage e scantinati (dato fornito dall’ultima relazione semestrale del Cesis) e se è vero che in Italia vivono circa 824mila musulmani, clandestini compresi (dato estratto dal Dossier statistico curato per la Caritas) se ne dovrebbe dedurre che ciascuna di queste moschee siano frequentate da una media di circa 674 persone per funzione quando le moschee italiane (le moschee, non gli scantinati e i garage) ne contengono in media poche decine.
Il diritto all’esistenza della Palestina e talvolta lo sdegno per certi sgraziati bombardamenti occidentali potrei condividerli talvolta persino io, il che è cosa molto diversa da legittimare, come fate voi, il terrorismo suicida in Israele e quello che massacra gli americani e gli occidentali in Iraq, oppure incolpare non altro che l’invadenza italiana dopo la strage di Nassyria, oppure paragonare Israele a Hitler in un annuncio sui giornali, o più in generale figurare tra i finanziatori dei terroristi iracheni, tra gli esaltatori di Hamas, tra i solidali con Ahmadinejad, tra coloro che esaltano l’inferiorità della donna e condannano l’apostasia: ragioni, unite ad altre più gravi e innominabili, per cui confido nella messa in fuorilegge del vostro movimento.
Lei mi chiede infine, gentile Mitra, il perché di questo “bisogno spasmodico di esercitare la libertà d’espressione nella mera critica all’Islam”.
La risposta è semplice: perchè da qualche tempo a questa parte, in Europa, si assiste da parte islamica a violenze e intimidazioni e intolleranze nei confronti della libertà di pensiero e di espressione a noi tanto care: si tratti di semplici parole, di satira, di lungometraggi, di articoli, di altissimi pulpiti porporali.
Questo con la complicità evidente, e spiace dirlo, degli stati leader del famoso Islam moderato.
Il bisogno spasmodico di criticare l’Islam, come lo chiama Lei, nasce dalla consapevolezza che sinora non lo si è fatto in modo proporzionato, qui da noi, bensì intriso di cedevolezza e abulia mentale.
In molti si sono stufati. Tra questi, io.
(Il Giornale, giovedì 12 ottobre)
Vai a vedere “The Road to Guantanamo”
Facci, sei rimasto indietro. Adesso si combatte il nemico interno.
Comunque, tanto per dire… 2 soldati israeliani rapiti fanno mille morti libanesi. Investite in soldati israelini. E’ addirittura più sfavorevole del cambio palestinese – israeliano (10 a 1).
Se si vuole poi si può anche parlare del cambio iracheno – americano (600000 a 3000 che fa 200 a 1).
Io sono abbastanza terrorizzato. E anche stufo va.
Equiparare tout court i fratelli musulmani al “terrorismo suicida […] che massacra gli americani e gli occidentali in Iraq” è una deformazione che può riuscire giusto sulle pagine del Giornale. Su Internet no. Su Internet ci sono i fastidiosi commenti.
Da wikipedia: The Iraqi Islamic Party was formed in 1960 as the Iraqi branch of the Brotherhood [dei fratelli musulmani, cioè], but as government repression hardened under the Baath Party, the group was forced underground. After the fall of the Saddam Hussein regime in 2003, the Islamic Party has reemerged as one of the main spokesmen of the country’s Sunni community. It has been sharply critical of the US-led occupation of Iraq, but participates in the political process.
(querelami questa ;-)
Senti, consiglio: studia, leggi i giornali e non solo wikipedia, telefona, chessò, a Magdi Allam.
Per quanto riguarda i Fratelli musulmani, alcuni di essi vivono on Italia perchè nei loro paesi sono ricercati.
Beh Facci, sei giornalista e quindi non ti è dato saper far di conto (chissà quanti soldi in busta ti frega Ferrara). Dalle statistiche che tu hai citato non si tiene conto del fatto che i maggiorenni sono 58/76 esimi della popolazione che per “regolarmente” si può intendere tranquillamente 1 funzione su 3 e non tutti i giorni (i cattolici migliori vanno ad 1 su 10: 3 di domenica 2 di sabato e 1 g gli altri giorni della settimana).
Ciò porta a una media (largamente ottimistica) di 157 adulti per moschea. Sempre tanti, forse, ma non così da giudicare i suoi tronfi toni entusiastici.
Ma si sa, i migliori giornalisti son quelli che san costruire castelli di carta su numeri tirati a caso.
D’altronde, visto che i cattolici in italia son 55 milioni circa (censis) e che le parrocchie sono 25700 (ANNUARIO CATTOLICO D’ITALIA) allora ogni giorno in chiesa ci sono circa 1000 fedeli (757 adulti). Le risultano chiese tanto piene?
Prima di buttare i musulmani, che lavorano, dobbiamo buttare gli italiani che non fanno una sega: quelli che contano i tombini, la metà dei giornalisti delle testate locali e nazionali, i bidelli in sovrannumero di certe scuole, i dirigenti dell’Alitalia che a 200mila Euro al mese provocano danni di bilancio di milioni e milioni…
Facci, guardiamoci in casa nostra prima di iniziare la caccia alle streghe. Con tutto il rispetto.
>telefona, chessò, a Magdi Allam
LOL!!! Chi, questo Magdi Allam? Il Pinocchio D’Egitto?
http://www.carmillaonline.com/archives/2003/04/000155.html
Oppure si può leggere questo:
http://kelebek.splinder.com/1117794171#4931829
per scoprire quanto può essere creativo ” Allam.
le ipotesi credo siano due (i) il facci deve scrivere queste cose, se neppure su il giornale lo pubblicano piu’ (ii) il facci cerca di riempire il vuoto lasciato dalla fallaci. non sono quale delle due ipotesi sia piu’ inquietante.
Questo pezzo era da inserire senza commenti, o da non inserire affatto. Tanto chi non ci vuol sentire non ci sente. In ogni caso è assolutamente da apprezzare il tono con cui almeno tu ti rivolgi a certi personaggi: dovrebbe essere il minimo, e invece, di questi tempi, non è davvero poco.
No, non diciamo sciocchezze. Facci non è la Fallaci, nè è paragonabile a lei.In nessuno aspetto.
Ma se vuole avere un’idea realistica dell’ Islam, e dell’Islam in Italia , Magdi Allam non è proprio la persona più adatta.E’ un consiglio anche questo.
Altrimenti sì, poi si sente solo chi si vuole sentire.
DECRETO-LEGGE 3 ottobre 2006, n.262.
pubblicato in G.U. del 3 ottobre (quindi IN VIGORE)
ART. 32
Riproduzione di articoli di riviste o giornali
1. All’articolo 65 della legge 22 aprile 1941, n. 633, dopo il
comma 1, e’ inserito il seguente:
«1-bis. I soggetti che realizzano, con qualsiasi mezzo, la
riproduzione totale o parziale di articoli di riviste o giornali,
devono corrispondere un compenso agli editori per le opere da cui i
suddetti articoli sono tratti. La misura di tale compenso e le
modalita’ di riscossione sono determinate sulla base di accordi tra i
soggetti di cui al periodo precedente e le associazioni delle
categorie interessate. Sono escluse dalla corresponsione del compenso
le amministrazioni pubbliche di cui all’articolo 1 del decreto
legislativo 30 marzo 2001, n. 165.».
Decadrà il 3 dicembre se non convertito in Legge, ma per ora è più vigoroso che mai.
LA LEGGE E’ VGVALE PER TVTTI.
Anche per Gianluca Neri.
Addì 12 ottobre 2006, in Milano.
@Chora: magari ha pagato.
Caro Facci.
Poichè non la reputo uno stupido, nè un impulsivo, devo chiedermi il perchè di articoli siffatti.
La risposta è molto semplice e alla portata di tutti. Che però accecati dallo sdegno, non ci pensano.
Il suo “Giornale” ha una linea editoriale molto definita e nitida nella sua rozzezza mentale.
Linea finalizzata non tanto a supportare questo o quello, quanto ad aumentare il fatturato sfruttando le povere tasche degli abbrutimenti mentali altrui.
Lei vi scrive e ne è, suppongo, lautamente retribuito.
Quindi si adegua.
Stop, non meniamocela troppo
“Se è vero che non esiste un estremista islamico che non vada in moschea, è anche vero che i musulmani che ci vanno, in Italia, sono solo il 5 per cento…”
“…Il Ministero dell’Interno parla di un 5-10 per cento di musulmani adulti che frequenta le moschee, e ciò mi basta…”
nella prima affermazione la percentuale era solo del 5% e nella seconda il dato oscilla tra il 5% e il suo doppio, cioè 10%. L’omissione del dato completo nella prima affermazione era, credo, voluta e ciò rende tutto il ragionamento capzioso.
Però a me Facci fa tenerezza, li, bello come il sole e dritto come un fuso, G.I. Joe di italica stirpe a guardia del mormorante Piave.
Ora, che riesca a definire “sgraziati” i bombardamenti mi sembra comunque un enorme passo avanti rispetto alla tesi delle bombe intelligenti, no? Intelligenti si, ma fastidiosamente kitsch, perdinci.
Due cose, però, mi sembrano un po’ stravaganti.
1) l’uso double-face che vorrebbe fare della Costituzione: carta fondamentale per alcuni, foglio di via per altri.
2) il tono testicolare con il quale annuncia la fine delle sue “cedevolezza e abulia mentale”.
Sembra quasi di vederlo, nell’immediato futuro, con un passamontagna in cashmere, un manganello griffato Giugiaro e l’olio di ricino speziato al rosmarino mentre da un’aggraziata caccia a noi barbute e barbuti.
Mi sa che ce lo siamo giocati, e scommetto che dipenda da un’esotica variante dell’abulia, se mai ne esistesse qualcuno che non sia mentale.
Brrrrrrrrrrr.
Anyway, mi congedo, distribuend baci alle donzelle, virili strette di mano ai cavalieri, e a FF – che è di tutt’altra specie una – pacca sul groppone.
Dacia Valent, “una certa personaggia” come mirabilmente l’eretico quelli come noi.
Premesso che condivido la posizione legalista che preveda il rispetto della legge “ed il resto son cazzate” (è poco, ma sarebbe già molto sia per gli italiani che per i musulmani)faccio solo notare due bizzarrìe nella risposta di Mitra (insomma già il nome…e poi si pensa male…):
1) non so dire se il 46,1% dei musulmani vadano in moschea, di sicuro trovo irrealistico, come dice Mitra, che ci vada il 49,7% dei cattolici, a Messa. La Domenica mattina le chiese sono vuote, anche se i musulmani amerebbero magari pensare che le armate cristiane siano ancora numerose e compatte.
2) non so se sia un lapsus, ma dire che “siamo in molti a sostenere il diritto all’esistenza della Palestina” non mi sembra una precisazione pertinente, lo trovo Ovvio. Sarebbe invece pertinente affermare “siamo in molti a sostenere il diritto all’esistenza di Israele”, ma quel nome, proprio, non riescono a pronunciarlo.
Mi chiedo perchè nella sua replica il signor Mitra non fa nulla per difendere l’Ucoii dall’accusa di legalizzare il terrorismo.
ho trovato il link a questa pagina su http://www.wikio.it
Claudiano,
Israele mi sembra che esista da mo’, lo stato che ha bisogno che gli venga garantito il diritto all’esistenza, senza subordinarlo alle priorità di altri – è proprio la Palestina.
Non credo affatto che la sorella abbia fatto un lapsus, au contraire. Direi che sia proprio la sua reazione, Claudiano, ad essere perfettamente in linea con le teorie di Pavlov sui riflessi condizionati: il mondo è popolato da persone che non riescono proprio a pensare al destino della Palestina senza mortificarlo per le esigenze di uno stato che in quanto a violazioni del diritto internazionale – quel codice di cui noi persone e stati civili ci siamo dotati e che se viene violato da un puzzone che prega con il culo per aria gli guadagna “sgraziati bombardamenti” – non è secondo a nessuno.
Che vuole, Claudiano, a me sembra, invece, molto pertinente.
A me non interessa sapere quante siano le persone che frequentano chiese e moschee: mi interessa di più capire quali siano le fonti alle quali un giornalista più o meno serio, un apprendista opinion leader, attinge per scrivere.
Mi interessa capire per quale motivo Filippo Facci – dopo aver opportunamente emendato la letterina di Mitra – finga di rispondere all’Ucoii quando è stato il mio ufficio (quello del portavoce nazionale della IADL) a scrivergli su carta intestata. Da quasi l’impressione di essere un Torchiaro qualunque.
Mi piacerebbe capire per quale motivo le famiglie arabe non possano avere – come le hanno le famiglie inglesi, francesi, americane – oppure perché le famiglie musulmane non possano avere – come le hanno le famiglie cattoliche, ebree, protestanti – delle scuole arabe o islamiche che dir si voglia.
Da quando in qua il credo religioso di qualcuno può essere demonizzato così comodamente? Non accadeva da centinaia di anni che vi fosse una così palese forma di persecuzione religiosa, e si pensava che dopo la tragedia del ventennio che insaguinò il mondo la lezione l’aveste imparata.
Nel caso dell’Ucoii, che FF vorebbe “cancellare dalla storia”, non ci è dato sapere per quale motivo dovrebbe esserlo. Perché lo dice una persone talmente squalificata da non scrievre nell’altro che patetici appelli antislamici dalle pagine del Corsera? Perché lo dice un signore a cui è stata interdetta la frequentazione di suo figlio perché lo “amava” un po’ troppo come denunciato dalla moglie divorziata?
La Costituzione non serve a garantire i diritti di alcuni ponendoli al di sopra degli altri: se la Fallaci (o Facci) hanno il diritto di esprimere i loro punti di vista, ce li ha anche l’Imam di Carmagnola. Se la libertà di culto è garantita a tutti senza distinzioni, di quel tutto fanno parte anche i musulmani e le musulmane. Ed è sempre lo “scacciamusulmani” di Facci, altrimenti detto “Costituzione della Repubblica Italiana” a stabilire che il fine di religione o di culto d’una associazione od istituzione non possono essere causa di speciali limitazioni legislative, né di speciali gravami fiscali per la sua costituzione, capacità giuridica e ogni forma di attività.capacità giuridica e ogni forma di attività.
By the way, tutto ciò è divertente. Leggere FF che su il Giornale scrive a “Sorella Mitra” è assolutamente impagabile. Anzi, se proprio dovessi pagare, beh, lo farei senza discutere. Meglio di un Pearl Rabbit in compagnia.
Dacia Valent
Dacia Valent, ho parlato di Ucoii perchè la tua IADL non conta un cazzo.
Per il resto a te non rispondo, perchè so chi sei, che cosa dici, che cosa pensi.
Anch’io tifo tumore, ma per te.
Caro Filippo Facci,
lo ripeto, sei sempre più tenero, soprattutto quando batti quei bei piedoni che farebbero diventare fetish anche una bigotta intransigente quanto me.
Cool down, piccinin, se davvero noi non si contava un cazzo, col cazzo che rispondevi, non ti pare?
Ho trovato comunque interessante il tuo metodo di manipolazione della “non notizia” e de “l’opinabile opinione”: fingi con i tuoi malcapitati lettori che il tuo interlocutore sia l’Ucoii, mentre sei penosamente consapevole che stai rispondendo alla mia segretaria.
Leggendoti si ha l’impressione che sia quella di “manipolazione” l’unica libertà a te cara.
Dacia Valent
Facci, un consiglio:
quando qualcuno ti segnala wikipedia, vacci a dare un’occhiata. Ti fai una cultura. Può servire anche a un giornalista.
Io non ho intenzione di fare l’avvocato né dell’UCOII né della Fratellanza Musulmana (che avrebbero bisogno di avvocati e portavoce migliori, fra parentesi). Sono intervenuto soltanto nel merito di una tua affermazione: i “Fratelli Musulmani”, secondo te, legittimerebbero il terrorismo suicida “che massacra gli americani e gli occidentali in Iraq”. Chi te l’ha detto? Magdi Allam. Al telefono. Ma sei sicuro di aver capito bene?
Io ti ho fatto presente che la Fratellanza Musulmana, in Iraq, è presente con un partito. Si chiama Iraqi Islamic Party ed è stato molto critico nei confronti nell’intervento americano, ma ha partecipato alla formazione del governo. Al punto che Tariq Al-Hashimi, segretario del partito, è attualmente vicepresidente dell’Iraq. Hai capito bene: proprio quell’Al-Hashimi che ha perso un fratello tre giorni fa in un attentato.
Sei ancora sicuro di aver capito bene quello che ti ha detto Allam?
E secondo te, nell’era di Allam, ha senso ribattere a uno sconosciuto che per conoscere questo argomento bisogna chiamare Allam al telefono? Se qui dentro siamo in trenta, cosa facciamo, chiamiamo tutti e trenta il povero Allam? Non ha proprio niente di meglio da fare che spiegar cose a gente come te, che non sempre capiscono bene?
un bel lapsus. Ho scritto: “Nell’era di Allam”. In realtà volevo scrivere: “Nell’era di Internet”. Che a volte sì, può essere più attendibile di Magdi Allam (non sempre, naturalmente;-)
>Mi piacerebbe capire per quale motivo le famiglie >arabe non possano avere – come le hanno le >famiglie inglesi, francesi, americane – oppure >perché le famiglie musulmane non possano avere – >come le hanno le famiglie cattoliche, ebree, >protestanti – delle scuole arabe o islamiche che >dir si voglia.
Cara Dacia, cio` che accomuna tutte queste istituzioni straniere in Italia e` che permettono ai ragazzi con culture di provenienza diverse dalla nostra di non perdere le loro origini, o di integrare la vita nel nuovo mondo italiano con la
qualcosa a cui appartengono. Cio` non nuoce finche ` in queste scuole ricevono insegnamenti e principi che non contraddicono o sminuiscono o interpretano troppo alla buona la costituzione(supponendo che questa basti, fidiamoci di Facci). Ora, secondo me francesi o americani(laici, cattolici, protestanti, ebrei) hanno un background in comune con l’italia contemporanea molto piu` che ragazzi provenienti da paesi islamici(un’identita` e/o cultura anglo-europea se vuoi). Capisci che ad esempio una scuola americana preoccupi di meno, che si abbia meno paura che un americano o un francese si ghettizzino, si isolino, non si integrino e magari vengano esposti a ideologie estremiste: non e` razzismo, e` saper contare fino a 10. Credo siamo liberi di creare scuole arabe a migliaia ma se e` la parificazione con la scuola pubblica che si cerca allora le famiglie degli arabi in questo caso dovranno sopportare un occhio piu` attento e sospetto nei loro confronti, non e` colpa ne` mia ne del 99.99% di loro se c’e` il terrorismo, ma c’e` ed e` islamico adesso, ed ha dei centri di reclutamento anche scolastici per cui dovranno sopportare il sospetto e i controlli.
Quando nascera` il fondamentalismo francese anche i francesi dovranno sopportare lo stesso atteggiamento quasi, dico quasi islamofobico (magari sara` francese-fobico) che a volte si nota in italia. Magari a volte si esagera ma non si puo` far finta di nulla, la fobia e` una paura esagerata, ma spesso le paure non sono infondate e immotivate, neanche in questo caso credo.
Ehm, Leo… senza nulla togliere a wikipedia: fino a poco tempo fa (se ne parlò anche qui, rammento) dava la forma di governo della Giordania come “repubblica”… Ora la pagina è stata del tutto rifatta e l’errore corretto, ma cmq a scanso di equivoci verificherei sempre le fonti ove possibile. Consiglio spassionato da ex mestierante…;o)))
Alla Sig. ra Valent: lungi da me fare l’avvocato d’ufficio di Filippo Facci, che a mio modesto parere è perfettamente in grado di fare apologia di sé, e di Allam… sul cui punto di vista avrei anch’io parecchio da ridire. Ma questa frase, mi perdoni, la trovo decisamente fuori luogo:
“… Perché lo dice un signore a cui è stata interdetta la frequentazione di suo figlio perché lo “amava” un po’ troppo come denunciato dalla moglie divorziata?”
Ora, se si debbono confutare le opinioni di chicchessia, la vis polemica può essere uno strumento efficace, così come la provocazione intelligente. Sta bene, fa parte del gioco: a volte neanche tanto fair play, visto come si svolgono i dibattiti fuori e dentro l’agorà mediatica oggidì. Ma è talvolta funzionale al risultato.
Però, vorrei sapere che ci azzecca questa insinuazione velenosa con le opinioni espresse da Allam sul Corriere: screditarlo e attaccarlo sul piano personale per svilire le sue idee politiche, più o meno condivisibili, mi sembra una tattica pericolosa. E meschina.
Francamente, non credo che quanto Allam possa aver fatto o meno nella sua vita privata e/o coniugale contribuisca a dare o togliere un valore aggiunto a ciò che scrive. E in ogni caso, sono affari suoi. A meno che non si faccia del moralismo peloso e pretestuoso. Cosa che così mi auguro non sia…
Cordialmente,
Anvedichejedi
E’ ormai appurato che gli studenti di via Ventura si sono seduti sui banchi prima ancora del via libera istituzionale.
Non è un segno di scarso rispetto per le istituzioni?
Da quanto risulta, nella scuola si studiano due ore settimanali di Corano oppure si può optare per la religione cristiana. Ma i libri di testi per la religione cristiana sono forniti dal ministero dell’educazione egiziano.
Vi pare normale?
Risulta che un centinaio dei bambini di Via Ventura siano lo zoccolo duro dei frequentatori della scuola islamica di via Quaranta (che si chiamava “Alba dell’Islam”) dove al mattino si intonava un inno alla guerra santa, scuola che indubbiamente predicava la cultura della separazione ed esaltava i valori islamici più estremi.
Perchè dovremmo pensare che sarà diverso?
In ogni caso l’ex preside di Via Quaranta, Aly Sharif, ha detto che «Via Ventura è una buonia soluzione perché la scuola che sorgerà proseguirà sulla stessa strada di via Quaranta».
Chiaro?
La stragrande maggioranza dei bambini stranieri studia in ordinarie scuole italiane.
C’è qualcosa di male, secondo voii?
Il ministro dell’Istruzione ha detto che “è dentro la scuola pubblica che si gioca la sfida dell’integrazione, resistendo alla tentazione che ciascuno possa farsi i propri segmenti di istruzioni separati da barriere stagne”.
Non siete d’accordo?
In aaltre parole: non pensate che studiare il Corano e imparare l’arabo possa contribuire a una cultura di isolamento rispetto al Paese in cui si vive?
Una ghettizzazione anzichè un’integrazione?
Ci sono anche degli islamici a essere scettici sulla scuola. Il vicepresidente della Comunità Religiosa Islamica di Milano, Yahya Pallavicini, ha detto che si rischia la degenerazione degli istituti stranieri in tanti piccoli ghetti”, e che “la nostra prospettiva è favorire l’ingresso degli studenti islamici nel sistema di istruzione statale».
Più o meno loo stesso ha detto lo scrittore iracheno Younis Tawfik, membro della Consulta per l’Islam: «In questo modo si crea una generazione chiusa in un’identità protetta».
Sbagliano?
Caro Matteo,
forse sarebbe il caso di provare a considerare il tutto da un’ottica differente: eiste una prima generazione di migranti che è accomunata – non importa quali siano le loro origii nazionali o le loro credenze religiose – dal desiderio per lo più irrealizzabile, di tornare un giorno – ricchi ed importanti – a tirarsela al loro villaggio.
Ma soprattutto una prima generazione che vede i propri figli crescere lontani dall’identità che hanno sempre considerato la loro, e dall’indentià che resterà loro “appiccicata” addosso, grazie anche a manipolatori della specie di Facci, i quali non cesseranno mai di chiamarli “immigrati”, invocare la loro cacciata a colpi di una Costituzione che conoscono solo loro.
Devi avere ben poca fiducia in questo paese per immaginare che il semplice fatto di frequentare una scuola elementare, sottragga questi bambini alla socializzazione con loro coetanei indigeni. Esistono giornaletti, libri, televisione, musica, sport. Ed in generale, ritengo che tu faccia confusione (scusami se non dovesse essere vero) l’integrazione con l’assimilazione
La verità è che questi ragazzini, non importa quale scuola frequenteranno, stanno crescendo esattamente come gli altri ragazzini che crescono in Italia.
Ora se la Costituzione – la nostra, non quella di Facci – agli artt. 30,33,34 prevede alcune cose, regolate da successive leggi dello stato, il fatto che le istituzioni preposte al controllo dei requisiti della scuola di via Ventura (che, per inciso, si chiama Al Fajr [L’alba] e non Al Fajr al Islam [L’alba dell’Islam] come vorrebbe farci credere il nostro “Telesio Interlandi” Facci, manipolando il suo lettore al fine di renderla più “minacciosa”) non abbiano risposto per mesi, adducendo sempre maggiori ostacoli – non richiesti ad altre scuole, come fa giustamente notare il Codacons – mi sembra una flagrante violazione non solo del diritto allo studio di questi ragazzini, ma anche del diritto dei genitori di decidere che genere di istruzione desiderano per i figli.
Per il resto, suppongo che essere passati per le mani di giornalisti militanti come Facci abbia creato in te un’immagine falsamente minacciosa di noi musulmane e musulmani: così come non esiste un monolitismo cattolico, od occidentale, nemmeno l’Islam ne soffre.
Fare un processo alle intenzioni si avvicina pericolosamente ad una valutazione negativa della nostra diversità (se mai ne esistesse una, naturalmente). Esistono metodi di controllo, previsti dalla legge, che consentirebbero di monitorare ciò che si insegna in quella scuola ed anche il metodo di insegnamento.
L’unica cosa che mi pare, comunque, lampante, è che in italia non si vuole consentire lo stabilimento di quella scuola. Ma solo di quella, visto che a Roma di scuole arabe ve ne sono due o tre e sino ad oggi non risulta abbiano sfornato alcun genere di persone dedita ad attività turpi legate alla conquista della “città santa”.
Questo è quanto.
Dacia
Caro Anvedichejedi,
quella frase non era riferita ad Allam. Era riferita all’altra fonte “qualificata” di Facci, Palazzi Massimo, ex mormone convertitosi all’Islam, redattore di una rivista pubblicata dall’ambasciata iraniana nella quale teorizzava – già una decina di anni fa – la cancellazione di Israele dalle mappe, diventato “l’Imam sionista” qualche anno fa, frequentatore e sostenitore del gruppo “kahane” (considerato anche dagli USA un gruppo terrorista, del quale faceva parte Baruch Goldstein, quello che con un fucile mitragliatore fece una strage nella Moschea di Gerusalemme) tanto da trovare sul sito http://www.masada2000.org foto di questo “musulmano” con didascalie tipo “Palazzi, un ebreo migliore degli ebrei antisionisti”.
Quello che il nostro emulo di Telesio Interlandi definisce un “leader musulmano” non frequenta musulmani (alla stregua di Allam) ed è stato allontanato anche dall’insegnamento per gli stessi motivi per i quali un giudice lo ha interdetto dai contatti con il figlioletto, sulla base della denuncia dell’ex-moglie e di alcuni genitori degli amichetti del piccolo.
Forse a te sembrerà meschino, ma se quest’uomo viene accreditato come fonte sulla quale si basa la sparata di Facci, allora questa sparata assume un valore completamente diverso: si basa sulle richieste di un pedofilo che la nostra comunità ha emarginato per ovvi motivi e che con la comunità ritiene di avere conti in sospeso.
Ognuno, comunque, non solo ha le fonti che preferisce, ma soprattutto ha le fonti che si merita.
Dacia Valent
Questi parlamentaruncoli….depressi che hanno bisogno della coca per una erezione intellettuale decente con i nostri soldi comprano droghe dalle organizzazzioni mafiose……
che poi ci comprano armi per uccidere i magistrati, altra droga per intossicare i nostri figli….
FUORI I NOMI
dei disonorevoli drug test positive
http://WWW.RIBERAONLINE.BLOGSPOT.COM
Santo cielo.
http://www.ilvelino.it/articolo.php?Id=269502#269502 E qualcuno ancora ci discute, anziché calzare un paio di anfibi con la punta di metallo.
Fico, ereticuccio mio,
ma sei sicuro che le cose siano andate come dice quel lancio? Insomma, sei pronto a sottoscrivere la notizia?
E se magari risultasse completamente inventata, saresti disposto a prostarti, indossando un perizoma leopardato, e massaggiarmi gli alluci con la lingua?
Sai, giusto per sapere…
mrs Dacia Valent
Scusa, Dacia, qualche domanda:
1) credi che ogni donna, italiana o no, una volta raggiunti i 18 anni, abbia il diritto di convivere con un uomo e che la sua famiglia non deve farle violenza per evitare cio’?
(Hina credo avesse 17 anni ma non credo la famiglia avrebbe smesso di minacciarla se ne avesse avuti 18). Credi che molti musulmani che vivono in Italia la pensino come te?
2) a me pare che alcuni (parecchi?) musulmani non condividono il diritto al punto 1). Se cio’ e’ vero, credi che sia legittima una politica, da parte dello stato italiano, dove si dica “chi vuole vivere in Italia e magari diventare cittadino italiano, deve rispettare questi diritti, altrimenti verra’ espulso”? Appoggeresti e sosterresti questa politica presso la comunita’ musulmana (insomma, chiederesti ai vari imam di menzionare questo nelle loro prediche)?
3) parli di diritto all’espressione per l’imam di Carmagnola. Ma sei d’accordo che chi istiga in pubblico alla violenza contro qualcuno debba essere punito? Questo vale anche per Calderoli e per la Fallaci ovviamente.
Saluti.
Carlo,
1) credo che noi donne – di qualsiasi specie, colore, forma, religione, marca – abbiamo il diritto di disporre della nostra vagina liberamente.
2) che lo stato si occupi di costringere persone che hanno il diritto di opinionare sul uso della mia vagina, mi sembra aberrante. Ogni genitore vorrebbe che sua figlia evitasse di darla all’ammasso, e ritetrrei ridicolo che una legge obbligasse i genitori musulmani a favorire un traffico abnorme di cazzi nelle mucose delle loro figlie. Sta a noi, alla nostra forza, dire ai nostri che è il nostro cervello ad essere la pro loco del turismo nella nostra lingerie.
3) ritengo che la libertà di espressione sia un diritto inalienabile delle persone umane. Così come ritengo che le persone umane abbiano il diritto inalienabile di difendersi dall’eventuale abuso di tale diritto. La Fallaci, Calderoli e Facci sono equiparabili a quegli imam o rabbini che inneggiano alla morte dei loro simili. Io, molto prosaicamente, diffido di tutti questi figuri.
E tu, Carlo, cosa sei? E, soprattutto, quali sarebbero le tue risposte a queste domande?
Dacia Valent
Che cosa sia Dacia Valent vi invito ad approfondirlo in una ricerca in rete.
Magari, su google, associatela a ‘minacce’.
Eretico, grazie della segnalazione. Non l’avevo vista. Domani avrà risalto mediatico.
Piccinin,
davvero, evita se non vuoi fare la solita figura da pirla. E non è assolutamente una minaccia, ma un tenero consiglio.
E poi, non dire che non ti avevo avvertito, ok?
Tua, Dacia Valent (con Mitra)
Dacia,
1) credo nella liberta’ individuale e quindi nel diritto di una donna a convivere con chi voglia.
2) qui la tua risposta non mi soddisfa. Io non voglio che lo Stato si occupi delle opinioni ma delle azioni che seguono da esse. Quindi lo Stato dovrebbe portare avanti politiche il cui messaggio sia: “chi pensa di usare la forza contro la figlia perche’ non vuole che conviva prima del matrimonio, sappia che andra’ in galera e, anzi, farebbe meglio a non venire nemmeno qui”. Tu dirai che le leggi al riguardo ci sono gia’. Ma sarebbe bene rimarcarlo (e applicarle). E mi piacerebbe che molti sedicenti rappresentanti dei musulmani fossero chiari su questo. Cosi’ come sulla mutilazione femminile.
Non chiedo che le prediche dell’imam siano scritte per legge. Ma ti chiedo se secondo te sarebbe meglio che anche gli imam dicessero queste cose.
Altrimenti, se queste cose non si possono dire, mi viene il sospetto che molti frequentatori delle moschee potrebbero ancora violare i diritti delle figlie.
3) in America c’e’ l’ “hate speech”. Chi istiga alla violenza contro qualcuno va in galera. Secondo me dovrebbe esserci anche in Italia (non so cosa sia successo in GB a quel capo musulmano che ha detto alla BBC che Blair dovrebbe essere ucciso).
Poi, non mi e’ chiaro cosa tu intenda dicendo che ritieni “che le persone umane abbiano il diritto inalienabile di difendersi dall’eventuale abuso” del diritto alla parola. In che modi ritieni possano difendersi? Capisci come queste parole possano essere interpretate in modi molto diversi.
Cosa sono io, non ha molta rilevanza per la discussione. Comunque, tanto per chiarirsi sulla mia posizione, eccola. Da una parte credo che la convivenza fra culture diverse sia possibile e quindi rifiuto l’idea del “loro sono e saranno sempre diversi”. Pero’ credo che il miglior metodo per tale convivenza sia quello che si e’ affermato nel mondo occidentale a seguito delle guerre di religione e basato sui diritti individuali. Chi non li riconosce, pone un problema alla convivenza.
Credo che molti musulmani (ne conosco alcuni) la pensino cosi’ e che quindi io stia sfondando delle porte aperte. Pero’ non credo siano aperte per tutti e anzi che ci sia una minoranza a cui faccia comodo accentuare le differenze contro l’occidente sionista, sodomita etc. Da qui al terrorismo suicida a volte non c’e’ molto.
Non so da che parte tu stia, se alla fine in qualche modo fiancheggi i terroristi oppure se legittimamente difendi i molti musulmani “normali” e moderati che da questo conflitto ci rimettono solo.
Nel primo caso, beh, spero che vinceremo e che voi perdiate.
Nel secondo, perche’ non organizzi una bella manifestazione dell’Islam moderato in cui si protesta, che so, contro le dichiarazioni di Ahmadinejad, contro la mutilazione femminile, per i diritti delle donne? Perche’ non spingi i musulmani moderati a denunciare personaggi della loro comunita’ che sono sospetti cosi’ come si dovrebbe fare a Palermo coi mafiosi?
(Nota che essere contro Ahmadinejad non vuol dire essere con Bush.)
Non vedo niente di tutto cio’ e a volte mi dico che non lo si fa perche’ la “base” si offenderebbe. Ma allora, se tale e’ la base, e’ difficile dare torto a Facci (anche se dissento nettamente dai suoi toni e dalla esecrabile “battuta” sul tumore).
Saluti.
Dacia,
a me sembra una minaccia a Facci, e non un tenero consiglio, tra l’altro nello stile mafioso di quella riportata sul Velino.
” tra l’altro nello stile mafioso di quella riportata sul Velino.”
Ma insomma, voi non sapete niente della questione, ma avete deciso che Dacia ha minacciato?
Maria Jose’,
Io non ho deciso nulla.
Eventi:
1) Facci dice che dara’ risalto mediatico ad una notizia dove si riporta (si puo’ anche riportare cio’ che e’ falso, per inciso) che Dacia ha minacciato in stile mafioso un islamico moderato;
2) Dacia non controbatte dicendo, per es., che
querelera’ perche’ e’ falso e supportando con evidenza questa tesi. Piuttosto dice semplicemente a Facci di evitare. Questa secondo lei non e’ una minaccia ma un consiglio. In aggiunta dice:
“E poi, non dire che non ti avevo avvertito, ok?”
Quello che ho osservato io e’ che, a Facci che le dice che parlera’ di una minaccia mafiosa che lei avrebbe fatto, lei risponde in un modo che, cosi’ com’e’, a mio parere, e’ mafioso.
Peraltro, nella discussione che ho avuto con lei, non ho mai fatto menzione del link del Velino perche’, non conoscendo i fatti, non ritenevo giusto usare quella news, magari falsa, contro di lei.
Carlo, Dacia scrive” davvero, evita se non vuoi fare la solita figura da pirla. E non è assolutamente una minaccia, ma un tenero consiglio.”
Scusa, eh, ma io vedo che gli consiglia di non comportarsi in un certo modo per non fare la figura del pirla.
Ed io che un po’ seguo Dacia,ti posso dire che sono venuta a conoscenza delle questionecelle avute da Daria con una persona citata nell’articolo del Velino, Souad Sbai.
E ciò che so mi basta per dire che non dovreste subito correre a prendere per buono ciò che farebbe comodo.
Maria Jose’,
Cos’e’ cio’ che sai di queste questioncelle? Non si puo’ dire? E perche’?
Ops. Il risalto mediatico.
http://tinyurl.com/y2zuzr
Carlo, non è che non le voglia dire.
E’ che sarà Dacia a parlarne. Perchè è lei che le ha vissute e le conosce meglio.
Ti posso solo dire che Dacia è una persona conosciuta, e probabilmente MOLTO controllata. Ed è anche intelligente, a differenza della maggior parte dei suoi detrattori, che sembrano avere il cervello giusto come accessorio. E partono in quarta senza ragionare.
Ora, fai due più due.
Ottimo, Facci. Che almeno se ne parli.
Nell’articolo linkato da FF si legge:
“Ora però Ijaz cerca di ridimensionare la vicenda: «Voglio chiudere subito questa storia – afferma – la Valent mi ha chiamato, è vero, dopo tre anni, mi ha detto: “perchè parli male dell’Ucoii? Sbagli” e ancora “Mica vorrai fare parte della squadra di Magdi Allam, vero?”. Ma non mi ha minacciato, questo no».
(grassetto mio, se ho messo i tag giusti)
Interessante notare come quella che di fatto è una *chiara smentita* diventa un mero “tentativo di ridimensionare”.
Le famose vignette della giornalista (è solo pubblicista cmq, come risuta da ODG della Lombardia) Adriana Bolchini Gaigher, che la stessa definisce “satiriche” erano se non ricordo male patetici fotomontaggi razzisti in cui il viso della Valent, con tanto di denti anneriti come si faceva all’asilo, era sovrapposto a una merda e cose del genere, ma questo chiaramente né la maga(*) Adriana né l’autore dell’articolo lo specificano.
Non c’è che dire, davvero un modo serio di fare informazione…
(*) http://www.kaleidosnet.it/staff/ls.htm
vabbuò, il grassetto era su:
*Ma non mi ha minacciato, questo no*
e il link con il punto elenco a fianco è collegato all’appellativo “maga” della cara Bolchini, sulla quale altre notizie sono qui:
http://kelebek.splinder.com/1148815005#8195920
Come volevasi dimostrare, Facci avrebbe fatto meglio a seguire l’affettuoso consiglio di Dacia:
http://www.verbavalent.com/index.php?q=node/29
e non dimenticate di alzare al massimo il volume quando cliccate su “Buon ascolto”.
Ho ascoltato la telefonata e, più che sorpreso o deluso ho trovato una conferma: non si trattava della telefonata incriminata bensì di una delle telefonate riparatorie successive.
Eppure la Sig.ra Valent nel suo blog ha più volte dichiarato di registrare tutte le telefonate. E dire che a sentire i suoi “nemici” ne fa molte. Io non sento mai una sola campana e ho trovato conferme scritte dalla stessa valent a quelle telefonate e quindi posso affermare che la signora in questione sia avezza a tale pratica.
Detto questo mi chiedo come mai questa telefonista non ci mostri la telefonata originale bensi’ quella finale e definitiva.