Colà chi si scontra con Wladmir va all’obitorio. Da noi i giornalisti ( e anche i Vladimiri ) anti Silvio finiscono a Montecitorio. Si capisce anche perché quei coraggiosi e coerenti figli di Putin dei no global abbiano disertato il G8 di Mosca.
Zena
E si capisce anche perché al “non più comunista” Putin nessuno rompe le scatole sulla Cecenia.
Ovvio che il G8 a Mosca è quasi impossibile da contestare… Putin ha rimesso insieme la giusta “tensione al silenzio” nel paese e se si scoprisse che ha ripristinato i campi di lavoro post-staliniani, beh non mi stupirei.
E’ l’uomo più pericoloso del pianeta, al momento.
Una vergogna, semplicemente una vergogna. Un atto incivile che scopre le carte ulteriormente di un paese con grossi problemi di libertà di comunicazione. Non che in Italia possiamo andare fieri della nostra situazione, certo, ma nella Federazione Russa mi appare più problematica la condizione dei giornalisti.
Senza parole.
PS: Una domanda a Zena76: il parallelo Vladimir-Silvio non verrebbe in mente forse neanche al più astioso dei girotondini, preferisci forse che “i giornalisti (e anche i Vladimiri) anti-Silvio” finiscano in Italia come Anna in Russia?
No Gentile Wizzo. Io non farei male a una Mosca. Però vorrei che giortondini, disobbedienti, cattoverdicomunisti e compagnia bella ciao, andassero a manifedtare contro i veri regimi e i veri satrapi : Saddam ( quando c’era) Gheddafi, Putin, Castro, Kim II Sung eccetera. Farlo contro Bush e Berlusconi rischiando nulla e anzi facendo soldi successo e carriera è troppo facile. Tutto qui.
Zena
Stiamo perdendo di vista la questione: che la giornalista in prima linea del giornalismo russo, la quale aveva denunciato d’essere stata avvelenata su commissione da Putin, è stata giustiziata ieri. E che ne’ Putin, ne’ il governo russo, ne’ il parlamento russo hanno fiatato.
Quindi siamo davanti ad una chiara dichiarazione di Putin: “silenzio o sarete eliminati”. Non c’è dietrologia, è proprio questo che è stato.
E da quest’uomo noi dipendiamo, per il gas e non solo.
Ce ne accorgeremo nei prossimi anni di cos’altro è capace.
Ha perfettamente ragione Medo. Il fatto è che chi è un minimo informato lo sa già benissimo da un pezzo, quel di cui è capace Putin. E non è solo la Cecenia.
L’astio ideologico aprioristico di Zena non meriterebbe risposta alcuna, se non per ripristinare un minimo di senso della realtà.
Trovo semplicemente inconcepibile che sia possibile prendersela con chi del regime Russo è avversario da sempre, senza spendere una parola sui rapporti che i nostri rappresentanti hanno tenuto e tengono con questi regimi.
Personalmentwe, da oltre 10 anni sono “militante” (con interesse per diritti umani e ambiente in particolare), in associazioni di volontariato e reti che quelli come Zena etichettano con disprezzo come “no-global” e via berciando; per me e per molti altri compagni di viaggio l’assassinio della Politkovskaja è la perdita di una di noi.
Come perdere Peppino Impastatao, come perdere Padre Puglisi.. per cui, anche se ad essere etichettato come “cattocomunista” (non essendo stato mai lontanamente nè comunista nè credente, in vita mia) ci ho fatto il callo, e poco me ne cale, questa cosa la trovo invece offensiva.
Non tollero più l’atteggiamento da utlrà che sfrutta ogni occasione per sprizzare veleno contro l’avversario, a prescindere dal fatto in se e come se la realtà fosse un optional.
Dove la trovavi la Politkovskaja in italia, sul Giornale di Berlusconi amico fraterno di Putin, o su Peacelink, peacereporter ed in genere sulla stampa ed i siti di movimento?
(Per spiegare un po’ il contesto: a Mosca le associazioni ambientaliste facevano manifestazioni pubbliche con blitz di 15 minuti, per evitare la repressione poliziesca)
La maschera è caduta definitivamente, questo è l’omicidio Matteotti: provocherà una reazione internazionale laddove il mattatoio ceceno non è bastato, o prevarrà ancora il metano?
[i]La maschera è caduta definitivamente, questo è l’omicidio Matteotti: provocherà una reazione internazionale laddove il mattatoio ceceno non è bastato, o prevarrà ancora il metano?[/i]
Prevvarrà purtroppo il metano..
e già comincia a sentirsi la puzza
Stefanin e’ troppo buono e perde tempo a spiegarti le cose; io mi spiccio. Zena, sei una merdina.
Devo smentire il primo intervento di Zena, perchè a San Pietroburgo non è andata affatto come pensa.
E’ finita in scontro: 20 arresti, qualche contuso, i restanti manifestanti “scortati” in estrema periferia dove hanno potuto tenere soltanto un comizio senza auditorio.
Cari LockOne e Stefanin,
Zena76 ha ragione su un punto: perche’ i
no-global, girotondini ecc. non fanno ogni tanto una bella manifestazione IN ITALIA contro Putin mentre ci fanno due palle cosi’ su Berlusconi e Bush? Perche’ non ne hanno fatta nessuna contro Saddam o Ahmadinejad o la dittatura coreana?
Attenzione, non sto dicendo che Berlusconi o Bush siano meglio di questi altri (non sto dicendo nemmeno il contrario). Sto solo dicendo che la protesta di questi gruppi e’ a senso unico e sarebbe piu’ credibile se fosse davvero contro tutti gli esercizi arbitrari del potere.
Saluti.
ma che c’è scritto sul cartello nel disegno?
Sono pronto a scendere domani sera in piazza contro Putin, io.
Il problema è che i girotondini (sono i nostri papà) scendono in piazza solo se è per la “loro” libertà, se ne sono sempre fregati della libertà dei cossiddetti “compagni”, vicini o lontani che fossero. E’ un po’ la storia degli italiani, fatti salvi pochi episodi degli anni ’60/’70 e qualcosa negli anni ’90.
Si scende in piazza se ci rode il culo in prima persona, perchè non ci si riconosce uomini come quelli in difficoltà…
LockeOn non ha argomenti e quindi la butta sul pecoraro, pardon, pecoreccio. Comunque fa bene a dire che sono una merdina : il più conosce il meno.
A Stevanin che contesta civilmente, con altrettanta civiltà domando : Se la Politkovskaja è una dei vostri, dobbaimo aspettarci sit-in davanti all’ambasciata russa, cortei, fiaccolate o che altro ?
Non vedremo niente di tutto ciò, anche se Putin ha avuto un flirt con il cavaliere, l’ottantennale cordone ombelicale che lega la Sinistra ( e i no global : se lei fa eccezione, conferma la regola ) a Mosca è ancora ben saldo.
Il problema ( perché negarlo ?) è lo strabismo di pacifinti, antirazzisti e paladini di oppressi e derelitti. Così non fosse, le icone-idoli di costoro non sarebbero, come in realtà ( dai negatelo) sono assassini e dittatori come Castro, Guevara, Togliatti, Bin Laden, Hamas e Baffone, bensì Ghandi,Madre Teresa, Luther King, Woytjla e simili.
Zena
P.S. Non mi aspetto buona accoglienza di queste sacrosante verità, so bene come sia più facile rompere un atomo che un pregiudizio
( Einstein )e il pregiudizio cattoverdecomunista è il più duro di tutti, non si è rotto nemmeno con la caduta di un Muro in testa.
Ma i commentatori di macchianera li selezioneranno uno a uno come per un reality o sono una fotografia del mondo reale?
Le 54 candeline fumavano ancora,una fetta di torta era poggiata sul tavolinetto di cristallo, sul tappetto sparsi alla rinfusa 4 bossoli ancora fumanti e li riverso sul pavimento il corpo di lei, ancora fumante.
gianf
Chissà, magari sono io che sono scemo. Magari hanno ragione “il Giornale” e “Libero”, quella è la realtà, la mia esperienza diretta ultradecennale un’illusione. Probabilmente in tutte le riunioni, conferenze, iniziative pubbliche, appena mi giravo c’era qualcuno che nascondeva le biografie di Gandhi e tirava fuori la foto di Bin Laden. Probabilmente tutte le persone meravigliose che ho conosciuto altro non erano che agenti pagati da Putin. Anche quelli che hanno rischiato la pellaccia per andare di persona a documentare quel che accadeva in Cecenia (http://italy.peacelink.org/nobrain/articles/art_3914.html), tutti del KGB, sicuro.
Sit-in: se non fossi a centianaia di km dall’ambasciata russa e non dovessi lavorare, sarei già li. Comunque, la mia posta è già colma di messaggi increduli ed addolorati, che si concludono con una domanda? Facciamo qualcosa? Il problema è cosa.
Forse avevano ragione i berlusconiani: manifestare non serve a niente. Serve al massimo come prova di forza di qualche categoria. Manifestare è utile infatti in una democrazia in salute, con cittadini informati ed una classe dirigente democratica.
Poi, c’è anche un po’ di stanchezza: farsi un culo così anche per organizzare o partecipare ad una manifestazione, che magari non sposta una virgola, portando a casa le solite spalate di merda da parte di “giornalisti” prezzolati, non è che sia molto piacevole.
Infatti, è probabile che non vedrete (scelta del verbo azzeccatissima) “nulla di tutto ciò”, come al solito, anche se molto di tutto ciò ci sarà, come al solito.
Talvolta sento (e non sono il solo) l’appello o l’azione pubblica come un rito stanco: per far vedere che, si, noi ci siamo (tanto ci ignorano lo stesso) ma a poco serve se chi governa deve prioritariamente garantire l’arrivo del gas russo e limprenditoria italiana in cina, ed i diritti umani diventano una variabile fastidiosa nei rapporti.
Per bucare lo schermo serve la massa critica. Una grande iniziativa a Roma non vale quanto decine di piccole inizitive in cento città.
Perchè le strutture organizzate tendono a rincorrere l’agenda dettata dai tiggì, e ad investire le proprie (sostanziali ma limitate) forze nelle priorità: e prioritario è di solito ciò in cui si può incidere.
E’ ovvio che è più facile mobilitare la gente contro l’invasione dell’iraq, dopo mesi che la tivvù ne parla in continuazione, e c’è una sorta di plebiscito implicito. Fanno la guerra all’Iraq, una figata, dai che andiamo anche noi!
Qualche esempio sul rapporto coi media:
4 imbecilli inneggianti ad hezbollah, che nessuno ha visto ad Assisi, finiscono in prima pagina sul Corriere. Con questa falsificazione, agli antipodi rispetto alla natura ed ai messaggi della pluralità di organizzatori, si spazza via tutta la complessità dei dibattiti dell’iniziativa. Riducendo il tutto ad una rissa da bar, pro o contro uno schieramento virtuale ed inesistente.
Nel primo anniversario del g8 di Genova, non ho sentito una sola parola sulle iniziative di dialogo critico e sincero organizzate da dcine di associazioni assieme ai sindacati di polizia.
La scena era solo per Casarini ed il ricordo di Carlo Giuliani, e le accuse di delinquenza al forum sociale.
Perchè non è stato fatto niente contro Saddam (et alia)? Boh, io scrivevo appelli contro le violazioni dei diritti umani del regime irakeno già quando Hussein gasava i curdi ed era amico degli Usa ( e non ho smesso dopo. Interessante sarebbe sapere perché i suoi più acerrimi censori attuali lo difendevano, invece. Rumsfeld gli stringeva la mano e negava la strage di curdi, allora. E gli altri dietro.
Le guerre dimenticate, non c’è solo la Cecenia: ad esempio, mai sentito parlare di “Anch’io a Bukavu” (quanti sanno dov’è? senza google, intendo).
Mai sentito parlare di operazione colomba, e di altre inziative di interposizione nei conflitti, prevenzione e sostegno nella fase post-bellica, fatte da semplici volontari senza risorse, con la modalità dei corpi civili di pace? Probabilmente solo quando qualcuno ci ha perso la vita, nei conflitti più noti.
Insomma “noi” (pacifisti, nonviolenti, reti di associazioni e singoli, spesso non rappresenatati da partiti) non esistiamo: non siamo in tivvù.
Ecco, il problema credo sia sempre quello: che più o meno consapevoli diamo comunque valore di verità alla realtà virtuale che ci viene proposta. Che semplifica la complessità delle cose, prende un po’ di pupi per interpretare il gioco delle parti.
Non voglio dire che i partiti, i sandacati, le forze sociali organizzate che più si dicono vicine ai movimenti siano perfette o esenti da errori (anzi, è una storia fatta di discussioni e critiche e opposizioni aspre), ma di quello si parli, per favore, non di bubbole da bar.
Non sto neanche a ripescare le mille modalità dell’impegno di questi anni, come le iniziative sulla legge 185/90, sull’export di armi italiane in generale e le iniziative correlate su Iraq, Russia e Cina..
tanto di ‘ste cose ci occupiamo solo noi poveri scemi. Quelli “responsabili” e “realisti” allentano i controlli alle esportazioni (istituiti per iniziativa dei soliti scemi in seguito agli scandali per le vendite di armi ad Iraq ed Iran) proprio mentre si minacciava l’iraq, si accusava l’asse del male e si aumentavano le esportazioni alla Siria.
Interessano al massimo quando possono assumere il sapore di una “critica da sinistra” ai partiti che si definiscono di sinistra.
Di tutto ciò non c’è memoria collettiva condivisa, ed in parte è anche colpa nostra.
L’ottantenne cordone ombelicale con Mosca ancora ben saldo..? Questa è proprio bella.
Per altre cose dovrei offendermi, ma mi viene al massimo da ridere. Anche solo per l’accomunare da una parte Che Guevara con Bin Laden e dall’altra Gandhi (con la h dopo la d) con Wojtila.
Non indugio oltre, chiedermi perché dovrei ammirare hezbollah o diprezzare Martin Luther King mi provoca un senso di vertigine che manco la migliore fantascienza.
Che ci sia qualcuno che ci attibuisca la stima di un terrorista ed il disprezzo di alcuni maestri di nonviolenza (per altro messi sullo stesso piano di personaggi che hanno aspetti discutibili, anche se mostri sacri per qualcuno) e ritenga queste “sacrosante verità” mi fa venire i brividi. Non viviamo, evidentemente, sullo stesso pianeta.
Evito l’artificio retorico di chiedere a Zena “e tu, cos’hai fatto per..”?
Ingiusto, le critiche costruttive ed i dubbi sono legittimi e meritano risposta. La propaganda ed pregiudizi no, ma per discutere seriamente bisogna superarli. Cosa difficle quando si hanno esperienze, rappresentazioni della realtà e forse valori diversi, e distanti, ma indispensabile. In più, sapere da che pulpito viene la predica, anche date certe assurdità scritte, non serve a nulla.
A Carletto, rispondo, ribadendo e sintetizzando quanto esemplificato finora: semplicemente non è vero che l’impegno è a senso unico. E’ solo quel che passa, nella semplificazione e nell’uso strumentale.
(Senza contare che quelle poche volte che ho partecipato ad iniziative di massa, puntualmente vedendone i resoconti televisivi mi chiedevo se parlassero della stessa cosa che avevo visto di persona).
Non è solo una questione di disinformazione, e di abisso tremendo tra la realtà e la sua rappresentazione distorta e semplificata. E’ che molti VOGLIONO questa rappresentazione distorta. E’ molto più facile, comoda, ti dice quali di colori è la sciarpa che vuoi sventolare e chi vuoi insultare.
Personalmente mi sono rotto i coglioni da mo’ anche solo di elencare tutto “quello che abbiamo fatto per..”. E mi sto anche stancando molto di impegnarmi, sottraendo buona parte del tempo libero dal lavoro per me, la casa e la fidanzata, sapendo che alla fine si parla solo a chi è già interessato e sensibile e informato, e di fronte al grande fratello televisivo migliaia di gocce di riflessione seria non possono nulla.
Essere cittadini è costoso e faticoso. Forse è meglio mandare tutto a puttane e mettersi solo a sputare veleno su un blog: molto meno frustrante, molto più soddisfacente, molto più comodo.
Scuste, per lo scritto kilometrico (quello precedente non era abbastanza). Ora devo andare a controllare se m’è arrivato l’assegno dal Cremlino ^_^
(rimane la domanda: che famo? Un appello? un’iniziativa collettiva al di là degli schieramenti?
Coraggio, bloggers, inventate qualcosa di fattibile e, magari, efficace, ché noi siamo stanchi. Dimostrate che siete, dimostriamo che siamo molto di più che parolai incazzosi, che della Politkovskaja ci interessa non l’uso strumentale per polemichette provinciali, ma il fatto che è una vittima di un potere mafioso e autoritario, che è morta perchè era una vera giornalista ed attivista per i diritti umani, che ha fatto nel modo migliore il suo lavoro)
Stefanin, grazie del bellissimo post.
Un po’ mi ci ritrovo, ho pensato spesso le stesse cose.
Anni di impegni e di ricerca di informazione sulle donne afgane,proteste contro le persecuzioni , appelli ignorati dalla stampa e poi ti ritrovi tra i simpatizzanti dei terribili islamici se NON appoggi la guerra in Iraq.Per dire.
Anzi, arruolamento tra gli ” orfani” di Saddam seduta stante.
E poi, una delle accuse più idiote: voi che eravate contro la guerra in Iraq perchè non avete ptotestato anche contro questo , e quest’altro?
Come se si potesse partecipare a tutte le manifestazioni, come se si potesse spendersi per tutte le cause ” giuste ” di questo mondo.
No, non è possibile.Ognuno dovrebbe seguire ciò che lo tocca di più, ciò che lo ha colpito di più emotivamente. Cos’è questa ” pretesa ” di par condicio dell’impegno? Che cavolata.
E SE la guerra in Iraq (o il Darfur, per dire ) ci coinvolgono di più di altre situazioni drammatiche.non ci sarebbe bisogno di dover dare spiegazioni.Ciò che si dovrebbe eventulmente ” rimproverare ” ad un sostenitore di una qualche causa è la coerenza. Per esempio, si potrebbe rinfacciare ai critici della politica cinese in materia di diritti civili di NON appoggiare quel regime.O di attuare un boicottaggio .O di non assecondare politiche di apeasantment verso quel governo da parte dei propri rappresentanti.Ancora, un modo di mostrare coerenza è la continuità.Per esempio, quante dita porpora abbiamo viste esibite sulle pagine blog, per esaltare le elezioni irachene ? Era tutto un coro di esaltazione, e le donne irachene erano il simbolo della libertà ritrovata.Squilli di trombe e trionfalismo. E adesso ? C’è qualcuno tra questi bloggers e giornalisti che si è fatto carico di andare a vedere com’è ADESSO la situazione delle donne irachene? Ma figuriamoci.Non sono più ” spendibili”, quindi, a chi importa?
Nello specifico, chiedi che fare, ora? Niente, le stesse cose di prime, informarsi, cercare di sensibilizzare, appelli, proteste, incontri. Sapendo che si sarà ignorati domani come si è stati ignorati nei giorni scorsi.
E sapendo pure che ci sarà comunque qualche idiota che verrà fuori per dire:” sì, ma e quella guerra lì? E quell’altra situazione..?”
Stefanin e Maria Josè, vi ammiro, sinceramente. Ma ( fatte salve le vostre opinioni, intenti e azioni personali) quando negate che l’impegno no global verso le malefatte degli Occidentali ( Bush, Berlusconi, Israele eccetera) è mille volte superiore a quello contro le malefatte di Islamici e dittatorelli comunisti, suonate falsi anche voi. Non venitemi a dire che per il Darfour e/o i preti massacrati avete ( o hanno i vostri compagnucci) elevato gli stessi strilli che per Guantanamo o G8 di Genova; o che sui cartelli dei no-global ci sono i senza peli( anche sulla lingua) Gandhi e Luther King, laddove tutti vedono la barba del Che. E’ come dire che i PM sono equanimi con Berluscones e Comunistones ( non ci crede neanche un neonato). Infine una precisazione : o non parlo di voi singoli militanti pieni di buona volontà, ma di quelli che vi rappresentano e che avete votato che candidano al Parlamento la madre di Giuliani
( che il figlio lo aveva cacciato di casa ) e non, mettiamo,il padre di un caduto sul lavoro, un disoccupato, o un invalido permanente.
Salve
Zena
P.S. Piano a fare i maestrini : ok che Gandhi si scrive con la h dopo la d, ma è altrettanto vero che Wojtila si scrive Woytjla.
P.P.S. Cosa faccio in concreto : il bene che posso, ma non in teoria a chi muore di fame in Africa, bensì aiutando, in concreto e per il poco che posso, chi non ha da mangiare o da vestirsi a due passi da casa mia; trattando io istruito, sano, “normale( si fa per dire), impiegato, italiano, bianco, giovane ( abbastanza) alla pari chi è ignorante, malato, disabile, disoccupato, straniero, nero o vecchio. E regalando, sempre, a tutti cortesie gentilezze e quando posso favori ( leciti)in pensieri, preghiere, parole e( ahimè, poche per via che ho uno scarsissimo reddito)opere.
Ri-salve
P.P.P.S. Forse vogliamo la stessa cosa, solo che io penso che siano più utili per i derelitti i piani Marshall, gli Usa, e i capitalisti di quanto non lo siano i Casarini, i disobbedienti, i Pecorari e i commissari del popolo.
Non ho detto che gli imbecilli (o gli incoerenti) non esistano. Ho detto che sono enormemente sovraesposti, per pigrizia o malafede. E che l’immensa galassia di cui alcuni si dicono rappresentanti è praticamente invisibile.
Grazie alla porcata calderolesca alle ultime elezioni le liste di candidati (indicati dalle segreterie dei partiti) erano bloccate. La composizione del parlamento è stata in sostanza decisa da una 30 di persone in tutto il paese.
E francamente voglio rispondere di me, non delle azioni e parole di eletti che in buona parte non ho scelto ed ho spesso contestato.
Sulle priorità d’impegno ho già detto, ed ha splendidamente aggiunto e spiegato Maria Josè.
L’immagine del fiume carsico forse non è la migliore, ma da un’idea: il lavoro quotidiano “nascosto” che sfocia improvvisamente in qualcosa di visibile. E ciò che vien diffuso è solo una microscopica onda scelta ad arte.
A scanso di equivoci, intendiamoci sulle parole: con “no-global” intendo quella vasta rete di realtà riunitesi -in modo molto dialettico-, pur con diversi valori e punti di vista, per sensibilità simili (rete lilliput, associazioni cattoliche di base e missionari comboniani, associazioni ambientaliste, campagna per la riforma della banca mondiale, associazioni indipendenti, assieme a partiti della sinistra e sindacati). Se poi qualcuno intende semplicmente il movimento dei disobbedienti, non è un problema, basta chiarirsi.
Non so loro, ma con la mia definizione di movimento affermare che del Darfur (e dell’Uganda, e degli Uiguri, e del Tibet, e dei Saharawi, dell’Abkhazia e di una lista di eccetera fin troppo lunga) in sostanza ci se ne impippa è semplicemente falso.
Che spesso ci si impegni più nei rapporti del nostro governo e dei suoi superiori oltreoceano, è ovvio e naturale. Son loro i nostri rappresentanti. Se hai tempo e risorse limitate, scrivi a Prodi per chieder conto di quella minchiata della sospensione dell’embargo sulle armi alla Cina, mica ad Hu Jintao o al partito comunista cinese per chiedere, per favore, che comprino meno armi e che smettano di usarle impropriamente. (l’una non esclude l’altra, ma la prima ha qualche probabilità in più di ottenere qualcosa)
Maria José, si, forse chiedevo di fare le solite cose. Magari di diffonderle un po’ di più. Ma ,se possibile, ed è difficilissimo, vedere se a qualcuno viene uno sprizzo creativo che permetta di andar al di là del semplice appello e bannerino. (c’era una ragazza che propose, all’arena di pace a Verona, di appendere bandiere arcobaleno come segna di dissenso. La guerra c’è stata lo stesso, ma forse il fatto che l’Italia non abbia partecipato all’invasione, un pochino, è dovuto anche a quello)
Per Zena sui PS:
1- hai perfettamente ragione :)
2- non era una mia richiesta (dicevo appunto che non è determinante) ma mi fa piacere la risposta. Concordo -purtorppo anche nella scarsità di risorse :)- (e faccio lo stesso), ricambio l’ammirazione. Almeno si parla più tra persone che tra nickname :)
3- non ho ricette, o sicurezze. E’ facile vedere i problemi e le ipocrisie, meno le soluzioni. ma credo che, alemo, sia importante come fanno i fori sociali, più che a Davos, sentire quel che han da dire i diretti interessati.
Che senza la Politovskaja hanno perso una voce importante.
Ah, nella vignetta c’è scritto Pravda (“verità”), credo.
Io chiudo qui, ringraziando Stefanin per l’impegno l’onestà intellettuale e il civismo con cui espone le proprie tesi. Ringrazio tutti e forse devo delle scuse alla Martire ( Lei sì che merita la definizione) Politovskaja : anziché elevare una preghiera per la sua anima, mi sono messo a polemizzare. La dico adesso. Spero facciate lo stesso ( Chi non crede si affidi a un semplice pensiero, vale uguale).
Zena
Caro Stefanin,
due punti:
1) posso credere che la rappresentazione mediatica del mondo “no-global” nella tua definizione sia mistificante. Non dubito poi che le iniziative a cui hai partecipato siano fatte da persone che hanno in odio bin Laden.
Pero’ i movimenti non possono non rendersi conto di questo: dovrebbero adottare forme di comunicazione un po’ piu’ efficace. Altrimenti rischiate di farvi usare sia da presunte forze amiche che dai dichiarati nemici.
2) Cosi’ come sono d’accordo che e’ piu’ efficace protestare contro il proprio governo o gli alleati che contro un dittatore nordcoreano.
Sono anche d’accordo che non si puo’ impegnarsi su tutti i fronti ma fare delle scelte.
Quello che mi piacerebbe e’ un pochino piu’ di onesta’ intellettuale. Nessuno dei no-global ha detto che, con la guerra in Iraq, Saddam e’ stato destituito e questo, in se’, puo’ non essere un cattivo risultato. Questo puo’ non giustificare la guerra ma basterebbe riconoscere i vari lati della questione. Cosi’ come nessuno mai ricorda che il mitico Fidel di brutture ne ha commesse anche lui (diritti dei gay, una fra tante?).
Insomma, non conosco la realta’ no-global come te e quindi forse sono fuori rotta. Me ne sono tenuto lontano perche’ mi sembra che sia spesso animata da antiamericanismo, anticapitalismo senza mai realizzare per esempio che, si’, gli Usa di cazzate ne faranno ma, se ci si guarda intorno non sono fra i peggio. Che possano fare meglio e che si possa/debba manifestarci contro e’ un altro discorso.
Insomma, mi basterebbe che fosse riconosciuto che quello occidentale, seppur di certo non il migliore mondo possibile, non e’ nemmeno fra i peggiori.
E invece vedo molto supporto al Che, al grande Fidel, kefiah al collo etc.
Anch’io ti ringrazio “per l’impegno l’onestà intellettuale e il civismo” con cui esponi le tue tesi.
Saluti
Spesso mi chiedo se abbia senso discutere.
Esempio, Stefanin scrive:”4 imbecilli inneggianti ad hezbollah, che nessuno ha visto ad Assisi, finiscono in prima pagina sul Corriere. Con questa falsificazione, agli antipodi rispetto alla natura ed ai messaggi della pluralità di organizzatori, si spazza via tutta la complessità dei dibattiti dell’iniziativa.
Carletto risponde:” Pero’ i movimenti non possono non rendersi conto di questo: dovrebbero adottare forme di comunicazione un po’ piu’ efficace”.
Ma certo deve essere un problema di comunicazione da parte dei movimenti.
Stamattina sul giornale:Putin:Faremo una vera inchiesta!Vuol dire che si costituisce!
Mi ricorda un tantino Ilaria Alpi!
P.s.Nei paesi “democratici” non si uccidono i giornalisti….li si isola per 5 anni!
Il problema è sostanzialmente uno:Chi simpatizza per la Sinistra deve fare i conti con la propria coscienza(anche perchè tutti i giorni ti trovi di fronte uno di destra che,di coscienza non ne ha e che,ti sputa in faccia le tue contraddizioni),mentre per chi è di destra giocare a Risiko con le persone è una cosa normale!Loro fanno volontariato,veramente lo fanno i loro portafogli!La loro coscienza è apposto.l’importante è avere dei comunisti sui quali pisciare!
Avevo promesso di chiudere con una preghiera, ma come si fa a non rispondere alla più grande delle blasfemìe : i comunisti avrebbero più coscienza dei Destri !!! Quando mai ??? Diciamo, perdonate la volgarità, che entrami i sistemi ( nazifascista e comunista )fottono il popolo, ma i comunisti in più il poppolo lo sfottono. E comunque. questo è innegabile, i regimi di destra sono durati di meno e, almeno economicamnete, ci si vive bene. Quelli comunisti sono durati di più, e alcuni ancora durano, e ci si muore di fame. La prova ? I comunisti che stanno in Occidente col cavolo che vanno a vivere nei loro Paradisi; mentre i Comunisti che vivevano in quei Paradisi, sfidavano i Vopos, il carcere a la morte pur di trasferirsi nell’Inferno Capitalista.
Salve
Zena
P.S. Sembrerà assurdo, ma già vedo qualcuno affannarsi a smentire l’ultima mia affermazione che è una delle poche verità assolute.
Uhm, TypeKey mi ha cassato un commento ieri; volevo dire che concordo in toto con l’ultimo intervento di Zena, ed aggiungo, se si riesce anche ad aggiungere al pensiero un’azione, anche minima, tanto di guadagnato (poi magari recupererò i link che volevo segnalare), ancor di più se si riesce ad inventare qualcosa che vada oltre il solito appello e bannerino.
però basta ringraziarmi “per il civismo”, che poi anch’io ho sbracato un po’ :)
Carletto, son d’accordo su quasi tutto. Ma son pignolo e puntualizzo :)
Sul punto 1, la comunicazione, assieme ai metodi decisionali e di rappresentanza è in effetti un punto molto dibattuto e una delle difficoltà maggiori. Soprattutto quando c’è una pluralità di soggetti, spesso privi di una struttura gerarchica.
Che poi ci fosse qualcuno che dell’esposizione mediatica faceva esplicitamente la sua tattica (che vorrebbe usare “il sistema”, ma si fa usare), certo non aiuta.
Insomma, non si tratta di un partito, o un’azienda, (o un partito-azienda :)) con le sue risorse, le sue strutture, il suo ufficio stampa. Ma di semplici cittadini e piccole associazioni che si autoorganizzano. E questo complica un po’ le cose.
E’ già difficile mettere d’accordo due persone, figuriamoci 20 associazioni. Soprattutto se ci si basa sul metodo del consenso.
Sull’onestà intellettuale vorrei chiarire: per me è scontato, dati gli ambienti che frequento, che il dibattito sia aperto e non fossilizzato su pregiudizi indiscutibili. Siamo adulti, ci si concentra sulle dinamiche, la retorica del bene e del male fa un po’ ridere.
Siamo minoranza marginale o è questione di informazione semplificazione e modelli comunicativi? Come ho già detto ed esemplificato, penso sia la seconda.
“Nessuno ha detto”.. Mah? Nella mia esperienza son questioni dibattute, o son fatti banali dati per assodati, ci si concentra maggiormente sulle prospettive e sul cosa, con le possibilità infinitesime di semplici cittadini, si possa fare.
Magari si ascolta la testimonianza di chi è stato sul posto ed ha contatti diretti con le associazioni locali. Ad esempio, con le donne afghane, quelle vere, non l’immagine mitica servita solo come pretesto per bombardamenti che loro stesse non volevano. (www.rawa.org)
Magari si chiede a loro cosa preferirebbero, dato che il pasticcio è fatto: se loro dicono “Ora non abbandonateci, ma meno soldati “occupanti”, maggior supporto alla società civile” credo che almeno le si dovrebbe ascoltare. Idem con le associazioni Iraqene.
Ripetere quant’è delinquente Rumsfeled e quanto era peggio Saddam non serve a nulla.
Il problema è che tutto ciò è invisibile. Nell’infromazione di massa è più semplice e strumentale semplificare e ragionare per slogan contrapposti. Che però nascnondono la complessità e falsano la realtà. Come da esempi nei commenti qui sopra.
Chi vuole sapere “cosa avete fatto per..”, ad esempio, il Congo, deve leggersi Nigrizia o altre testate di area missionaria cattolica (oppure Carta, Vita, o i siti già citati). Perché una manifestazione internazionale nel Kivu, luogo di uno dei maggiori genocidi recenti, a guerra non del tutto finita, non interessa, non risponde ad interessi particolari o all’attesa del “grande pubblico”.
Torniamo sempre alla rappresentazione semplificata, a quel che diventa immaginario collettivo. (e comunque, quasi tutti i giovani con la maglietta del che che ho conosciuto, erano meravigliosi)
Il fatto è che anch’io non conosco a fondo la “realtà no global”, che è una etichetta fuorviante per una pluralità difficilmente classificabile.
Ne conosco bene un pezzo, meno bene altri. Ma almeno riesco a distinguer distinguerne i luoghi comuni e le generalizzazioni.
Maria Josè: serve, serve; è faticoso ma serve.
Come questa discussione dimostra, basta un piccolo sforzo e un minimo di voglia di di ascoltare e affrontare la complessità delle cose per evitare il litigio da ultrà (e di dare sommariamente della “merdina” ad una persona, senza discutere sulle opinioni) e magari uscirne tutti un po’ arricchiti in conoscenze e in comprensione del punto di vista altrui. Che non è una cosa così banale. Anzi, pare proprio fuori moda.
Poldo, eccheccazzo! :) stai facendo le stesse generalizzazioni superficiali. Anch’io ne ho conosciuti tanti così, ma sono una minoranza. Le cose sono un po’ più complesse, eh.
Tornando in topic: oltre a firmar gli appelli di Amnesty, a qualcuno viene in mente qualcosa per utilizzare concretamente la giusta indignazione?
L’ultimo commento di zena cui alludevo era quello precedente, non questo qui sopra :)
Carissimi…..Non intendevo scatenare questo caos!Pensavo di essere stato abbastanza sarcastico nei due post precedenti!Intendevo dire che alcuni regimi sono “buoni”,altri regimi “cattivi”dipende dal punto di vista del potente di turno!Tutto quì!
Pensate che i paesi del nord Africa siano democrazie?Gli interessi del potere si muovono come banderuole al vento!Ultima precisazione.
“Zena
P.S. Sembrerà assurdo, ma già vedo qualcuno affannarsi a smentire l’ultima mia affermazione che è una delle poche verità assolute.”
Io non credo nei Dogmi e quindi non credo nelle verità assolute!Baci con la lingua!
P.S.Non prendetemi troppo sul serio…io non valgo nulla!
Beh, scusa Poldo ma m’era sfuggito il tono ironico :)
Non t’offenderai se scanso il bacio con la lingua e ti porgo semplicemente la mano, eh? :)
Ciao Stefanin,
mi sembra che siamo d’accordo.
Grazie per la piacevole discussione.
Saluti.
Ambasciata Russa, via Anna Politkovskaja 5
Sono passate due settimane dall’omicidio di Anna Politkovskaja.
Noi, che l’abbiamo amata per quello che faceva, che l’abbiamo letta e ammirata, che un po’ ci sentiamo orfani di una voce autonoma e di una persona senza compromessi, prima del dolor…
Anche io ho seguito la dtreita, come faccio sempre per questi eventi, quando uscec il new new iMac ero a Parigi e ho visto il KeyNote dal vivo (Steve non c’era piiiiiiii ) veramente bello, mi sono divertita a guardarlo.Quindi seguo sempre questi eventi Apple (sono un utente dal 86)Posso capire i commenti negativi su un prodotto del genere, MA1) quando Apple rilascia un prodotto, soprattutto se nuovo (vedi iPod, iPhone etc) sii certo che la 2 generazione sare0 migliore e costere0 meno e cosec via. Quindi molto probabilmente tutte le vostre riserve svaniranno al vento dalla prossima versione.2) Dichiarano 1 mese (1 MESE!!!) di durata in StandBy e 10 ore in effettivo e Licia, direi che non hai di che preoccuparti, in quanto credo che la batteria si riduca a guardare film, non ad usare Pages. Dovresti quindi essere confortata da 10 ore effettive. Teniamo anche conto che adesso sia in treno che in aereo e8 possibile usare una presa per ricaricare, in caso.3) Chi parla di riconoscimento calligrafico palesa la sua non conoscenza dell’oggetto. Sia il touch che l’iPhone (e il Pad) non operano sul riconoscimento calligrafico (a parte i caratteri orientali) ma sulla tastiera virtuale, che ovviamente e8 pif9 grande nel Pad.4) c’e8 il dock con tastiera per poter scrivere e il tutto e8 talmente compatto che sul tavolino di un intercity lo usi che e8 un amore, altrimenti c’e8 la custodia che girata crea un rialzo per poter scrivere e un appoggio per vedere film. Andate a vedere gli accessori per iPad, che sicuramente cresceranno in modo esponenziale.5) Durante la presentazione si e8 parlato di un app grafica, ma credo che anche qui sare0 una cosa verre0 sicuramente, ma non penso con una penna. Cmq mai dire mai 6) Il Kindle costa un botto e fa 1 cosa, l’iPad costa leggermente di pif9 e fa N cose7) io ho un touch da 8GB e non l’ho mai riempito del tutto, il 16GB mi va pif9 che beneSignori, stiamo cmq parlando di un tablet touch che fino ad oggi non abbiamo visto, o meglio, non ne abbiamo visto uno con una tecno touch che funzioni cosec bene (vedi i cell touch che sono penosi nell’usabilite0 rispetto ad un iPhone) e con questo tipo di possibilite0.A prescindere come l’iPhone.. e8 fiko perche9 e8 touch!!!! e8 una roba da star trek eddai!
Colà chi si scontra con Wladmir va all’obitorio. Da noi i giornalisti ( e anche i Vladimiri ) anti Silvio finiscono a Montecitorio. Si capisce anche perché quei coraggiosi e coerenti figli di Putin dei no global abbiano disertato il G8 di Mosca.
Zena
E si capisce anche perché al “non più comunista” Putin nessuno rompe le scatole sulla Cecenia.
Ovvio che il G8 a Mosca è quasi impossibile da contestare… Putin ha rimesso insieme la giusta “tensione al silenzio” nel paese e se si scoprisse che ha ripristinato i campi di lavoro post-staliniani, beh non mi stupirei.
E’ l’uomo più pericoloso del pianeta, al momento.
Una vergogna, semplicemente una vergogna. Un atto incivile che scopre le carte ulteriormente di un paese con grossi problemi di libertà di comunicazione. Non che in Italia possiamo andare fieri della nostra situazione, certo, ma nella Federazione Russa mi appare più problematica la condizione dei giornalisti.
Senza parole.
PS: Una domanda a Zena76: il parallelo Vladimir-Silvio non verrebbe in mente forse neanche al più astioso dei girotondini, preferisci forse che “i giornalisti (e anche i Vladimiri) anti-Silvio” finiscano in Italia come Anna in Russia?
No Gentile Wizzo. Io non farei male a una Mosca. Però vorrei che giortondini, disobbedienti, cattoverdicomunisti e compagnia bella ciao, andassero a manifedtare contro i veri regimi e i veri satrapi : Saddam ( quando c’era) Gheddafi, Putin, Castro, Kim II Sung eccetera. Farlo contro Bush e Berlusconi rischiando nulla e anzi facendo soldi successo e carriera è troppo facile. Tutto qui.
Zena
Stiamo perdendo di vista la questione: che la giornalista in prima linea del giornalismo russo, la quale aveva denunciato d’essere stata avvelenata su commissione da Putin, è stata giustiziata ieri. E che ne’ Putin, ne’ il governo russo, ne’ il parlamento russo hanno fiatato.
Quindi siamo davanti ad una chiara dichiarazione di Putin: “silenzio o sarete eliminati”. Non c’è dietrologia, è proprio questo che è stato.
E da quest’uomo noi dipendiamo, per il gas e non solo.
Ce ne accorgeremo nei prossimi anni di cos’altro è capace.
Ha perfettamente ragione Medo. Il fatto è che chi è un minimo informato lo sa già benissimo da un pezzo, quel di cui è capace Putin. E non è solo la Cecenia.
L’astio ideologico aprioristico di Zena non meriterebbe risposta alcuna, se non per ripristinare un minimo di senso della realtà.
Trovo semplicemente inconcepibile che sia possibile prendersela con chi del regime Russo è avversario da sempre, senza spendere una parola sui rapporti che i nostri rappresentanti hanno tenuto e tengono con questi regimi.
Personalmentwe, da oltre 10 anni sono “militante” (con interesse per diritti umani e ambiente in particolare), in associazioni di volontariato e reti che quelli come Zena etichettano con disprezzo come “no-global” e via berciando; per me e per molti altri compagni di viaggio l’assassinio della Politkovskaja è la perdita di una di noi.
Come perdere Peppino Impastatao, come perdere Padre Puglisi.. per cui, anche se ad essere etichettato come “cattocomunista” (non essendo stato mai lontanamente nè comunista nè credente, in vita mia) ci ho fatto il callo, e poco me ne cale, questa cosa la trovo invece offensiva.
Non tollero più l’atteggiamento da utlrà che sfrutta ogni occasione per sprizzare veleno contro l’avversario, a prescindere dal fatto in se e come se la realtà fosse un optional.
Dove la trovavi la Politkovskaja in italia, sul Giornale di Berlusconi amico fraterno di Putin, o su Peacelink, peacereporter ed in genere sulla stampa ed i siti di movimento?
(Per spiegare un po’ il contesto: a Mosca le associazioni ambientaliste facevano manifestazioni pubbliche con blitz di 15 minuti, per evitare la repressione poliziesca)
La maschera è caduta definitivamente, questo è l’omicidio Matteotti: provocherà una reazione internazionale laddove il mattatoio ceceno non è bastato, o prevarrà ancora il metano?
[i]La maschera è caduta definitivamente, questo è l’omicidio Matteotti: provocherà una reazione internazionale laddove il mattatoio ceceno non è bastato, o prevarrà ancora il metano?[/i]
Prevvarrà purtroppo il metano..
e già comincia a sentirsi la puzza
Stefanin e’ troppo buono e perde tempo a spiegarti le cose; io mi spiccio. Zena, sei una merdina.
Devo smentire il primo intervento di Zena, perchè a San Pietroburgo non è andata affatto come pensa.
http://www.lettera22.it/showart.php?id=5323&rubrica=11
E’ finita in scontro: 20 arresti, qualche contuso, i restanti manifestanti “scortati” in estrema periferia dove hanno potuto tenere soltanto un comizio senza auditorio.
Cari LockOne e Stefanin,
Zena76 ha ragione su un punto: perche’ i
no-global, girotondini ecc. non fanno ogni tanto una bella manifestazione IN ITALIA contro Putin mentre ci fanno due palle cosi’ su Berlusconi e Bush? Perche’ non ne hanno fatta nessuna contro Saddam o Ahmadinejad o la dittatura coreana?
Attenzione, non sto dicendo che Berlusconi o Bush siano meglio di questi altri (non sto dicendo nemmeno il contrario). Sto solo dicendo che la protesta di questi gruppi e’ a senso unico e sarebbe piu’ credibile se fosse davvero contro tutti gli esercizi arbitrari del potere.
Saluti.
ma che c’è scritto sul cartello nel disegno?
Sono pronto a scendere domani sera in piazza contro Putin, io.
Il problema è che i girotondini (sono i nostri papà) scendono in piazza solo se è per la “loro” libertà, se ne sono sempre fregati della libertà dei cossiddetti “compagni”, vicini o lontani che fossero. E’ un po’ la storia degli italiani, fatti salvi pochi episodi degli anni ’60/’70 e qualcosa negli anni ’90.
Si scende in piazza se ci rode il culo in prima persona, perchè non ci si riconosce uomini come quelli in difficoltà…
LockeOn non ha argomenti e quindi la butta sul pecoraro, pardon, pecoreccio. Comunque fa bene a dire che sono una merdina : il più conosce il meno.
A Stevanin che contesta civilmente, con altrettanta civiltà domando : Se la Politkovskaja è una dei vostri, dobbaimo aspettarci sit-in davanti all’ambasciata russa, cortei, fiaccolate o che altro ?
Non vedremo niente di tutto ciò, anche se Putin ha avuto un flirt con il cavaliere, l’ottantennale cordone ombelicale che lega la Sinistra ( e i no global : se lei fa eccezione, conferma la regola ) a Mosca è ancora ben saldo.
Il problema ( perché negarlo ?) è lo strabismo di pacifinti, antirazzisti e paladini di oppressi e derelitti. Così non fosse, le icone-idoli di costoro non sarebbero, come in realtà ( dai negatelo) sono assassini e dittatori come Castro, Guevara, Togliatti, Bin Laden, Hamas e Baffone, bensì Ghandi,Madre Teresa, Luther King, Woytjla e simili.
Zena
P.S. Non mi aspetto buona accoglienza di queste sacrosante verità, so bene come sia più facile rompere un atomo che un pregiudizio
( Einstein )e il pregiudizio cattoverdecomunista è il più duro di tutti, non si è rotto nemmeno con la caduta di un Muro in testa.
Ma i commentatori di macchianera li selezioneranno uno a uno come per un reality o sono una fotografia del mondo reale?
Le 54 candeline fumavano ancora,una fetta di torta era poggiata sul tavolinetto di cristallo, sul tappetto sparsi alla rinfusa 4 bossoli ancora fumanti e li riverso sul pavimento il corpo di lei, ancora fumante.
gianf
Chissà, magari sono io che sono scemo. Magari hanno ragione “il Giornale” e “Libero”, quella è la realtà, la mia esperienza diretta ultradecennale un’illusione. Probabilmente in tutte le riunioni, conferenze, iniziative pubbliche, appena mi giravo c’era qualcuno che nascondeva le biografie di Gandhi e tirava fuori la foto di Bin Laden. Probabilmente tutte le persone meravigliose che ho conosciuto altro non erano che agenti pagati da Putin. Anche quelli che hanno rischiato la pellaccia per andare di persona a documentare quel che accadeva in Cecenia (http://italy.peacelink.org/nobrain/articles/art_3914.html), tutti del KGB, sicuro.
Sit-in: se non fossi a centianaia di km dall’ambasciata russa e non dovessi lavorare, sarei già li. Comunque, la mia posta è già colma di messaggi increduli ed addolorati, che si concludono con una domanda? Facciamo qualcosa? Il problema è cosa.
Forse avevano ragione i berlusconiani: manifestare non serve a niente. Serve al massimo come prova di forza di qualche categoria. Manifestare è utile infatti in una democrazia in salute, con cittadini informati ed una classe dirigente democratica.
Poi, c’è anche un po’ di stanchezza: farsi un culo così anche per organizzare o partecipare ad una manifestazione, che magari non sposta una virgola, portando a casa le solite spalate di merda da parte di “giornalisti” prezzolati, non è che sia molto piacevole.
Infatti, è probabile che non vedrete (scelta del verbo azzeccatissima) “nulla di tutto ciò”, come al solito, anche se molto di tutto ciò ci sarà, come al solito.
Talvolta sento (e non sono il solo) l’appello o l’azione pubblica come un rito stanco: per far vedere che, si, noi ci siamo (tanto ci ignorano lo stesso) ma a poco serve se chi governa deve prioritariamente garantire l’arrivo del gas russo e limprenditoria italiana in cina, ed i diritti umani diventano una variabile fastidiosa nei rapporti.
Per bucare lo schermo serve la massa critica. Una grande iniziativa a Roma non vale quanto decine di piccole inizitive in cento città.
Perchè le strutture organizzate tendono a rincorrere l’agenda dettata dai tiggì, e ad investire le proprie (sostanziali ma limitate) forze nelle priorità: e prioritario è di solito ciò in cui si può incidere.
E’ ovvio che è più facile mobilitare la gente contro l’invasione dell’iraq, dopo mesi che la tivvù ne parla in continuazione, e c’è una sorta di plebiscito implicito. Fanno la guerra all’Iraq, una figata, dai che andiamo anche noi!
Qualche esempio sul rapporto coi media:
4 imbecilli inneggianti ad hezbollah, che nessuno ha visto ad Assisi, finiscono in prima pagina sul Corriere. Con questa falsificazione, agli antipodi rispetto alla natura ed ai messaggi della pluralità di organizzatori, si spazza via tutta la complessità dei dibattiti dell’iniziativa. Riducendo il tutto ad una rissa da bar, pro o contro uno schieramento virtuale ed inesistente.
Nel primo anniversario del g8 di Genova, non ho sentito una sola parola sulle iniziative di dialogo critico e sincero organizzate da dcine di associazioni assieme ai sindacati di polizia.
La scena era solo per Casarini ed il ricordo di Carlo Giuliani, e le accuse di delinquenza al forum sociale.
Perchè non è stato fatto niente contro Saddam (et alia)? Boh, io scrivevo appelli contro le violazioni dei diritti umani del regime irakeno già quando Hussein gasava i curdi ed era amico degli Usa ( e non ho smesso dopo. Interessante sarebbe sapere perché i suoi più acerrimi censori attuali lo difendevano, invece. Rumsfeld gli stringeva la mano e negava la strage di curdi, allora. E gli altri dietro.
Le guerre dimenticate, non c’è solo la Cecenia: ad esempio, mai sentito parlare di “Anch’io a Bukavu” (quanti sanno dov’è? senza google, intendo).
Mai sentito parlare di operazione colomba, e di altre inziative di interposizione nei conflitti, prevenzione e sostegno nella fase post-bellica, fatte da semplici volontari senza risorse, con la modalità dei corpi civili di pace? Probabilmente solo quando qualcuno ci ha perso la vita, nei conflitti più noti.
Insomma “noi” (pacifisti, nonviolenti, reti di associazioni e singoli, spesso non rappresenatati da partiti) non esistiamo: non siamo in tivvù.
Ecco, il problema credo sia sempre quello: che più o meno consapevoli diamo comunque valore di verità alla realtà virtuale che ci viene proposta. Che semplifica la complessità delle cose, prende un po’ di pupi per interpretare il gioco delle parti.
Non voglio dire che i partiti, i sandacati, le forze sociali organizzate che più si dicono vicine ai movimenti siano perfette o esenti da errori (anzi, è una storia fatta di discussioni e critiche e opposizioni aspre), ma di quello si parli, per favore, non di bubbole da bar.
Non sto neanche a ripescare le mille modalità dell’impegno di questi anni, come le iniziative sulla legge 185/90, sull’export di armi italiane in generale e le iniziative correlate su Iraq, Russia e Cina..
tanto di ‘ste cose ci occupiamo solo noi poveri scemi. Quelli “responsabili” e “realisti” allentano i controlli alle esportazioni (istituiti per iniziativa dei soliti scemi in seguito agli scandali per le vendite di armi ad Iraq ed Iran) proprio mentre si minacciava l’iraq, si accusava l’asse del male e si aumentavano le esportazioni alla Siria.
Interessano al massimo quando possono assumere il sapore di una “critica da sinistra” ai partiti che si definiscono di sinistra.
Di tutto ciò non c’è memoria collettiva condivisa, ed in parte è anche colpa nostra.
L’ottantenne cordone ombelicale con Mosca ancora ben saldo..? Questa è proprio bella.
Per altre cose dovrei offendermi, ma mi viene al massimo da ridere. Anche solo per l’accomunare da una parte Che Guevara con Bin Laden e dall’altra Gandhi (con la h dopo la d) con Wojtila.
Non indugio oltre, chiedermi perché dovrei ammirare hezbollah o diprezzare Martin Luther King mi provoca un senso di vertigine che manco la migliore fantascienza.
Che ci sia qualcuno che ci attibuisca la stima di un terrorista ed il disprezzo di alcuni maestri di nonviolenza (per altro messi sullo stesso piano di personaggi che hanno aspetti discutibili, anche se mostri sacri per qualcuno) e ritenga queste “sacrosante verità” mi fa venire i brividi. Non viviamo, evidentemente, sullo stesso pianeta.
Evito l’artificio retorico di chiedere a Zena “e tu, cos’hai fatto per..”?
Ingiusto, le critiche costruttive ed i dubbi sono legittimi e meritano risposta. La propaganda ed pregiudizi no, ma per discutere seriamente bisogna superarli. Cosa difficle quando si hanno esperienze, rappresentazioni della realtà e forse valori diversi, e distanti, ma indispensabile. In più, sapere da che pulpito viene la predica, anche date certe assurdità scritte, non serve a nulla.
A Carletto, rispondo, ribadendo e sintetizzando quanto esemplificato finora: semplicemente non è vero che l’impegno è a senso unico. E’ solo quel che passa, nella semplificazione e nell’uso strumentale.
(Senza contare che quelle poche volte che ho partecipato ad iniziative di massa, puntualmente vedendone i resoconti televisivi mi chiedevo se parlassero della stessa cosa che avevo visto di persona).
Non è solo una questione di disinformazione, e di abisso tremendo tra la realtà e la sua rappresentazione distorta e semplificata. E’ che molti VOGLIONO questa rappresentazione distorta. E’ molto più facile, comoda, ti dice quali di colori è la sciarpa che vuoi sventolare e chi vuoi insultare.
Personalmente mi sono rotto i coglioni da mo’ anche solo di elencare tutto “quello che abbiamo fatto per..”. E mi sto anche stancando molto di impegnarmi, sottraendo buona parte del tempo libero dal lavoro per me, la casa e la fidanzata, sapendo che alla fine si parla solo a chi è già interessato e sensibile e informato, e di fronte al grande fratello televisivo migliaia di gocce di riflessione seria non possono nulla.
Essere cittadini è costoso e faticoso. Forse è meglio mandare tutto a puttane e mettersi solo a sputare veleno su un blog: molto meno frustrante, molto più soddisfacente, molto più comodo.
Scuste, per lo scritto kilometrico (quello precedente non era abbastanza). Ora devo andare a controllare se m’è arrivato l’assegno dal Cremlino ^_^
(rimane la domanda: che famo? Un appello? un’iniziativa collettiva al di là degli schieramenti?
Coraggio, bloggers, inventate qualcosa di fattibile e, magari, efficace, ché noi siamo stanchi. Dimostrate che siete, dimostriamo che siamo molto di più che parolai incazzosi, che della Politkovskaja ci interessa non l’uso strumentale per polemichette provinciali, ma il fatto che è una vittima di un potere mafioso e autoritario, che è morta perchè era una vera giornalista ed attivista per i diritti umani, che ha fatto nel modo migliore il suo lavoro)
Stefanin, grazie del bellissimo post.
Un po’ mi ci ritrovo, ho pensato spesso le stesse cose.
Anni di impegni e di ricerca di informazione sulle donne afgane,proteste contro le persecuzioni , appelli ignorati dalla stampa e poi ti ritrovi tra i simpatizzanti dei terribili islamici se NON appoggi la guerra in Iraq.Per dire.
Anzi, arruolamento tra gli ” orfani” di Saddam seduta stante.
E poi, una delle accuse più idiote: voi che eravate contro la guerra in Iraq perchè non avete ptotestato anche contro questo , e quest’altro?
Come se si potesse partecipare a tutte le manifestazioni, come se si potesse spendersi per tutte le cause ” giuste ” di questo mondo.
No, non è possibile.Ognuno dovrebbe seguire ciò che lo tocca di più, ciò che lo ha colpito di più emotivamente. Cos’è questa ” pretesa ” di par condicio dell’impegno? Che cavolata.
E SE la guerra in Iraq (o il Darfur, per dire ) ci coinvolgono di più di altre situazioni drammatiche.non ci sarebbe bisogno di dover dare spiegazioni.Ciò che si dovrebbe eventulmente ” rimproverare ” ad un sostenitore di una qualche causa è la coerenza. Per esempio, si potrebbe rinfacciare ai critici della politica cinese in materia di diritti civili di NON appoggiare quel regime.O di attuare un boicottaggio .O di non assecondare politiche di apeasantment verso quel governo da parte dei propri rappresentanti.Ancora, un modo di mostrare coerenza è la continuità.Per esempio, quante dita porpora abbiamo viste esibite sulle pagine blog, per esaltare le elezioni irachene ? Era tutto un coro di esaltazione, e le donne irachene erano il simbolo della libertà ritrovata.Squilli di trombe e trionfalismo. E adesso ? C’è qualcuno tra questi bloggers e giornalisti che si è fatto carico di andare a vedere com’è ADESSO la situazione delle donne irachene? Ma figuriamoci.Non sono più ” spendibili”, quindi, a chi importa?
Nello specifico, chiedi che fare, ora? Niente, le stesse cose di prime, informarsi, cercare di sensibilizzare, appelli, proteste, incontri. Sapendo che si sarà ignorati domani come si è stati ignorati nei giorni scorsi.
E sapendo pure che ci sarà comunque qualche idiota che verrà fuori per dire:” sì, ma e quella guerra lì? E quell’altra situazione..?”
Stefanin e Maria Josè, vi ammiro, sinceramente. Ma ( fatte salve le vostre opinioni, intenti e azioni personali) quando negate che l’impegno no global verso le malefatte degli Occidentali ( Bush, Berlusconi, Israele eccetera) è mille volte superiore a quello contro le malefatte di Islamici e dittatorelli comunisti, suonate falsi anche voi. Non venitemi a dire che per il Darfour e/o i preti massacrati avete ( o hanno i vostri compagnucci) elevato gli stessi strilli che per Guantanamo o G8 di Genova; o che sui cartelli dei no-global ci sono i senza peli( anche sulla lingua) Gandhi e Luther King, laddove tutti vedono la barba del Che. E’ come dire che i PM sono equanimi con Berluscones e Comunistones ( non ci crede neanche un neonato). Infine una precisazione : o non parlo di voi singoli militanti pieni di buona volontà, ma di quelli che vi rappresentano e che avete votato che candidano al Parlamento la madre di Giuliani
( che il figlio lo aveva cacciato di casa ) e non, mettiamo,il padre di un caduto sul lavoro, un disoccupato, o un invalido permanente.
Salve
Zena
P.S. Piano a fare i maestrini : ok che Gandhi si scrive con la h dopo la d, ma è altrettanto vero che Wojtila si scrive Woytjla.
P.P.S. Cosa faccio in concreto : il bene che posso, ma non in teoria a chi muore di fame in Africa, bensì aiutando, in concreto e per il poco che posso, chi non ha da mangiare o da vestirsi a due passi da casa mia; trattando io istruito, sano, “normale( si fa per dire), impiegato, italiano, bianco, giovane ( abbastanza) alla pari chi è ignorante, malato, disabile, disoccupato, straniero, nero o vecchio. E regalando, sempre, a tutti cortesie gentilezze e quando posso favori ( leciti)in pensieri, preghiere, parole e( ahimè, poche per via che ho uno scarsissimo reddito)opere.
Ri-salve
P.P.P.S. Forse vogliamo la stessa cosa, solo che io penso che siano più utili per i derelitti i piani Marshall, gli Usa, e i capitalisti di quanto non lo siano i Casarini, i disobbedienti, i Pecorari e i commissari del popolo.
Non ho detto che gli imbecilli (o gli incoerenti) non esistano. Ho detto che sono enormemente sovraesposti, per pigrizia o malafede. E che l’immensa galassia di cui alcuni si dicono rappresentanti è praticamente invisibile.
Grazie alla porcata calderolesca alle ultime elezioni le liste di candidati (indicati dalle segreterie dei partiti) erano bloccate. La composizione del parlamento è stata in sostanza decisa da una 30 di persone in tutto il paese.
E francamente voglio rispondere di me, non delle azioni e parole di eletti che in buona parte non ho scelto ed ho spesso contestato.
Sulle priorità d’impegno ho già detto, ed ha splendidamente aggiunto e spiegato Maria Josè.
L’immagine del fiume carsico forse non è la migliore, ma da un’idea: il lavoro quotidiano “nascosto” che sfocia improvvisamente in qualcosa di visibile. E ciò che vien diffuso è solo una microscopica onda scelta ad arte.
A scanso di equivoci, intendiamoci sulle parole: con “no-global” intendo quella vasta rete di realtà riunitesi -in modo molto dialettico-, pur con diversi valori e punti di vista, per sensibilità simili (rete lilliput, associazioni cattoliche di base e missionari comboniani, associazioni ambientaliste, campagna per la riforma della banca mondiale, associazioni indipendenti, assieme a partiti della sinistra e sindacati). Se poi qualcuno intende semplicmente il movimento dei disobbedienti, non è un problema, basta chiarirsi.
Non so loro, ma con la mia definizione di movimento affermare che del Darfur (e dell’Uganda, e degli Uiguri, e del Tibet, e dei Saharawi, dell’Abkhazia e di una lista di eccetera fin troppo lunga) in sostanza ci se ne impippa è semplicemente falso.
Che spesso ci si impegni più nei rapporti del nostro governo e dei suoi superiori oltreoceano, è ovvio e naturale. Son loro i nostri rappresentanti. Se hai tempo e risorse limitate, scrivi a Prodi per chieder conto di quella minchiata della sospensione dell’embargo sulle armi alla Cina, mica ad Hu Jintao o al partito comunista cinese per chiedere, per favore, che comprino meno armi e che smettano di usarle impropriamente. (l’una non esclude l’altra, ma la prima ha qualche probabilità in più di ottenere qualcosa)
Maria José, si, forse chiedevo di fare le solite cose. Magari di diffonderle un po’ di più. Ma ,se possibile, ed è difficilissimo, vedere se a qualcuno viene uno sprizzo creativo che permetta di andar al di là del semplice appello e bannerino. (c’era una ragazza che propose, all’arena di pace a Verona, di appendere bandiere arcobaleno come segna di dissenso. La guerra c’è stata lo stesso, ma forse il fatto che l’Italia non abbia partecipato all’invasione, un pochino, è dovuto anche a quello)
Per Zena sui PS:
1- hai perfettamente ragione :)
2- non era una mia richiesta (dicevo appunto che non è determinante) ma mi fa piacere la risposta. Concordo -purtorppo anche nella scarsità di risorse :)- (e faccio lo stesso), ricambio l’ammirazione. Almeno si parla più tra persone che tra nickname :)
3- non ho ricette, o sicurezze. E’ facile vedere i problemi e le ipocrisie, meno le soluzioni. ma credo che, alemo, sia importante come fanno i fori sociali, più che a Davos, sentire quel che han da dire i diretti interessati.
Che senza la Politovskaja hanno perso una voce importante.
Ah, nella vignetta c’è scritto Pravda (“verità”), credo.
Io chiudo qui, ringraziando Stefanin per l’impegno l’onestà intellettuale e il civismo con cui espone le proprie tesi. Ringrazio tutti e forse devo delle scuse alla Martire ( Lei sì che merita la definizione) Politovskaja : anziché elevare una preghiera per la sua anima, mi sono messo a polemizzare. La dico adesso. Spero facciate lo stesso ( Chi non crede si affidi a un semplice pensiero, vale uguale).
Zena
Caro Stefanin,
due punti:
1) posso credere che la rappresentazione mediatica del mondo “no-global” nella tua definizione sia mistificante. Non dubito poi che le iniziative a cui hai partecipato siano fatte da persone che hanno in odio bin Laden.
Pero’ i movimenti non possono non rendersi conto di questo: dovrebbero adottare forme di comunicazione un po’ piu’ efficace. Altrimenti rischiate di farvi usare sia da presunte forze amiche che dai dichiarati nemici.
2) Cosi’ come sono d’accordo che e’ piu’ efficace protestare contro il proprio governo o gli alleati che contro un dittatore nordcoreano.
Sono anche d’accordo che non si puo’ impegnarsi su tutti i fronti ma fare delle scelte.
Quello che mi piacerebbe e’ un pochino piu’ di onesta’ intellettuale. Nessuno dei no-global ha detto che, con la guerra in Iraq, Saddam e’ stato destituito e questo, in se’, puo’ non essere un cattivo risultato. Questo puo’ non giustificare la guerra ma basterebbe riconoscere i vari lati della questione. Cosi’ come nessuno mai ricorda che il mitico Fidel di brutture ne ha commesse anche lui (diritti dei gay, una fra tante?).
Insomma, non conosco la realta’ no-global come te e quindi forse sono fuori rotta. Me ne sono tenuto lontano perche’ mi sembra che sia spesso animata da antiamericanismo, anticapitalismo senza mai realizzare per esempio che, si’, gli Usa di cazzate ne faranno ma, se ci si guarda intorno non sono fra i peggio. Che possano fare meglio e che si possa/debba manifestarci contro e’ un altro discorso.
Insomma, mi basterebbe che fosse riconosciuto che quello occidentale, seppur di certo non il migliore mondo possibile, non e’ nemmeno fra i peggiori.
E invece vedo molto supporto al Che, al grande Fidel, kefiah al collo etc.
Anch’io ti ringrazio “per l’impegno l’onestà intellettuale e il civismo” con cui esponi le tue tesi.
Saluti
Spesso mi chiedo se abbia senso discutere.
Esempio, Stefanin scrive:”4 imbecilli inneggianti ad hezbollah, che nessuno ha visto ad Assisi, finiscono in prima pagina sul Corriere. Con questa falsificazione, agli antipodi rispetto alla natura ed ai messaggi della pluralità di organizzatori, si spazza via tutta la complessità dei dibattiti dell’iniziativa.
Carletto risponde:” Pero’ i movimenti non possono non rendersi conto di questo: dovrebbero adottare forme di comunicazione un po’ piu’ efficace”.
Ma certo deve essere un problema di comunicazione da parte dei movimenti.
Stamattina sul giornale:Putin:Faremo una vera inchiesta!Vuol dire che si costituisce!
Mi ricorda un tantino Ilaria Alpi!
P.s.Nei paesi “democratici” non si uccidono i giornalisti….li si isola per 5 anni!
Il problema è sostanzialmente uno:Chi simpatizza per la Sinistra deve fare i conti con la propria coscienza(anche perchè tutti i giorni ti trovi di fronte uno di destra che,di coscienza non ne ha e che,ti sputa in faccia le tue contraddizioni),mentre per chi è di destra giocare a Risiko con le persone è una cosa normale!Loro fanno volontariato,veramente lo fanno i loro portafogli!La loro coscienza è apposto.l’importante è avere dei comunisti sui quali pisciare!
Avevo promesso di chiudere con una preghiera, ma come si fa a non rispondere alla più grande delle blasfemìe : i comunisti avrebbero più coscienza dei Destri !!! Quando mai ??? Diciamo, perdonate la volgarità, che entrami i sistemi ( nazifascista e comunista )fottono il popolo, ma i comunisti in più il poppolo lo sfottono. E comunque. questo è innegabile, i regimi di destra sono durati di meno e, almeno economicamnete, ci si vive bene. Quelli comunisti sono durati di più, e alcuni ancora durano, e ci si muore di fame. La prova ? I comunisti che stanno in Occidente col cavolo che vanno a vivere nei loro Paradisi; mentre i Comunisti che vivevano in quei Paradisi, sfidavano i Vopos, il carcere a la morte pur di trasferirsi nell’Inferno Capitalista.
Salve
Zena
P.S. Sembrerà assurdo, ma già vedo qualcuno affannarsi a smentire l’ultima mia affermazione che è una delle poche verità assolute.
Uhm, TypeKey mi ha cassato un commento ieri; volevo dire che concordo in toto con l’ultimo intervento di Zena, ed aggiungo, se si riesce anche ad aggiungere al pensiero un’azione, anche minima, tanto di guadagnato (poi magari recupererò i link che volevo segnalare), ancor di più se si riesce ad inventare qualcosa che vada oltre il solito appello e bannerino.
però basta ringraziarmi “per il civismo”, che poi anch’io ho sbracato un po’ :)
Carletto, son d’accordo su quasi tutto. Ma son pignolo e puntualizzo :)
Sul punto 1, la comunicazione, assieme ai metodi decisionali e di rappresentanza è in effetti un punto molto dibattuto e una delle difficoltà maggiori. Soprattutto quando c’è una pluralità di soggetti, spesso privi di una struttura gerarchica.
Che poi ci fosse qualcuno che dell’esposizione mediatica faceva esplicitamente la sua tattica (che vorrebbe usare “il sistema”, ma si fa usare), certo non aiuta.
Insomma, non si tratta di un partito, o un’azienda, (o un partito-azienda :)) con le sue risorse, le sue strutture, il suo ufficio stampa. Ma di semplici cittadini e piccole associazioni che si autoorganizzano. E questo complica un po’ le cose.
E’ già difficile mettere d’accordo due persone, figuriamoci 20 associazioni. Soprattutto se ci si basa sul metodo del consenso.
Sull’onestà intellettuale vorrei chiarire: per me è scontato, dati gli ambienti che frequento, che il dibattito sia aperto e non fossilizzato su pregiudizi indiscutibili. Siamo adulti, ci si concentra sulle dinamiche, la retorica del bene e del male fa un po’ ridere.
Siamo minoranza marginale o è questione di informazione semplificazione e modelli comunicativi? Come ho già detto ed esemplificato, penso sia la seconda.
“Nessuno ha detto”.. Mah? Nella mia esperienza son questioni dibattute, o son fatti banali dati per assodati, ci si concentra maggiormente sulle prospettive e sul cosa, con le possibilità infinitesime di semplici cittadini, si possa fare.
Magari si ascolta la testimonianza di chi è stato sul posto ed ha contatti diretti con le associazioni locali. Ad esempio, con le donne afghane, quelle vere, non l’immagine mitica servita solo come pretesto per bombardamenti che loro stesse non volevano. (www.rawa.org)
Magari si chiede a loro cosa preferirebbero, dato che il pasticcio è fatto: se loro dicono “Ora non abbandonateci, ma meno soldati “occupanti”, maggior supporto alla società civile” credo che almeno le si dovrebbe ascoltare. Idem con le associazioni Iraqene.
Ripetere quant’è delinquente Rumsfeled e quanto era peggio Saddam non serve a nulla.
Il problema è che tutto ciò è invisibile. Nell’infromazione di massa è più semplice e strumentale semplificare e ragionare per slogan contrapposti. Che però nascnondono la complessità e falsano la realtà. Come da esempi nei commenti qui sopra.
Chi vuole sapere “cosa avete fatto per..”, ad esempio, il Congo, deve leggersi Nigrizia o altre testate di area missionaria cattolica (oppure Carta, Vita, o i siti già citati). Perché una manifestazione internazionale nel Kivu, luogo di uno dei maggiori genocidi recenti, a guerra non del tutto finita, non interessa, non risponde ad interessi particolari o all’attesa del “grande pubblico”.
Torniamo sempre alla rappresentazione semplificata, a quel che diventa immaginario collettivo. (e comunque, quasi tutti i giovani con la maglietta del che che ho conosciuto, erano meravigliosi)
Il fatto è che anch’io non conosco a fondo la “realtà no global”, che è una etichetta fuorviante per una pluralità difficilmente classificabile.
Ne conosco bene un pezzo, meno bene altri. Ma almeno riesco a distinguer distinguerne i luoghi comuni e le generalizzazioni.
Maria Josè: serve, serve; è faticoso ma serve.
Come questa discussione dimostra, basta un piccolo sforzo e un minimo di voglia di di ascoltare e affrontare la complessità delle cose per evitare il litigio da ultrà (e di dare sommariamente della “merdina” ad una persona, senza discutere sulle opinioni) e magari uscirne tutti un po’ arricchiti in conoscenze e in comprensione del punto di vista altrui. Che non è una cosa così banale. Anzi, pare proprio fuori moda.
Poldo, eccheccazzo! :) stai facendo le stesse generalizzazioni superficiali. Anch’io ne ho conosciuti tanti così, ma sono una minoranza. Le cose sono un po’ più complesse, eh.
Tornando in topic: oltre a firmar gli appelli di Amnesty, a qualcuno viene in mente qualcosa per utilizzare concretamente la giusta indignazione?
L’ultimo commento di zena cui alludevo era quello precedente, non questo qui sopra :)
Carissimi…..Non intendevo scatenare questo caos!Pensavo di essere stato abbastanza sarcastico nei due post precedenti!Intendevo dire che alcuni regimi sono “buoni”,altri regimi “cattivi”dipende dal punto di vista del potente di turno!Tutto quì!
Pensate che i paesi del nord Africa siano democrazie?Gli interessi del potere si muovono come banderuole al vento!Ultima precisazione.
“Zena
P.S. Sembrerà assurdo, ma già vedo qualcuno affannarsi a smentire l’ultima mia affermazione che è una delle poche verità assolute.”
Io non credo nei Dogmi e quindi non credo nelle verità assolute!Baci con la lingua!
P.S.Non prendetemi troppo sul serio…io non valgo nulla!
Beh, scusa Poldo ma m’era sfuggito il tono ironico :)
Non t’offenderai se scanso il bacio con la lingua e ti porgo semplicemente la mano, eh? :)
Il secondo PS è però una vera assurdità!
Intanto segnalo:
Editoriale di una volontaria esperta di cecenia che ha conosciuto Anna
http://italy.peacelink.org/editoriale/articles/art_19008.html
Richiesta all’UE di presione sulla Russia
http://www.gfbv.it/2c-stampa/2006/061009it.html
tanti articoli di Anna si trovano tradotti su peacelink.it e osservatoriobalcani.org
Ciao Stefanin,
mi sembra che siamo d’accordo.
Grazie per la piacevole discussione.
Saluti.
Ambasciata Russa, via Anna Politkovskaja 5
Sono passate due settimane dall’omicidio di Anna Politkovskaja.
Noi, che l’abbiamo amata per quello che faceva, che l’abbiamo letta e ammirata, che un po’ ci sentiamo orfani di una voce autonoma e di una persona senza compromessi, prima del dolor…
Anche io ho seguito la dtreita, come faccio sempre per questi eventi, quando uscec il new new iMac ero a Parigi e ho visto il KeyNote dal vivo (Steve non c’era piiiiiiii ) veramente bello, mi sono divertita a guardarlo.Quindi seguo sempre questi eventi Apple (sono un utente dal 86)Posso capire i commenti negativi su un prodotto del genere, MA1) quando Apple rilascia un prodotto, soprattutto se nuovo (vedi iPod, iPhone etc) sii certo che la 2 generazione sare0 migliore e costere0 meno e cosec via. Quindi molto probabilmente tutte le vostre riserve svaniranno al vento dalla prossima versione.2) Dichiarano 1 mese (1 MESE!!!) di durata in StandBy e 10 ore in effettivo e Licia, direi che non hai di che preoccuparti, in quanto credo che la batteria si riduca a guardare film, non ad usare Pages. Dovresti quindi essere confortata da 10 ore effettive. Teniamo anche conto che adesso sia in treno che in aereo e8 possibile usare una presa per ricaricare, in caso.3) Chi parla di riconoscimento calligrafico palesa la sua non conoscenza dell’oggetto. Sia il touch che l’iPhone (e il Pad) non operano sul riconoscimento calligrafico (a parte i caratteri orientali) ma sulla tastiera virtuale, che ovviamente e8 pif9 grande nel Pad.4) c’e8 il dock con tastiera per poter scrivere e il tutto e8 talmente compatto che sul tavolino di un intercity lo usi che e8 un amore, altrimenti c’e8 la custodia che girata crea un rialzo per poter scrivere e un appoggio per vedere film. Andate a vedere gli accessori per iPad, che sicuramente cresceranno in modo esponenziale.5) Durante la presentazione si e8 parlato di un app grafica, ma credo che anche qui sare0 una cosa verre0 sicuramente, ma non penso con una penna. Cmq mai dire mai 6) Il Kindle costa un botto e fa 1 cosa, l’iPad costa leggermente di pif9 e fa N cose7) io ho un touch da 8GB e non l’ho mai riempito del tutto, il 16GB mi va pif9 che beneSignori, stiamo cmq parlando di un tablet touch che fino ad oggi non abbiamo visto, o meglio, non ne abbiamo visto uno con una tecno touch che funzioni cosec bene (vedi i cell touch che sono penosi nell’usabilite0 rispetto ad un iPhone) e con questo tipo di possibilite0.A prescindere come l’iPhone.. e8 fiko perche9 e8 touch!!!! e8 una roba da star trek eddai!