Nata di marzo, nata balzana, casta che sogna di esser puttana, quando sei dentro vuoi esser fuori cercando sempre i passati amori |
ed hai annullato tutti fuori che te ma io qui ti inchiodo a quei tuoi pensieri, quei quattro stracci in cui hai gettato l’ieri, persa a cercare per sempre quello che non c’è. |
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Che bella!
Questo mi ricorda che dieci anni fa dissi “Sì” davanti a un prete.. più o meno tra un paio d’ore. E mi viene anche in mente una delle prime fidanzate importanti che mi lasciò, glielo chiesi: “Perché” e lei rispose: “Perché dici sempre di sì”. Cazzo se aveva ragione.
… Sì. E'”Quattro Stracci”, dedicata all’ex compagna di Guccini, Angela, con cui lui condivise più d’una ventina d’anni… Nata sotto il segno dei Pesci e dalla quale lui ebbe la sua unica figlia (cui dedicò “Culodritto”). All’attuale compagna, Raffaella, con cui sta dal 1993, ha dedicato invece la bellissima “Stelle” e l’ancor più bella “Canzone Delle Colombe E Del Fiore”:
Amore, s’io fossi aria,
e tue rondini vorrei,
per guardarmele ogni minuto
e farle volare negli occhi miei,
quelle rondini bianche e nere
che anche mute dicono tanto:
tutta la gioia di mille sere
ed un momento solo di pianto (4)…
Amore, mai sarò stanco
di bermi tutto il tuo miele,
quando ridi o quando mi parli
in me si gonfiano mille vele ;
quando un sogno od un tuo segreto
ti fan seria e sembri rubata,
guizzan pesci tra i tuoi due fiori,
rivive l’ anima mia assetata (4)…
Amore, pensa s’io avessi
una torre colombaria
per far posare le tue due colombe
stanche di volare in aria,
vederle alzarsi dritte nel cielo
e atterrare fra le mie mani
per carezzarle dentro ai miei oggi
e baciarle fino a domani (4)…
Amore, nel mio giardino
vorrei fiorisse la tua rosa
perchè l’ anima mia si perda
dove il corpo rinasce e riposa,
quella rosa di primavera
sempre rorida di rugiada,
misteriosa come la sera,
balenante come una spada (4) ….
Amore, colomba, fiore,
amore fragile e forte,
sfrontatezza e pudore,
compagna di gioia e sorte,
sapore amaro e dolcezza,
con l’ arcobaleno fra le dita,
vorrei perdermi nel tuo respiro,
vorrei offrirti questa mia vita (4)…
nello stesso album, “D’amore di morte e altre sciocchezze” trovate anche le splendide “Lettera” “Cirano” e “Il matto”, dedicate a Bonvi e Victor Sogliani.
E’uno dei migliori di Guccini, a mio modesto parere.
… Ricordo una sera quasi primaverile del 1995, quando il Guccio, Flaco Biondini, Bonvi e un po’ di bella gente, riunita attorno al tavolone del salotto di casa De Maria in quel di Santa Maria di Mugnano (Modena) l’ascoltammo per la prima volta. Solo voce, chitarra, tigelle, Lambrusco e silenzio. Il nostro. Commosso, rapito. Incredibile vedere come tanta grazia fluisse dalle sue manone, che scivolavano sulle corde e trasformavano la poesia in canto per le nostre scellerate orecchie di amici.
Un bell’omaggio, davvero.
E alla fine, nella nostra più compunta e indomenicata assenza di suoni, il Guccio s’interrompe d’improvviso, e sbotta, col suo inconfondibile vocione arrotato:
“Ohé, Guido (De Maria)… qui manca il vino! Provvedi subito, o che anfitrione sei?”
Ciao, Gian!:o)
sì, tutto molto bello,
curiosamente però nessuno ha ancora messo in luce che quelle parole sono tipiche di un maschilista sfigato.
Ma vogliamo parlare di cose serie? Come sta il gatto Will?
ma si dai, parliamo di quell’obrobrio di Guccini… mi aggrego a Jekyll… come stà Will?
in pratica, è per quelle tre volte l’anno che scrivi un post in questa categoria che ti si legge. da questa parti eh?
s.
Quando qualcuno cita “quattro stracci” la prima cosa che mi viene da pensare è: fa ancora tanto male, eh?
S’ i’ fosse foco, arderei ‘l mondo;
s’ i’ fosse vento, lo tempesterei;
s’ i’ fosse acqua, i’ l’annegherei,
s’ i’ fosse Dio, mandereil’ en profondo;
s’ i’ fosse papa, sare’ allor giocondo,
ché tutt’ i cristiani imbrigherei;
s’ i’ fosse ‘mperator, sa’ che farei?
a tutti mozzerei lo capo a tondo.
S’ i’ fosse morte, andarei da mio padre;
s’ i’ fosse vita, fuggirei da lui:
similmente farìa da mi’ madre.
S’ i’ fosse Cecco, com’ i’ sono e fui,
torrei le donne giovani e leggiadre,
e vecchie e laide lasserei altrui.
(Cecco Angiolieri)
Coraggio, minchione.
Ci sono casi – non saprei dire quanti, ma questo è uno – in cui non è mica una donna a mancarti, ma solo la sua versione in miniatura. Che, per inciso, non era nemmeno tua.
Foss’anche stato un gatto, sempre coraggio, minchione.
Ma la nuova compagna ha più o meno l’età di culodritto.
E porta jeans a vita bassa con ciccette di fuori.
E noi che tanto lo abbiamo amato, siamo desolate.
E non pensare che rosichiamo! ;-)
Ciao.
Sì, allora fa proprio male. Tieni botta.
ma sono i giorni del ricordo un po’ per tutti, chissà perché…
Ma no dai, Sandra, la Raffa (se sta ancora con lei, a quanto mi sovviene sì. Ha storie durevoli, di solito) è del 1968 o del 1969…
consoliamoci, suvvia, ché lui è un gran gigione nella vita, sai?:o))))
Gianluca, e scusa se ti sembrerò banale… a volte ami di più una figlia non tua, proprio perché nel tuo amore c’è tutto ciò che volevi per lei, avresti voluto e avresti immaginato di volere. Tutto il bene del mondo: un amore totale, perfetto, profondo, protettivo, titanico. Che trascende anche l’altra persona – colei che attraverso lei, hai potuto amare – e, che lei nel suo piccolo accoglierà sempre, credimi. Certe cose non si dimenticano. L’ho vissuto anch’io. Abbi fiducia, “il tempo rende e il tempo dà” come dice il Guccio.
Un bacio a te, alla bimba e a Will (come sta? Se hai bisogno di un veterinario eccezionale, contattami. Chiedi a Ro:b)