Rossana Rossanda ha diritto di confondere a suo piacimento la sua biografia e la nostra Storia, ha diritto di raccontarsele come ha fatto di recente nel suo romanzo “La ragazza del secolo scorso” edito da Einaudi: ma nel momento in cui torna a occuparsi di Storia con la s maiuscola, come ha fatto sabato sul manifesto, risponderle diviene un imperativo ebbene sì, autenticamente morale.
Parole grosse?
Per niente, dal momento in cui un quotidiano destinato giustamente a sparire dal mercato, il manifesto, torna a riaccreditare Mao Tzedong con argomenti che travalicano ogni libertà di opinione e rasentano neanche l’omissione: la menzogna pura.
Il pericolo, beninteso, è meramente che una copia del manifesto possa essere abbandonata nell’anticamera di un dentista e possa esser letta per caso da un bambino: lungi da me, per il resto, la velleità di redimere chi probabilmente vive da quarant’anni in un mondo parallelo e seguita a negare ogni realtà pur di giustificare la propria vita, le proprie allucinazioni ideologiche.
“Trent’anni dopo, onore a Mao” titola il manifesto prima che la Rossanda lo festeggi così: “Ha fatto per il 70 per cento le cose giuste e per il 30 per cento le cose sbagliate”. E’ un celebre detto cinese, ma la Rossanda lo fa suo. Del resto, aggiunge, “Il volto di Mao è ancora dappertutto in Cina”. Ecco, cominciamo da questo.
Il profilo di Mao, a essere onesti, rimane giusto sulle nuove banconote, per quanto la nuova Cina risieda simbolicamente più nelle banconote che nel faccione di Mao. Il New York Times del primo settembre scorso, invero, ha spiegato che Mao è sparito persino dai libri di scuola cinesi: uno soltanto, tra i cinquantadue capitoli del manuale per le scuole superiori, è dedicato al socialismo e al suo futuro radioso, con l’imperatore rosso confinato a un semplice inciso dentro un capitolo che parla dei funerali di Stato “come quando morì il presidente Mao”, settembre 1976. Spazio a Bill Gates e all’importanza della cravatta, piuttosto, e poco o nulla, invece, sulla Rivoluzione Francese e sui Soviet di Lenin; la cosiddetta “Lunga marcia” è citata solamente nei testi delle scuole medie, mentre della più grave carestia della Storia, il cosiddetto Grande Balzo, e così pure della celebre Rivoluzione culturale, neppure una riga.
E neppure una riga, per molti aspetti, ne scrive parimenti Rossana Rossanda. A esser precisi, la mette così: “Si è parlato di 8 milioni di morti nella carestia provocata dal grande balzo. Ma sono rilevazioni più dei demografi che basate su una documentazione”. E’ vero, è difficile documentare: ma le stime degli storici e non dei demografi, pur difficoltose e approssimative, oscillano mediamente tra i 20 e i 43 milioni di morti, non 8. E questo solo dal 1959 al 1961. I contadini uccisi furono 5 milioni mentre altri 5 furono internati: stiamo parlando, ricordiamolo, della provocata carestia già definita “la più grande di ogni tempo” che vide decine di migliaia di famiglie riunite in unità industriali che dovevano avere tutto in comune, dai pasti (loro assenza) ai disgraziatissimi metodi agronomici importati dall’Urss, questo mentre la propaganda del Partito arruolava dei professori che descrivevano una presunta speciale fisiologia dei cinesi “che rende superflui grassi e proteine”.
Stiamo parlando, ricordiamo pure, del mito della “ciotola di riso a ogni cinese” addebitato a Mao, rivelatosi clamorosamente falso soprattutto nel periodo della tragedia (vera) dei bambini uccisi e utilizzati come concime o peggio mangiati dopo scambio con le famiglie del vicinato.
Ma se c’è resipiscenza, in tutto questo, eccolo nelle parole di Rossana Rossanda: “C’è una parte dell’io che ha bisogno d’un luogo suo, riparo di una indentità immediata che non matura sulla parola d’ordine”. Come autocritica, difficile che in Cina gliel’avrebbero passata.
“Si parla di un milione di morti nella rivoluzione culturale”, ammette poi la Rossanda. E anche qui: la maggior parte dei testi parla di una cifra che varia invero dai 6 ai 10 milioni di morti violente: compresi i centinaia di migliaia di tibetani sterminati nello stesso periodo ed esclusi i 20 milioni di “contro-rivoluzionari” parimenti morti in carcere. E’ un periodo che gli storici dividono in tre fasi: violenze contro intellettuali e quadri politici nel ’66-’67; scontri tra guardie rosse nel ’67-68 e fase in cui i militari, alla fine del 1968, riprendono il potere. E’ la Rivoluzione culturale, un fervore in cui i giovani ribelli rivoluzionari sono perlopiù dei ragazzini santificati da Mao che notoriamente ammazzarono e brutalizzarono professori e quadri di partito e più in generale sedicenti “vecchi”. Nell’agosto 1967 la stampa di Pechino incitava così: “Gli antimaoisti sono ratti che corrono per le strade, ammazzateli, ammazzateli”. Nella regione del Guangxi, è appurato, furono divorati almeno 137 tra quadri politici e professori di collegi: la carne umana fu distribuita nelle mense e divorata da alcune guardie rosse.
Ma Rossana Rossanda onora Mao, e la mette così: “Solo Mao l’incendiario consiglia ai giovani di sbagliare e correggere i propri errori, ma non andrà così, non occorre uccidere. (…) Molti, che non resistono alle umiliazioni pesantemente simboliche, si uccidono”.
E’ colpa loro, erano dei deboli. Non che il suicidio, nella storia cinese, sia tesi infrequente, tuttavia lo storico francese Jan Louis Margolin ha preferito metterla così: “Non c’è modo di sfuggire agli accusatori se non con il suicidio, soluzione scelta da quanti vogliono sottrarsi alla vergogna dei rinnegamenti uno dopo l’altro, all’infamia delle denunce obbligatorie dei colleghi. Agli stessi fenomeni, amplificati e con più violenze fisiche, si assisterà durante la Rivoluzione culturale”.
Sullo sfondo lui, Mao, ora incedibilmente onorato per quanto già da lustri svelato come lunatico, ferocemente egocentrico, terribilmente vendicativo, dissoluto sino all’ultimo come raccontato dal suo medico personale Li Zhi Sui. Lo stesso partito comunista cinese, benchè solo nel 1979, circa la politica di Mao ebbe a distinguere tra “grandi meriti” sino al 1957 e “grandi errori” sino al 1975: la Rossanda, in Italia, non c’è ancoora arrivata, e il manifesto a ruota.
Ma l’omissiva vergogna di oggi non è che il remotissimo riflesso del miraggio di ieri, la speranza di una rivoluzione culturale all’italiana cui tanti, troppi, officiarono.
Umberto Eco, il manifesto, 1971: “Dobbiamo spiegare a tutti che i cinesi sono diversi, e per questo i borghesi non devono amarli… se esistono settecento milioni di persone in un paese povero, è impossibile che ciascuno si vesta come gli piace, perché altrimenti qualcuno andrà vestito peggio degli altri, e comunque l’uniformità del costume è anche il segno del sacrificio che tutta una comunità fa per garantire un minimo di benessere a tutti”.
Franco Basaglia, Panorama, 1974: “In Cina la stragrande maggioranza dei malati è curata politicamente, con il pensiero di Mao. Una soluzione che può sembrare semplicistica a un occidentale, ma a cui comunque va riconosciuto un grosso vantaggio: quello di trattare i malati come tutti gli altri”.
Barbara Spinelli, Repubblica, 1976: “Per la Cina, qualsiasi esperienza liberale potrebbe significare la fine di una nazione”.
Giuliano Zincone, Corriere della Sera, 1976: “Eravamo a Shaoshan, il paese di Mao… Le emozioni sono tutte concentrate nel piccolo museo dove la straordinaria carriera del rivoluzionario è illustrata da pannelli a colori. Sono emozioni politiche: l’interprete scoppia in singhiozzi mentre descrive le persecuzioni subite dai parenti di Mao”.
Mi sembra di vederli, Antonio Socci, Vittorio Feltri, Paolo Guzzanti e Filippo Facci che giocano a poker, le fiches, invece che in euro, in “milioni di morti”. Apre Guzzanti:”Io mi gioco 7 milioni di morti”. “Naaa, stai bluffando”, risponde come al solito sbruffone, Vittorio Feltri, “io vedo”. Socci, con una carriere ingiustamente sospesa, si tiene basso, ed esce. Facci, sospeso in una nuvola di fumo, spalanca gli occhi (spalanca, oddio, fa quel che può) e guarda il tavolo, e rilancia:”vedo i tuoi sette, e raddoppio, 14 milioni di morti!”.
Con te, fanno 14 milioni e uno.
Per il resto: Socci a dir poco non lo condivido, Feltri lo giudico il peggio del giornalismo, con Guzzanti non ho rapporti.
Ma questo c’entra qualcosa? No. Come il tuo commento. Per la millesima, anzi per la milionesima volta: se proprio dovete, commentate il post, non me.
Buonanotte coglione.
Ciao,
noto alcuni luoghi comuni. Bene inteso che non sono affatto un sostenitore di Mao, ci mancherebbe.
I testi che tu citi che hanno sostituito Mao con Bill Gates sono di scuole (soprattutto medie) private. Esistono ora anche quelle in Cina.
Da Wikipedia si ottiene un quadro più interessante del tuo anche se penso che ci dovrebbe essere un risalto maggiore degli orrori della rivoluzione culturale.
La citazione del 70% e 30% era del presidente den xiao ping, giusto per chiarie.
Riguardo i bambini bolliti a me sembra una stupidagine. Se leggi alcuni testi storici sulla Cina scoprirai che il cibarsi di esseri umani era una pratica per salvarsi (ad inizio secolo) dalla carestia. Due famiglie si scambiavano i cadaveri (non mangiavano i propri familiari). Ma questa è un’altra storia …
Non che sia importante, riporto uno stralcio dell’intervista che Saskia Terzani ha concesso di recente a Enrica Brocardo di Vanity Fair:
D.Berlusconi ha detto che nella Cina di Mao i bambini venivano bolliti
R.A scuola c’era un regime molto severo, militare: ci facevano marciare come soldati. La prima cosa che ho imparato a dire è stata: lunga vita a Mao Tse-tung e lunga vita al partito comunista. Ma non ricordo nessuna barbarie; anzi, c’era dignità in quella disciplina. Certo, per noi fu dura: vivevamo segregati.
D.In che senso?
R.Tra i bambini cinesi e quelli stranieri era scoraggiato il contatto. Avevano paura che li contagiassimo con le idee controrivoluzionarie.
D.Deve essere stato difficile
R.C’era paura e curiosità intorno a me. Per gli altri allievi, tutti vestiti con la stessa divisa, ero una creatura strana con i miei jeans, la cartella colorata, le caramelle nascoste in tasca perchè a scuola era proibito mangiare. Una volta regalai alcune matite colorate a un bambino, con il risultato che fu umiliato davanti a tutta la classe: gli toccò fare quella che veniva definita autocritica. Mi sentii isolata. E in colpa.
Detto questo … posso condividere l’idea di criticare aspramente un’ideologia che spero difficilmente riaffiori in futuro (anche se, come insegna Gianbattista Vico mai dire mai).
Ciao
Buona Giornata
Ti spiego con parole semplici: con Socci, Feltri e Guzzanti condividi l’abitudine a buttare cifre di milioni di morti così, come fiches in una partita di poker dove non ci si gioca nulla. Con questo (forse, sul tuo intuito non metto la mano sul fuoco) anche tu forse hai capito l’inerenza col tuo post. Con Socci non so, con Guzzanti e Feltri condividi la classe, lo stile cristallino.
Salvatore, fai precisazioni che non smentiscono nulla. Leggi con più attenzione.
Se trovi wikipedia più interessante del mio post, che dirti: leggi wikipedia.
Riguardo la faccenda dei bambini bolliti, ancora, io ho scritto proprio quello che tu precisi. E sull’argomento sono io che invito te a leggere testi storici sulla Cina, visto che si internet non si trova granchè.
Più in generale, a costo di sembrare tronfio nondimeno del solito, vorrei dirvi che forse dovreste fidarvi un po’ di più. Se scrivo di Cina da anni, e se talvolta m’invitano a parlare sull’argomento, può anche darsi che qualche competenza ce l’abbia.
Per il resto, in quello che scrivo, qualsiasi cosa io scriva, non è vero che non mi giochi nulla. Giorno dopo giorno, mi gioco me.
son almeno 10 minuti che sto pensando se postare o meno…
è sempre la solita pappetta riscaldata, PippoFacci, la provocazione, più o meno gratuita, l’attesa dei post e l’orgasmo autoindotto della risposta stizzita, precisina e pulitina.
Una cosa mi consola. Ma quanto ancora ti rode il culo dopo le elezioni?
nel caso (improbabile) che a lui “roda il culo” per i risultati elettorali è tutto somato molto probabile che a te abbia dato fastidio il fatto che abbia scoperchiato un altro vaso di Pandora idolatrato da gente come te… sempre nel caso ti sia preso la briga di leggere il post prima di commentare. E ancora una volta non riesco a spiegarmi come fate a trovare sempre punti di riferimento nei più squallidi personaggi che la Storia abbia partorito (assassini come Arafat, dittatori che hanno messo in atto genocidi come Stalin o Mao etc etc)
io non ho mai capito perchè nessuno fa mai il conto dei pellerossa uccisi nelle guerre indiane, e poi calcola la percentuale di questi sulla popolazione mondiale di allora
se stiamo ancora con le favolette dei bambini mangiati a causa di mao mi sa che ce ne è ancora un bel po’ di strada da fare
mmm…no. Come ben saprai, Cyrus, noi ” comunisti”
siamo bravissimi a fare autocritica. E tu sei distratto, dal livore, forse. Ti sei lasciato scappare un’occasione per citare Fifel Castro tra i grandi Satana .
Io il post l’ho letto, ma tu hai capito il mio?
Non ho criticato la veridicità dei fatti si mirabilmente esposti. E poi, non sono così importante, perchè mi dai del Voi?
E nel caso non si sia capito, a me da fastidio Facci. :O)
L’ennesima battaglia di retroguardia della sinistra: compagni, non l’avete ancora capito che non si vince mai? Come si fa a difendere la dittatura, l’oppressione delle libertà civili e di pensiero, per non parlare dei morti, che anche puntando al ribasso sono sempre troppi? Come si fa a difendere Mao, come si fa a giustificare un Paese come la Cina, dove ancora oggi c’è la schiavitù, la carcerazione di massa, l’omicidio di Stato? Come si possono difendere le posizioni di un giornale e di un giornalista che tanto diversamente considera gli abusi americani da quelli ideologicamente affini? Solo per il gusto di dare contro a un giornalista della parte avversa? Santo dio ma non è bastata la dura sveglia sull’utopia sovietica? Io dico che vi siete bevuti il cervello.
Da quanto scritto, in buona parte dei commenti, pare che la colpa di Facci sia stata scrivere che in Cina per un’ideologia ci son stati ‘in assoluto’ milioni di morti e che ora quella ideologia è stata soppiantata formalmente (sostanzialmente, invece, già da qualche anno).
Cioè la verità.
Ovvio che uno non può ritenere un’analisi del genere come riassuntiva di tutta la realtà cinese, come (sembra venga fatto) qui, altrettanto che, se uno deve proporre un’analisi della realtà cinese nell’intero per scrivere un pezzo così, magari non comincia neppure.
Ovvio che l’incipit poteva essere qualcosa del tipo ‘non sono d’accordo con la posizione della Rossanda’ e non qualcosa del tipo ‘la Rossanda è una mentecatta’ che magari uno neppure la conosce la Rossanda, però così gli vien voglia di legger quel che ha scritto solo per criticare o fare del benaltrismo.
E voglia di mandare a fare in culo Facci perchè sembra sempre che scriva per farcisi mandare…
A Milano Gino è sinonimo di ingenuo. Ora, caro Gino mi auguro che tu sia ingenuo e non in malafede. In tutte le guerre, o le lotte per la terra e/o il potere, ci sono stati stragi, genocidi, massacri, lager e gulag. Quello che più conta , però, ai fini della loro giustificazione storica è se dopo un certo massacro o genocidio, il popolo ha vissuto meglio, è progredito o meno. Ed è indubbio, che, il sacrificio degli Indiani ha voluto dire per gli Usa ( e per il mondo) più benessere e libertà. Mentre, ovunque, massacri e genocidi sono stati di matrice comunista, quei popoli hanno avuto miseria e oppressione. E questo non lo dico io, nè Facci, bensì la Storia con la maiuscola. Quella con la minuscola alla Camera e Fabbietti non fa testo.
Zena
Per quanto spesso non condivida una virgola di quanto scriva (non in questo post però, da elettore di centrosinistra non digerisco la sinistra radicale e certe opinioni con i paraocchi), un bentornato a Filippo Facci (se non sbaglio mancava da un pò su Macchianera).
Saluti
Linnap
senza entrare nel merito: non credo sia gentile tra giornalisti augurarsi che un “quotidiano sparisca giustamente dal mercato”. Io non mi auguro neanche che sparisca la Padania, pur ritenendola un’aberrazione. Ecco questa è la cosa che più mi ha infastidito, augurarsi la sparizione del Manifesto con compiaciuta ironia. Non è educato, e neanche liberal. Ancor peggio se viene da un giornalista.
mah!
a me sembrava che dopo la grande guerra patriottica, con i suoi 20 mln di morti e con la sconfitta del nazismo, il mondo sia stato meglio.
Ma che state ancora a leggere la Rossanda?
Maddai……..una frase clamorosa tra i topic che ho scroso è questa:
“Quello che più conta , però, ai fini della loro giustificazione storica è se dopo un certo massacro o genocidio, il popolo ha vissuto meglio, è progredito o meno. Ed è indubbio, che, il sacrificio degli Indiani ha voluto dire per gli Usa ( e per il mondo) più benessere e libertà”
Sticazzi Zena, i miei complimenti per la totale lucidità di ragionamento.
Quindi se ammazzassimo i meridionali per il benessere del resto d’Italia sarebbe, alla fin fine, giusto?
Io mi chiedo dove stiano nascosti certi esemplari di illuminismo…….
Rispostine :
A Gino : noi Destri abbiamo imparato qualcosa dalla Storia. Infatti,riconosciamo che la sconfitta del nazifascismo fu cosa buona e giusta e amiamo x questo gli Americani, che voi odiate perché al posto di Adolf e Benito, non volevate la democrazia, ma un’altra dittatura targata Stalin. Quanto ai morti durante il Fascismo ti ricordo che, in tempo di pace, essi furono infinitamente meno di quelli “prodotti” dalle truppe Togliattiane nell’immediato dopoguerra. Purtroppo i Comunisti riconoscono gli errori
( vedi Napolitano con l’Ungheria, il Veltroni Kennediano e l’Ingrao di questi giorni) con 50 anni di ritardo e io non ci sarò più quando tu ( nel 2056) riconoscerai che il Comunismo è stata la più grande disgrazia mai accaduta all’umanità.
A MT dico : non ti conviene, mica, eliminare i meridionali perché poi dovresti metterti tu a faticare come loro hanno fatto rendendo più forte il Nord. E perdonami questa botta di razzismo all’incontrario : quando noi eravamo Magna Grecia o Roma Caput, voi non avevate ancora i bicchieri e usavate il cranio umano per bere. Che poi noi si sia persa la Grecia per rimanere solo Magna
( ma chiedine conto al vostro alleato oderno De Mita)e voi ci avete sorpassato ( ma non in tutto, per arte e ingegno, vi diamo ancora la birra) fa parte dei cicli storici.
Bye, bye
Zena
zena, quello che dici qui: “Ed è indubbio, che, il sacrificio degli Indiani ha voluto dire per gli Usa ( e per il mondo) più benessere e libertà.” è delirante. il mondo sarebbe continuato bene anche con gli indiani.
anche allora la cortina di ferro e i gulag e lo strozzamento delle economie di polonia, ungheria, cekia, romania, ha favorito lo sviluppo dell’ economia dell’ europa occidentale. e magari i morti cinesi un giorno ci saranno utili per contrastare l’ islam. perché non ci godiamo un bel post, e basta?
Zena sei de coccio.
Non solo spari cacchiate, ma non capisci manco quando ti prendono per il culo.
Il mio “eliminare i meridionali” era per estremizzare il tuo strampalato ragionamento sull’America e gli Indiani. Dimostrandone il tasso di puttanaggine con la tecnica dell’assurdo.
Ma te niente. Hai capito fischi per fiaschi e giù risposte alla …..(censored).
Have a nice day.
Ok Chicco, godiamoci i post, ma a patto che la smettano lorsignori ( quelli che : la proprietà non è più un furto, da quando proprietari sono diventati loro) la smettano di considerarsi superiori antropologicamente e moralmente superiori e la loro nefasta ideologia ( o meglio l’applicazione della stessa)più benefica, o meno malefica, di quella capitalistica. A costoro del Capitalismo piacciono solo gli agi e le comodità.
MT capivo che estremizzavi per assurdo, anche perché, essendo la terra rotonda, tutti siamo a nord e a sud di qualcuno, per cui uno svizzero potrebbe, estremizzando per assurdo, prospettare la tua eliminazione. Quanto all’essere di coccio, accetto il rilievo : nessuno meglio di un comunista, infatti, sa cosa significa esserlo. Normalmente, senza estremizzare, s’intende.
Bye
Zena
Se trovi wikipedia più interessante del mio post, che dirti: leggi wikipedia.
Dai F.F. vola più basso…
Commento al post:
La storia è piena di assassini celebrati, Dostojevski lo diceva di Napoleone, e senz’altro Mao è tra questi. Ma il commento che voglio fare è sul tuo destinato giustamente a sparire dal mercato (il manifesto).
Io credo invece che se esistessero più “manifesti”, di tutti i colori politici o senza colori politici, dove giornalisti senza editore riescono ad associarsi e ad avere una voce priva dei bavagli di chi gli dà la paghetta, sarebbe un bene per tutti. Per il giornalismo in primis.
Tu Facci, per esempio, saresti più credibile se scrivessi bene di Berlusconi (o male della procura milanese) senza che lui stesso ti dia la paghetta. Non trovi? La differenza tra giornalista e servo ahimé diventa molto molto sottile nei casi come il tuo… (anche se dopo anni che leggo le tue stupidaggini mi sono convinto che purtroppo è farina del tuo sacco, con o senza paghetta)
Quando leggo certe cose mi viene una certa nostalgia dei campi di rieducazione
La Rossanda può dire quello che vuole. Chi la legge ha il diritto di contrastarla, anche duramente.
Si chiama dialogo.
Da qui a dire che “Mao è dio” e contrapporre a questo solo un “Mao è un assassino”, beh non è che si fa molta strada.
Io direi di chiudere tutti i dibattiti del Novecento (e di chiudere con gli “umani del Novecento”, i peggiori di tutta l’evoluzione) con una guerra atomica, ma di quelle vere che colpiscono un po’ dappertutto. Rimarranno solo una trentina di scemi e qualche mosca.
E poi si ricomincia.
I comunisti (e accoliti) alla fine sono sempre innocenti, giuridicamente, politicamente e moralmente.
Ho visto duri e puri comunisti italiani piangere quando un mio amico romeno nei primi anni ’80 gli raccontava cosa era davvero il regime di Ceaucescu che Berlinguer (il buono! il giusto! il santo!) additava come possibile compagno di viaggio sulla “terza via”. Poi continuare come se nulla fosse.
Hai voglia ad attribuire tutto questo a una presupposta “egemonia culturale”, in realtà è questo fenomeno il vero mistero.
non capisco da cosa deduci che io sia comunista?
io ho solo detto che anche grazie al compagno stalin e all’unione sovietica, che ha battuto il nazifascismo ,tutti noi viviamo meglio. d’altronde come disse il primo prigioniero di auschwitz liberato dall’armata rossa:
beh se aspettavo gli americani, per il camino ci passavo anche io.
poi principalmente avevo fatto riferimento ai pellerossa uccisi dagli americani.
d’altronde stalin era stalin, ma se uno va in ucraina qualche ucraino ce lo trova ancora, di indiani nel Kentucky un pò meno.
insomma durante la riconquista della libia di morti non ce ne furono pochini.
ammesso che il post “gino , 13.09.06 13:34” si riferisca a me: io non ho dato del comunista a nessuno e non mi riferivo a te in particolare.
Solo speravo che qualcuno mi spiegasse il mistero.
I tuoi “Hanno fatto anche cose buone” e “e poi però anche gli altri…” mi danno neanche un decimo della risposta che cerco.
Solo una precisazione epoi chiudo con questo post, chiedendo scusa per eventuali frasi borderline : Stalin fino al 1941 fu alleato di Hitler ( insieme si divisero la Polonia in parti uguali). Il Nazifascismo lo batterono più e prima di tutti i tanto vituperati yankee. Fosse stato per Togliatti & C. dal Nazifascismo saremmo passati al Comunismo e dai lager ai gulag. Nera o Rossa : sempre dittatura sarebbe stata.
Zena
P.S. Se non sei comunista mi compiaccio e sono felice per te.
P.P.S. Tipico modus operandi comunista è quello di offendere quando si è a corto di argomenti. Se Facci è un servo, Giulietto Chiesa che prendeva ( per sua stessa ammissione) 300 rubli al mese dal Pcus per mentire sulle reali condizioni dell’Urss, cos’è ?
credo che quando si parla di cina non sia del tutto corretto imputare all’orrendo comunismo che quel paese ha vissuto tutti gli schifi e i morti e le aberrazioni, note o ipotizzate
credo che la cina abbia , cominciata ben prima dell’avvento di mao, una storia nella quale i diritti della singola persona, come li conosciamo e intendiamo noi, non siamo stati immaginati e concepiti e difesi
dopodichè, in un contesto privo da una parte della dottrina cristiana e dall’altra della rivoluzione francese, è inevitabile che gli orrori si sommino agli orrori, e che salti fuori un mostro della storia come mao
ma, sono anni che non lo dicevo più, il problema è a monte
e non mi pare che il capitalismo cinese, sia pure nella contraddizione di uno sviluppo all’interno di un regime comunista, abbia infatti migliorato le cose di molto, almeno finora
la base culturale è quella, ceedo crudele e irrispettosa dell’essere umano qualsiasi
poi comunismo, capitalismo o quel che volete, dopo sono dettagli
quanto a zena, gli indiani e le sorti degli usa: peggio che dire una stronzata è solo non riconoscerlo immediatamente
e non bullarti troppo della magna grecia o della superiorità meridionale in terreni dove non è dimostrabile
e mi freno per non dire altro
Boh, io sulla Cina ho letto solo:
“La porta proibita” di Terzani, e leggendolo mi son chiesto come abbia fatto qualcuno in occidente, anche in buona fede, ad innamorarsi di quella mostruosa interpretazione del comunismo;
“Il secolo cinese” di Federico Rampini, dove si capisce che su quel totalitarismo si è innescata la peggior versione possibile del capitalismo (da cui, quindi, sembra impossibile difendersi se si arriva dal comunismo…);
due romanzi di Mo Yan (“Sorgo Rosso” e “Il supplizio del legno di sandalo”), ambientati nella Cina premaoista – tra il crollo dell’ultima dinastia imperiale e l’invasione giapponese.
Ecco, da quel poco che ho letto sono felicissimo di non essere nato in Cina, almeno negli ultimi centovent’anni.
il nazifascimo lo batterono prima di tutto sovietici,
che fino il 1941 erano non belliggeranti, come l’italia in pratica, ma dopo, mentre trumano si proponeva di aiutare i russi, se vincevano i tedeschi e vice versa, ruppero loro il culo da soli.
poi magari si può discutere sull’apporto dato dagli aiuti economici americani alle industrie sovietiche.
finalmente un post nel quale discutere e far lavorare un po’ le meningi. Macchianera ultimamente era diventato molto noioso e superficiale. Le recensioni musicali del Manifesto sono ottime. La divisione del mondo in comunisti e fascisti fa veramente ridere… ma quanti anni avete? 50? …ops
Zena: t’informo che un popolo – come dici tu – dopo aver subito un genocidio o massacro ha due strade.
la prima: il geno/massacro è andato fino in fondo, quindi non c’è più il popolo.
la seconda: vive meglio perché peggio di così non potrebbe essere (nel senso: grazie al cazzo che dopo il Nazismo si stava meglio, vorrei vedere..)
(disclaimer: sono interista, non comunista)
Ho votato e votero’ sempre a sinistra, ho avuto una militanza universitaria in gruppi di estrema sinistra (annacquata e senza idee, proprio come la fine del secolo scorso) e non fatico a dirlo. Non sopporto l’elegia a posteriori di un personaggio discusso e discutibile come Mao, anche se arriva da una personalità che apprezzo ma troppo spesso avvitata in ragionamenti (diciamolo) un po’ del cazzo.
Non mi permetto di entrare nel merito perché ne so ben poco, e proprio perché ne so ben poco mi permetto di non prendere per buono tutto quello che Facci scrive nel suo post, anche se ne sa molto piu’ di me. Mi piacerebbe poter verificare alcune affermazioni (una su tutte “Nella regione del Guangxi, è appurato, furono divorati almeno 137 tra quadri politici e professori di collegi: la carne umana fu distribuita nelle mense e divorata da alcune guardie rosse.”) e non condivido per nulla quel “giustamente” augurato al Manifesto, se non altro perché arriva da un giornalista. Personalmente spero di trovarlo in edicola ancora per molto tempo.
Credo che l’idea comunista cinese fosse già nata malata, subdolamente e fin da subito trasformata in un’oligarchia violenta, dissoluta e autoreferenziale. La mia personale idea comunista non é cosi’, e nonostante io non conti nulla lo rivendico con forza.
Bentornato Facci, era ora.
Facci, ma sei di coccio! Che ci fai tra una vignetta con le Torri al posto degli attributi, un post sul blogawards e le solite netgirls?
Comunque bentornato! I post su Grazia sono carini, ma… sai fare anche altro.
Facci chi?
Difficile dare un giudizio univoco su personaggi come Mao o Fidel Castro. Anche perché, prima di loro, non è che ci fosse il paradiso, nei rispettivi Paesi.
Caro Filippo, dopo questa ennesima prova d’autore, sei il miglior candidato per raccogliere l’eredità ideologica della Rossanda e puoi considerarti a pieno titolo “La ragazza del secolo in corso”.
Beh son documentati casi di cannibalismo anche durante le guerre di religione, sia da parte cattolica che protestante. Ogni tanto un po’ di relativismo serve per non farci prendere da giudizi istercici ispirati dal nostro recentissimo senso di disgusto per la violenza.
Mi permetto di consigliare il testo “Cigni selvatici” di Jung Chang a chiunque voglia farsi un’idea sull’ultimo secolo di storia cinese…
In generale la difesa di dittatori sanguinari appare sempre un po’ grottesca, e dispiace vedere che dalle parti del manifesto si finisca per cascarci sempre, finendo così per sporcare le buone idee di critica sociale che da quelle parti potrebbero emergere.
Bah, io sono d’accordo con Facci (che stimo, diversamente da molti che postano), Mao ha sterminato milioni di persone coi suoi sogni. E l’estrema sinistra ancora non lo riconosce, alterando i numeri od omettendo i fatti. Se non vi basta la Rossanda, leggetevi la parte sulla Cina del manuale di storia di Massimo Salvadori: lo stesso Paul Ginsborg (si’, quello che ha organizzato i girotondi con Moretti) diceva che era scandaloso.
Va detto, pero’, come fa Fam qui sopra, che in Cina prima di Mao non e’ che si stesse proprio bene. Anche Mao, come disse Benigni di Hitler, qualcosa di buono l’avra’ fatto.
Ma quello che mi irrita piu’ del dibattito e’ che a piu’ di 60 anni dalla fine di WWII e a quasi 20 dalla caduta del muro, in Italia siamo sempre qui, a fare dibattiti su Mao, sulle foibe, sul comunismo, sull’altro mondo possibile…. E intanto ci si laurea e non si trova lavoro, chi vuol fare ricerca ad alto livello se ne va, i tassisti prendono a pugni Giavazzi, ci vogliono anni per finire un processo etc.
Passera’ mai, da noi, il passato?
quale dei due massimo salvadori
massimo l. o massimo e basta.
io l’esame con il ginsborg l’ho dato e il manuale era proprio il salvadori
Ehi, al secondo commento davi già del coglione a un visitatore.
Ma com’è che sei così nervoso?!
Dai, prendila più easy!
Ciao Gino,
mi sembra Massimo L. Comunque, si’, anche Ginsborg adottava quel manuale. Ma mi ricordo che durante l’esame mi disse che lo faceva perche’ era l’unico che copriva un po’ tutto ma che non gli piaceva molto perche’ aveva grossi limiti ideologici (non ricordo l’espressione precisa che uso’), per esempio sulla Cina.
Per inciso, se diversi intellettuali sinistrorsi avessero la caratura di Ginsborg (col quale peraltro spesso non sono d’accordo), il nostro paese sarebbe molto diverso.
Ciao,
Carlo
Mi scuso in anticipo per l’inutilità del mio commento, ma non posso fare a meno di stupirmi, ogni volta che leggo i commenti ai post (quindi, non solo agli articoli di Facci), degli attacchi personali, a volte volgari, che vengono rivolti a chi pensa e scrive cose non allineate a quelle della maggioranza che frequenta questo sito. Non parlo solo di destra e sinistra; qui c’entra, credo, anche un buon grado di frustrazione che, complice l’anonimato, consente di tenere comportamenti che, nella comune vita di relazione pochissimi si sognerebbero di adottare. Ciò mette tristezza, davvero, soprattutto se si pensa che alcune argomentazioni potrebbero essere oggetto di un serio confronto, anzichè ridursi ad uno stupido scambio di insulti.
Non a caso Francesco parlava alla Luna.
E agli animali.
gino: “il nazifascimo lo batterono prima di tutto sovietici, che fino il 1941 erano non belliggeranti”
Per la precisione erano _alleati_ dei nazisti. E belligeranti si scrive con una sola “g”.
gino: “d’altronde come disse il primo prigioniero di auschwitz liberato dall’armata rossa: beh se aspettavo gli americani, per il camino ci passavo anche io.”
Magari il primo prigioniero liberato dagli americani a Buchenwald disse la stessa cosa dei sovietici. La geografia la conosci o credi che sia un’opinione anche quella?
gino: non e’ mai bello insultare, ma la tentazione di darti del pirla e’ veremente ma veramente tanta…
a me piace invece insultare cojone.
il titolo di non belligerante equivale quasi ad alleato, se erano alleati, non capisco perchè la francia e il regno unito non gli hanno dichiarato guerra.
bravo sai pure la geografia
@gino
Vedi, Gino, oltre alla questione geografica (e’ ovvio che ad est siano arrivati prima i russi che non gli alleati occidentali, ed i campi di concentramento e sterminio erano soprattutto ad est, addirittura nell’est della, in quel momento, dissolta Polonia), ci sono tre punti che rendono deboluccio il tuo ragionamento:
– fino al ’41 la Russia non entro in guerra perche’ *era alleata* di Hitler fino dal ’39, con la stipula del patto Molotov (ministro degli esteri di Stalin) – Von Ribbenthrop (analogo ministro per il Reich) che sanciva, fra le altre cose, *anche e proprio* la spartizione della Polonia, poi invasa il 1 settembre ’39 da Hitler.
– i venti milioni di morti russi che ci sono stati nello scontro sono stati causati da una guerra difensiva condotta, sul proprio territorio invaso dall’alleato-traditore, con dosi di dilettantismo tattico e strategico disarmante, oltre che con una penuria di mezzi feroce. I mezzi mancavano per la debolezza della struttura produttiva sovietica, le capacita’ di comando per il fatto che Stalin, in una delle sue ricorrenti purghe, aveva fatto magicamente sparire gli alti ufficiali dell’esercito che in qualche modo riscuotessero un certo successo fra le truppe dell’armata rossa. Due dei temi che furono giocati che spingere le masse russe alla autodifesa contro i tedeschi:
“il nazionalismo russo-ortodosso”, che, sulla carta, era stato cancellato dalla rivuluzione ed era tema non citabile
“la difesa della propria terra”, dopo che gli espropri terrieri di quindici anni prima erano costati grossomodo 5 milioni di morti (vedasi alla voce kulaki)
– fin dal ’41, quando non era ancora parte belligerante, gli USA finanziarono la campagna di riarmo dell’Unione Sovietica, con tanto di prestito (mai rimborsato) di un milione di dollari (dell’epoca) e forniture di progetti militari e di attrezzature e mezzi per la logistica ed il trasporto (non armi direttamente, Stalin non avrebbe mai accettato di svendere l’immagine dell’armata rossa facendola circolare su carri non sovietici e, per di piu’, USA)
Ecco, se al tuo discorso integri questo, puoi intravedere forse una luce infondo al tunnel.
Saluti.
Parlando da sinologa, quale mi ritengo, mi sembra assurdo che Facci spari a zero su Mao Zedong senza nemmeno sapere come si scrive il suo nome.
P.S. potevamo accettare la trascrizione francese: Mao Tse-Tungo o quella cinese毛泽东.