Emigranti

scimmienude.gifDifficilissimo. Sul filo del claustrofobico, cerebrotico. Un’opera di testo, e di testa. Per la, testa. Uno spettacolo di un’ora e trentacinque minuti che è un dialogo. Tutta una tirata, dalla prima espressione all’ultimo pianto fragoroso. “Emigranti” (“Emigranci”, 1974, di Slawomir Mrozek), portato in scena presso lo Spazio Zazie a Milano, con Igor Loddo e Andrea Magnelli per la regia di Gaddo Bagnoli, è un lusso per pochi. Quei pochi che sappiano stare appesi ai tempi massacranti di due uomini isolati in un sottoscala. Reietti ed esuli. Lontani. Mrozek, però, non si lascia mai trascinare dal vittimismo e li esalta, al contrario; li sottolinea di un cuore e di passioni ombelicali, intrecciando il soliloquio del colto e del paesano in un qualche cosa di sublime. Si arriva al paradosso, si scambiano i ruoli, talvolta, quasi a voler ricordare che l’uomo è fatto di cultura – sì – ma pure di sangue e fatica e bestemmie e avidità. “L’uomo si annoia proporzionalmente a quanto è libero. Peggio: si annoia della noia di tutti gli altri che si annoiano.”

Loddo e Magnelli sono liberi interpreti della dignità e della speranza mancata. Impeccabili nei ruoli, così come nei tempi. Tempi dettati dalla sapiente e delicata regia di Bagnoli, che lascia il tempo allo spettatore di deglutire frasi e tensioni dal peso specifico di una supernova. A Capodanno si spengono le luci, si fa festa fra sconosciuti. Ci si stringe in un abbraccio fugace e penoso. Il malessere della schiavitù, la ricerca della schiavitù, l’essere schiavo ma non saperne parlare, peggio: neppure saperne idealizzare la fine, o il principio. Ché non c’è storia senza fine; e che storia è, dunque, in fin dei conti? Un’opera di testo. Per la testa. Chi vi scrive si ripete. Voi andate a vedere questo piccolo gioiello, prima che sia troppo tardi. Prima che il tempo tiranno delle produzioni che non trovano spazio nei cartelloni delle stagioni popolari, ve lo rubi.

Per informazioni:
– Associazione Culturale Scimmie Nude
– e.mail: info[@]scimmienude.com
– Organizzazione e ufficio stampa: Francesca Audisio

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6 Commenti

  1. Preferisco la versione con Feodor Mubbia e Arturo Cranni per la regia di Ernesto Toffrini.

  2. Stavo pensando…

    Incredibile, pare che ai prossimi mondiali la nazionale indosserà le t-shirt rosse, non ci credevo ma poi ho visto…

  3. Stavo pensando…

    Incredibile, pare che ai prossimi mondiali la nazionale indosserà le t-shirt rosse, non ci credevo ma poi ho visto…

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