Ci avete fatto nascere nel paese più bello del mondo e ci avete fatto studiare fino alla laurea. Matematici, chimici, biologi, fisici; ci avete detto: voi siete il futuro, voi dovete costruire l’Italia del futuro. Oppure ci avete fatto lavorare in una pizzeria, o in una miniera, o da un parrucchiere.
Ma a tutti un giorno avete detto: andate a fare in culo, non vi vogliamo, quelli come voi se ne vadano all’estero a progettare satelliti, a dirigere l’Hubble Space Telescope, a diventare Nobel.
Avete però fatto un errore: a tre milioni di noi avete chiesto una volta cosa ne pensiamo. E vi abbiamo detto quello che tutto il mondo vi dice da anni: basta con il nano, basta, vi preghiamo. Qualsiasi cosa, Prodi, Casini, D’Alema, Amato, Buttiglione, anche Fini.
Insomma, le elezioni e il vostro futuro lo abbiamo deciso noi. Che era poi il mandato che ci avevate dato quando ci avete fatto nascere.
Quella città dimenticata
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E allora, Carletto Darwin, grazie.
Hai ragione: grazie.
Ma – il podcast lo rende indiscutibile – grazie a te. In particolare.
Io vivo in Francia e ho votato scheda bianca. Non vivo in Italia, non conto di ritornarci presto e soprattutto non pago le tasse in Italia. Non vedo perché dovrei decidere per quelli che subiranno il peso della mia scelta, soprattutto in questo caso in cui il voto estero ha fatto la differenza.
Puce, guarda che il principio “no taxation without representation” non vale al contrario. Non vuol dire che se non paghi le tasse non hai rappresentanza.
Ma che se le paghi devi averla.
PS: spero che di avervi fatto divertire ieri, Frau Karkano.
Grazie, fabbrizio. Sappi che apprezziamo. E poi è stato bello quando la tensione si è scostata da noi campani, ad un certo punto temevo il linciaggio in pubblica piazza :)
Grazie, Carletto. E salutami Stoccarda. ;)
Zen
Perché dovrei avere rappresentanza in un paese in cui non vivo? Mi sembra più giusto il voto per gli stranieri in Italia.
Puce, perchè non sono solo i soldi a decidere cosa sei. Non sono solo le tasse e i servizi.
Sono anche i sentimenti, l’amore per la propria terra, per la propria famiglia e per gli amici.
in effetti, non ha gran senso che uno che non ha interessi in italia voti. ma mi sembra strano che uno non abbia più parenti, case e affari…
Non per guastare l’esterofilia, ma quasi metà degli elettori all’estero (assai meno di tre milioni) ha votato per il Polo, e uno su quattro per Berlusconi, come qui.
Ciao, L.
Sono d’accordo con Fabrizio. In fondo se tutta questa gente che vive all’estero continua a tenere il passaporto italiano un motivo ci sara’…
Luca, dovresti sapere cosa è successo ai tanti ragazzi che volevano votare all’estero. Se non ci fosse stata la nostra volontà, purtroppo avremmo avuto molto di meno.
Mi immagino quali cose ignobili sul governo si sarebbero dette, se l’arresto di Provenzano fosse avvenuto solo 24 ore prima. Che schifo…
per fortuna gli italiani all’estero non sono affetti da miopia politica come meta’ dei loro connazionali.GRAZIE A TUTT*.carletto bellissime parole!
La colonna sonora è sempre Fossati:
da “canzone popolare”
a “italiani d’argentina”
Grazie a Carletto e a tutti i nostri emigrati, evidentemente se ne vanno sempre i migliori
Chi è andato all’estero per necessità lo ha fatto perché non credeva che il suo Paese potesse dargli ciò di cui aveva bisogno.
Chi è andato all’estero per desiderio lo ha fatto perché non credeva che vivere nel suo Paese potesse essere soddisfacente.
In entrambi i casi non vedo per quale motivo debbano votare per decidere della mia sorte.
Grazie Carletto! ^__^
E “Viva la ricerca!” (estera), come dice Iacona! ;)
Grazie agli italiani all’estero!
E grazie agli eroi della radio ieri sera, per avermi fatto digerire in allegria uno spoglio elettorale degno di un thriller/incubo!
Sto approntando un post sul mio blog che sia di riferimento ai romagnoli incontratisi ieri sera nella chat per eventuali meeting (ma ovviamente aperto a tutti).
In chiusura, il commento di mia madre stamattina: “Secondo me a Tremaglia gli è venuto uno schioppone!”
E direi che come didascalia non è male! ;)
Ciaooo
PS: Chiedo da ignorante totale: ma il podcast non si puo’ avere anche per chi non utilizza iTunes? O_o
In uno scenario non certo esaltante e che richiama a profonde riflessioni, questo ruolo cruciale degli italiani all’estero è un piccolo segnale positivo. Bisognerà capire come è ripartito il voto tra chi è semplicemente espatriato e chi ha legami puramente formali con il nostro paese. Certo che guardando ai primi abbiano di fronte un voto a suo modo molto qualificato, perché rappresenta chi ha fatto uno sforzo particolare per perseguire la sua carriera o percorso di studi, perché rappresenta chi è stato costretto dalle circostanze a cercare altrove una collocazione, perché rappresenta chi ci restituisce almeno in parte una visuale dell’Italia vista da fuori, perché rappresenta una parte vitale della nostra popolazione. Quindi almeno per quanto riguarda gli espatriati, e in particolar modo i residenti UE, non mi trovo d’accordo con l’opinione di PUCE anche espressa da tanti altri.
Carletto: a parte ringraziarvi, ti devo chiedere scusa per la previsione sul voto. Io ero ampiamente pessimista sullo stato dell’Italia e mi sembra che il quadro che emerge confermi le mie impressioni, ma pensavo anche che numericamente il risultato del voto sarebbe stato conforme ai sondaggi. Invece ci avevi visto molto lungo. Anche questo confermerebbe che a guardare le cose da una certa distanza si riescono a mettere meglio a fuoco alcuni particolari.
Grazie, Carletto.
E caso mai ti servisse una moglie su catalogo sai dove trovarci :-)
Una prece per il povero Tremaglia che si è sorbito vent’anni di serate con Peppino Di Capri e Rita Pavone, per dare quattro senatori all’Unione…
grande carletto e grazie a tutt* coloro non affetti da miopia come meta’ dei loro connazionali
Grazie da un PhD riciclato all’informatica.
Grazie da un PhD riciclato nell’informatica.
E’ semplicemente quello che accade se costringi molti tra i migliori ad andarsene, difficilmente ti premieranno…se fossero scemi non sarebbero tra i migliori.
Mirko Tremaglia L’eroe dei due mondi.
Fatto sta che quelli della CDL sono dei pirla: sapevano che al Senato la partita poteva decidersi per pochi voti, sapevano che per le circoscrizioni estere c’era il maggioriario/uninominale (cribbio l’hanno fatto loro la legge!), e si sono comunque presentati divisi consentedo al csx di vincere a man bassa. Che pirla.
altro fattore è che all’estero non hanno rai/mediaset a spappolare il cervello.
tra l’altro, grazie a fabrizio e a tutti gli italiani all’estero. :-)
viva carletto
(anche se non ci spiegherà mai come faceva dalla germania a sapere tutto in anticipo… mago carletto?)
Scusate ma non capisco il senso della discussione: il diritto al voto e’ dato a tutti i cittadini, e non solo a quelli residenti. L’idea, sancita dalla costituzione, e’ che anche se non risiedo in Italia io possa partecipare alla discussione politica del paese in cui sono nato, in cui penso di tornare un giorno, in cui ho genitori/parenti/amici ai quali tengo, perche’ li’ ho degli affari, ed un altro migliaio di ragioni.
Qualunque sia la ragione, un italiano all’estero rimane un italiano a tutti gli effetti.
Infine, non dimentichiamo che fra gli italiani all’estero c’e’ una certa parte di persone che dall’Italia e’ dovuta andare via per mancanza di sbocchi professionali, sperando di acquisire competenze professionali che un domani possano andare ad a vantaggio del mercato italiani ai fini della concorrenza: io sono andato via perche’ con l’avvento del governo Berlusconi, da un giorno all’altro mi si sono chiuse tutte le porte professionali. Volete che non faccia di tutto, da qua, per far si’ che alcune porte mi si riaprano?
Come volevasi dimostrare i migliori cervelli sono emigrati all’estero!Io ieri ero in un seggio a contare i voti e ogni volta che il Presidente chiamava ad alta voce “Berlusconi” sentivo un peso crescente alla bocca dello stomaco.Quel nome risuonava come un martello che batteva i chiodi su una cassa da morto che racchiude le speranze e i sogni di una generazione….perciò posso solo dire grazie di cuore ai nostri “esuli”.
però tutto questo osannare la ricerca, quando sappiamo benissimo che dietro -spesso, vedi gli usa- c’è dietro il il dipartimento della difesa fa ridere
Come volevasi dimostrare i migliori cervelli sono emigrati all’estero!Io ieri ero in un seggio a contare i voti e ogni volta che il Presidente chiamava ad alta voce “Berlusconi” sentivo un peso crescente alla bocca dello stomaco.Quel nome risuonava come un martello che batteva i chiodi su una cassa da morto che racchiude le speranze e i sogni di una generazione….perciò posso solo dire grazie di cuore ai nostri “esuli”
92 minuti di applausi a Carletto Darwin.
Grazie Carleltto!
Per due motivi:
1) ieri notte, con le tue buone notizie in anteprima, mi hai mandato a dormire più sereno;
2) con il tuo voto hai reso possibile una cosa che non sembrava essere più così sicura….
Da astrofisico che proprio oggi ha messo una pietra definitiva sul suo futuro da ricercatore, non posso che provare enorme soddisfazione per tutto ciò.
Vorrei anche ricordare che spesso espatriare per un ricercatore non è una scelta, ma quasi una costrizione. Tutti vorrebbero poter fare il lavoro che amano a casa propria. Peccato che in italia il lavoro di ricercatore stia letteralmente scomparendo
Italia, forza
puttana, porca
mi sono laureata in lingue da poco. so che dovrò emigrare anch’io come molti perchè possa soddisfare le mie esigenze lavorative e intellettuali. questo paese non è stato in grado di comprendere tutto il male che berlusconi rappresenta, tutto il male che ha fatto e che può ancora fare all’italia, nonostante la risicata vittoria di prodi. bisognava mandarlo via politicamente, bisognava punirlo, umiliarlo, e invece ha ancora tutti i consensi in questa “repubblica delle banane”… grazie agli italiani all’estero, comunque, che hanno avuto il vantaggio di non sorbirsi i maurizi costanzi e le marie de filippi che qui in italia sono così venerati… sarò presto dei vostri.
che delusione.
mi sono laureata in lingue da poco. so che dovrò emigrare anch’io come molti perchè possa soddisfare le mie esigenze lavorative e intellettuali. questo paese non è stato in grado di comprendere tutto il male che berlusconi rappresenta, tutto il male che ha fatto e che può ancora fare all’italia, nonostante la risicata vittoria di prodi. bisognava mandarlo via politicamente, bisognava punirlo, umiliarlo, e invece ha ancora tutti i consensi in questa “repubblica delle banane”… grazie agli italiani all’estero, comunque, che hanno avuto il vantaggio di non sorbirsi i maurizi costanzi e le marie de filippi che qui in italia sono così venerati… sarò presto dei vostri.
che delusione.
mi sono laureata in lingue da poco. so che dovrò emigrare anch’io come molti perchè possa soddisfare le mie esigenze lavorative e intellettuali. questo paese non è stato in grado di comprendere tutto il male che berlusconi rappresenta, tutto il male che ha fatto e che può ancora fare all’italia, nonostante la risicata vittoria di prodi. bisognava mandarlo via politicamente, bisognava punirlo, umiliarlo, e invece ha ancora tutti i consensi in questa “repubblica delle banane”… grazie agli italiani all’estero, comunque, che hanno avuto il vantaggio di non sorbirsi i maurizi costanzi e le marie de filippi che qui in italia sono così venerati… sarò presto dei vostri.
che delusione.
Carina la cosa di ieri notte velene’, anch’io mi sono divertito, anche se stavo a diventa’ stupido tra lavoro ed elezioni.
Cervelli all’estero, in fase di formazione. Noi siamo in 3, tutte ragazze, ed abbiamo scelto l’estero. Pero ora in Erasmus, ma dopo la Triennale continueremo fuori dall’Italia. Solo una di noi è tornata (io, che scrivo) ma ha espresso il voto per tutte.
Vivo in Spagna da un anno, e dico: magari, magari fossero piu “Zapateristi” i leader della sinistra italiana. Con i colleghi del PSOE di Madrid ci facciamo quattro risate sui partiti italiani, ma è dura tornare e vedere che i genitori stanno economicamente peggio (genitori imprenditori od avvocati, nel ricchissimo nordest).
Ed è ancora piu triste vedere che i figli degli amici dei nostri, piccoli imprenditori, credono veramente che il comunismo esista ancora, fuori dai muri dei villaggi turistici, e che votando sinistra diventeranno poveri. La rivoluzione liberale ottocentesca non ha insegnato proprio nulla…
p.s. Una di noi ti legge spesso, dalla Spagna
Musae
Arrivo pazzescamente in ritardo, lo so… Comunque, trovandomi nelle stesse condizioni (paese diverso), dico la mia uguale…
Due considerazioni:
– Guardate la differenza tra Europa (i cui emigrati, tutto sommato, hanno ancora contatti con la madrepatria) e gli altri continenti: le proporzioni cambiano, eccome, altro che 50/50!
– Rispondo a Puce con una semplice considerazione: io, non so se torno, ma se posso contribuire a far tornare i miei figli (la più grande, incidentalmente, tornerà in Italia a fine mese) in un paese migliore, la scheda bianca non lo resterà mai.
grazie carletto
carletto darwin, hai fatto bene a votare il professore, hai fatto bene a compiere il tuo dovere di cittadino, hai fatto bene a scaldare i cuori dei giovani coglioni residenti ma ti prego ora che sei soddisfatto e che hai liberato l’Italia dal giogo fascista,ora caro carletto, vattene un po’ affanculo
E io ringrazio oltre a Carletto e a tutti gli altri, anche la mia sorellina, che ha votato da Parigi. Mentre un po’ maledico il consolato italiano a Londra che mi ha ‘incoraggiato’ a tornare in Piemonte per non perdere il mio diritto/dovere.
Pero’, ora e’ finita, dai. Sospirone di sollievo e pinta in mano per festeggiare che qui in UK si apprezza e aiuta la ricerca, anche di noi giovani, anche di noi che speriamo di tornare!
Ci sto già a fanculo. Si sta bene. Se vieni anche tu, ci facciamo due risate.
Esistono termini che, associati a particolari referenti, richiamano idee chiare e distinte, perfettamente definite in sé senza necessità di orpelli esplicativi. Ora, c’è qualcosa di molto più corrispondente a questa categoria e allo stesso tempo di molto peggio di un nano: un babbeo a tutto tondo con smanie accademiche e l’illusione della personalità necessaria per tenere insieme a spese di un paese una coalizione di governo solo nominale in nome di un programma redatto sulla base di esigenze semplicemente inconciliabili. Ma appunto innanzitutto un babbeo, Il babbeo, idea che renderebbe superflui i dettagli se non fossero tragici.
grazie Carletto! E scusa se ieri sera, ogni tanto, ti ho dato del menagramo… Nemo profeta fuori dalla patria? :-)
gran post. Davvero
Da questo risultato di sostanziale parità, che considero il risultato di un processo di transizione faticoso e ancora lontano dal concludersi, mi auguro possano prima o poi emergere i prodromi di un futuro cambiamento nel Paese: il rinnovamento delle classi politiche dirigenti.