Io non li capisco questi per cui “ok, tu sei interista, ma questa volta fai il piacere di tifare Juve, altrimenti il Milan vince lo scudetto; avrai tempo più in là per la causa interista”. Non li capisco e mi fanno paura non tanto (ma quasi quanto) quelli che vogliono battere.
Non capisco come possano sostenere con convinzione l’idea che non votare equivalga a regalare il proprio voto alla destra. Non votare significa non votare. Punto. Significa desiderare un proporzionale puro e non questa robaccia che non ti consente di dare un nome proprio alle cose: destra, centro, sinistra. Significa volersi garantire la possibilità – come è logico che sia – di giudicare le scelte di quelli che non hai scelto, evitando al contempo di pensare di esserne in parte responsabile. Significa, malgrado tutto, fare il tifo per la sconfitta del governo uscente, e tuttavia esprimere un forte pregiudizio nei confronti delle facce che sono state selezionate per batterlo. Perché alla fine me lo devono dire come deve fare, uno di sinistra, a far capire ai propri rappresentanti, se non non votandoli, che non si sente affatto rappresentato.
A dirla tutta non capisco come possano non capire che qualcuno possa provare un sincero imbarazzo nel delegare a Romano Prodi o Francesco Rutelli le proprie scelte.
Non capisco come, nel corso delle primarie, possano aver scelto le persone che hanno scelto. Poi ci arrivo: gliel’ha detto il Partito. Già, il Partito ha stabilito che il candidato era Romano Prodi, e le capre hanno seguito il gregge.
In seguito – e questo è un episodio un po’ più grave – il Partito gli ha intimato di scegliere Ferrante come candidato alla poltrona di Sindaco di Milano, e loro hanno approvato: Ferrante, come non averci pensato prima. Uno che non ha la benché minima possibilità di vincere, ma è gradito al Partito. Tra trenta milioni di persone, Ferrante.
E allora mi chiedo: ma come? Nel caso di Prodi ti rinfacciano di essere poco pratico, di non capire che la priorità è mandare via Berlusconi e che per una volta puoi risparmiarti di fare lo snob e pensare invece al bene collettivo votando uno che ha la possibilità di andare al governo. E insomma va bene tutto, fino a qui non approvo ma vi seguo: Prodi ha effettivamente più di qualche chance di essere il nuovo Presidente del Consiglio. E poi? Poi Ferrante. Uno che persino la moglie fa fatica a riconoscere, voi lo scegliete come vostro candidato. Allora prendete per i fondelli.
Mi si obietterà: tu non puoi mettere sullo stesso piano cadere in un pozzo pieno di letame col pestare una merda. Volete che vi dica che il vostro ragionamento è più efficiente e pratico? Il vostro ragionamento è sicuramente, oggettivamente, più efficiente e pratico. Contenti? Bene. Però vi puzza il piede di merda. Ecchessaràmmai, ribatterete: qualche merda bisogna pur pestarla. Che poi è un buon modo di metterla giù per dire che pur di vedere la sinistra al governo siete stati costretti a scegliere uno che è democristiano fin dalla prima staminale che, pur in modo raffazzonato, ha poi composto l’insieme.
Al che io chiedo: davvero si deve? Voglio dire – provate a seguirmi -: se per andare al governo è necessario mascherare da gente di sinistra cattolici e conservatori, Intini e De Mita, Rutelli e tutta la carovana per cui “la famiglia è un valore cristiano alla base della nostra cultura”, “i froci facciano pure i froci, ma a casa loro”, e “le cellule staminali non si toccano perché gli manca solo la parola”, ecco, se davvero abbiamo bisogno di fare credere ad una maggioranza che queste persone sono come noi, beh, allora forse questa sinistra non è ancora abbastanza rappresentativa del paese e al governo non ci deve andare.
Che poi è un concetto brutto quanto volete, ma abbastanza popolare da essersi meritato un nome: democrazia.
Gianlu’, mai sentito parlare della parola compromesso?
Chessoio, non ti va di portare fuori la mondezza, ma fai un compromesso con la tua compagna. Non ti va di fare un lavoro, ma fai un compromesso col tuo collega.
Ecco, la democrazia non diretta è un compromesso; si scelgono seicento persone a rappresentare 60 milioni. È ovvio che statisticamente parlando è impossibile sentirsi contenti. Lo era con Togliatti, De Gasperi, Berlinguer, Moro, Craxi, Andreotti, Occhetto. Lo è oggi col berlusca e con Prodi.
Quello che non riesco a capire è che uno che ha gli anni miei, uno che lavorava in quel giornale che adoravo, uno che “ci capisce”, non sia ancora riuscito a capire che sì, la vita è bella perchè è un compromesso.
Gianluca, detesto quanto te Prodi e la carovana neointegralista dei rutelli.
Per dire: se guardo ai candidati nella Margherita al Senato, mi vien da piangere: dal missino Fisichella, all’antireferendaria Binetti.
Però: se aspettiamo una Sinistra che sia davvero rappresentativa del paese, quello là ci passa un ventennio al governo. Finché non muore, se non di più.
Il chè, d’accordo, potrebbe essere utile per scrollarsi di dosso qualche cretino (potrebbe): però, alla fine dei giochi, chi ci rimette?
Per quanto la prima cosa che questi credono vada corretta sia la legge elettorale, da un proporzionale obiettivamente scritto con i piedi a – dicono – un maggioritario che è salvezza; per quanto questi credano che il Partito Democratico sia un’esigenza per il Paese, quando nessuno gliel’ha chiesto; per quanto questi siano gli stessi che in 5 anni hanno fatto da balia al cosetto; per quanto io sia consapevole che toccherà deprimersi almeno quanto prima, per ragioni diverse da prima; nonostante tutto questo, pur se il mio voto non servirà ad altro che definire i centesimi dopo il 2, almeno le estreme preferisco vederle al posto giusto: quelli con il Duce nel cuore e Faccetta Nera nel giradischi, per dire, mi vergogno a vederli al governo.
Non che vada fiero di un partito che ha scelto Ruini come oracolo, ma Democrazia è anche pensare ad un problema per volta.
Ma non ciriticavi, ieri, chi non sa distinguere tra Travaglio e Belpietro? Ora sei tu, a non saper distinguere.
che poi, dalla mia posizione, pure mettere sullo stesso piano Prodi (garante di tanti equilibri, e persona specchiata) con Rutelli e il suo circo-clerical-confindustrio, non è cosa. Romano anche in tv ha saputo sollecitare corde che altro non potrei definire come di sinistra: giustizia sociale, redistribuzione del reddito, equità fiscale nel senso che le tasse devono pagarle tutti e progressivamente, futuro, istruzione, sicurezza del lavoro. A dirla tutta, il tuo intervento -specie con le motivazioni addotte nei corsivi- mi pare perfettamente in linea con un voto alla Rosa nel pugno (eccetto quell’Ugo Palmiro buttato là con surrettizia nostalgia, tua e mia va detto); e quindi ci potrebbe stare -dico in astratto- un tuo sostegno a questo alleato ‘scomodo e spinoso’. Per quanto mi riguarda, sto uscendo per andare al seggio, a tentare di ancorare più a sinistra questa coalizione. Se tanti lo facessero, anche tu ne beneficeresti. Con immutata stima
La metafora fa buchi.
1. Grazie alla legge elettorale ci sono solo due squadre. Grosse, gonfie, brutte. L’Inter gioca nella Juve. In panchina, credo.
2. Siamo gia’ in un pozzo pieno di letame. Passare a “merda pestata” e’ comunque un miglioramento. Enorme. Poi ci serve solo un bastoncino, bastoncino, e via.
3. Mi manca Cuore. Mi manca pure Montanelli. Turati il naso, su’.
“…allora forse questa sinistra non è ancora abbastanza rappresentativa del paese e al governo non ci deve andare.”
condivido, il ragionamento non fa una piega.
Non vi sembra decisamente idiota in questo contesto la metafora del tifo per tale o tal’altra squadra di calcio? Sconfortante.
Concordo su una cosa, ovvero che astenersi è legittimo. È anche una cosa sensata, è vero, ma solo in un caso: quando si considerano equivalenti le due soluzioni, cosa che per molti possibili elettori può anche essere.
C’è invece il caso in cui veramente non capisco: quando uno dice “Non voglio votare il male minore”. Di per sé avrebbe anche senso, ma ha una falla fondamentale, ovvero il fatto che questo può facilitare il male peggiore.
Aggiungiamo una cosa: come astenersi non “toglie” il diritto a protestare per quello che fa chi andrà al governo, lo stesso succede con chi vota quel governo. Non è che se dai il voto a uno non hai più diritto di criticarlo, anzi.
Gianluca, se una nave affonda (con te sopra) non gli tappi le falle perché sono solo pezze momentanee?
Non votare significa lasciare che votino gli altri anche per te: le elezioni si decidono sulla base delle percentuali, sicchè il tuo non-voto equivale al votare chi vince.
E’ una cosa di pura logica, solo un bambino o un mentecatto o una persona in malafede, possono non comprenderlo.
Sicchè: o sei un bambino, o un demente, o sei spudoratamente in malafede(e quindi sei molto più destra di come vuoi far vedere).
Sarà triste, lo so, ma pur di evitare altri cinque anni con Berlusconi, voto per una coalizione che presenta anche tipi come Intini, De Mita e Rutelli.
E con tutta la buona volontà nel centrodestra non riesco a trovare una faccia che li equivalga (ancora più triste eh!)
se pesti una merda ti puzza la scarpa di merda e alla prima fontanella puoi sciacquartela, se caschi in un pozzo di merda puzzi tutto e puzzi a lungo.
Intini e De Mita, Rutelli, Prodi e Ferrante non ti obbliga nessuno a votarli, abbiamo la fortuna di presentarci con 13 liste. Pure a me la rosa nel pugno fa cacare ad oltranza.
Tutto legittimo. Però secondo me sono solo pugnette.
http://attentialcane.ilcannocchiale.it/?id_blogdoc=943545
poi parti da un discorso sbagliato, l’elettore non è un tifoso, l’elettore partecipa al gioco il tifoso no tifa solo, non partecipa (come gli astenuti, che in cuor loro in fondo per qualcuno tifano).il discorso non è tu sei interista ma questa volta tifa juve, perchè se no il milan vince lo scudetto.
ma il discorso è tu sei interista ma questa volt gioca nel liverpool, che puoi aiutare a battere il milan e non fargli vincere la champions.
Sono un assiduo lettore, ma non intervengo quasi mai. Dalla mia posizione mi sono chiesto in più casi (il più delle volte leggendo le polemiche che seguono a questo filone di interventi e ai post di Facci) quale sia la ragione che spinge me – e altri come me, suppongo – a continuare a leggere ‘ste cagate, e ho finalmente capito.
Pensare di essere più intelligenti di uno stupido conclamato non dà gusto, anzi ti svilisce un po’. E’ l’equivalente intellettuale del picchiare un bambino.
D’altro canto, anche scontrarsi con chi è veramente molto più intelligente, benché sulle prime dia una certa soddisfazione, alle lunghe stanca: prendere continui scapaccioni non è bello.
L’ideale dunque, è imbattersi in qualcuno che sembra intelligente. Lo leggi, smonti tra te e te (o a volte esternando via commento) tutte le sue argomentazioni e ti senti superiore.
Certo, in realtà stai sempre picchiando un bambino, ma un bambino travestito da superman, e fintanto che chiudi un po’ gli occhi, riesci ad autoingannarti. Quando poi li apri ti resta un po’ di amaro in bocca, ovvio, ma pazienza.
“non voto perchè bla bla bla..”
sono chiacchiere oziose e pretenziose
che hanno solo il sapore dichiarazioni
originali ad ogni costo..
le elezioni politiche
(sopratutto in un momento tanto
pieno di passione, rabbia e speranze)
sono una questione, appunto,
di passione, rabbia e speranza..
ma oltre a decidere dove mettere la crocetta
facendo i conti con passione, rabbia, speranza,
con la mia sincera convinzione
che le persone siano diverse nelle capacità
e uguali nei diritti,
che il progresso sociale e quello scientifico
non debbano arrestarsi mai,
che mafia, vaticano ed america
sono i cancri e le catene
che impediscono al mio paese
di essere ciò che potrebbe
faccio i conti anche con la logica..
da matematico prendo le elezioni
come un (semplicissimo) problema
la cui soluzione (semplicissima) è
votare il male minore..
gli ideali sono opinabili,
i gusti personali..
ma di logica ne esiste una sola,
grazie a dio o chi per lui,
di realtà ce n’è una soltanto,
alla faccia dei relativisti ad ogni costo..
e la realtà è che al governo abbiamo avuto
una “banda” di farabutti, incompetenti,
prepotenti e privi, se non di altro,
di un po’ di sano senso della vergogna..
quello che c’è “dall’altra parte”,
per quanto possa essere insoddisfacente,
è matematicamente migliore di molte lunghezze..
ergo fare i difficili è in questo momento
è solo illogico.. illogico.. illogico..
(leggi anche “stupido”, se preferisci..)
di tempo per fare gli intellettuali di rottura
ne avremo dopo.. spero..
vi amo tutti..
luca
Non votare, in questo momento, significa dare una possibilità in più a quelli che, per le strade di Roma, hanno appeso i manifestini con i fascisti in orbace e la scritta “Sostieni la squadra del cuore”. A quelli che ieri a Berlusconi gridavano entusiasti “Duce… Duce…” Che sono molto, ma molto più agguerriti e organizzati dei pallidi disperati che oggi guardano a questa sinistra anemica come all’ultima scialuppa sul Titanic.
Siamo sfiancati, sfiancati dai “meglio fascisti che froci”, dalle volgarità di Calderoli e Borghezio, dal mercato del lavoro flessibile quasi acrobatico, dai ladri al governo. Non andando a votare, permetti alla loro compagine di farsi altri cinque anni di pascolo in allegria. Ideologicamente corretto, integerrimo, quello che ti pare: ma a chi sotto Berlusconi ha veramente sofferto, viene voglia di prenderti a mazzate.
Non c’è Fantasilandia e, so di infliggerti un duro colpo, forse non ci sarà mai. Iniziamo col farcene una ragione, perfavore?
Il tuo è solo l’ibarazzo di chi non vuole essere additato come partecipe all’elezione di un candidato mediocre. La prendi come una questione personale quindi, non politica. Un capriccio vanesio in sostanza. L’essere opinionista che prevale sull’essere cittadino.
Ed è soprattutto la posizione egotica di chi crede che le proprie ideologie valgano al voto più di quanto non valgano le urgenze di questo paese (ad esempio gli uteri e le bombe). E non sentire le urgenze vuol dire essere disincantati, o stupidi, o avvolti in una comodissima bambagia.
Solo in un caso avresti ragione: se tu stessi pensando di candidarti… E non è così. Vero!?
A pazzooo!!!! Coglione tra parentesi ci sarai tu, tua sorella e i tuoi programmi di merda autentica e certificata!!! Il bouquet è ampio, scegli qualcosa e votala!!!
C’è da piangere a leggere queste parole, questi dubbi. C’è da piangere nel pensare a quanti sacrifici sono stati fatti dalla gente che 60 anni fa ci ha dato la possibilità di rivotare.
C’è da piangere nel pensare che chi ha detto che “la sinistra vuole che il figlio dell’operaio sia uguale al figlio del professionista”, cosa che mai nessuno, neppure Almirante, si era mai sognato di dire dalla fine della guerra, possa giovarsi di un voto di astensione da chi si professa di idee progressiste.
C’è da piangere nel pensare che un uomo che auspica che nel mondo si nasce tutti uguali possa considerare inutile dare il voto a chi si impegna a difendere la Costituzione ed il suo patto fondante che è l’uguaglianza, le pari opportunità di tutti di fronte alla vita.
Ci sono dei momenti nella vita in cui, per chi crede in certi valori, si misura il nostro essere persone mature, cittadini di una comunità, uomini responsabili: questo è uno di quelli.
ma soprattutto… perchè GN ci indottrini con queste banalità IL GIORNO DELLE ELEZIONI?
La maggior parte dei commenti che ho letto è molto molto sensata e fornisce già argomenti per andare a votare. Aggiungerei solo che dare più potere a partiti anche piccoli all’interno della coalizione di Prodi sarebbe comuque un segnale per andare nella direzione che desideri. Fai almeno come Travaglio, vota per Di Pietro che almeno candida Franca Rame al senato e senz’altro lavorerà per la legalità, che è un valore fondamentale e senz’altro il più calpestato in questi anni di berlusconismo. Io non lo farò perché sono un idealista e cerco ancora falci e martelli nel simbolo ma senza la ridicola spocchia di bertinotti (facile capire per chi voto, dunque). Mandare a casa ii caimano è essenziale, tutti i discorsi “questo non mi piace, questo non mi va bene” si fanno da martedì. Se compri Micromega di venerdì (“Al voto, al voto”) troverai infiniti motivi per votare. Almeno fai questo sforzo.
Potresti sempre votare per Rifondazione e dare un taglio “più di sinistra” alla tua sinistra, credo.
l’utero è un’urgenza di questo paese? ohibò.
Informo che l’affluenza pare alta. Il nano dice che sopra l’82% vince lui. Le facce -perché le facce esistono, e anche le tute da ginnastica indossate in luogo dei pantaloni (cit.)- dicono che coloro che ho visto nei miei paraggi al seggio, sono per lui. C’amaffari? i soldi per la fuga non ce li ho.
Effetti collaterali dell’esercizio dell’opinionismo:
L’opinionismo è un sollazzo, è anche utile.
Lo è tutti i giorni tranne oggi.
Oggi è solo un sommesso chiacchiericcio vanesio col culo sprofondato in un divano.
Oggi sei aria fritta che pesa, mentre tutti si danno da fare.
Quoto totalmente Giulia. Sono più che certo che dopo due/tre anni di precariato a 800 euro al mese cambiando lavoro due / tre volte all’anno, senza prospettive per il futuro, ora scriveresti qualcosa di molto diverso.
Carissimo, sei assolutamente libero di fare quello che vuoi. Questo è il bello della democrazia.
Ma almeno risparmiaci la predica sulla sinistra o scuse imbarazzanti. Soprattutto se arrivano da uno snob con la pancia e il c/c pieno.
contesto la metafora del tifo per tale o tal’altra squadra di calcio? Sconfortante.”
Quoto completamente.
Il post di Neri però mi sembra una bella furbata per animare il blog e basta.
Almeno, non voglio credere che abbia una visione così palesemente superficiale della situazione.
Forse ha scambiato le elezioni per “La Fattoria”, o il GF nel caso qualcuno glielo spieghi.
ma poi pare ce l’abbia più con Ferrante e le comunali di Mil’ano che con Prodi e la sorte della nazione. Allora fai così, evita pure di votare lo sbirro a sindaco, tanto la vostra merdosa città resterà sempre tale, sempre pecorona e forzista inside; e per oggi, togliti il pigiama e la vestaglia (vignetta di Forat*ini su Berlinguer rules) e imbraccia la matita da guerra
Quantomeno non cercare di propinarci l’idea il tuo non-voto abbia un qualsivoglia valore.
Per logica, vale zero.
Per logica il meno peggio è indiscutibilmente meglio.
Nei momenti importanti c’è sempre qualcuno che pensa di essere troppo avanti e troppo meglio per sporcarsi le mani e fare la sua parte.
Congratulazioni, mandaci una cartolina dal pianeta perfetto ed etereo dove vivi.
Sai mai che ci venisse voglia di venirti a trovare…
Radioking
Il ragionamento di Gianluca in realtà non fa una piega. Ma, come hanno già fatto notare in tanti, non tutti se lo possono permettere, non tutti sono nelle condizioni di poter dire: se non posso avere il meglio allora chi sene frega di avere il meno peggio.
E comunque, di tutto il post, una cosa sola mi ha veramente inquietato: il fatto che Neri desidera un “proporzionale puro”. Mi si sono immediatamente materializzate in mente immagini di pentapartito, alleanza tra centro e centroequalcosa, partiti destinati a non andare al governo MAI perchè, pur rappresentando un terzo del paese, sono meno spendibili per alleanze e compromessi.
Ecco, pur essendo a Roma una bella domenica di sole, un brivido mi ha percorso la schiena.
(un saluto da riccardo). ci sono ancora e sto facendo la campagna per rita in sicilia. buon dibbattito! ricc
Eccolo là, il blogger che fa indigestione di marzapane. Ero stato facile profeta. E comunque cojone tiettelo pe te.
Neri difende giustamente il diritto a non votare, peccato che è irrealizzabile quello che in politologia i veri politologi auspicano: che a un non-voto corrisponda un sedia vuota in parlamento.
Questo sarebbe correttissimo, ma sarebbe ingiusto ed arbitrario comunque. Infatti come faremo mai a sapere che l’elettore non ha votato perchè malato a letto invece che per convinzione schedabianchista?
qualcuno tempo fa ipotizzava anche una scheda dello s-voto, per votare contro. Allora sì che sarebbe fatta. Solo che lui lo farebbe chiamare ‘un voto per la suite, uno per il tugurio’
Cari coglioni, i commenti sono di un livello di imbecillità raramente riscontrato su questo blog. O forse non me n’ero mai accorto io.
Neri argomenta – e bene – una posizione perfettamente legittima e riceve una gragnuola di insulti sprezzanti.
Neri non vi sta impedendo di andare a votare. Non vi sta nemmeno dicendo di non andare a votare. Sta solo spiegando perchè lui (forse) non ci andrà.
Capito razza di caimanetti in erba ?
Su, fate uno sforzo che ci potete arrivare anche voi
Queste non sono elezioni. É un plebiscito. Si o no Silvio. Tutto il resto lascia il tempo che trova. Dopo il governo Prodi può cadere anche in 8 mesi ma, Silvio deve andare via. Ora. Adesso. Now!
è vero i commenti sono ad un livello di imbecillità incredibile e il più imbecille è quello di cragno.
Che entrambi, B. e P., perdano non è contemplato dalle regole. Quindi qualunque cosa si faccia si favorisce l’uno o l’altro, e una scelta è comunque fatta, anche se magari non si sa a priori qual’è. Il non andare a votare è equivalente, a priori, ad andare a votare e tirare a caso. E’ matematica, non è un’opinione. Vista così credo che faccia crollare parecchie elaborate metafore.
Per quanto riguarda il proporzionale si delega ad altri le necessità del compromesso, oppure di non contare nulla. In ogni caso, rispettivamente, si fanno compromessi o non si conta nulla lo stesso.
Però, naturalmente, lasciando ad altri il lavoro sporco ci si illude di rimanere puliti.
Semplicemente, la democrazia non è un campionato di calcio. Perché questo non lo capisci?
Come diceva il mio scrittore olandese preferito (che tra l’altro ha appena tirato le cuoia), i ricchi (come GNeri) non hanno bisogno di Dio, perché hanno già tutto quel che gli serve. Figurarsi se hanno bisogno di Prodi o Rutelli.
Il resto (come è già stato detto) sono pugnette. Ma anche quelle, appunto, bisogna potersele permettere.
Cragno: Neri usa le parole per esprimere la sua idea, ed è legittimo. Noi usiamo le parole per esprimere la nostra idea (e cioè che l’idea di Neri è una minchiata pazzesca). Cosa ci sarebbe in questo che non (ti) va?
“riceve una gragnuola di insulti sprezzanti.”
+ righe dopo
“Capito razza di caimanetti in erba ?
Su, fate uno sforzo che ci potete arrivare anche voi”
complimenti per la coerenza. Gli insulti sprezzanti ti danno proprio fastidio, eh?
Medo:
L’idea del seggio vuoto non è per niente irrealizzabile (intendo dal punto di vista pratico). Basterebbe destinare un simbolo all’espressione di questa volontà.
Enver, pare che invece l’affluenza sia bassina. Okay, c’è mezza giornata in più, ma finora è bassina lo stesso.
Suvvia, “poche seghe”, vuoi “fare la Fica”.
Liberissimo, ma le tue obiezioni non mi paiono solidissime. Potresti votare , chessò, RnP alla camera…..
Dubito che per la maggioranza dei cittadini vi sia il partito, figurarsi una coalizione, dei loro sogni per cui scegliere.
olà.
D’altraparte da uno che fa parte della categoria miliardari e cazzeggia parlando di reality uno giorno si e l’altro pure non ci si poteva aspettare una scelta UTILE all’Italia.
Quanto sei puro, quanto sei duro e quanto sei stronzo.
no leo voi – e dico voi perchè hai accettato di farti portavoce della categoria – non usate le parole, intese come argomentazioni, usate gli insulti beceri contro chi spiega pacatamente la propria posizione (una posizione discutibilissima eh? come tutte)
uno legge i commenti e trova quasi solo dei “segaiolo-non-vai-a-votare-solo-perchè-sei-ricco” e cazzate del genere.
una povertà intellettuale e per giunta supponente che merita effettivamente solo disprezzo.
affluenza al 17, nel 2001 era al 21 ma si votava solo domenica. nel 2001 si perse di poco, a livello numerico, checché se ne dica. i dati di oggi non promettono niente di buono. poi, io sono uno che vorrebbe una patente per votare, rilasciata dopo una prova per testare le conoscenze sui programmi, la storia, etc. Ma non fa testo.
sul discorso reality, è la prima volta che intervengo qua (nel tema) per dire che anche guardarli, e commentarli, accredita il fatto che essi ci siano. Magari col governo Prodi la tv demente scompaia…
Perdonatemi un secondo.
Ieri ho acceso l’attuale polemica con un post intitolato :”E andate a votare, Cribbio” non perchè ritenessi “che bisogna votare tutti la margherita sennò vince il nano”, ma proprio perchè ritengo importante che tutti votino secondo coscienza.
Volete votare Destra? Votate destra. Non sono d’accordo, ma preferisco comunque che votiate.
Ho ritenuto odiose le motivazioni dei cattolici contro il voto allo scorso referendum e le ritengo odiose tutt’oggi.
Se non si presentano candidati migliori, la colpa è anche nostra che non ci siamo battuti per avere candidati migliori. A questo punto il meno peggiore è autenticamente il migliore, e il bouquet è molto variegato. Qualche candidato decente a Milano ti assicuro che c’è gianluca. Ieri al Leoncavallo ne ho conosciuto uno, per esempio.
In democrazia il compromesso è un dovere, prima che un diritto.
Cragno:
mi sono riletto i primi venti commenti e solo al 18° ho trovato un insulto becero. Ti invito a (ri)fare altrettanto e poi confermami se vi si “trova quasi solo dei “segaiolo-non-vai-a-votare-solo-perchè-sei-ricco”
Io in questi commenti vedo principalmente critiche; critiche forti certo, ma argomentate bene e in maggior parte esposte con sufficiente educazione. Tra l’altro ad un post che, aprendosi con “a voi coglioni” (*) non è che educazione ne meritasse tanta.
(*) Lo so che si fa dell’ironia e che l’intento non sarebbe quello di offendere, ma le offese (perlomeno negli ambiti sociali in cui mi sono trovato io) si accettano dagli amici e da chi, in genere, condivide con te l’offesa. Nel momento in cui uno si chiama fuori dalla cerchia, perde anche il diritto di rivolgere epiteti volgari senza passare per offensivo: “Negro” detto da un nero suona ben diverso che detto da un bianco.
bah, per come la vedo io, meglio questo proporzionale che è una “porcata” ma che ci potrebbe anche aprire gli occhi sui “scegli tu” dell’ex-maggioritario, che di scelta hanno avuto sempre e solo quella della squadra, tal e quale! e da cui deriva il tormentone, la scelta fra “i giusti” e “i giusti”. ovvero fra ciò che appare più giusto per tutti secondo noi singolarmente e ciò che loro pensano sia più giusto per noi. ora, per quello che vedo, uno ha dalla sua i “poteri forti” e accusa l’altro di esserne l’espressione [in realtà entrambi hanno la loro componente strisciante di questo nemico di tutti, ovvero di coloro che dall’alto dei loro capitali e dei loro monopolii economici europei e globali si sentono in diritto di dettare le leggi agli stati].
quindi io andrò a votare perché astenermi con la scusa della non-condivisione totale a una delle parti [e come potrebbe esserci la condivisione totale?] sarebbe delegare a questo colosseo indotto anche il mio futuro.
e voterò quella che secondo me è meno manovrabile dall’esterno, quella che s’inchina di meno ai vari “signor schultz”.
enver, certi commenti gratuiti sui milanesi te li potresti anche risparmiare, ché l’asilo dovresti averlo finito da un pezzo.