Bordone Rules, Giuliano loses

Un irrinunciabile Matteo Bordone stende al tappeto Giulianone:

Al direttore – La recensione del libro scritto da Claire Breton, figlia di una coppia lesbica, era ideologica e confusa. I temi sono importanti e voi avete una posizione forte e opposta alla mia, ma quando l’effetto della lettura non va oltre il “dove andremo a finire”, qualcosa non va. Ci tengo a ricordare che la dichiarazione di Indipendenza degli Stati Uniti d’America, quella di Jefferson & soci cui tanto ci ispiriamo tutti, sancisce il “diritto alla ricerca della felicità”. Si tratta di un diritto e di una ricerca: il come e se ottenerla riguarda i singoli. Le stesse insicurezze, gli stessi psicologi, le stesse aspirazioni alla normalità di quella ragazza, sono stati i compagni della vita dei figli di genitori separati, almeno dei primi. In Gran Bretagna e negli Stati Uniti i figli di divorziati sono molto più numerosi e normali rispetto a trent’anni fa. Risultato: meno psicologi e meno disperazione. Anche in Italia i disadattati cronici che i cattolici paventavano ai tempi del referendum sul divorzio, come fate voi oggi con i figli delle coppie gay, sono cresciuti con le loro difficoltà e oggi sono delle persone normali. La vostra posizione, messa in questi termini banali e sconsolati, non va oltre un conservatorismo famigliare da pubblicità dei biscotti. Grazie.

Matteo Bordone, via Internet

Risposta del Direttore
Grazie per le sue critiche argomentate. Io sono un primitivo, come Silvio Orlando nel Caimano: non me lo spiegate quel problema, ché tanto non lo capisco.
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50 Commenti

  1. Ci si adatta a tutto, anche le persone uscite dagli orfanotrofi sono cresciute con le loro difficoltà e oggi sono delle persone normali. Più orfanotrofi per tutti?

  2. Cari duellanti, mi sembra che il punto sia: cosa sigifica “persona normale”?

    Credo che chi cresca in una famiglia divisa o divorziata abbia due possibilità:
    – Se cresce con serenità nonostante tutto, allora non darà alla famiglia grande importanza. Del resto lui è cresciuto senza, quindi perché affannarsi tanto per crearla/conservarla?
    – Se cresce con qualche rimpianto o “disturbo” allora una persona normale non sarà.

    In entrambi i casi, il divorzio non sarà benefico sulla società, anche se ciò non significa che vada proibito. Semplicemente gradirei che venisse affrontato con un po’ più di consapevolezza dei problemi che si porta dietro.

    Magari vivessimo nella famiglia della pubblicità dei biscottti!

  3. limone, dovresti includere nel ragionamento anche chi cresce – male – in una famiglia conflittuale, o indifferente, o soffocante.

    poi magari ti accorgeresti che un buon divorzio può essere meglio di un pessimo matrimonio, soprattutto per il bene dei figli.

  4. Io da piccola sognavo, desideravo che i miei divorziassedro… ma così non è stato. Così me ne sono andata io appena ho potuto.

  5. Berlicche, scusami ma la fonte che citi non mi sembra migliore di quella di Matteo Bordone (cioe’ l’esperienza). Anzi.

  6. I casi sono molti e diversissimi. La possibilità del divorzio è una conquista sacrosanta e giusta, ma forse è il caso di non ricorrervi con tanta leggerezza. tutto lì.

    Quindi frasi come:

    “Si tratta di un diritto e di una ricerca: il come e se ottenerla riguarda i singoli”

    In Gran Bretagna e negli Stati Uniti i figli di divorziati sono molto più numerosi e normali rispetto a trent’anni fa. Risultato: meno psicologi e meno disperazione

    Mi sembrano del tutto gratuite. Vere, ma solo in parte. La ricerca della felicità riguarda i singoli, ma vogliamo quindi giustificare tutto? Meno psicologi? Dove? Negli Stati Uniti? Mah…

  7. Conosco una coppia, hanno divorziato. Lo hanno fatto per i figli. Dicono.
    Ex marito ed ex moglie fanno vacanze con persone nuove, si concedono grandi evasioni. Al fine di rassenerenarsi. Lo fanno per i figli.
    I figli vanno un po dalla mamma e un po dal papà. Ciascuno dei due parla male dell’altro. Per fortuna che si sono sperati, altrimenti questi figli sarebbero cresciuti in una famiglia conflittuale. No, no, per fortuna si sono separati. Lo hanno fatto per i figli.
    Ora ex marito ed e ex moglie hanno case nuove, vedono nuove persone, si ricostruiscono una vita, viaggiano e sono molto più rilassati senza il partner.
    I figli sono in cura dallo psicologo. Li aiuterà certamente a metabolizzare la cosa. A ringraziare i genitori. Perchè in fin dei conti lo hanno fatto per i figli. Che buoni.

    Fra

  8. ” ..“diritto alla ricerca della felicità”. Si tratta di un diritto e di una ricerca: il come e se ottenerla riguarda i singoli.”

    il mio prete dice che la felicità è un idolo, un falso obbietivo, che bisogna guardare altrove per trovare il Senso: ora capisco.

  9. un altro obbiettivo è imparare a scrivere obbiettivo che poi andrebbe scritto con una b sola, anche se sono tollerate entrambe le forme.. che povertà

  10. Cara Chiara, ma la fonte che tu citi mi dà ragione!
    “While it is often difficult to isolate the myriad of factors that impact children of divorce, research has established that they are at a higher risk for adjustment problems than children from intact families.”

  11. sì, ma se continui a leggere “Although research has shown that there are long-term negative consequences of divorce, these consequences are more closely linked to educational attainment, rather than divorce per se.”

  12. Bordone non stende al tappeto proprio nessuno, tanto è vero che Giulianone gli risponde prendendolo un po’ per il culo. Il fatto è che non si possono paragonare gli effetti psicologici del divorzio sui figli, agli effetti di una famiglia composta da due persone dello stesso sesso sin dall’inizio. I primi li conosciamo, e sappiamo che non sono simpatici, i secondi no, e a mio avviso potrebbero essere devastanti. W il conservatorismo famigliare (non quello dei biscotti) e la famiglia tradizionale: c’è qualcosa da vergognarsi a pensarla come me? Secondo i razzistelli progressisti alla Bordone, sì. E questo mi fa molto ma molto incazzare…

  13. Giggimassi: preso dalla foga di dare del razzista, anzi, del razzistello a Bordone mi sa che hai tralasciato di leggere e capire bene quello che dice a proposito dei figli dei divorziati.
    Te lo spiego così magari eviti di razzistellare il prossimo a destra e a mancina.
    Prima di rendere legale il divorzio chi era contrario paventava l’ipotesi che i figli di coppie divorziate diventassero dei disadattati, esattamente come ora Ferrara e tu sostenete accadrebbe ai figli di coppie gay.
    Con i figli dei divorziati non è successo, probabilmente non accadrà nemmeno con i figli di coppie gay. Chiaro, ora?
    Certo, Bordone parte da un certo presupposto, che però a leggere te, Ferrara, Francesco sempre qui dai commenti, o quell’altro tizio lì, come si chiama, Ruini?, a leggere voi questo presupposto è inesistente e lo sarà per anni ancora. E cioè che la famiglia non debba essere considerata solo quella dei biscotti per essere famiglia.
    Vi ci vedo proprio, a voi che oggi vi preoccupate di quanto disadattati possano crescere questi figli di froci, incontrarne uno e guardarlo storto -se gli gira bene- o compatirlo -se invece siete in fase “come son buono e altruista io”-.

  14. No, Ferrara non è un primitivo.
    Fa finta. In realtà capisce bene, ma deve portare acqua al suo mulino.

    Si chiama disonestà intellettuale.

  15. Cara Chiara,
    Mi pare che dica chiaramente che
    -Il divorzio ha conseguenze.
    -Queste sembrano essere maggiormente legate all’educazione, ma in un ambito che nasce dal divorzio.

    Ovvero sembra che dica che è la cultura stessa del divorzio che è una disgrazia…

    Poi, ciascuno giudichi.

  16. qui si sta confondendo il divorzio (possibilità di risposarsi, presente da qualche decennio) con la separazione (possibilità di sciogliere la coppia, sempre esistita OVUNQUE)

    ma il post parlava di coppia lesbica, per carità, la coppia lesbica è naturale, così come è naturale il cannibalismo e l’omicidio

  17. La paura del cambiamento è comprensibile; non altrettanto comprensibile mi pare il trincerarsi dietro “se” e “ma” e restare staticamente legati alla tradizione, senza metterla in discussione. Nelle famiglie di cent’anni fa, senza divorzi e con una chiesa pervasiva, senza padri o madri omossessuali (dichiarati), c’erano forse meno violenze, meno disagio, più felicità?
    Ne dubito fortemente.
    La presunta “normalità” che molti si sforzano d’inseguire, difendere o predicare non suona spesso come semplice scudo contro i continui cambiamenti della società?

  18. non lo vedo scritto da nessuna parte, che è la cultura stessa del divorzio a essere una disgrazia :) né la lettura della letteratura in merito mi pare suggerire conclusioni di questo tipo (anzi, cito “the majority of children of divorce fall within the normal range of adjustment on standardized measures”).
    la premessa dell’articolo è *non ne sappiamo abbastanza, non possiamo sapere quanta parte del disagio è data dal divorzio e quanta dai fattori contestuali*.
    ci sono mille sfaccettature – la salute mentale dei genitori, le condizioni socio-economiche, il modo in cui viene gestito il conflitto prima e dopo il divorzio, la qualità del rapporto genitori/figli, il supporto sociale – che entrano in gioco nell’influenzare l’adattamento del bambino. non confondiamo le cause con gli effetti.

  19. La risposta di Giulianone mi sembra più velenosa e ironica di quel che Carletto pensi;
    Che sia Carletto che forse, oltre a non avere alcun senso dell’ironia, non ha capito?

  20. Vorrei ricordare che in questo falso problema ci sono finiti anche i matrimoni misti. Fanno bene questi post, così uno legge i commenti e si fa un’idea della decadenza culturale della società italiana.
    Il brutto è che molti di questi paladini della psiche dei bambini stanno muti come pesci se si parla di pedofilia nelle istituzioni ecclesiali.

  21. 1) Carletto, se ti sei ridotto a dire che tal Matteo Bordone è amico tuo, ti sei ridotto male.

    2) Se ti aggrada pensare che Matteo abbia steso Giuliano, benissimo.

    3) Giulianone, come lo chiami, è stato molto carino, a dargli visibilità, a rispondergli, e a non prenderlo troppo per il culo.

  22. Il problema, più che il divorzio, è il matrimonio. E’ una istituzione, senza retorica, molto importante che in parecchi -ancora- affrontano senza consapevolezza, perché ‘va fatto appena si può’, perché ci insegnano che bisogna fare così. E se si hanno figli, per carità!, meglio metterli “in regola” per il bene di tutti. Ne ho viste tante di coppie così, meno che trentenni già scoppiati che maledicono una scelta fatta troppo precipitosamente, spesso per compiacere chi stava loro accanto. In particolare uno di questi mi è odioso, per motivi che non mi sento di approfondire (ma anche sì, costui si scopava la mia ex ragazza con a casa una bambina di un anno e e una moglie che si faceva un mazzo così, alla quale raccontava balle a tutto andare).

    Per questo e altri motivi, prevedere che esista “una via d’uscita”, per quanto brutta sia l’espressione, è quanto di più umano ci possa essere. Perché se tra i genitori c’è conflitto i figli ne soffriranno comunque, sia che si divorzi, sia che non lo si faccia. Restare a condividere il tetto per venti o trent’anni con persone che arrivano a sopportarsi a malapena, è più umano e “confortante” che affrontarne la separazione? Per favore. Così si insegna solo a coltivare repressione, a non tornare mai indietro nelle scelte per quanto sbagliate che siano. Si insegna soprattutto a stare insieme per convenienza. Non mi piace.

    Sulle coppie omosessuali, d’accordissimo con il signor Bordone. Quando la ricerca della felicità (e dal mio punto di vista non c’è felicità più grande di condividere tutta la vita, fino agli aspetti più umili, con la persona che si ama) non ostacola affatto quella degli altri, allora non c’è ragione di osteggiarla. Se non, ovviamente, il puro moralismo.

  23. Bordone dev’essere figlio di gay separati perchè col suo trauma ha scritto FAMIGLIARE, con una G di troppo. Viva Ratzinger.

  24. Non è che non si sa come vengono su i figli di coppie omosessuali: negli USA solamente sono milioni, con psichiatri e psicologi che li studiano fin dagli anni ’60. E, sorpresa!, vengono su come gli altri.

  25. Io ho un’adorazione sincera e incondizionata verso tutti i sapientoni che scrivono solo per correggere qualcosa di ortografia, grammatica, o sintassi e poi rimediano immancabilmente una figura di merda.

    Medo santo subito (e fatti regalare un dizionario per Natale).

  26. Il problema non è tanto il divorzio dei tuoi genitori. Il problema è come sono i tuoi genitori. Che appunto possono lasciarsi civilmente se sono civili o devastantemente altrimenti. Se poi sono anche di due mondi differenti e contrastanti evviva. Non posso certo farne una regola, ma per quando mi riguarda sono ancora lacerato.

    L’intima celata divisione
    pesa
    Come corpo morto dentro
    cade.

    Ma, ripeto: non è il divorzio. Sono i divorzianti. Ma nemmeno: possono pure decidere di non separarsi. E forse è pure peggio.

  27. Volevo anche io dire la mia semplicemente sul fatto del riferimento a psicologi e psichiatri, ma lo sai almeno che in America sono il luogo dove c’è il più alto numero di pazienti in cura???? Inoltre nessuno ha mai negato la ricerca della felicità ma nessuno mi vieta di esprimere il mio parere a riguardo e cioè che secondo me non sono unioni giuste ma tuttavia se loro ritengono di trovare la felicità nell’omosessualità non sarò di certo io a proibirglielo, quello che farò con tutte le mie forze è di evitare che possano adottare dei figli e che vengano equiparati ad una famiglia che abbia avuto un’unione civile o religiosa!

    http://nandobg.blogspot.com/

  28. Nando21, permetti che traduca quello che dici: eviterai con tutte le tue forze che gli omosessuali abbiano gli stessi diritti degli eterosessuali.

  29. >quello che farò con tutte le mie forze è […]
    >che vengano equiparati ad una famiglia che abbia
    >avuto un’unione civile o religiosa!

    E perché mai, Nando21?

  30. Vorrei ricordare al signor Dura Lex che la possibilità di sciogliere la coppia esiste legalmente da quando esiste il divorzio, dal momento che l’abbandono del tetto coniugale sarebbe altrimenti reato. E che il divorzio serve ad evitare le situazioni in cui la parte debole viene scaricata senza tante cerimonie da quella forte, che senza il dovere di mantenere eventuali figli (che ne so, nati da un matrimonio in cui lei è rimasta a casa a crescerli), senza le leggi sul divorzio poteva semplicemente scapparsene dove gli pareva, lasciando eventuale prole e consorte sgradita a sbrigarsela da soli.

    Cannibalismo e omicidio sono dannosi al prossimo, l’omosessualità no. Non diciamo stronzate tanto per dirle.

  31. cara giulia, la separazione è una cosa, il divorzio è un altra, la separazione è il rallentamento del vincolo matrimoniale, il divorzio è l’annullamento; per fare tutto quello che chiedi basta la separazione e non serve il divorzio

  32. l’omosessualità non è dannosa al prossimo, ma non vedo perché vada incoraggiata rendendola una istituzione come il matrimonio

    e l’argomento della discriminazione non regge, le madri single, i poligami, le amanti di persone sposate, i single, sono anche essi discriminati dall’istituto matrimoniale

    certo, potremmo favorire tutti allo stesso modo, ma allora tanto vale non favorire nessuno; cancelliamo il matrimonio e festa finita (ah, dimenticavo… è scritto nella costituzione, che peccato…)

  33. ah, già, dimenticavo di aggiungere alla lista il matrimonio tra consanguinei, e magari anche il matrimonio interspecie (che so io, con cani o gatti, tanto quando c’è l’amore c’è tutto, no?)

  34. >certo, potremmo favorire tutti allo stesso modo, ma allora tanto vale non favorire nessuno;

    Ma la sopracitata Costituzione non dice piuttosto che dovremmo avere tutti gli stessi diritti?

  35. Precisazione inutile: l’abbandono del tetto coniugale non è più considerato un “reato” nel senso pieno del termine, e non costituisce neanche più elemento utile a decretare la separazione.

    Bello l’elenco di situazioni attuabili dal “maschio bastardo” credo ne esistano almeno altrettante attuabili dalla “femmina bastarda”.

    Che nell’umanità non è il sesso a dividere i buoni dai cattivi.

  36. F. Cataldo dice giustamente che non è il sesso a dividere i buoni dai cattivi, ma più giustamente sarebbe il caso di ripetere ancora una volta che non esistono i buoni ne’ i cattivi. Esistono gli uomini, forse esistiamo. E ci capitano occasioni ogni minuto. Questo solo possiamo dire.

  37. “Ma la sopracitata Costituzione non dice piuttosto che dovremmo avere tutti gli stessi diritti?”

    e da quando sposarsi è un diritto? se nessuno mi vuole sposare c’è un ufficio apposito che risolve il mio problema?

  38. Il giulianone , come tutti i comunisti convertiti ( bossi bondi maroni pera e altra gente del ganere ) ha mantenuto la mentalità veteromarxista, ampiamente confutata da studiosi come Steven Pinker per cui l’educazione e l’ambiente forgiano gran parte del carattere e della personalità.
    Nella mia piccola esperienza di educatore vedo che i bambini hanno una forza e una personalità capace di superare questo genere di problemi.
    Nessuno nega che una famiglia al di fuori della norma come una coppia di omosessuali possa essere un problema di integrazione sociale, ma credere che possa essere meglio della gran quantità di famiglie composte da un padre puttaniere e da una madre depressa è ridicolo.

  39. all’alba del 46 commento, nessuno ha ancora fatto notare che il bambino dato in adozione spesso già vive una condizione di disagio. perchè procurarne uno ulteriore? gli iter lunghi e sfiancanti per le adozioni sono, appunto, volti ad accertare che la famiglia sia “più che perfetta”, proprio per questo.
    probabilmente, quando le unioni gay saranno VERAMENTE considerate normali dalla nostra società, allora ci saranno meno dubbi sugli effetti negativi per i figli.

  40. all’alba del 46 commento, nessuno ha ancora fatto notare che il bambino dato in adozione spesso già vive una condizione di disagio. perchè procurarne uno ulteriore? gli iter lunghi e sfiancanti per le adozioni sono, appunto, volti ad accertare che la famiglia sia “più che perfetta”, proprio per questo.
    probabilmente, quando le unioni gay saranno VERAMENTE considerate normali dalla nostra società, allora ci saranno meno dubbi sugli effetti negativi per i figli.

  41. all’alba del 46 commento, nessuno ha ancora fatto notare che il bambino dato in adozione spesso già vive una condizione di disagio. perchè procurarne uno ulteriore? gli iter lunghi e sfiancanti per le adozioni sono, appunto, volti ad accertare che la famiglia sia “più che perfetta”, proprio per questo.
    probabilmente, quando le unioni gay saranno VERAMENTE considerate normali dalla nostra società, allora ci saranno meno dubbi sugli effetti negativi per i figli.

  42. Adesso il matrimonio omosessuale incoraggerebbe l’omosessualità. Certo, e il matrimonio eterosessuale incoraggia l’eterosessualità.

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