Mi fanno paura. I nostri giornalisti, dico.

Ho letto la “scandalosa” petizione che accompagnò l’annuncio del boicottaggio dei prodotti danesi da parte del mondo arabo.
Quella oscurantista, che aggrediva inconsultamente la nostra libertà di espressione, che non sapeva distinguere tra Stato e religione.
Quella fanatica.
Che voleva piegarci alla sharia e imporci le sue regole.
Quella che “aveva ragione la Fallaci“.

Ci sono incappata leggendo il post del 30 gennaio scorso di un ragazzo di 19 anni che scrive da Baghdad.
In realtà cercavo quest’orrore qua.

E ho trovato la petizione, invece.
L’ho letta e, raggelata, mi sono infilata a letto.
Già.
Evvabbe’, lo confesso: ero là, esterrefatta, che deglutivo in posizione fetale buttata dentro a un letto. A contemplare l’orrore della nostra incommensurabile falsità.
A vergognarmi.

Poi mi sono decisa a cercare su Google: questa cosa gira in rete e sui blog arabi almeno dal 25 gennaio scorso. Una settimana abbondante prima dei disordini. Era stato annunciato solo il boicottaggio, quando è stata diffusa.
Ed è stata postata su una miriade di blog, di forum, di siti: è ovunque.

Sono imbarazzata per non averla trovata prima: io tendo ad evitare i blog arabi come misura di autoprotezione dal dispiacere; inoltre, lo confesso, in qualche modo persino io finisco col fare affidamento su quegli stessi media che hanno così coraggiosamente combattuto per la loro libertà di espressione, anche se in realtà so benissimo che mentono regolarmente: eppure non ho cercato le fonti originali, fino ad oggi, e sono stata un’idiota.

La petizione, in inglese, la allego in fondo al post.
Qui ne voglio solo tradurre e citare la parte centrale:

[…] Il mondo contemporaneo è testimone di una grande confusione ovunque.
Viene sparso sangue innocente.
Vite innocenti vengono falciate dall’oppressione e dall’illegalità.
Abbiamo estremo bisogno di diffondere i concetti di pace, giustizia e amore ovunque nel mondo.

E’ necessario fare appello al rispetto e all’applicazione di tutti i messaggi e di tutte le Scritture Sacre. In questo modo, riusciremmo a preservare il messaggio divino e dimostrare il nostro amore, apprezzamento e rispetto verso i profeti e i messaggeri di Dio nel mondo. Riusciremmo inoltre a proteggere le coscienze, l’onore e i beni dell’umanità, ovunque essi siano. Dimostreremmo di rispettare e di onorare i diritti umani nel mondo.

L’affermazione del Jyllands-Posten, secondo cui il loro quotidiano starebbe permettendo, promuovendo e praticando la libertà di espressione attraverso la pubblicazione di vignette che ridicolizzano il Profeta dell’Islam, non è convincente.
Tutte le costituzioni e le organizzazioni internazionali del mondo insistono sulla necessità di rispettare tutti i Profeti di Dio. Confermano, inoltre, la necessità di rispettare i messaggi di Dio, di rispettare gli altri e di non lederne l’intimità,la dignità e l’onore.

Nel codice di condotta stilato dalla Federazione Internazionale dei Giornalisti si dichiara:

I giornalisti devono essere consapevoli dei rischi che possono derivare dal pregiudizio e dalla discriminazione suggeriti dai media e devono compiere il massimo sforzo per evitare di richiamarsi a messaggi basati sulla discriminazione su base religiosa, di genere o su qualsiasi altra differenza sociale.

un giornalista offende gravemente i principi di etica professionale nei seguenti casi: plagio, manipolazione intenzionale dei fatti, calunnia, accuse infondate, comportamento ingiustamente lesivo dell’integrità e dell’onore altrui, corruzione.

un giornalista degno di questo nome considera proprio dovere prestare la massima attenzione ai principi sopra menzionati, nell’ambito delle rispettive leggi.

Conseguentemente, anche noi affidiamo questa nostra opinione e/o dichiarazioni ad una onesta e chiara presa di posizione dei media, affinché chiedano al quotidiano danese di scusarsi per ciò che ha fatto, in base al principio dichiarato secondo cui: “I giornalisti dedicheranno la massima attenzione a correggere e modificare ogni informazione pubblicata che si riveli inesatta o dannosa per terze persone.”
E’ fuor di dubbio che quanto pubblicato dal Jyllands-Posten va a danno non solo di più di duecentomila cittadini danesi, ma anche di un miliardo e trecento milioni di musulmani, nonché di molta altra gente corretta e onesta. Tutto questo ferisce la gente che onora, rispetta e ama il Profeta Maometto. Questa azione continuerà a ferire e a fare del male a tutti i musulmani, per il resto della loro vita.
Se la Danimarca non affronta questo problema su un terreno di correttezza, continuerà ad essere fonte di dolore e sconvolgimento per molti musulmani. E questo solo per la posizione di alcuni singoli danesi che sono contro i profeti e le religioni.

Vorremmo inoltre ricordare la risoluzione del 12 Aprile 2005 (nota: in realtà è del 2004) approvata dalla Commissione per i Diritti Umani delle Nazioni Unite.
La risoluzione consistette nel rifiuto della diffamazione delle religioni e dell’Islam in particolare, che era stato pesantemente attaccato negli anni immediatamente precedenti. […]

Eccola qui, “l’intollerabile aggressione ai nostri valori e a Voltaire”.
Ma davvero è tanto spaventosa e irrazionalmente aggressiva?
La nostra stampa, dispoticamente illuminata, ha stabilito per noi che questo scritto era da condannare e basta ed ha attentamente omesso di proporcelo: qualcuno avrebbe potuto trovarlo umano, semplicemente, e un simile rischio non può essere corso dai cantori dell’Illuminismo.

La risposta della stampa europea, quindi, è stata quella di mettersi a pubblicare le vignette sui giornali di mezza Europa provocando un centinaio abbondante di morti altrui, in nome di un’ottusa difesa corporativa di France Soir e dottissime analisi da Azzeccagarbugli su principi talmente astratti da non richiedere di mostrare, nemmeno per un attimo, gli argomenti della parte di mondo che, ancora una volta, si è vista mettere alla gogna per il solo fatto di avere cercato comprensione in nome non di chissà quale principio islamico, ma dei semplici codici etici e principi di garanzia di cui tanto ci vantiamo.

Mai una volta che rispondessimo entrando nel merito, alle voci dal mondo arabo.
Prima le interpretiamo nel peggiore dei modi, poi rispondiamo alla nostra stessa interpretazione.
Non a quello che loro hanno detto.
Alla nostra unilaterale interpretazione delle loro parole.
Molto illuministico.

Sorge quindi spontaneo chiedersi se, quando questa congrega di manipolatori bugiardi, di ignavi ignoranti passa-veline che non si prendono manco il disturbo di aprire Google, di ex-ragazzotti invecchiati che hanno malamente digerito le “eroiche lotte” adolescenziali, di servi che hanno cacciato la libertà di stampa di questo paese in fondo a qualsiasi classifica e si guardano bene dal riscattarla mettendo a repentaglio il proprio stipendio, questi che, insomma, scaldano sereni le sedie delle redazioni italiane: sorge spontaneo chiedersi se, ora che hanno ben difeso la la loro libertà, cominceranno a difendere, una buona volta, anche la dignità del proprio mestiere.
E – esageriamo, dai – pure la loro.
La dignità personale.

Che non è un orpello inutile, per chi pretende di avere ragione.


La petizione:

To: HIS EXCELLENCY, Dr. Per Stig Møller the minister of the foreign affairs of the Denmark

PEACE BE UPON THOSE WHO FOLLOW THE TRUE GUIDANCE:

I have reviewed some of the news agencies’ reports concerning what the Danish news agency Jyllands-Posten had published, which I believe to be a heinous mistake and dreadful deviation from the path of justice, reverence and equality. The said agency published 12 cartoon caricatures on the 30th of September 2005, ridiculing Mohammad, the Messenger of Islam peace be upon him (PBUH). One of these cartoons pictures Allah’s Messenger PBUH wearing a turban that resembles a bomb wrapped around his head. What a pathetic projection!

I was extremely saddened to read such news, so I personally visited the site of the agency on the Internet to examine the size of the blundering scandal. On the 29th of Sept 2005’s issue of Jyllands-Posten, I saw and read dreadful news and cartoons. The news and the cartoons were horrifying and extremely disturbing to me.

I believe all Muslims who read, viewed or learned about this news were equally saddened, disappointed and disturbed. All criticized such work and felt awful and dismayed about it. Similarly, I do believe that all sane and wise people, I believe, would feel the same about it.

The contemporary world is witnessing today much great confusion all over. Innocent blood is being shed. Innocent lives are being harvested by oppression and transgression. We are in utmost need to spread peace, justice and love all over the world. We need to call for the respect and reverence of all divine and heavenly Messages and Scriptures. By doing so, we would be able to preserve the divine messages and demonstrate love, appreciation and reverence to the Prophets and Messengers of Allah, the Almighty, to this world. We would further help to preserve the souls, honour and belongings of all mankind all over the world. We would moreover demonstrate the respect and honour of human rights all over the world.

The claim of Jyllands-Posten newspaper that they allow, promote and practice freedom of speech, by publishing cartoons ridiculing Mohammad the Prophet of Islam PBUH, is a non-convincing claim. All worlds’ constitutions and international organisations insist on and demand to respect all the Prophets and Messengers of Allah, the Almighty. Moreover, they confirm the necessity to respect the Divine Messages, respect others and do not attack the privacy, dignity, honour and principles of others.

In the International World Federation Council of media and press people, it is stated:

1. Media people must be alert of risks that may arise as a result of prejudice and discrimination implied by the media. The Council would exert every possible effort to avoid being involved in such calls, which are based on prejudice and religion, sex or other social differences discrimination.
2. A media man may commit a dangerous professional deviation such as: claiming other’s work, ill-interpretation of facts, false accusations of others, condemning others for no basis, accusing others with their integrity and honour for no sound basis or accepting bribes to either publish or prevent the publishing of specific materials.
3. A noteworthy media-person should believe that it is their duty to give an honest attention to the aforementioned items and through the general framework of the law in each country.

Therefore, we also base our opinion and/or statements herein on an honest and sound media proclamation requesting the Danish newspaper to apologise for what they did. The proclamations states: “The media person would exert every possible effort to correct, modify any published information that he/she noticed that they are inaccurate and/or harmful to others.”

Undoubtedly, what the Danish newspaper Jyllands-Posten published is harmful not only for more than two hundred thousand Danish citizen, but also to more than one-billion-three-hundred-million Muslims along with others who are fair and just people. All these agonised people honour, respect and love Mohammad, the Prophet PBUH. This action will continue to hurt and harm all Muslims so long we live on the face of this earth. Denmark, if does not deal with this problem on a fair ground, will also continue to be a source of harm and convulsion to many Muslims. This is because of the mentality of some Danish individuals who are anti Prophets, Messengers and divine Messages.

We would like to remind also with the decree which the Human Rights Agency in the United Nations adopted on the 12th of April 2005. This decree insisted on the ban of distortions and vicious attacks against religions and especially Islam; which had been strongly attacked in the last few years.

Finally, I would like to inform you that all Muslims will certainly refrain from commercial business dealings with Denmark until they openly and officially apologise for the shameful attack to the person of Allah’s Messenger PBUH by Jyllands-Posten newspaper.

Sincerely,

The Undersigned

Nota mia: quando si dice che mai come adesso è importante rispettare “tutti i profeti”, ci si riferisce ad Abramo per gli ebrei, a Gesù per noi e a Maometto per loro.
E il loro messaggio consiste nel non uccidere e così via.
Stanno dicendo semplicemente questo, gli “intolleranti musulmani”. Mentre piovono bombe, su di loro o sulla frontiera accanto.

Dovremmo nasconderci, davvero.
O, almeno, chiederci – ma sul serio – dove saremmo stati e cosa avremmo fatto, noi, all’epoca delle leggi razziali accettate dai nostri nonni.
Ritengo che molti dovrebbero ammettere che sarebbero rimasti lì a guardarsi i pollici, esattamente come il nonno.

(Visited 116 times, 1 visits today)

7 Commenti

  1. Antonio, gli articoli a cui facevo riferimento appoggiano due tesi:

    1. La realpolitik di un governo Europeo tutta tesa verso la negoziazione con un nemico (che tanto ricorda il tristemente famoso Neville Chamberlain di cui Churchill ebbe a dire nella sua oramai celebre frase: “Tutti sfamano il coccodrillo sperando che li mangi per ultimi” )

    2. L’ascesa a ruolo di interlocutore per una banda (per altri confraternita, congrega, associazione, movimento) di terroristi (per altri resistenti, combattenti, insorti, partigiani!)

    E poi, su questo presunto interesse occidentale a far degenerare le tensioni religiose in conflitti proprio non vi seguo… Ma non é vero il contrario, cazzarola?

  2. A me la petizione sembra una cosa un po’ buttata lì. le vignette non sono “informazione” sono satira, anche se pubblicate su un giornale. Quindi i richiami alla professionalità, al rispetto della verità fattuale della notizia (senza badare al pulpito, per un attimo) mi paiono fuori luogo.

  3. Pietro e El Angel: ho scritto le mie solite tre cartelle di risposta, ma ora è impossibile postare commenti lunghi qui. Magari più tardi ci riprovo. MT sux badly

  4. Antonio, non te ne avrai se non replicheró per tre settimane dovendo assentarmi per lavoro.
    Lascio il testimone a Pietro :)
    Aloha

  5. E come compiti a casa vi invito a leggere la Rushdie Resolution (si trova sul web) che sta raccogliendo le firme di tutti coloro che chiedono la fine dei totalitarismi teocratici di qualsiasi natura e fede (ahem, temo che ci sia rimasto solo l’Islam in questa categoria)…

  6. El Angel ma ti pare? Buon viaggio. La Rushdie resolution comunque non l’ho trovata. Mi sono perfino andato ad aprire Rolli, 1972 e quella gente lì, ma nulla.

    Il pippone ve lo risparmio, in quanto è semplicemente impossibile inviarlo. Mi sono anche ricordato di avere un account typekey, ma non funziona una sega, “The sign-in validation failed.”. Failed tua sorella, visto che altrove va. Mi sono scassato le palle a sto punto.

    Comunque basta buttare un occhio alle mosse recenti della Russia, ai litigi da pollaio di questi giorni sull’energia e le Opa transeuropee, shakerare tutto insieme e trarre qualche conclusione originale.

    salut

I commenti sono bloccati.