Monsignor Paul Marcynkus si è presentato ieri in paradiso. Ad accoglierlo San Pietro con Giuda Iscariota e Roberto Calvi appena richiamati dalle sedi periferiche sottostanti. Piccolo incidente diplomatico al momento dell’arrivo in quanto il buon vecchio Pietro non trovava nell’elenco degli accessi il nome del prelato: ma si sa – è stato il commento dello stesso – i papi non mi vedono di buon occhio da un pò di tempo a questa parte”. Calvi è sceso ovviamente in campo subito per sistemare i documenti e in un batter d’occhio (che nemmeno un impiccato ci mette di meno) le carte erano perfettamente regolari. Il problema è che al posto delle chiavi per l’ingresso in paradiso Marcinkus ha ricevuto le chiavette di una cassetta di sicurezza in Svizzera. “Meglio che niente” ha commentato di nuovo il monsignore, che da poco ha appunto lasciato la sperduta parrocchia in Arizona dove era stato inviato per i suoi prestigiosi servigi: “Cristo era esperto nella moltiplicazioni dei pani, io nella sottrazione dei beni” – ha concluso il prelato. Entusiasto e quasi commosso Giuda Iscariota: “Lui sì, a differenza mia, che sapeva come fare affari… Io mi sono impiccato per 30 denari. Lui per qualche miliardo ha fatto impiccare il complice” ha detto l’ex apostolo e indicando l’ex banchiere Calvi a proposito delle vicende dell’ex monsignore.
Mercì, Marcy
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“in un batter d’occhio (che nemmeno un impiccato ci mette di meno)”.
lasci perplessi sia come prete che come comico
Invece che sia un prete finalmente a condannare quello schifo mi sembra proprio giusto e direi che era anche ora.
@Saretta
trovi giusto/normale che un prete irrida un uomo che si è (o è stato) impiccato?
Ma per voi basta un don davanti che uno diventa un prete?
Considerando l’andazzo, Marcinkus verrà dispensato dalle normali regole di canonizzazione e diventerà anche lui “santo subito”. Si potrebbe avere quindi il divertente paradosso di un prete denunciato per vilipendio alla religione.
dici che il titolo non fà il monaco, diddy?
Segnalo articolo su Repubblica di oggi a firma di Alberto Statera
http://www.repubblica.it/2006/b/sezioni/esteri/marcinkus/commestatera/commestatera.html
Ma Don Diego non era la vera identità di Zorro?
Ma Don Diego non era la vera identità di Zorro?
Ma Don Diego non era la vera identità di Zorro?
L’abito non fa il monaco. Mai.
Anzi, sfido chiunque ad indicarmi un prete vergine, un cardinale che non fa attività creditizia o una monaca che non ne ha leccata un’altra.
E voglio le prove.
Firmato: San Tommaso.
@A. …e’ satira… mica un sermone.
@saretta.
c’ero arrivato,
ciononostante un prete che irride un poveretto morto impiccato continua a lasciarmi perlesso.
Posso confermare che Diego è un prete.
A proposito, ci sei andato leggero, io – io – l’avrei presa più larga t’ho detto tutto. :)
Resto nella mia ferma convinzione che sono persone come Don Diego, i pilastri reali su cui si regge a tuttoggi questa istituzione che a noi è nota come chiesa.
E’ sempre un piacere conoscere preti degni di essere nominati tali con onore.
un saluto
Penso che si possa scherzare su tutto, anche sulla morte di qualcuno. Ma non c’è niente di peggio di uno che scherza sulla religione e sulla morte e non fa ridere. Diventa solo cattivo gusto. Faccio una battuta blasfema per non essere scambiato per bigotto: “Berlusconi si crede Gesù Cristo? Non c’è problema, al ballottaggio rivotiamo Barabba”. Un lettore qualunque.
Don Diego cerca di farsi perdonare il fatto di essere prete in questa comunità abbassandosi a battute penose contro i “cattivoni”. Con ammirevole anticonformismo attacca quelli che tutti attaccano (azzardo, al 90% senza avere la più pallida idea della sostanza reale dei scandali in gioco).
La cosa sembra funzionare visto che per qualcuno bastano unicamente questo genere di battute per diventare dei “pilastri” su cui regge la Chiesa.
Questo autentico progressista del clero forse crede che i suicidi meritino sberleffi (e magari nemmeno la terra consacrata, che ne dici?, quella sì che era una bella idea).
Per carità, ognuno ha diritto di scrivere e “fare satira” su quello che gli pare e piace (o forse no, vero Lia?).
Però a chi pensa a DD come a un “pilastro della Chiesa”, e vuole inferire dai suoi post delle supreme virtù morali degne di essere perpetuate nella Chiesa attuale in questo prete, chiedo di fare un piccolo esperimento mentale.
Immaginatevelo voi Gesù, cui una folla ululante (i bloggers di MN) avesse portato legato e malmenato un Marcinkus, un Calvi, un corrotto qualsiasi di Mani Pulite. Un Berlusconi, toh, così capite tutti.
Cosa pensate che avrebbe fatto? Si sarebbe messo a sghignazzare e si sarebbe unito al coro vociante, magari assestando un bel calcio nel culone del malfattore? Pensateci.
Magari pensaci anche tu, Don Diego.
Ecco, io spero che se questa Chiesa malandata ha ancora dei pilastri, questi siano delle persone con molta più umanità e umiltà. E non gente che cerca il consenso a poco prezzo con battute di cattivo gusto su morti e suicidi.
giú il cappello, caro Ultimo.
quoto ultimo, porca miseria, non fosse altro per la passione e l’incisività
e la perfetta letizia era di cattivo gusto, e ora calvi è di cattivo gusto… mai contenti questi commentatori…
e la perfetta letizia era di cattivo gusto, e ora calvi è di cattivo gusto… mai contenti questi commentatori…