Alberoni punto zip /3 – Mi piaccion le sbarbine

Alberoni punto zipE’ lunedì, ed è l’ora di occuparsi di un famoso sociologo e della sua rubrica sulla prima pagina di un noto quotidiano, nella quale finge di trattare di massimi sistemi: amore, dolore, vita, universo e regole che lo governano. Invece sta soltanto parlando dei cazzi suoi.

Ad uso e consumo di coloro che con la prima pagina del lunedì del Corriere hanno incartato la mortadella, o di quelli che dopo aver letto il titolo del pezzo hanno deciso di saltarlo a piè pari, Macchianera ecco a voi la terza puntata (la prima si trova qui, la seconda qui) di “Alberoni punto zip”, il pensiero di Francesco Alberoni concentrato in poche righe, eliminando i nove decimi non essenziali: nella colonna di sinistra ciò che ha scritto prendendola a partire da Adamo ed Eva; a destra quel che intendeva dire.

Il fascino è una forza attrattiva che promana dall’intera persona, è la rivelazione dell’inconfondibile unicità dell’individuo e della sua storia. […] La persona dotata di fascino è portatrice di un mistero e di un incantesimo. Non comunica solo bellezza, produce emozione, pathos. Minchia che gnocca quella nel banco in terza fila.
Inoltre non dobbiamo confondere il fascino con l’attrazione prodotta dalla notorietà. Se può servire, comunque, io sono famoso.
Le donne sono spesso attratte eroticamente da chi emerge, da chi è applaudito, da chi è desiderato dalle altre. Perciò dal cantante, dall’attore, dal calciatore, dal campione, dal miliardario, dal politico famoso, dal celebre playboy, perfino da chi partecipa al Grande Fratello.
Ciò che le attrae, in questo caso, non è il fascino personale, ma il ruolo, la corona che essi portano in testa.
Non dovesse bastare il fatto che sono famoso perché scrivo sulla prima pagina del Corriere, qualcuno faccia presente alla gnocca del banco nella terza fila che sono anche il suo professore.
Di alcuni, come di Redford, non puoi dire nemmeno che sia bello perché ha la pelle butterata, però ha qualcosa che ti commuove e ti attrae immediatamente. E non sarò bello, ma piaccio.
La seduzione invece è una attività intenzionale e consiste nel renderti attraente, desiderabile. Quella femminile è fondata sulla bellezza, sull’abbigliamento, il trucco, ma soprattutto sull’arte di invitare e di respingere esercitata in cento modi: coprendo e scoprendo il proprio corpo, con il movimento e la gestualità, con lo sguardo che prima chiama e poi rifiuta, finché non si ferma incantato sull’uomo prescelto e lo fa sentire una divinità. Minchia che gnocca quella nel banco in terza fila.
Mentre l’uomo, se non è ricco, se non è famoso, se non è molto bello, se non sa nemmeno cantare o far ridere, dovrà contare solo sulla fiducia in se stesso, sullo sguardo appassionato e soprattutto sulla parola. La parola che crea incantesimi, la parola poetica, la parola ipnotica che dice cose d’amore. Ho un buon vocabolario.
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16 Commenti

  1. Chapeau!
    Alberoni dimostra che se dici nulla, in modo enfatico e senza alcun tipo di inventiva qualcuno può anche considerarti “esimio”.

  2. Avevo il vago sospetto che Alberoni dicesse una sequela di forbite cazzate, ma per discrezione evitavo commenti…

  3. “Non é bello ció che é bello, ma che bello che bello che bello”

    Qual’é la differenza tra la filosofia di Massimo Catalano e Francesco Alberoni? Nessuna, sono entrambe partorite da commedianti.

    Grande Neri, era ora!

  4. Gianluca Neri che ne diresti di pubblicare la seconda parte del blog di Mauro Repetto? Ci sono centinaia di persone che stanno aspettando…da mesi!! Bella professionalita’, complimenti…

  5. Il mio parere è che Alberoni debba essere accarezzato, coccolato, vezzeggiato, impannato e solo il lunedì vituperato.

  6. Alberoni è un filosofo, un gradino sopra la massa. Ovvio che non tutti possano capire il celato .. solo l’iniziato.. o il volonteroso adepto..

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  1. Vomito Merda

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