12 verticale: noto porco di tre lettere

Vignette del Jyllands Posten

Sia chiaro: non è che le vignette siano particolarmente belle. E non è che facciano particolarmente ridere. Anzi, detto tra noi, sono brutte e poco divertenti (beh, no, due, in effetti – quella delle vergini in paradiso e quella dei burqa -, non sono male).
E’ solo che questo sito, che fa della presa dei fondelli del Moige un punto d’onore; che invita Dio, qualora esistesse, a prendere i responsabili di Radio Maria e fargli fare il giro delle galassie a calci nel culo; che si fa beffe della malattia, della morte e, in particolare, della mortedi un Papa; che si indigna quando Radio Vaticana, tra un rosario e una santa messa, trasmette in onde medie un palinsesto di tumori; questo sito – dicevamo – non poteva esimersi dal pubblicarle.

C’è un che di sordido, trovo, in quelli che si sono affannati a sostenere che «Il limite dell’esercizio delle singole affermazioni di libertà sta nel non toccare altre espressioni di libertà»: io non sto affatto minando il tuo diritto di libertà. Non ti sto impedendo di non mangiare carne di maiale in assoluto o pesce il venerdì; di credere che Dio sia uno e trino e che uno dei tre abbia le sembianze di una colomba; di ritenere che un buffo ometto vestito di bianco che risiede a Roma rappresenti la voce di Dio in terra; di dover pregare svariate volte al giorno rivolto verso un posto che, prima o poi, dovrai visitare almeno una volta nella vita, ed è meglio se ci vai il più tardi possibile perché alte sono le probabilità che un milione di pellegrini ti cammini addosso; di portare la barba lunga; di non pulirti il culo con la mano destra; di non scopare se non per procreare e, comunque, mai per piacere; di mangiare un pezzettino di pane nella convinzione che siano il corpo e il sangue di Cristo; di autoflagellarti in preda al senso di colpa per essere nato già macchiato del peccato originale di una baldracca che ha convinto un idiota a coglierle una mela.
No, niente di tutto questo: puoi tranquillamente continuare a fare quel che fai e a pensare quel che credi. Io ti sto solo prendendo per il culo.
Perché sarò pur libero, no, di ritenere che – proprio a causa di quel che fai e quel che credi malgrado l’assoluta assenza di un qualsiasi supporto scientifico – tu possa essere un totale idiota? Mica ti faccio del male. Mica ti mando in galera. Mi limito a prendere atto e sostenere che esistono gli idioti.

Invece ti dico io chi sono quelli che “limitano l’esercizio delle singole espressioni di libertà”.
Quelli che picchettano o bruciano un cinema perché ha in programmazione “L’ultima tentazione di Cristo”, ad esempio. E a te che qualcuno possa immaginare che Gesù, pur fatto a immagine e somiglianza umana, possa essere stato tentato dall’idea di scopare, no, a te non va bene.

Poi quelli che sostengono che Dio – il loro, ovviamente – gli abbia promesso una terra; un giorno partono e, incuranti della gente la abita da sempre, la requisicono con la forza e ci si installano. Così, tanto, per il gusto di rompere i coglioni al mondo, riscrivere la storia sulla base di una leggenda e mantenere a oltranza l’umanità sull’orlo di una guerra. E a te che ne hai passate tante; che hai visto il male dritto in faccia e ormai lo sai imitare da dio; che ti senti giustificato dal fatto che tutto il dolore che hai ricevuto non sei ancora riuscito a restituirlo per intero; a te che qualcuno possa difendersi da un invasore titandogli le pietre, no, non va bene.

O ancora quelli a cui le pietre sono sembrate troppo poco, e un giorno si son detti: “Sai cosa? Mandiamo i nostri figli a far saltare in aria un autobus pieno di civili, di donne e di bambini”. Perché a te l’idea che non possa obiettivamente esistere un Dio capace di barattare una vita per una sana ciulata in compagnia di sette vergini ricevute in premio per avere reso poltiglia l’invasore, e che se comunque esistesse, proprio perché è Dio e quindi infallibile, ti direbbe piuttosto di andare a zoccole e non rompere i coglioni al prossimo e a quello dopo ancora, no, non va bene.

Infine, buoni ultimi, ma non per questo in fondo alla classifica, quelli che mettono a ferro e fuoco un’ambasciata perché un vignettista di quel paese si è permesso di disegnare “il Profeta”. Perché a te hanno insegnato che “il Profeta” non può essere raffigurato in quanto nessuna immagine sarebbe in grado di esprimere la sua grandezza; e che qualcuno possa farlo, sia libero di farlo, a te no, non va bene.

Non mi si dica, per pietà, che “la satira è uno strumento dei deboli contro i forti”, perché è rimasto solo Berlusconi a credere che la satira provenga dall’opposizione (debole) e sia indirizzata al Governo (forte). La satira non può essere descritta (se non in alcuni modi che vedremo qualche riga più giù), incanalata o addomesticata. Quando si lascia addomesticare, non è più satira, è avanspettacolo.

Non che la satira non possa essere di cattivo gusto, sia chiaro. Capita spesso che non lo sia. E in certi casi non deve esserlo. Perché proprio qui sta il punto: un paese è libero in maniera direttamente proporzionale al livello di critiche di cattivo gusto che permette ai propri cittadini. La satira è fatta di parole, e un paese che non ammette certe parole è un paese che ha paura, un paese che ha torto.

Il nostro, ad esempio, è un paese che spesso ha torto. Ma è un paese fondato sul diritto. E la continua evoluzione del diritto non è altro il mezzo che un paese utilizza (o dovrebbe utilizzare) per migliorarsi. Per questo motivo le più belle definizioni di “satira” sono state coniate da due delle proprie sedi istituzionali.

Dice, ad esempio, la Cassazione V Penale n. 13563 del 22 dicembre 1998:

“…esiste un diritto di satira, riconosciuto in dottrina, distinto da quelli di cronaca e critica soprattutto dalla giurisprudenza di merito. E si rileva che la consistenza dissacratoria della satira contemporanea giunge a livelli surreali, soprattutto perché sono divenute prevalenti rispetto a quelle del linguaggio parlato, oggetto tradizionale di studio e di analisi, le sue manifestazioni iconografiche, circa le quali gli strumenti consueti, troppo legati alla cultura ufficiale, appaiono inadeguati.”

Le fa eco la Corte d’Appello, sent. n. 1879 del 6 ottobre 1998:

“…la satira si fonda notoriamente sulla enucleazione ed estremizzazione di tratti caratteriali della personalità del soggetto preso di mira, sulla voluta faziosità dell’autore e su di un nesso causale fra tali aspetti e la critica mossa. Usa satira non è mai oggettiva e tantomeno serena e moderata, caratteri semmai propri del ragionamento critico e non eristico; è sempre, per la sua bimillenaria struttura, faziosa ed estremistica.”
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22 Commenti

  1. Ma a nessuno è venuto in mente che esiste un concetto sacrosanto che si chiama libertà di…? Poi aggiungete il sostantivo che a voi più aggrada.
    Mi spiego: sono agnostico e mi danno estremamente fastidio le ingerenze, le limitazioni, le falsità (a mio avviso), i vincoli, i riti tribali, i dogmi, che ogni tipo di religione impone ai suoi fedeli, ma anche ad istituzioni che, laiche, dovrebbero esserne scevre.
    Ma mai mi sognerei di imporre a mia volta i miei usi ed i miei costumi a chicchessia.
    Mi piace pensare di vivere in un paese in cui se insulto un ideale o un profeta o qualsiasi cosa in cui qualcun’altro crede, chi mi ascolta possa rimanerne turbato o meno, e sarà mia cura o rispetto non farlo per non urtare la sua sensibilità; ma mai quest’ultimo potrà impedirmelo per legge o per paura di rappresaglia.
    Ancora adesso, pur non essendo più cattolico da tempo, mi danno inconsciamente fastidio le bestemmie (come quelle descritte in un intervento precedente); potrò gentilmente chiedere a chi le ha pronunciate di non farlo, ma mi è completamente estraneo il concetto di vietarlo.
    Per esprimere meglio ciò che sto affermando: non posso obbligare Adel Smith a non lanciare il crocifisso dalla finestra dell’ospedale (o forse sì perché non era di sua proprietà), ma neanche lui mi può fermare mentre piscio sul Corano.
    Troppi dei e religioni (o ciò che rappresentavano) hanno permesso olocausti o massacri nella storia, a mio avviso una maggiore consapevolezza del diritto di ognuno di pensarla un po’ come vuole, forse aiuterebbe.

    Freud diceva: “Se l’uomo distoglierà dall’aldilà le sue speranze e concentrerà sulla vita terrena tutte le forze rese così disponibili, riuscirà probabilmente a rendere la vita sopportabile per tutti e la civiltà non più oppressiva per alcuni.”

  2. Per tornare al punto 3) precedente e quindi ai problemi e limiti che interessano la cultura occidentale oggi, indipendentemente da ogni minaccia esterna, chi si appassiona dell’aspetto più teorico e astratto di tutta la querelle sulla libertà di parola (e quindi non vuole sentir parlare di questioni materiali, ché si tratta di un fatto di principio), troverà pane per i suo denti nell’intervista a Augé pubblicata da Repubblica venerdì 3. A 90 anni dalla nascita del movimento il sociologo si interroga sull’attualità e la capacità di provocazione creativa dell’immaginario dadaista. Ne trascrivo un pezzo con dedica particolare a tutti i giornalisti e autori televisi che sentendosi trasgressivi disseminano il proprio lavoro di innocue provocazioni, buone per alimentare il conformismo, distrarre da cose più gravi e alzare lo share.

    <<Dada è stato un movimento tumultuoso, il cui senso e la cui portata nascevano da una stretta relazione con la precedente storia europea, storia dell’arte certo, ma anche storia politica. Dada nasceva “dopo”, in un momento in cui si aveva l’impressione di lasciarsi alle spalle un mondo e una storia. C’era stata la grande carneficina della prima guerra mondiale e il crollo dei valori del positivismo borghese. In fondo, l’azione dei dadaisti, sebbene attraverso le forme della provocazione e negazione, era un modo per riflettere su ciò che si era appena concluso. Era un modo per spazzare via il passato e lasciare che qualcosa di nuovo potesse nascere. Non a caso al dadaismo ha fatto seguito il surrealismo. Noi oggi, invece, siamo ancora in “mezzo”. Ci troviamo in una situazione da cui non siamo ancora usciti e che di conseguenza non riusciamo a mettere a fuoco pienamente. Ciò probabilmente c’impedisce un atteggiamento radicalmente critico come quello di Dada.
    […]
    La frammentazione, il collage, la confusione dei generi e dei valori sono diventati la norma. Molti dei tratti distintivi di Dada sono entrati in circolazione nella società, che li ha metabolizzati, anestetizzati e resi inoffensivi. I gesti che una volta avevano valore di provocazione, oggi sono semplici proposte di consumo. Non graffiano più. La ripetizione annulla ogni valenza critica. La tecnica del ready made si banalizza, tanto che non saremmo più scandalizzati dall’orinatorio di Duchamp. Daltronde è questo il destino dei movimenti d’avanguardia che finiscono per essere accettati dalla società.
    […]
    [Oggi] Tutto si confonde e manca una Gioconda su cui disegnare i baffi. Ci sentiamo tutti un po’ dadaisti, il che però significa che nessuno lo è veramente. Anche perché per essere dadaisti occorrebbe una decisa coscienza critica.
    […]
    si pensi all’universo della televisione sottoposto alla dittatura dello zapping e dei reality show, dove domina la frenesia del montaggio che mescola finzione e informazione, reale e virtuale. Ne nascono situazioni paradossali, risultato di un dadaismo degradato e del tutto involontario, che quindi non ha più nulla della carica dissacrante del dadaismo originale. Dietro alle sorprendenti provocazioni di Dada, infatti, c’era sempre un’intenzione critica, la coscienza degli obiettivi e degli strumenti. Oggi le situazioni per le quali saremmo tentati di utilizzare l’aggettivo “dadaista” nascono da una totale inconsapevolezza. […] Manca loro la lettura di secondo grado.
    […]
    La gioia iconoclasta di Dada è più ludica che nichilista. Vuole desacralizzare, ma per ricostruire. Nella derisione critica del dadaismo non c’è solo negazione. Dada metteva in scena una finta fine della storia, mentre oggi siamo immersi in un’ideologia della fine della storia, che è altrettanto finta, ma che spesso accettiamo di prendere sul serio, perché corrisponde bene alla nostra mancanza di idee.>>

  3. Sono francamente sorpreso dai ragionamenti sulla falsariga di “c’è un punto oltre il quale blabla”.

    Non importa se Neri è un idiota o scrive cose idiote, se non mi piacciono o mi fanno irritare, faccio a meno di leggerle.

    Così come non importa se i vignettisti danesi sono bravi o no, se le vignette sono belle, divertenti o appropriate.

    Quello che non capisco è come si possa pensare di dare fuoco a un’ambasciata e mettere in pericolo la vita delle persone che ci lavorano, o (magari) condannare a morte qualcuno per un pugno di vignette.

    E se uno vuole credere di essere meglio di un altro: sono fatti suoi, l’importante è che non si arroghi il diritto di decidere delle vite altrui…

    (cosa che fatalmente sono tentati di fare i detentori del potere religioso)

  4. Solo un’osservazione tra pignolini che non smuove di un micron il contenuto:

    la Corte d’Appello dice (ottobre 98);
    le fa eco la Cassazione V Penale (dicembre 98).

  5. d’istinto mi viene da pensare che con i mussulmani lo slogan tanto in voga “se non ti piace puoi sempre usare il telecomando” può non giovare alla causa(continuo a persuadermi che il metodo giusto con questi grandi classici della msturbazione su cui ci vorrebbero far giurare l’unica soluzione sia quella di Montalban.Con tutta la moderazione possibile,naturalmente)

  6. servirebbe una sorta di bomba a neutroni che una volta esplosa lascia intatte infrastrutture e persone e cancelli la religione….
    per poi essere divorati TUTTI dai vermi….

  7. Si dice che ne uccide più la lingua che la spada. Nessuno può dire che le parole sono innocue. A questo punto neppure le immagini e/o le vignette. La questione non è un problema assoluto, niente ha senso se considerato “assolutamente”, in modo avulso dal contesto, ma, contrariamente, alla lezione che da un po’ di tempo ci propinano i teologi cattolici, invece, tutto ha senso solo in modo relativo.

    Il relativismo, o la relativizzazione, è tutto. E’ solo in base a questo che può acquisire valore una cosa, oppure al contrario perderlo e diventare l’opposto, utile se era nociva, oppure nociva e da condannare se era inutile. La satira, pur avendo spazi più ampi di altre forme di retorica, non si sottrae, non si può sottrarre a questa regola. Pensare che tutto è permesso è come al solito un problema di irresponsabilità, di arroganza e prepotenza.

    Stesso discorso si può fare per la verità. Non sempre la sincerità è positiva, a volte è violenta e manifesta solo il carattere arrogante e prepotente di chi la propone.

    Se un’amica ha avuto un bambino ed andate a trovarla in clinica di fronte alla sua espressione di mamma entusiasta che vi dice:”Non è bellissimo?” come potrebbe essere giudicata la risposta: “Ma che non lo vedi che è uno scorfano!” pur se corrispondente al sentimento personale? Oppure di fronte ad una persona gravemente malata o morente che confida nella speranza di un Dio misericordioso e accogliente che senso avrebbe dire: “Ancora ci credi a Dio, che coglione!”?
    Sono parole, vero? Io non vieto all’altro niente, non gli ho impedito di fare nulla, eppure l’ho ferito tantissimo, gli ho provocato un terribile dolore, l’ho ferito nella speranza, nell’amore. Per una parola una persona può uccidersi. Pensate a degli adolescenti che sono fatti bersaglio di continui attacchi ed ingiurie da parte dei compagni.

    Ora il problema non è tanto l’obiettivo della satira, anche Dio può essere obiettivo, però c’è un però. Prendere di mira un Dio in una società secolarizzata non è la stessa cosa invece che prendere di mira una società dove la religione rappresenta la giustizia, la regola. E’ come rubare, uccidere in una società secolarizzata. Il processo è lento, molto lento. E non si può pensare di produrre in modo esogeno l’evoluzione laica e democratica. La storia delle vignette in fondo è come l’esportazione della democrazia, traslato alla satira. proprio qui su Macchianera Biani ha ben rappresentato questo concetto con una vignetta http://www.macchianera.net/2006/02/04/caricature.html)

    Non si può dare da leggere la Bibbia ad un bambino di sei anni, e dirgli che deve capirla, sarebbe come schiacciarlo con un peso intollerabile.

    E proprio per questo discorso che io penso che una satira su Maometto che venisse fatta da un islamico sarebbe completamente diversa. Le stesse vignette disegnate da un musulmano non avrebbero fatto quest’effetto. Un musulmano, magari europeo, sono sicuro sarebbe stato difeso da tutti, maggiormente compreso. Fatta invece da un giornale che si è già distinto, tra l’altro, per atteggiamento altrettanto volgari verso gli ebrei, fatta da occidentali che si ritengono superiori come civiltà, fatta da secolarizzati verso popoli ancora immersi in una cultura intrisa di religione dominata da pre-razionalità, fatta da scolarizzati verso popolazioni in maggioranza analfabete, popolazioni più diseredate, povere, aggredite, sfruttate è una forma di imperialismo culturale portato verso la parte più profonda dell’identità personale e di popolo. Dio è condizionamento ma anche giustizia, riscatto. Non si può valutare le reazioni degli altri sempre con il nostro metro.

    Condivido perfettamente il discorso di Lia: tutto ha dei limiti, anche la satira. La satira che fanno i ricchi verso i poveri, i forti verso i deboli, non è più satira è prepotenza.

    Benigni, ad esempio, non l’avrebbe mai fatto. Avrebbe affrontato il problema della non riproducibilità del volto di Maometto con grande leggerezza, dolcezza, gioia e divertimento. Non aggredendo un credo profondo, radicato dentro l’anima, dentro la storia di ciascuno. senza bussare e chiedere mille volte permesso.

  8. ciao, si sta facendo un gran casino,noto porco di tre lettere, su queste vignette di maometto. Ci sono problemi più grossi!

  9. concordo pienamente con ciò che è scritto..e non credo che sia un problema di dare dell’idiota a persone che la pensano diversamente….è più che altro dare dell’idiota a persone, esseri umani, che ormai di umano non hanno più niente, persone per cui l’umanità è solo sottintesa….è ovvio, ognuno può avere le sue idee, e chi dice niente….suvvia, il corano dice che qualsiasi persona che offende maometto deve essere sottoposto a pena di morte….beh se è così anche chi dice che maradona è un tossico deve meritare la pena di morte?

  10. La repellenza tra l’occidente e l’oriente è sempre esistita, basta sbirciare la storia. I motivi del contendere sono legati all’ “Indifferenza e ignoranza” che i due contendenti hanno, nel non voler approfondire le motivazioni di tali differenze.
    E’ proprio vero, al di la delle vignette satiriche e della religione, che i motivi del contendere siano proprio esse?
    Ancor prima del fenomeno Maometto, gli arabi, per caso, non è stato un popolo, per antonomasia, litiggioso, tra gli stessi clan delle loro stesse tribù? Un popolo, che fondava la propria esistenza sulla supremazia del più forte, l’uomo lupo dell’altro uomo.
    L’Islam, apprescindere della Sua filosofia, apprescindere della Religione, nata da una delle tante costole di Abramo, è servita da collante, per fare di queste varie tribù un popolo solo, in lotta non più verso questa o quell’altra tribù, ma ha creato un fronte unico. Un popolo che è divenuta una massa immensa intenzionata, di fatto, a debbellare e annientare l’Occidente.
    Da questa, semplice e schenatico fenomeno, sono nati tutti gli “Ismi” di intolleranza, che offendono qual si voglia logica filosofica, sociale e politica.
    Purtroppo, loro, oggi sono i più forti; e lo sanno; di contro abbiamo un Occidente, poco coeso, frammentato e debole.
    Cosa c’è da fare?
    Bisognerebbe avere il coraggio, al di la degli “Ismi” approfondire con coraggio i motivi di queste differenze, mai affrontate, e comprendere effettivamente se sia veramente importante, per salvaguardare un reale equilibrio, non più tra due fronti, ma mondiale, dal momento in cui questa presa di coscienza dovrebbe essere più globale, capire che certe intolleranze nel rispetto delle religioni, che si traducono in un comportamento sociale possano, di fatto, non solo rompere gli equilibri di una pace tra gli uomini, ma che, magari, l’abusare del nostro benessere, con comportamenti che rompono gli equilibri del modo di vivere (Gas serra,uso di energie incontrollate,……e tanto altro…..) potrebbero compromettere oltre a gli equilibri di questi due mondi, anche quelli naturali, che si traducono in catastrofi incontrollate.
    Pertanto, ritengo, a mio modestissimo parere che sia importante, in questo, sempre più piccolo globbo terraqueo, mettere da parte le armi dell’intolleranza e affrontare con grande umiltà e saggezza, al di la di certe tanto decantate libertà, che finiscono con il libertinaggio, usare la saggezza, la comprensione, e tanto amore per il nostro prossimo.
    Questa è la vera forza; quella che scaturisce dalla comprensione e dall’amore.

  11. Ave a Giancluca Neri! Ave a tutti voi!

    Poco avezzo a commentare nei blog o a discuterci sento di voler esprimere la mia, proprio trovando l’articolo estremamente divertente, dissacrante e sagace. Come piace a me.
    Inoltre perché leggendo certi commenti trovo che ci sia un certo “politically correct” serpeggiante che è alla base di tutte le vaccate.

    Molti consideransi ganzi nell’esprimere il proprio parere di libertà sulle vignette premettendo però che sono brutte e non fanno ridere. Non ne è immune lo stesso Neri che in tal maniera inizia il suo commento.
    “Ehi Visi Pallidi!” (incipit molto amato da Luttazzi) “la satira non deve far sbellicare e oserei che non deve nemmeno per forza far ridere!” Come ha sentenziato la corte d’Appello (che cito citando la citazione dell’articolo), la satira ” non è mai oggettiva e tantomeno serena e moderata, caratteri semmai propri del ragionamento critico e non eristico; è sempre, per la sua bimillenaria struttura, faziosa ed estremistica.”
    Mostraci come siamo, esagerando certo, ma ciò che siamo è quello. Visto come va il mondo vi vien davvero voglia di ridere quando vi accorgete di cosè l’essere umano. Be a me sì! Forse l’unico modo è questo per guadanarsi il paradiso (in terra beninteso).

    Ultima cosa concludendo supponente.

    Bastaaaaaaa! Stufo in maniera esponenziale ogni qualvolta di questo fatto sentomi dire o leggo da parte di sedicenti o apparenti sinistrorsi o trentenni sesantottini mancati che la loro cultura millenaria, che il razzismo, che l’intolleranza, che la Palestina. Ma quando la DC aveva vent’anni era ora di fotterla sì o no? Abbiamo sempre preso per il culo la cattolica religione, ogni messa e comunione e per par condicio (altra new moda) dovremmo prendere per i fondelli ogni altro credo.

    Bastaaaaaaa! Con quelli che mi dicono dei musulmani calpestati, della goccia che ha fatto traboccare il vaso. Se questa è la goccia e non le torture, i missili, le bombe, i massacri da parte degli israeliani. Se come ha detto l’ex prigioniero di Abu Ghraib prima degli elettrodi, delle torture sessuali, della merda, dei cappucci, della violenza, è stato terribile perché non gli hanno permesso di pregare per più di un mese. Volete davvero dire che Dio è il centro del vostro universo! Che Dio vi ha promesso la terra santa è deve essere vostra! Che Dio vi ha ordinato di andare e massacrare gli arabi per liberare il santo sepolcro, e poi lo stesso Dio (perché è lo stesso!) ha ordinato ai musulmani di far la guerra santa nel verso contrario! Credo sia mio diritto all’ora di ridervi in faccia (a tutti quanti) solo per non sputarvi addosso.

    ultim’ora ANSA: DIO NON ESISTE!

    Bastaaaaa! Con i diplomatici che fanno il discorso del momento storico, della situazione internazionale. A loro dirò che anche prima della guerra in Iraq, o della nuova intifada i musulmani lanciavano la fatwa contro ogni miscredente autore di “Versetti Satanici”.
    A quelli che dicono che uccide più la lingua che la spada citerò le parole di un poeta contemporaneo:

    “Le parole, dette o scritte, sono solo parole. Vibrazioni dell’aria o inchiostro su carta, sta a noi decidere l’effetto che vogliamo ci facciano.
    I morti, al contrario, sono morti e non hanno nessuna parola per noi.”

    Come sempre discutiamo e discutiamo in omnia secula seculorum e ci distraiamo (o premettiamo che ci distraggano) dei problemi veri.
    12 verticale noto porco di tre lettere: DIO!

    Sempre vostro, Frate Koscov

  12. inoltre: bello sentire la gente che dice che fra un po’ comanderanno loro (quelli di Saladino), e quindi bisogna riprenderci le nostre radici cristiane (?!?!?!)(profonde come pozzanghere).
    Io sono un mezzo sangue ebreo, completamente secolarizzato. Non ho radici cristiane, odio la politica israeliana di Irgun e compagnia bella, e sono decisamente europeo. Per favore, evitate a Pera di sparare cazzate, e di riempire di soldi i ciellini.

  13. Ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati?Questo non è un discorso razzista, ma ognuno a casa sua così si evitano tanti problemi. Non è possibile che in italia si accettino tutti extracomunitari abbiamo tanti problemi come facciamo a risolvere quelli degli altri. Per non parlare dei benefici che hanno tasse, scolastiche, mezzi pubblici, libri, pasti TUTTO GRATIS e sovvenzioni varie. UN cittadino italiano invece fa la fame vi sembra giusto che prima vengono loro e poi forse noi? Loro sono liberi di fare quello che vogliono un esempio BESTEMMIARE ma guai se si offende l’ISLAM. Se fosse per me farei come la grecia sparare a vista. RIFLETTETE CARI COMUNISTI DIFENSORI DEI DEBOLI TRA UN Pò CI METTERANNO SOTTO PER COLPA VOSTRA MA SPERO CHE LA PROVVIDENZA PRIMA PUNISCA VOI. CIAO A TUTTI E RIFLETTETE BENE PRIMA CHE SIA TARDI.

  14. Ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati?Questo non è un discorso razzista, ma ognuno a casa sua così si evitano tanti problemi. Non è possibile che in italia si accettino tutti extracomunitari abbiamo tanti problemi come facciamo a risolvere quelli degli altri. Per non parlare dei benefici che hanno tasse, scolastiche, mezzi pubblici, libri, pasti TUTTO GRATIS e sovvenzioni varie. UN cittadino italiano invece fa la fame vi sembra giusto che prima vengono loro e poi forse noi? Loro sono liberi di fare quello che vogliono un esempio BESTEMMIARE ma guai se si offende l’ISLAM. Se fosse per me farei come la grecia sparare a vista. RIFLETTETE CARI COMUNISTI DIFENSORI DEI DEBOLI TRA UN Pò CI METTERANNO SOTTO PER COLPA VOSTRA MA SPERO CHE LA PROVVIDENZA PRIMA PUNISCA VOI. CIAO A TUTTI E RIFLETTETE BENE PRIMA CHE SIA TARDI.

  15. Ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati?Questo non è un discorso razzista, ma ognuno a casa sua così si evitano tanti problemi. Non è possibile che in italia si accettino tutti extracomunitari abbiamo tanti problemi come facciamo a risolvere quelli degli altri. Per non parlare dei benefici che hanno tasse, scolastiche, mezzi pubblici, libri, pasti TUTTO GRATIS e sovvenzioni varie. UN cittadino italiano invece fa la fame vi sembra giusto che prima vengono loro e poi forse noi? Loro sono liberi di fare quello che vogliono un esempio BESTEMMIARE ma guai se si offende l’ISLAM. Se fosse per me farei come la grecia sparare a vista. RIFLETTETE CARI COMUNISTI DIFENSORI DEI DEBOLI TRA UN Pò CI METTERANNO SOTTO PER COLPA VOSTRA MA SPERO CHE LA PROVVIDENZA PRIMA PUNISCA VOI. CIAO A TUTTI E RIFLETTETE BENE PRIMA CHE SIA TARDI.

  16. Ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati?Questo non è un discorso razzista, ma ognuno a casa sua così si evitano tanti problemi. Non è possibile che in italia si accettino tutti extracomunitari abbiamo tanti problemi come facciamo a risolvere quelli degli altri. Per non parlare dei benefici che hanno tasse, scolastiche, mezzi pubblici, libri, pasti TUTTO GRATIS e sovvenzioni varie. UN cittadino italiano invece fa la fame vi sembra giusto che prima vengono loro e poi forse noi? Loro sono liberi di fare quello che vogliono un esempio BESTEMMIARE ma guai se si offende l’ISLAM. Se fosse per me farei come la grecia sparare a vista. RIFLETTETE CARI COMUNISTI DIFENSORI DEI DEBOLI TRA UN Pò CI METTERANNO SOTTO PER COLPA VOSTRA MA SPERO CHE LA PROVVIDENZA PRIMA PUNISCA VOI. CIAO A TUTTI E RIFLETTETE BENE PRIMA CHE SIA TARDI.

  17. Ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati?Questo non è un discorso razzista, ma ognuno a casa sua così si evitano tanti problemi. Non è possibile che in italia si accettino tutti extracomunitari abbiamo tanti problemi come facciamo a risolvere quelli degli altri. Per non parlare dei benefici che hanno tasse, scolastiche, mezzi pubblici, libri, pasti TUTTO GRATIS e sovvenzioni varie. UN cittadino italiano invece fa la fame vi sembra giusto che prima vengono loro e poi forse noi? Loro sono liberi di fare quello che vogliono un esempio BESTEMMIARE ma guai se si offende l’ISLAM. Se fosse per me farei come la grecia sparare a vista. RIFLETTETE CARI COMUNISTI DIFENSORI DEI DEBOLI TRA UN Pò CI METTERANNO SOTTO PER COLPA VOSTRA MA SPERO CHE LA PROVVIDENZA PRIMA PUNISCA VOI. CIAO A TUTTI E RIFLETTETE BENE PRIMA CHE SIA TARDI.

  18. Ave di nuovo!
    Strano fenomeno la eco che ripete all’infinito ogni cosa. Stronzate comprese. L’eco è davvero la metafora della (casa delle) libertà!

    Scoprendo divertente commentare nei blog, citando Michael Moore, prontamente rispondo a Hess (qui sopra) che dice:

    ‘Per non parlare dei benefici che hanno tasse, scolastiche, mezzi pubblici, libri, pasti TUTTO GRATIS e sovvenzioni varie. UN cittadino italiano invece fa la fame vi sembra giusto che prima vengono loro e poi forse noi?’

    e lo faccio rispondendo a domanda con domanda.

    Visto che le cosa stanno come dici, davvero caro Hess vorresti essere un extracomunitario in Italia oggi?

    Sempre vostro, Frate Koscov.

  19. Ave di nuovo!
    Strano fenomeno la eco che ripete all’infinito ogni cosa. Stronzate comprese. L’eco è davvero la metafora della (casa delle) libertà!

    Scoprendo divertente commentare nei blog, citando Michael Moore, prontamente rispondo a Hess (qui sopra) che dice:

    ‘Per non parlare dei benefici che hanno tasse, scolastiche, mezzi pubblici, libri, pasti TUTTO GRATIS e sovvenzioni varie. UN cittadino italiano invece fa la fame vi sembra giusto che prima vengono loro e poi forse noi?’

    e lo faccio rispondendo a domanda con domanda.

    Visto che le cose stanno come dici, davvero caro Hess vorresti essere un extracomunitario in Italia oggi?

    Sempre vostro, Frate Koscov.

  20. Gli inviti dei…

    Gli inviti dei due Gianluca (Rossini e Neri) :-)La satira è una cosa troppo grande per lasciarla fare ai soli danesi. Andiamo quindi tutti a farci un bel giro delle galassie a calci in culo

  21. Vignette verso l’Islam, vignette dall’Islam

    Per i confuciani l’umanità (ren), una delle cinque virtù che l’uomo deve mettere in pratica durante la propria vita, consiste nella capacità di amare il prossimo, e si può attuare in due modi (zhong e shu): uno positivo (far

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