Emmebi ha scritto ieri sul Foglio una cosa sugli Yindie, che arrivano dopo gli Yuppies e dopo i Bobos. Sarebbero la nuova generazione degli alternativi fighetti che – dice lui – seguono la moda di non seguire le mode. Gente – sempre secondo lui – che soffre un po’ di nannimorettismo e che gli sta già sui coglioni avere un blog perché cominciano ad avercelo in troppi.
Noi qua si pensa che, lasciando perdere Nanni Moretti, si possano definire “generazione zuppa-del-casale” o “generazione That’s amore“. Cioè: i treni vanno e vengono, lui che gira con la bici da corsa e – altro spot – ripara vecchi grammofoni (oddio, era un grammofono o una bicicletta?), lei che sogna il trasvolatore o il pompiere che salva il gattino, cose così. E poi perdersi in India, forse, fare l’Inca Trail, fare una nottata in una casa alloggio coi barboni (cosa scritta più o meno anche da Emmebi) che hanno-un’umanità-che-non-ti-dico, delle specie di Bukowski, tutti potenziali scrittori.
Domandone: fanno parte della generazione zuppa-del-casale anche quelli che fanno finta di amare i reality show? Che li guardano tutti i reality show, ma basta che uno si creda un po’ intellettualoide allora dice che non li guarda, anzi ci sputa sopra. Ecco, abbiamo l’impressione che la generazione zuppa-del-casale preferisca in questo caso stare con la massa piuttosto che con l’avanguardia perché – sì – fa molto più fighetto.
Però mi sa che a questo cortocircuito occorra pensarci meglio.
p.s. se ci sono inesattezze nelle citazioni degli spot, spero perdonerete.
La generazione dei mangiatori di penne con il “ragout” bolognese, come devono porsi nei confronti dei reality?
Grazie.
p.s nella lista dei primi del barretto era scritto proprio ragout, giuro!
io diffido di tutti quelli che ostentano superiorità verso un evento mediatico.. vuol dire che lo consumanon come dei carbonari nel chiuso delle loro case per non farsi vedere.
Io di mio il reality lo incontro sul mio percorso e lo seguo per quanto la mi soglia di attenzione disfunzionale me lo permette poi passo oltre …
e lo ammetto l’ho gurdato per capire se si vedeva un po di carne …ma niente … peccato … troppo pudichi sono .. io andrei in giro con la panza fuori e le mutande al contrario come faccio quando sono a casa da solo :D
chi si crede un po’ intellettualoide guarda i reality perché pensa che coloro che dicono di non guardarli si credano un po’ intellettuali senza tuttavia esserlo né, soprattutto, apparire come tali.
Io i “reality” non li guardo perchè non mi interessano.
A dire il vero non mi attira quasi nulla della Tv.
Sto addiritura iniziando a farmi dei problemi a dire che non ho la Tv perche sembro uno che va “a ingrossare il gregge di chi non vuole essere del gregge”.
Cosa sono un Yindie con dei dubbi sul futuro?
Un post-X-generation-?
Un neo-luddista?
Un paninaro radical-chic?
Vi prego, categorizzatemi.
Ne ho bisogno.
Sennò come rimorchio al bar?
E se a uno i reality semplicemente non piacciono? E’ costretto a vederli lo stesso, altrimenti gli danno del fighetto, invece così si prende solo del pirla
Io stimo Boroni e considero acuti gli articoli della serie “Consigli a Lapo”. Però questa smania da etichetta comincia a tradire non tanto lo stereotipo dell’etichettato, quanto il grottesco che c’è nell’etichettatore.
Daniele, l’etichetta non è mia – forse potrei fare anche di meglio – ma è stata creata e riportata da giornali come l’Independent e Los Angeles Times. Ora, non che qui prendiamo come oro colato tutto quello che ci arriva dagl “autorevoli giornali esteri”, però qualcosa di vero c’è, dai.
diddy…. sei tutto questo e …molto di più!
C’è qualcosa di peggiore delle etichette: l’uso del plurale da parte di un soggetto singolare e l’uso del noi + si impersonale ‘noi si dice, noi si pensa’. È veramente insopportabile.
io ho da sempre un dubbio:
il termine “indie” viene dalla musica no? utilizzato per indicare quei gruppi appartenenti ad etichette indipendenti, fuori dalle grandi major ecc. ecc. poi è stato esteso a non so più cosa e anche un maglione ormai può essere “indie”…
ecco ma…
se un gruppo che suona chiaramente musica metal, fa parte di un’etichetta indipendente, è anch’esso indie o rimane irrimediabilmente metal?
E poi c’è quel grande gruppo transgenerazionale, di quelli che non avendo nulla da dire in proprio pretendono di dire come sono gli altri: sono i peggiori, oltre che i più inutili. ;-)
La generazione di… L’esercito dei… Il gruppo di quelli che… Cioè, ma le persone poi son sempre diverse. I vostri modelli (quelli sì che sono fighettissimi) e le vostre teorie ficcatevele tutte in culo perchè poi la vita è sempre altro e attento al cane se il cane sei tu non va così da dio poi.
Io i reality non li guardo. Non accendo la televisione da Martedì (a parte il consueto 10 minuti di zapping sonnambulico facendo colazione). Sono troppo “zuppa del casale”?
siamo tutti coppa del nonno?
E’un paradosso. Ghigno…
Non voler sembrare conformisti in modo sistematico diventa il più bieco dei conformismi, poiché cessa di spiazzare. E finisce col diventare quel conformismo bieco che è la moda: la rincorsa alla conservazione dell’effimero. Finché dura… Ma dai, in fondo, poco male: passa tutto, il wrestling e i pantaloni a vita bassa (li odio), i blog. Preoccupante è piuttosto prenderla sul serio, e decretare convinti: “oggi questo è trendy, quest’altro no”.
Già. La massificazione. Che schifo, eh? Peccato che chi la disprezzi esiga poi anche l’accesso a basso costo a una serie di soluzioni, opportunità e stili di vita prima altrimenti riservati ad una élite privilegiata (solitamente, danarosa). Come dire: datemi solo una faccia della medaglia. Fatemi distinguere, io sono un pezzo unico, eh! E tenetevi il brutto. L’assenza di gusto (ché è quella, alla fine, si stigmatizza sempre, via…).
Fossero almeno dei paradigmi loro, potrei capire…
… Sapete che vi dico? Chi fa il radical-chic, se la merita, la zuppa del casale!;o)))
Ho un solo dubbio, concedetemelo: alla fine, è più snob, modaiolo, effimero e fighetto colui che cerca di etichettare “le nuove tendenze” o chi invece le cavalca?…
… non è una forma di nevrosi pure quella, no?
… mah…
(io, nel dubbio, stasera mi guardo l’Alessiona…)
Buon weekend a tutti!;oDDD
That’s amore Findus – Zuppa tradizionale
Non sono una grande amante dei cibi già pronti, nè delle zuppe in genere, ma devo dire che questo prodotto è ormai sempre presente nel mio carrello della spesa. Mi piace molto per la presenze dei cereali e in particolar…