Di Amazon Mechanical Turk ha parlato Luca Sofri con il sottoscritto ieri a Condor. Si tratta della rivincita del cervello umano sulla memoria del computer: mentre la seconda eccelle nella meggior parte dei lavori di calcolo e meccanici, esistono compiti che, ancora oggi, vengono svolti in modo più soddisfacente e veloce dal primo. Ad esempio: riconoscere una particolare insegna tra 5 foto di vetrine di negozi differenti.
Succede infatti che, per contrastare lo strapotere delle mappe di Google e Microsoft, il motore di ricerca A9 di proprietà di Amazon, abbia lanciato BlockView, un servizio che permette a chiunque di visualizzare una particolare via di una particolare città dall’altezza della strada.
I tizi di Amazon si sono armati di furgoncino dotato di videocamere a destra e sinistra, e hanno girato l’America per riprendere le vetrine dei negozi e rendere disponibile tutto il materiale online, abbinato alle cartine topografiche.
Amazon ha inaugurato il suo Mechanical Turk proprio con questo servizio: all’utente è richiesto di individuare un’impresa commerciale definita tra una manciata di foto scattate dal furgone. Si accede, ci si registra (procedura non necessaria per chi è già iscritto ad Amazon), si sceglie di farsi assegnare un compito (in questo caso, si clicca su una delle città non ancora completamente coperte dal servizio) si inizia a selezionare le foto. Ogni singolo compito (il cui svolgimento richiede qualche secondo: il tempo di visualizzare tutte le immagini e scegliere o meno quella più rappresentativa) viene retribuito con tre centesimi. Un ulteriore cervello, quello di un impiegato di Amazon, valuterà il vostro livello di accuratezza e, nel caso, accrediterà i tre centesimi sul vostro conto.
Sta di fatto che per quanto Mechanical Turk sia al momento sfruttato esclusivamente dalla stessa Amazon, chiunque può chiedere alla comunità di internet di svolgere per proprio conto un particolare compito: dallo scontornare un’immagine, per dire, a fare la posta all’amante della moglie. La retribuzione viene stabilita da chi propone il lavoro: voi potete scegliere se vi soddisfa o meno.
Non si diventa ricchi, questo va detto: certo è che nella vita reale nessuno vi paga per bighellonare per le via di una città. In quella virtuale sì.
E in tutto questo, l’aspetto affascinante è, forse, proprio il fatto di passeggiare lungo le immagini di una metropoli.
Io, per dire, scelgo quasi sempre Miami, malgrado quella periferia fatta di insegne ispano-americane, di lavanderie a gettone, di drogherie disordinate, di concessionari di auto usate, di banchi dei pegni, mi metta addosso una tristezza indicibile.
Roba che in confronto certi quartieri di Livorno sembrano Venezia.
Piccola nota: negli ultimi giorni si sono aggiunti anche compiti come “scrivi il giusto nome dell’artista di un album” con la copertina di un album musicale e la scelta del nome ( viene pagato meno di un blockview ,0,02 ) oppure “descrivi il contenuto di un podcast” .
Spariti, almeno per adesso ,le piu renumerative “descrizioni di prodotto” ( 0,65 ) comparse i primi giorni.
Trovo davvero affascinante come internet aiuti il micro a diventare macro.
Ed è davvero geniale aver capito che le persone per orientarsi nelle città hanno bisogno di punti di riferimento a livello occhio.
Sarebbe interessante che fornissere le foto di giorno di notte, d’estate e d’inverno.
Insomma la città cambia del tutto di notte e se non la conosci bene anche la scomparsa delle foglie dagli alberti possono cambiarti tutte le prospettevi.
cyrnano I’m a prisoner of the www
Il quartiere Venezia di Livorno, è più Venezia di Venezia.
ot: uh, grazie wittgenstein per prefab sprout
Continuo a non capirci una mazza: a che serve?
OT: Sottotitoli in inglese Lost serie 2 episodio 8
http://rapidshare.de/files/8110602/lost_1_.208.hdtv-lol.VO.srt.html
la Venèzia è “LA Venèzia” (e nota la “è”): “quartiere Venezia” è roba da Milano 2. Ibò, dè.
Affascinante? A me Mechanical Turk sembra un incubo, il computer che subappalta all’uomo.