Meglio della Santarelli

Benito Mussolini: calendario 2006Non ha i permalink, ed è un peccato che venga sepolta nell’archivio, per cui la riposto anche qui. Dal blog di Gago, Luca Bottura (Cuore, l’Unità, Quelli che il calcio, tra gli altri) scodella la migliore che mi sia capitato di sentire negli ultimi tempi.

In prima pagina su Libero l’ormai tradizionale pubblicità del calendario di Mussolini.
Vergognosa manifestazione di protesta davanti alla sede di Libero, dove un gruppo di partigiani chiede che venga pubblicato anche il calendario della Petacci, per appenderli insieme.

(Luca Bottura, l’Unità, 17/10/2005)
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19 Commenti

  1. Faccio l’edicolante da un po’ e oggi ho rimandato indietro i calendarietti da tavolo di Mussolini al distributore, la furbata è stata stavolta di metterli insieme a quelli di Che Guevara sperando così che un sinistrorso che notoriamente si fa scrupoli li avrebbe tenuti entrambi, io no!
    Altri calendari del duce hanno fatto la stessa fine.
    Invece la storia a dispense di Mussolini del feltri non l’ha voluta nessuno e la nuova storia sempre del feltri lo stesso.

  2. Censore un corno,
    evito di infrangere la legge che vieta l’apologia del fascismo, l’hai dimenticato ?
    Ricordati che pure AN ha tirato lo sciacquone sul vecchio testapelata…

  3. Dai Giancarlo, ma quale apologia. Lascia che i nostalgici abbiano il loro calendarietto.
    Comunque resta il fatto che tu censuri.
    Allo stesso modo,infatti, un edicolante di idee contrarie alle tue potrebbe fare sparire quelli del Che, e alla fine saremmo tutti senza calendarietti. Un vero disastro.

  4. Allora che comprino quelli della Santarelli che ad oggi mi restano invenduti.
    A dire il vero anche la Henger da quando fa la la brava ragazza non si vende più (in calendario intendo).

  5. Gian,la Henger ok, dai ormai gli abbiamo visto anche gli interni, ma la Santarelli invenduta non me l’aspettavo.

  6. Non bastavano quelli con i quali, fino a qualche anno fa, ci affliggeva sua nipote, vera tamarra?
    :o( Forse hanno sbagliato Mussolini…;o)))

    … Gian (Carlo), dai mo’ su, pensare che un calendario del mascellone sia apologia del fascismo, mi pare un po’ eccessivo… e che dire allora di un vinicoltore furlano (di dx, ma molto simpatico) che qui produce, per par condicio, il Nero del Duce e il Rosso di Stalin (neanche tanto cattivi, a dire il vero: dopotutto, la zona è ottima…) con etichette degne della migliore pittura pompieristica di regime?

    L’ho visto anch’io: è brutto forte e degno del peggior stile missino tardi anni Settanta. Ma la mia edicolante lo espone sghignazzando (lei è di sx) e ripete a tutti quelli che entrano, fissandolo perplessi: “L’ho messo bene in vista, perché così tutti non si dimenticano della sua faccia da scemo!” E giù risate… (Per la cronaca, nessuno l’ha comprato, finora).

    A me pare l’agiografia di un coglione, o l’apologia del trash, piuttosto: meglio ridicolizzarlo, che incazzarsi, o no?:o))))

    Gian(filippo), forse è una questione di cognome. Un calendario di una che si chiami Santarelli, dopotutto, non lascia grande spazio alla tua immaginazione… è come se comprassi quello di Meo Batacchi, ecco…

  7. Sgomento! Leggere che qualcuno ironizza su Claretta Petacci mi provoca grande sgomento. Dico questo perche credo che l’uccisione della Petacci e l’esposizione del suo cadavere a piazzale Loreto sia uno dei più tristi episodi della nostra storia.

  8. Piano, piano Zaccaria.
    E’ stato triste veder appesa la Claretta, ma il mascellone di cose ben più tristi ne provocate in quantità industriale.

  9. Zaccaria, a me il linciaggio post e pre mortem ha sempre fatto orrore, intendiamoci, di qualunque natura esso sia (da quello delle bande rivali a Soweto col collare di fuoco, a quello dei marines a Mogadiscio…). Per cui, se ti limitassi a sollevare il problema dell’inciviltà, sottoscriverei in pieno il tuo punto di vista.
    Concedimi però qualche lecito dubbio.

    Infatti, (a proposito di censure…) riporto dal tuo blog un commento del 22/11 sulla trasmissione “Report”:

    “L’ultima vittima di Report ha provato sulla sua pelle la “potenza” della tv.

    La vittima si chiama gruppo Cremonini, i cui titoli hanno perso quasi due punti in seguito alla trasmissione di RAI 3.

    Non intendo commentare i contenuti della trasmissione, ne le polemiche seguite ad essa (molti blog ne hanno parlato). Mi limito a fare una considerazione legata allo strapotere televisivo, che è in grado di influenzare pesantemente anche i mercati.

    E’ secondo me più che mai evidente l’esigenza di una più seria regolamentazione dei palinsesti televisivi, non certo per limitare le inchieste di Report (comunque eccessive e sensazionalistiche in alcuni casi), ma per evitare che uno strumento così potente venga utilizzato in modo scorretto (gli esempi non mancano)”.

    Ora, esiste il diritto di cronaca legittimamente esercitato dai giornalisti, entro limiti ben precisi che Report non ha certo violato. Risultava invece molto chiaro dall’inchiesta (accompagnata da numerose interviste e puntuali documentazioni probanti) come il Gruppo Cremonini avesse male agito scientemente nell’esportare la sua carne a Cuba, e non solo. Tutto si poteva evincere dal servizio, tranne fosse una vittima innocente delle circostanze avverse e di quei cattivoni dei giornalisti.

    Fra tanti pessimi esempi in circolazione, Report spicca per l’accuratezza delle inchieste, senza isterismi né rincorsa ruffiana all’audience (lo piazzano in prima serata la domenica!:oP). Non dimentichiamo che è stato fra i primi, invece, a sollevare il problema della sicurezza dei trasporti prima che iniziassero a verificarsi i tanti incidenti ferroviari dell’anno scorso. E dello scandaloso ricarico sul latte in polvere, tanto per citare due temi a caso e sui quali poi anche il governo è stato costretto a prendere provvedimenti, suo malgrado.

    Io conosco alcuni membri della sua redazione, fra i quali Giorgio Fornoni, uno dei suoi migliori autori di servizi internazionali (ha ricevuto nel 2004 un riconoscimento dell’Unesco per il suo lavoro di denuncia nei Paesi in cui ha girato le sue inchieste, che ha permesso in alcuni casi di individuare e punire i responsabili). E ti posso garantire che non è affatto scorretto, fazioso e sensazionalista. Lui e la redazione non affermerebbero mai qualcosa senza prima averne le prove.

    Trovo estremamente superficiale e privo di cognizione di causa liquidare il suo lavoro e quello dei suoi colleghi come strumentale a dubbie speculazioni e addirittura scorretto, o longa manus dello strapotere televisivo. A meno che, tu non sia un azionista della Cremonini…

  10. Devo precisare a Sassicaia Molotov (l’incendiario di Bolgheri (perdonami la battuta)), che io vado estremamente cauto nell’affrontare questi argomenti; infatti non ho fatto alcun riferimento al mascellone, non m’interessa.

  11. Anvedichejedi ti concedo tutti i dubbi che vuoi sul mio pensiero, ne hai tutti i diritti. Mi sembra comunque di essermi limitato solo a sollevare il problema relativo all’esposizione del cadavere della Petacci.
    Quanto a Report, è una trasmissione che mi piace. Qualche volta a mio parere esagera, come ad esempio quando ha parlato della PAC dando una visione poco realistica, ma sensazionalistica.
    Non sono un’azionista del gruppo Cremonini, che devo dire in tutta franchezza non mi piace per niente, proprio come non mi piace per niente gran parte dell’industria agroalimentare italiana, che considero la principale responsabile della crisi del settore agricolo.
    Ho utilizzato il caso Report-Cremonini, semplicemente per dire che la tv esercita un grosso potere sui mercati, e c’è qualcuno che questo potere lo sa utilizzare molto bene, e non è certo il caso di Report. Comunque anche se esagerano, ce ne fossero di trasmissioni come così!

  12. Ad ulteriore precisazione riguardo alle osservazioni fattemi da Anvedichejedi, ho ritenuto opportuno aggiornare l’articolo su report che avevo scritto sul mio blog, in quanto credo di essermi espresso in malo modo.

  13. Carlo, lungi da me l’ipotesi di cazziarti. E’che mi è sembrato giusto spezzare una lancia a favore della professionalità di ex colleghi che stimo e conosco.;o)))
    Mi fa piacere che la pensi così su Report!:o)
    Se conoscessi Giorgio, credo proprio che vedresti pienamente confermata la tua opinione…
    Con stima e simpatia

  14. Una Repubblica che nasce dall’episodio di Piazzale Loreto evidentemente è una Repubblica malata! Gli eventi politici che si sono sussguiti confermano la mia tesi, capisco che la mia affermazione solleticherà il sederino di qualcuno, ma sfido chiunque ad affermare il contrario. Che c’azzecca la Petacci con i vostri discorsi?

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