Manovella XP ® For Dummies

Svelato il computer da 100 dollari. Con una bella sorpresa.
Ne costerà mille.


Progettato dal Mit di Boston per venire incontro alle esigenze dei paesi in via di sviluppo, il nuovo laptop a basso costo vuole essere il mezzo per favorire l’alfabetizzazione nei paesi più poveri.
E’ costruito in maniera tale da funzionare in ambienti diversi dai confortevoli uffici o appartamenti in cui siamo abituati ad immaginarlo. E’ fornito di rivestimento anti-urto, anti-polvere e di una manovella che permetterà di ricaricare la batteria in assenza di corrente elettrica.

Non so perchè, ma tutto questo mi ricorda quando vedo un povero cane, legato a una catena lunga un metro e mezzo, che rincorre un pallone bucato. E immancabilmente penso: “Chissà che cazzo starà facendo in questo momento quel coglione del suo padrone”.
Ora, noi speriamo che il Terzo Mondo si prenda un’infatuazione per i palloni bucati, che gli venderemo garantendogli che il prezzo è accessibile a tutti e che sono praticamente antiforatura (argomento incontrovertibile). Tutto questo mentre gli organizziamo i Mondiali di Calcio in casa.

Se nessuna industria di computer ci ha provato, fino ad ora, a costruire un laptop per tutti (quota di mercato potenziale: 6 miliardi di esseri umani) è perchè se con 100 dollari ci sfami la famiglia per un anno o, al limite del ludico, puoi comprarti un nuovo televisore (l’unica cosa veramente interattiva che puoi tenerti in casa e capace di ricordarti che c’è un mondo, là fuori), di certo non li spendi per un soprammobile che per funzionare richiede almeno tre cose: corrente elettrica, linea telefonica, programmi.

Ah sì. Per la corrente elettrica c’è la manovella.
E al posto del Ctrl-Alt-Canc immagino ti diano in dotazione una clava.

I promotori del progetto elogiano la resistenza del computer alle più avverse condizioni d’uso.
Mi sono sempre chiesto cosa si provi a giocare a FreeCell nel bel mezzo di un genocidio.
Il tutto rigorosamente offline.

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21 Commenti

  1. Ma un mondo un po’ differenziato no? Magari c’è qualcuno da qualche parte che ha pochi soldi e desidera avere un computer prima di una televisione. I programmi taroccati si trovano ovunque. E noi per anni ci siamo divertiti con il computer prima che esistesse internet, figurati che alcuni ci lavoravano anche.

  2. Spero sinceramente che i paesi del terzo mondo non vogliano davvero spendere 100 dollari per quel coso con tutti i cavolo di problemi che hanno.
    L’idea poi di metterci un tasto che mostri una pubblicita’ dello sponsor e’ veramente indice di rancidume mentale, gli faranno lo spot della macchine a manovella.
    bikediablo

  3. Dr. Strangeblog, cercare fonti un po’ più affidabili del Corriere sarebbe d’uopo trattandosi di Tecnologia, ad esempio andando semplicemente sul sito ufficiale (http://laptop.media.mit.edu/), primo link di google con le chiavi “100$ laptop” (ok, dopo le news).

    Da lì si può leggere che:

    a) il computer non sarà in vendita, ma sarà distribuito tramite i piani di aiuto.
    b) è destinato ad essere usato nelle scuole, almeno lì è probabile che un minimo di corrente per caricare le batterie ci sia
    c) il s.o. è linux (red hat mi pare) quindi ci sono tonnellate di programmi gratis, tra l’altro spesso disegnati per girare su macchine a potenza di calcolo limitata, Jobs aveva offerto MacOsX gratis per l’iniziativa, ma è stato preso a pesci in faccia…

    Tra le tre, la parte che mi solleva più dubbi è onestamente l’equita della distribuzione degli aiuti…

    quella del brasile è altra roba, dicesi carità pelosa.

  4. Infatti si tratta soprattutto di un problema di informazione (hai fatto bene a linkare il sito ufficiale, cosa che io ho colpevolmente trascurato).
    So (immagino) che chi prende un’iniziativa come quella del pc per tutti abbia pensato a molti dei problemi connessi, e a come risolverli.
    La cosa che mi sconcerta è il modo in cui la notizia viene diffusa.
    E di “carità pelosa” ce n’è a bizzeffe anche e soprattutto in questo aspetto.

    ciao, strangeblog.

  5. Caro dott. strange,

    fortuna che non tutti la pensano come te, e fortuna che molti si informano, prima di parlare.

    Tu hai idea di quanti scienziati da paesi in via di sviluppo vi siano, nel mondo, e che difficoltà abbiano a reperire risorse ? Hai idea di quanti progetti vi siano che tentano di rendere accessibili a tutti certe possibilità ? Vi sono sistemi ad esempio per accedere ad internet via mail, per chi non può stabilire lunghe connessioni, e diversi gruppi che hanno fatto di questi obbiettivi un motivo di impegno, fra successi ed insuccessi, certo.
    Fosse per ragionamenti come i tuoi, però, non esisterebbe nulla, questo è certo.

    Hai poi idea poi dei vari sistemi open source, e perchè esistano ? E soprattutto, sai che il manovella xp, come lo chiami tu, è nato per farci girare su questi sistemi operativi ? Hai idea di come si utilizzino, e di quante cose tu possa fare senza il tuo xp ? Hai idea di cosa significhi diffondere il sapere e di quanto questo sia importante ?

    Parlare di xp dimostra essenzialmente che tu non hai nemmeno letto del progetto di Boston, che non poteva permettersi di far girare un elefante sopra una gazzella..

    Scusami, io certe cose proprio non le capisco. E penso davvero tu non abbia idea della consistenza del gruppo di scienziati di paesi del terzo mondo vi siano, e che tu stia parlando di terzo mondo per via leggermente stereotipata.

    Detto ciò, se anche uno solo di quei computer permetterà a un ragazzo di poter imparare ad usarlo, ne sarà valsa la pena.
    Alla faccia di xp e delle manovelle.

  6. Finalmente un PC anche per il terzo mondo, era ora! Non è mica giusto che la dipendenza da siti porno sia riservata solo a noialtri dei paesi ricchi.

  7. Informati prima sparare cazzate. In particolare, ti suggerisco di vedere il video dove Negroponte risponde ai dubbi dei limitati mentali come te.

    Segue sommario, nel caso tu sia pure ignorante della lingua inglese.

    a) Nella produzione del suddetto portatile il profitto è stato messo in secondo piano. L’ente che venderà i suddetti portatili è no-profit. I soldi Negroponte li farà vendendo la licenza di produzione a chi vorrà produrlo per noi pecore ricche a 200$.

    b) Le nazioni a cui sarà venduto il portatile (Brasile, Thailandia tra le altre ) hanno abbastanza da mangiare ma non abbastanza da informatizzarsi.

    c) Nessuna industria di computer ci ha provato perchè l’industria pensa a massimizzare il profitto non a minimizzare il costo.
    Potresti provarci tu…

    d) La famiglia direttamente non sborserà un centesimo perchè il portatile sarà venduto solo ai Governi ed i Ministeri dell’Istruzione si occuperanno di distribuirlo ai ragazzi meritevoli.

    e) La corrente elettrica non è indispensabile a questo portatile. La connettività può essere limitata ad un insieme B di portatili con qualche b appartenente a B che si collega ad Internet (dove disponibile: scuole, uffici pubblici) e condivide la connessione con gli altri b appartenenti a B.

    Dove non c’è accesso ad Internet i portatili entrano in comunicazione tra loro creando una rete locale. Ma i dettagli di questo aspetto sono ancora in definizione.

    f) La potenza computazionale di suddetti portatili è sufficiente ad mostrare ed elaborare testi ed eventualmente a navigare in Internet. Niente freecell: solo software libero. Niente cagate MS o peggio Apple.

    g) In un sito diverso un altro limitato mentale ipotizza l’acquisto di libri al posto di tali portatili: la carta costa in proporzione di più e sarebbe un peccato distruggere la foresta amazzonica per poter stampare qualche milionata di “Aritmetica”.

    f) Il portatile rispetta le norme contro l’inquinamento (limitata presenza di metalli pesanti).

    Ora torna in piazza a lamentarti.

  8. Anche se apprezzo le posizioni degli scettici, di chi non si entusiasma facilmente, et cetera et cetera, devo invitare a non esagerare.

    Non ci sono santi in terra, ma ci sono cose migliori di altre. Questo progetto del Laptop a cento dollari è una figata. Non sarà perfetto, ma è una figata. Ha senso che gli sputiamo contro? Preferiremmo forse che niente venga fatto per informatizzare il terzo mondo? Qualcosa -di sicuro- è sempre meglio che niente.

  9. Verra’ distribuito in Thailandia? Ho paura che i thai – salvo forse una piccola parte delle minoranza del nord – lo useranno come fermaporta. Hint: Pantip Plaza

  10. A questo punto però reintervengo per dire che possiamo tutti tranquillamente scrivere che riteniamo questo post una stronzata, ma insultare personalmente chi l’ha scritto è pura maleducazione.

  11. Intanto c’è. La corrente elettrica è data dalla manovella. E coi programmi open source puoi tranquillamente svolgere tutte le applicazioni office tradizionali.

    Meglio un pugno nello stomaco in mezzo al genocidio?

  12. Veramente non sarà la famiglia che fa la fame a comprare quel pc (che a differenza di quello che dici è predisposto per creare una rete), ma le organizzazioni internazionali (missionari, Onu etc) per fornire strumenti didattici ottimali.
    Verranno equipaggiati con una versione leggerissima di GNU/Linux che cmq comprenderà una bella fetta di software “generico” (videoscrittura, calcolo, grafica…).

  13. Definizione di Terzo Mondo chez Strangeblog: quattro morti di fame un po’ scuri che vivono in capanne di paglia e fango, al massimo il tetto in lamiera. Ma vaffanculo.

  14. Mi sembra che il Terzo Mondo di Dr.Strangeblog sia stereotipato. Invece di criticare tutto e tutti solo per il gusto di essere “contro” farebbe meglio a documentarsi (sia riguardo il pc da 100$ sia riguardo la realtà del Terzo Mondo) prima di scrivere stupidaggini. Tutto si può migliorare, ma chi critica deve parlare con cognizione.
    Io ho vissuto per anni in un paese del Terzo Mondo e so che, non essendoci “genocidi” da quelle parti, a molti giovani è preclusa la possibilità di imparare ad utilizzare (che a dire il vero è più importante di poterselo permettere dato che gli internetcafè li trovi anche nei luoghi più sperduti) questo strumento per scopi che vadano al di là del giocare a Freecell. E dal momento che una barriera è proprio il costo dei pc per le scuole, ben venga un pc a 100$ che non solo è frutto di uno studio approfondito e non il risultato di un assemblaggio raffazonato di pezzi a basso costo, ma è anche l’unica proposta in tal senso. Quando ci sarà un’alternativa altrettanto interessante si potrà eventualmente preferirne una ad un’altra.

  15. il problema é che non esiste connettività.E quella poca che c’é é per l’80% in mano ai wasp sudafricani.Che se ne faranno del wi-fi?

  16. Il terzo mondo o presunto tale poi talvolta si dimostra piu’ bravo a gestire ed utlizzare i vantaggi dell’informatica.
    L’india ne è un esempio, non è forse da terzo mondo ma è sicuramente che ha avuto od ha problemi molto seri. In vent’anni o poco piu’ è riuscita a mettere su centri universitari e governativi d’avanguardia, sfruttando il background creatosi con la collaborazioni nate negli anni ottanta con grosse multinazionali per l’archiviziane e il processo di grandi quantitaà di dati.
    I governi indiani hanno capito inoltre come fra la loro gente si trovino molte persone con una naturale predisposizione all’informatica e alla matematica (è una mia idea), cercandole anche in sperduti villaggi che non avranno acqua corrente ma in cui hanno installato un computer (di solito in un punto accesibile a tutti) con comandi semplificati, collegato ad internet via satellite.
    Oppure distribuisce un palmare di facile utilizzo che permette a chi abita in zone sperdute o poco accessibile, ha una bassa scolarizzazione (o è addirittura analfabeta)di poter comunicare per alcuni servizi essenziali (sanità, etc).
    E qui in italia…si investono (sic!)45 milioni di euro (http://www.peperosso.info/index.php/2005/11/18/italia_it_il_portale_nazionale_del_turis)
    per un portale…..

  17. Uhmpf!
    Errata coorrige:
    – che ha avuto->ha avuto
    – centri universitari e governativi d’avanguardia (in ambito informatico)
    e poi altri errori di battitura, la fretta…

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