• Inutile piangere sul latte versato — Ma come non ricordare in eterno i nomi dei simpatici produttori di latte per l’infanzia che l’Antitrust ha sanzionato in settimana per 9.743.000 euro con la seguente motivazione:
• Smarcarsi dalla “banda del latte” — Per quanto piccolo un bimbo incazzato rimane un bimbo incazzato. Logico che si faccia sentire. Magari ha solo fame e reclama il suo latte. Ecco che – allora – siete voi a frignare. Per colpa del cartello tra produttori, il latte per l’infanzia costa più dello champagne. Cosa fare? ISTRUZIONI PER L’USO.
• Il fumo fa male, ma l’alcol pure peggio — Da un’intervista a Oliviero Toscani del sito Affari Italiani. Toscani: “L’unica cosa giusta l’ha fatta Lapo Elkann”. Affari Italiani: “Cioè”? Toscani: “Fare quello che ha fatto. Ha ringiovanito il marchio”.
• Le Grand Heur — Per mezzo mondo è fuorilegge o da rivedere. In Francia no. Anzi, da questa settimana ingozzare anatre e oche attraverso un tubo lungo una trentina di cm. infilato giù per il collo, in modo che peso e volume del fegato aumentino fino a 10 volte e se ne possa infine ricavare pregiato foie gras, è una tecnica protetta. E non importa se agli animali procura asfissie, convulsioni, attacchi cardiaci, cirrosi e ovviamente morte. Un emendamento votato dai deputati francesi ha dichiarato il foie gras intoccabile “patrimonio culturale e gastronomico”.
• Dove andremo a finire, signora mia — Arrivano il tappo col microchip e la bottiglia che dialoga con il telefono cellulare.
• Berlusconi conosce i suoi polli — Ma è proprio necessario parlare dell’influenza aviaria, il virus che temiamo possa trasmettersi dai polli, agli uccelli e da questi all’uomo, mettendola sul ridere? “I nostri polli possono andare a cresta alta”, recita l’annuncio pubblicitario della Presidenza del Consiglio. Grr… non era meglio rassicurare? Invece di disorientare. O, tanto peggio, di far ridere. I polli”.
• No, i don’t want to read your blog — Su Peperosso è tempo di merchandising.
Massimo, il link alla storia del latte è sbagliato.
PS: io, vivendo all’estero, rimasi scioccato di quello che successe. I prezzi sistematicamente doppi.
Ora però, numeri alla mano: lo hanno fatto per tre anni; 500mila nati all’anno, facciamo che anche solo la metà comprava il latte in polvere. Uno scatolone da un Kg si compra circa ogni 2-3 settimane, a seconda degli usi (non comprendendo il latte sostitutivo dei primi mesi, ma solo quello integrativo dei mesi successivi); diciamo sui 20 pacchi da un Kg all’anno. Per ognuno si mettevano in tasca almeno 5 euro speculando.
250mila bambini * 3 anni * 20 pacchi * 5 euro a pacco = 75 milioni di euro.
La multa è decisamente sottostimata.
Ho corretto Fabrizio, grazie.
Sottostimata? Alla luce del periodo di “cartello” contestato dall’Antitrust : 2000/2004, io direi “simbolica”. Anche perchè non è che prima le cose fossero molto diverse.
Hai ragione. Comunque i 10 euri al Kg della Coop non sono un prezzo europeo. Il latte di marca si trova a meno di 10 euro qui. Poi quelli non di marca sono decisamente più economici.
Ma in generale la storia delle speculazioni fatte in belusconia ha dell’incredibile. Ci sono prodotti italiani che qui costano meno che in Italia. Questo, insieme con la presenza di società che fanno solo import come la Bimbolatte, mi ricorda tanto gli ultimi anni della crisi argentina, quando tutti si arricchirono con l’import..
A bè, se lo dice Oliviero… si sa che lui per queste cose ha naso.
Io proporrei di crescere un bambino a champagne (coi prezzi che corrono converrebbe);
a tutti i giovani d’Italia: ringiovanite i vostri marchi…Patrizia(trans) 340 – ….;
Francesi mon dieu;
Ormai tutti vogliono dialogare col telefono cellulare,stasera stavo provando ad aprire la porta di casa, ma mi ha chiesto il pin, e ora sono sul pianerottolo perchè non ho il Puk;
Berlusconi, Berlusconi;
visitina a peperosso.
Ale
p.s.
sto aspettando ancora qualcuno di macchianera sul mio blog!