La legge e i disagi di chi la rispetta

A volte chi cerca di rispettare la legge ha più problemi di chi se ne frega. E’ il caso di Valentina che – proprietaria di un phone center a Firenze – cerca di rispettare la 155 del 31 luglio 2005 chiedendo i documenti ai suoi clienti che vanno a telefonare, e registrandone i dati. E perdendoli sistematicamente, visto che la procedura è vissuta dai clienti come una scocciatura, e visto che i concorrenti, per la maggior parte, della 155 se ne fregano. E Valentina non sa come fare.
Qui la storia completa.

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11 Commenti

  1. Sembra incredibile ma in Italia situazioni simili sono all’ordine del giorno.
    Consiglio valentina di proseguire la strada intrapresa, seguendo le normative e dando segno di professionalità al cliente. Il tempo è dalla sua parte.

  2. Bravo Conte. Siamo il popolo che produce più leggi e più ingegnosamente solerte nel non rispettarle. Chissà perché mai?
    Secondo me, la disobbedienza civile è doverosa, non solo auspicabile, in caso di palese imbecillità dei provvedimenti.

    Hai letto di quella meravigliosa, recentissima sentenza della cassazione per cui la contravvenzione può essere comminata da un vigile che non solo fischi contro il trasgressore, ma “lo guardi dritto negli occhi, con l’intento di fargli capire che si rivolge esclusivamente a lui?”

    La prossima volta che un vigile mi fischia dietro, gli rispondo con uno sbattito di ciglia stile Jessica Rabbit…

  3. non sono d’accordo, tutte le leggi, per quanto ci sia pesante, vanno rispettate e seguite..
    (qualcuno ha una cartina lunga?.. e chi mi fa un filtro?)

  4. Io davo per scontato che i phonecenter già chiedessero i documenti. Cmq Valentina è destinata a chiudere. A questo punto mettesse un cartello con ‘In questo locale non si chiedono i documenti’.

  5. Alcune leggi sulla sicurezza, effettivamente, sono un pò idiote. Oramai, quando prendi una camera d’ albergo, oltre ai documenti, devi raccontare al portiere l’ ultimo anno della tua vita, che attività sportive fai, le tue preferenze in fatto d’ abbigliamento, senno non ti fanno pernottare.

  6. No Anvedi, quella sentenza non la conosco ma, bazzicando per sentenze ogni giorno, non mi meraviglio più di nulla. Quanto al resto son passati quattro secoli dalle famose “grida” ma noi – e chi fa le leggi – siam rimasti sempre uguali.

  7. sono nella stessa situazione anche io.
    da circa un anno ho messo in piedi una piccola struttura turistica in un paesino vicino la mia città, in Umbria (non dico dove, come e quando perche so che nei forum è vietato fare pubblicità).
    Ebbene per un bel pezzo sono andato avanti senza licenze ed è andato tutto alla grande, ora che sto mettendomi in regola non avete idea delle rotture di palle che devo subire.
    Tanto per cominciare diminuiscono e non di poco la capienza della mia struttura, in modo totalmente arbitrario non mi condvalidano 2 ( ben 2!!!!!!) bagni sostenendo inesistenti ragioni di misure, addirittura dovrò mantenere per l’eternità le caratteristiche della planimetria originaria: non posso nemmeno spostare un letto o un comodino, o lasciare chiusa una porta.
    il tutto farcito di terroristiche minacce di ispezioni improvvise future ,tipo blitz dei nocs; giustamente se ospiterò una sola persona in piu invece di farla dormire sotto un ponte mi meriterei la galera, altro che!!!!!!
    Vergogna!!!! così incentivano i piccoli(ssimi!!) imprenditori.
    se non sei un nano calvo residente ad arcore mi sa che non puoi aprire proprio niente!!

  8. Io sono abusiva e condonata, questa, ad esempio, è la legge. (giuro che non si tratta di una incivilissima cialtroneria abusiva)

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