Indietro, miei Prodi!

Romano ProdiUno non può scrivere a proposito della discrepanza tra ciò che vanno proclamando gli intellettuali e il pensiero della gente comune, che subito viene subissato da messaggi di prodiani che, entusiasti del tuo presunto outing, ti hanno scambiato per loro simile.
Per comodità, generalizzo portando tutto ai minimi termini seguendo una semplice regola: chiunque esprima un’opinione in forma scritta e tutti i congiuntivi dove grammatica comanda è un intellettuale.
Corollario: chiunque esprima un’opinione in forma scritta su un supporto non accessibile a molti o scelto da pochi, è un intellettuale di nicchia che fa tendenza. Potrebbe anche scrivere un bastimento di cazzate, questo va da sé e lo diamo per assodato, non è questo il punto.
Ora definiamo il concetto di “nicchia” attraverso qualche esempio: i lettori degli editoriali politici in generale, o quelli che chiedono all’edicolante Il Foglio e il Riformista sono una nicchia. Quelli che compravano Cuore erano una nicchia. Quelli che leggono i riquadri di Vanity Fair privi di foto sono una nicchia. Quelli che scelgono autori che non appaiono nella top ten dei libri più venduti della settimana sono una nicchia. Gli utenti di internet sono una nicchia (altrimenti non si spiegherebbe il proliferare di servizi sostitutivi del “12”, o il successo di loghi e suonerie e, insomma, di tutte quelle cose che sulla rete sono gratis). I blogger sono una nicchia. I lettori di blog sono una nicchia.
E potremmo continuare da qui all’eternità, se il concetto non fosse chiaro. Ma se vi è chiaro, ecco, siete una nicchia.

Detto questo, procediamo con le grandi dichiarazioni. Amici prodiani, avete poco di che congratularvi: il sottoscritto, pur considerandosi “di sinistra”, pur gongolante per la partecipazione di massa e pur non avendo nient’altro di paricolarmente importante da fare, l’altroieri non ha partecipato alle primarie in veste di elettore. Nel caso, avrebbe votato il candidato l’unico candidato a suo giudizio “presentabile”, Ivan Scalfarotto, ma non l’ha fatto. Se non l’ha fatto c’è un motivo, e il motivo è che sapeva che avreste vinto voi. O, più che voi, che avrebbe vinto il personaggio che avete scelto affinché vi rappresenti.
E’ che essere presentabili, a certi livelli, non basta più. Serve anche il conforto dei numeri. E quando questo viene a mancare, fare una saggia scelta: piuttosto che optare per il “meno peggio” (e anche Scalfarotto sarebbe stato “meno peggio”, per quanto “un po’ meglio” del vostro preferito), rassegnarsi ad essere minoranza.

L'Unione fa la Forza (Italia)Abusiamo di metafore: se vado dal gelataio e chiedo un cono tutto pistacchio, devo ricevere un cono tutto pistacchio, non una reprimenda da parte del gelataio stesso sul fatto che la maggior parte della gente preferisce il pistacchio abbinato alla crema o, in alternativa, la crema abbinata al cioccolato, senza pistacchio, e che quindi dovrei anche adeguarmi alle preferenze della maggioranza.
Allo stesso modo non desidero un centrodestra e un centrosinistra: voglio una destra, un centro e una sinistra.
Se non posso averli, meglio niente. Meglio l’astensione dal voto anche alle prossime elezioni.
Nel frattempo, potrei impiegare il tempo a forgiare, scegliere, sponsorizzare uno o più scalfarotti che possano agire anche in nome e per conto vostro, che vi vadano a genio, che siano più rappresentativi o che, magari, non fondino la propria candidatura esclusivamente sull’originalità (“Ehi, un bancario gay: votiamolo!”) perché di accoppiamenti caratteristici che agli occhi dell’uomo della strada possano risultare singolari ne esistono a bizzeffe (che so: ballerini agricoltori; falegnami sadomaso; antennisti esibizionisti; notai onesti), e non è con quelli che si vicono le elezioni.

Dico “potrei”, perché poi ci penso meglio e concludo che, a conti fatti, a me non frega una mazza di forgiare un candidato che vada bene a voi o ai 250.000 (duecentocinquantamila! Su 4 milioni) che hanno immaginato Clemente Mastella premier. E’ sufficiente che vada bene a me. Sono pronto a perdere. Ma, se perdo, fate almeno la cortesia di non sottopormi al ricatto per cui dovrei votare quello che piace a voi, perché altrimenti faccio il gioco del nemico.
“Il gioco del nemico” una beata fava: siete voi, il nemico. O meglio, anche voi. Rappresentate il “meno peggio” ma anche, per forza di cose, il “meno meglio”: un concetto simile a quello che, nella storia recente italiana, ha avuto un ruolo e ha un nome: Democrazia Cristiana. E mica per niente vi siete scelti un candidato cerchiobottista che la personifica fin nei minimi dettagli.

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50 Commenti

  1. Gianluca, ma cazzo! Meglio la destra (e che destra) al Governo e noi *puri all’opposizione*?
    Sul serio?

    Per poter affermare questa cosa senza auto-sputarsi negli occhi alla Tognazzi in “Amici miei”, ci sono 3 casi:

    1) follia pura o estremismo in senso leninista (la malattia infantile del comunismo, ecc.)

    2) essere così ricchi o così disperati da non patire gli effetti del berlusconismo (e fottersene se altri li subiscono)

    3) avere un passaporto straniero, una casa e un lavoro all’estero

    Insomma, dì esplicitamente che è vero – o non è frutto della rabbia? – che preferisci vedere governare questa destra qui di Berlusconi e Castelli, piuttosto che un centrosinistra che non ti piace al 100% (questo è quel che passa il convento ed è l’unico che ha la possibilità di vincere)

    Secondo me mentre lo dici (ma va proprio pronunciato ad alta voce) ti rendi conto che è una cavolata buttata lì.

    Anche perché la priorità ora è cacciare Berlusconi e non è fare la sinistra più gianlucaneriana (o suzukimaritiana, sasakiana, ecc.) del mondo, costi quel che costi.
    Per quella c’è tempo, ma ora c’è un’emergenza.

    Credi forse che io elettore di Prodi con 17 anni di militanza nel PCI prima e nel PDS/DS poi mi senta rappresentato al 100% e adorante di una coalizione con Mastella e Rutelli?

    Però mi chiedo: c’è un modo per vincere (e impedire l’accesso al potere ad una destra incivile, che se fosse civile, viva l’alternanza) diverso da quello di allearsi con loro?

    Poiché la risposta è no e quelle quattro letture militanti mi hanno insegnato che la politica ha tempi precisi e questo non è il momento (6 mesi scarsi dal voto) di rimettere in discussione il centrosinistra, mi adeguo.

    Poi quando avremo governato un po’ e disinfettato questo paese, allora potremo sgozzarci tra di noi su come fare la sinistra più sinistra della sinistra più sinistra. Magari in mezzo sarà anche cambiata l’Italia.

    Ma farlo adesso è autolesionista. Non è che chi vota Prodi non vuole cambiare. Semplicemente sa che non è il momento. Non ora, non qui.

  2. Gianluca, ma cazzo! Meglio la destra (e che destra) al Governo e noi *puri all’opposizione*?
    Sul serio?

    Per poter affermare questa cosa senza auto-sputarsi negli occhi alla Tognazzi in “Amici miei”, ci sono 3 casi:

    1) follia pura o estremismo in senso leninista (la malattia infantile del comunismo, ecc.)

    2) essere così ricchi o così disperati da non patire gli effetti del berlusconismo (e fottersene se altri li subiscono)

    3) avere un passaporto straniero, una casa e un lavoro all’estero

    Insomma, dì esplicitamente che è vero – o non è frutto della rabbia? – che preferisci vedere governare questa destra qui di Berlusconi e Castelli, piuttosto che un centrosinistra che non ti piace al 100% (questo è quel che passa il convento ed è l’unico che ha la possibilità di vincere)

    Secondo me mentre lo dici (ma va proprio pronunciato ad alta voce) ti rendi conto che è una cavolata buttata lì.

    Anche perché la priorità ora è cacciare Berlusconi e non è fare la sinistra più gianlucaneriana (o suzukimaritiana, sasakiana, ecc.) del mondo, costi quel che costi.
    Per quella c’è tempo, ma ora c’è un’emergenza.

    Credi forse che io elettore di Prodi con 17 anni di militanza nel PCI prima e nel PDS/DS poi mi senta rappresentato al 100% e adorante di una coalizione con Mastella e Rutelli?

    Però mi chiedo: c’è un modo per vincere (e impedire l’accesso al potere ad una destra incivile, che se fosse civile, viva l’alternanza) diverso da quello di allearsi con loro?

    Poiché la risposta è no e quelle quattro letture militanti mi hanno insegnato che la politica ha tempi precisi e questo non è il momento (6 mesi scarsi dal voto) di rimettere in discussione il centrosinistra, mi adeguo.

    Poi quando avremo governato un po’ e disinfettato questo paese, allora potremo sgozzarci tra di noi su come fare la sinistra più sinistra della sinistra più sinistra. Magari in mezzo sarà anche cambiata l’Italia.

    Ma farlo adesso è autolesionista. Non è che chi vota Prodi non vuole cambiare. Semplicemente sa che non è il momento. Non ora, non qui.

  3. Neri,il popolo comunista è, come ben saprai, molto, molto ubbidiente, se gli hanno detto di votare Prodi non c’è Scalfarotto che tenga. Se poi esprimi qualche dubbio sul fatto che 3 milioni di comunisti si ostinino a votare un democristiano, finirai lapidato.

  4. La metafora, a mio parere non regge.La partecipazione (o meno) al voto ha come conseguenza un governo che, piaccia o no,ci governa TUTTI, a prescindere dal voto espresso. Il gelato invece è un meraviglioso di più. Semmai vedrei calzante il paragone con l’abbinata classica minestra\finestra.Di fronte alla NECESSITA’ di nutrirsi non lascerei tanto facilmente ad altri la scelta del piatto da propinarmi in una mensa che non mi esalta. Sceglierei il piatto che meno mi disgusta.A meno di poter cambiare mensa (e comunque potrei nutrirmi e intanto combattere per una mensa migliore)..

  5. Sono stati i ragionamenti come il tuo a consentire al nano di portare l’Italia nel baratro. Complimenti (ma che l’abbiamo fatta a fare la lotta sul referendum quando la si pensava così?? mah)
    Quoto suzuki e (purtroppo) mi viene di aggiungere un quarto punto:

    Per poter affermare questa cosa senza auto-sputarsi negli occhi alla Tognazzi in “Amici miei”, ci sono 3 casi:
    1) follia pura o estremismo in senso leninista (la malattia infantile del comunismo, ecc.)
    2) essere così ricchi o così disperati da non patire gli effetti del berlusconismo (e fottersene se altri li subiscono)
    3) avere un passaporto straniero, una casa e un lavoro all’estero
    4) Lavorare per Berlusconi e prendere soldi da lui

  6. Essere duri e puri è bello. Certo, è difficile battere da duri e puri una coalizione in cui quelli che cantano l’Inno di Mameli con il braccio destro teso votano insieme a quelli che dicono che con il tricolore ci si puliscono il sedere.

    Oh, poi ognuno è libero. Uno che preferisce non potendo avere tutto preferisce il nulla al qualcosa è sempre uno da rispettare. O uno che se lo può permettere.

  7. Quante parole per esprimere il solito dubbio: mi si nota di più se dico che vengo e poi non vengo, etc.etc.etc. insomma il solito disperato tentativo di apparire originali a tutti i costi(sostanzialmente una tentazione da fighetti di destra).

  8. Hai scritto “Se non posso averli, meglio niente. Meglio l’astensione dal voto anche alle prossime elezioni”. Il fatto è che al posto del gelato al pistacchio che tanto ci piacerebbe gustare, non è che possiamo scegliere esattamente il niente e andarcene a casa. Sceglierà qualcun’altro per noi un bel cono alla merda, e ci toccherà slinguettarlo per altri 4 anni. allora meglio la crema, pure se non ci convince tanto, anzi affatto. No?

  9. A dire il vero io non sono daccordo con le leggi razziali, sai? E da fine intellettuale di nicchia sono riuscito anche a capire che l’alleanza con Hitler non ci porterà a buoni risultati. Però, se ci pensi bene, dall’altra parte ci sono quelli che chiamano partigiani, che sono tutti comunisti. Non mi sta bene essere governato da Stalin, perbacco…sono un duro e puro io, sostenitore della democrazia, lo sai, e se non posso averla, meglio niente (c’è un esempietto sui gelati che un giorno ti racconterò, per farti capire, caro mio amico ebreo). Così alla fine quel Manifesto sulla difesa della razza l’ho firmato.

  10. E allora avanti col proporzionale!

    Perchè Bertinotti sarebbe meno “presentabile” di Scalfarotto?

  11. Caro Neri, sono proprio i ragionamenti come il suo che tengono ancora in sella Berlusconi. Per usare la sua stessa metafora: La gelateria (l’Italia) va in malora, c’è da salvare il salvabile…ma ecco che si preferisce discutere di pistacchio e vaniglia. Risultato: tutti divisi, e l’”altro”, quello che conosciamo tutti, si fotte l’intera gelateria. Altro che vaniglia e pistacchio. A leggere certe cose c’è da mettersi le mani tra i capelli. E’ questa la vera palla al piede della sinistra; altro che “incapucciati” e newglobal”.

  12. Non ci posso credere, qualcuno accusa il Neri (e di riflesso, me che pure non ho votato e per fondate ragioni) di comportarsi come quelli che mandarono al governo Berlusconi? Va bene, oggi le ho sentite proprio tutte. Anche le leggi razziali, adesso! Ma perché questi egregi esponenti del pensiero d’accatto non riuscirono, in tempi non sospetti, a spiegare perché avrei dovuto – io che sono pure tesserato PRC – partecipare ad una manifestazione il cui unico obiettivo era pacificare gli animi dell’opposizione che tanto sente vicina la vittoria da essere già da un pezzo occupata nella spartizione delle poltrone? Avrei dovuto votare *nella fiducia* di un venturo programma? La coscienza civile non c’entra un emerito, riuscite a capirlo? Lo capite che «democrazia partecipativa» non significa niente, oltre un vergognoso fraintendimento del concetto di «democrazia rappresentativa»? Capisco i loro scopi, e capisco che questa pagliacciata fosse il modo migliore per tentare un salvataggio in corner. Quelli che non capisco né posso scusare sono coloro che danno lezioni di democrazia forti della sola scheda fantoccio che hanno lasciato gli piovesse tra le mani, confondendo queste primarie con il passato referendum. Ripensateci un po’ su, e provate a capire che non è la stessa cosa.

  13. Parli di nicchie, e vuoi esprimere un giudizio di massa? Sulla massa di pirla che (come me , magari compravano Cuore anni fa) e ora devono scegliere Prodi?

  14. se c’è una cosa da intellettuali di nicchia, di quella nicchia idiota-idiota, è la dichiarazione di post-voto di chi non ha votato. Altro che rinunciare a lottare, solo perché è una partita persa.. non ci sei andato per non scontrarti con il duro mondo reale, caro ciccino. Avresti respirato un po’ di sana vita politica, capito chi sono veramente quei 4milioni e passa di elettori.. E invece? Continui a sparare cazzatine, sintetizzando idee “sintetiche” davanti al monitor.

    Cmq, a me sembra che Mastella abbia preso molti meno voti dei 250mila qui intellettualmente scritti.

  15. Dottor Neri, qui non si tratta di entrare in gelateria e scegliere un gusto che ci piace a noi e mangiarlo solo noi. Qui si tratta di entrare in una gelateria e sentirsi dire: preferisci il cioccolato o la merda?
    Anche se a te piace il pistacchio, non dubito che scegli il cioccolato. anche se diventi tutto ciccia e brufoli.

  16. Ovvio che il Neri non è il Neri, qui: è l’intera nicchia, la Nicchia di quelli che non votano un democristiano, di quelli che non gli va bene e allora, finchè non è illegale, non votano.

    E a te che di nicchia non sei,
    chè sei uno di quattro milioni di poveracci che domenica ci sono andati a ‘votare’,
    magari Prodi non va bene come e più che a quelli di nicchia,
    però mandi giù il boccone perchè è niente rispetto alle carriole di merda che hai ingoiato in questi anni,
    è niente rispetto a quello che è successo in questo quasi-lustro ed a quello che succederebbe proseguendo su ‘sta via.

    Ma il problema non è questo e questo non è un problema: il problema è ‘la nicchia’.
    Se Scalfarotto lo votassero a milioni come Prodi, non sarebbe più di nicchia;
    quel ristorantino una volta non lo conosceva nessuno, ora è diventato persino -ommioddio !- una pizzeria;
    cinque anni fa qui a Ventotene eravamo in dieci, venti…

    E va bene, sei di nicchia, scrivi roba di nicchia, se scrivessi su Repubblica mica ti leggerebbe nessuno: sei un personaggio, Neri, e ti amiamo per questo bla bla…
    Ma tu in un tutta onestà te la senti di biasimarmi se, alle prossime elezioni il Nano vince ancora perchè di là le nicchie non hanno ingoiato il boccone, ed io mando te e le nicchie cordialmente affanculo ?

  17. A parte il mio commento nel quale ho inserito le leggi razziali, volutamente forte e esagerato (però è forte…dai..ghghghgh…non è che l’avevi preso alla lettera? è solo una provocazione, naturalmente), Gabriele, se questi 5 anni di governo Berlusconi non ti hanno convinto dell’importanza di non astenersi alle prossime elezioni, in qualche modo avallando e facendo capire che non è importante che le cose cambino (voglia di cambiamento che abbiamo fatto capire noi 4 milioni e trecento mila che siamo andati a votare alle primarie), rispetterò le tue idee, senz’altro, ma non venirti a proporre come uomo di sinistra o fautore di un cambiamento. E’ normale che minimo minimo ti dico che si vede che il governo attuale e lo sfascio che hanno operato non ti stia poi così male.

  18. Che stoccata, complimenti davvero. E’ uno schiaffo in faccia all’ipocrisia e alla piccolezza di noi italiani come solo Alberto Sordi saprebbe descrivere.

  19. Non ho mai letto un post più stupido, superficiale ed egocentrico in vita mia.

    Coi tuoi miliardi, caro Gianluca, e con il tuo lavoro in Mediaset (ovvero come dipendente di Berlusconi) non ti è concesso di fare il duro e puro.
    Il duro e puro rischia in prima persona, pur di non corrompere le sue idee.

    Tu non rischi un cazzo e fai il duro e puro sulla nostra pelle.

    Altro che pistacchio, crema o cioccolato: qui davvero mentre scegliamo i gusti arriva chi si prende la gelateria e offre solo coni alla merda.

    Oh e il simbolino “l’Unione fa la Forza Italia” è una cosa che esprime un autocompiacimento per la propria purezza degno di un liceale che, appunto, non si deve preoccupare di arrivare a fine mese, ché ci pensano mamma e papà, e può farsi le seghe sui testi di Lenin sentendosi dio nella propria cameretta.

  20. Non “avete scelto”: “ABBIAMO” scelto. L’Aventino non vale, a meno di fare la figura dei ridicoli snobisti.
    E lasciate stare la Dc, che con Prodi non è il caso.

  21. Non ho mai letto un post più stupido, superficiale ed egocentrico in vita mia.

    Coi tuoi miliardi, caro Gianluca, e con il tuo lavoro in Mediaset (ovvero come dipendente di Berlusconi) non ti è concesso di fare il duro e puro.
    Il duro e puro rischia in prima persona, pur di non corrompere le sue idee.

    Tu non rischi un cazzo e fai il duro e puro sulla nostra pelle.

    Altro che pistacchio, crema o cioccolato: qui davvero mentre scegliamo i gusti arriva chi si prende la gelateria e offre solo coni alla merda.

    Oh e il simbolino “l’Unione fa la Forza Italia” è una cosa che esprime un autocompiacimento per la propria purezza degno di un liceale che, appunto, non si deve preoccupare di arrivare a fine mese, ché ci pensano mamma e papà, e può farsi le seghe sui testi di Lenin sentendosi dio nella propria cameretta.

  22. davvero signor neri, che tristezza di post…a me non interessa se non sei andato a votare, ci mancherebbe, ma io sono cresciuta a zii partigiani morti ammazzati, biblioteca comunista in casa, che guevara e impegno politico, e che dovrei essere peggio di quelli che hanno votato Berlusconi perchè domenica ho dato il mio voto a Prodi, beh…lo vada ben a dire agli amici suoi, con me non si permetta per cortesia. Con tutto il rispetto.

  23. Una domanda: saresti pronto ad impegnarti in prima persona in politica?
    Senti che potresti fare meglio della classe dirigente che abbiamo?
    Io penso che se ci ritroviamo quei politici e’ solo ed esclusivamente colpa nostra.
    Prima di ogni (vera) elezione tu te ne esci dicendo che non andrai a votare, e questo post e’ sulla stessa lunghezza d’onda.
    Posso rispettare, anche se non posso condividere i motivi che ti portano a non partecipare al voto, ma ora che il quadro e’ piu’ completo (questo post mi sembra un degno corollario agli altri) mi chiedo: quali altri strumenti hai per incidere sul mondo in cui vivi? Il blog? Ha ragione chi dice che sei di pertugio, piu’ che di nicchia, quindi lascia stare il blog. La partecipazione a programmi radiofonici/televisivi? Scrivere i testi di camera cafee’? Sbianchettare pdf ammeriani ed essere intervestato al tg5 come “hacker milanese” (hacker?)?. Scrivere articoli sul Riformista? Lascia stare al cubo.
    Da quello che scrivi traspare una sorta di isolazionismo sociale: o il mondo e’ come lo immagini tu, o per te non e’, e quindi rinunci a qualsiasi forma di partecipazione e te ne stai in mutande e birra davanti al decoder satellitare a vedere serie americane.
    Probabilmente e’ perche’ te lo puoi permettere, in ogni caso preferirei che una persona come te si impegnasse in modo concreto, piu’ che sparare sentenze come questa. Perche’ una volta e’ ok. Due e’ bene. Tre puo’ andare. Ma il tuo perseverare in questo atteggiamento un po’ mi indispone. Come dici? Non te ne frega un cazzo che mi indispone? E allora la prossima volta chiudili, i commenti…

  24. …e adesso farà un post su quelli che hanno criticato il post, riceverà nuove critiche ed andrà avanti così per mesi…
    Quello che non c’è scritto nel post è che il passo dall’essere nicchia a sentirsi elite è molto breve, e quando uno fa parte dell’elite non può mischiarsi con quattro milioni di persone che tutto quello che vogliono è in primis tirarsi fuori dal mare di merda in cui è questo paese. L’elite vola alto, sente giusto un po’ di puzza ma per quello può sempre turarsi il naso…

  25. Bravo Gianluca! Sto con te! E’ il bello della democrazia: ognuno vota (o non vota) chi cazzo gli pare.
    Salvo poi non rompere le palle, eh…

  26. Aggiornamento dell’ultim’ora.

    Per motivi di ristrutturazione la gelateria sarà chiusa. Gli ultimi gelati rimasti saranno distribuiti dal dott.Neri presso gli uffici di Mediaset esclusivamente a dipendenti e/o amici.

    p.s.: Mastella ha preso 196.000 voti, avevi esagerato di appena il 27.55%

  27. Aspetta aspetta, *IanSk*: l’importanza di non astenermi alle prossime elezioni l’ho ben compresa, me la sento addosso. Per un miliardo di buone ragioni che spero tutti gli uomini ragionevoli condividano con me. Quello che non riesco a capire – può anche darsi che sia un mio limite personale, quindi chiedo lumi a chi dice di averlo compreso – è il ruolo di queste primarie, e perché sono state caricate di un significato che non gli appartiene (non parlo dei milioni di votanti, che qualcosa pur significano, ma del parlare che si fa del principio di partecipazione). Le primarie, dico: questo è quello che non capisco.

    Per quanto riguarda il tuo commento sopra: naturalmente non l’avevo preso ‘alla lettera’, ma proprio nella sua verve provocatoria. Che non mi è sembrata del tutto pertinente.

  28. Leggo il commento di P.Almaviva e faccio un salto sulla sedia. “Con il tuo lavoro in Mediaset”. Io certe cose non le sapevo. Certo lavorare in Mediaset non è una colpa, però dipende da come si tiene la schiena. La sua, sig. Neri, mi sembra leggermente incurvata. Che siano i miliardi?

  29. c’è una cosa che non mi torna, fermo restando che ognuno ha il diritto di farsi le scelte che ritiene più opportuno.
    Riprendendo il tuo esempio, non ho capito perché tu non sei entrato in gelateria a chiedere il tuo gelato al pistacchio, fregandotene del gelataio che diceva “guardi che qua lo vogliono tutti alla crema”. Alle elezioni potevi dire “se la scelta è tra il gelato alla crema e la merda, non ci entro nemmeno in gelateria”, ma qua potevi tentare almeno di fare insaporire il gelato per gli altri – che poi il gioco interno ai partiti era quello di vedere quali erano i rapporti di forza, anche se non credo si aspettassero questo risultato.
    Poi intendiamoci: io sono un democristo inside…

  30. E va bene. Continuiamo a sostenere una sinistra che, alla resa dei conti e delle esperienze governative recenti, è risultata una destra nemmeno tanto annacquata. Stringiamoci alla corte del Prodi dell’Eni che flessibilizza il lavoro, che avvia la stagione delle privatizzazioni, afferriamoci come disperati alla zattera del Dalema delle guerre e delle bicamerali, genuflettiamoci da bravi sinistri d’Italia sui tappetini vaticani. Lasciamoli lavorare. Li voto da anni, in un’alternanza sistematica di speranze e delusioni. E scrivo da Bologna, per capirci. Dove il sindaco pare abbia un unico cruccio: impedire ai poveri di commettere illegalità, di occupare case, di lavare vetri ai semafori. Questa sinistra non mi rappresenta. E’ così complicato capire perché tante persone hanno perduto la voglia di votare? Moretti lo ha urlato dai palchi con la sua carica di antipatia, Marcos ne ha fatto il tema centrale della sua nuova Dichiarazione dell’Ezln. E’ nostro dovere pretendere che chi dice di rappresentarci impari in primo luogo a rispettarci. E invece ci mastelliamo incoscientemente, avvolti in una bandiera sempre più rosa.

  31. Io ho votato, e dalla storia del Referendum in poi, credo che voterò sempre, sempre, sempre. D’altronde, poter votare liberamente non è un diritto, è un privilegio.

    Comunque credo che la posizione di Gianluca sia sensata e legittima. La cosa che mi sembra strana è che ci sia gente pronta a ammazzarlo per questa sua posizione.

    Secondo me c’è una componente, ahimè, maggioritaria, della sinistra che si indigna a comando, su schemi prefissati. Questa reazione nasce quando CHIUNQUE

    1) Nomini Berlusconi senza insultarlo. L’accusa infamante contro Neri è: lavori per Berlusconi. In realtà, credo, Gianluca, lavora con Camera Cafè, quindi dovrebbe essere un dipendente di Magnolia, di Giorgio Gori, non Mediaset. Magnolia fa anche programmi per la Rai, quindi….

    2) Osi pensare che Prodi non sia l’unico che possa battere Berlusconi, e che Prodi non sia il Dio disceso dal tortellinico cielo di Bologna. Chiunque creda nell’esistenza di candidati migliori viene trattato come un eretico dal Santo Uffizio. Chiunque non sostenga direttamente Prodi è un collaborazionista, una squallida spia del regime del biscione, dunque assai peggio di un forza-italiota qualsiasi.

    3)Non ritenga Beppe Grillo il Dio sceso in terra, ma un bravo comico da seguire, e non da venerare.

    E questa lista potrebbe continuare.

    Comunque, W Neri, l’eretico!

  32. Io ho votato, e dalla storia del Referendum in poi, credo che voterò sempre, sempre, sempre. D’altronde, poter votare liberamente non è un diritto, è un privilegio.

    Comunque credo che la posizione di Gianluca sia sensata e legittima. La cosa che mi sembra strana è che ci sia gente pronta a ammazzarlo per questa sua posizione.

    Secondo me c’è una componente, ahimè, maggioritaria, della sinistra che si indigna a comando, su schemi prefissati. Questa reazione nasce quando CHIUNQUE

    1) Nomini Berlusconi senza insultarlo. L’accusa infamante contro Neri è: lavori per Berlusconi. In realtà, credo, Gianluca, lavora con Camera Cafè, quindi dovrebbe essere un dipendente di Magnolia, di Giorgio Gori, non Mediaset. Magnolia fa anche programmi per la Rai, quindi….

    2) Osi pensare che Prodi non sia l’unico che possa battere Berlusconi, e che Prodi non sia il Dio disceso dal tortellinico cielo di Bologna. Chiunque creda nell’esistenza di candidati migliori viene trattato come un eretico dal Santo Uffizio. Chiunque non sostenga direttamente Prodi è un collaborazionista, una squallida spia del regime del biscione, dunque assai peggio di un forza-italiota qualsiasi.

    3)Non ritenga Beppe Grillo il Dio sceso in terra, ma un bravo comico da seguire, e non da venerare.

    E questa lista potrebbe continuare.

    Comunque, W Neri, l’eretico!

  33. E’il più bel post che ho letto negli ultimi due anni. L’ho stampato e l’ho incorniciato per le future generazioni.

  34. > Allo stesso modo non desidero un centrodestra e un
    > centrosinistra: voglio una destra, un centro e una
    > sinistra.
    > Se non posso averli, meglio niente. Meglio
    > l’astensione dal voto anche alle prossime
    > elezioni.

    Siamo onesti Gianluca tu vuoi una situazione in cui non ci sia né destra, né centro, né sinistra e in cui quindi non si sia obbligati a fare quell’atto di concessione e diminuzione di se stessi conseguente all’operare una scelta.
    In questo senso per te la situazione attuale è una manna dal cielo, perché ti offre un formidabile paravento.

    Tutto legittimo ma chiamiamo le cose con il proprio nome.

  35. Caro Gianluca :
    dato che esistono circa 60 milioni di teste e di conseguenza 60 milioni di possibili nicchie (molto fiche-fiche formate da 1 solo aderente avenguardista illuminato) ci sarebbero elezioni con crica 60 milioni di eleggibili?
    In Francia, dato che sono molto duri e puri e hanno 3 partiti rivoluzionari comunisti, le ultime elezioni se le sono fatte tra Chirac e Le Pen.
    Se tutti fossero come te rimarremmo esattamente dove siamo stati questi 5 anni.

  36. Il meno meglio… bella definizione.
    Sarebbe come dire che il nano di Arcore è diversamente alto… :o))))

    Oggi mi hai riempito di orgoglio intellettuale, Gianluca: era da anni che non sentivo pronunciare questa parola senza un padano, ‘gnurantissimo disprezzo, e te ne sono profondamente grata, credimi. Ok: ipotizziamo che la tua soluzione sia concretamente praticabile. Ma il meglio proponibile – ovvero: un candidato autorevole, dotato di forza contrattuale, visibilità, carisma, appoggi lobbistici e pure di faccia da tolla sufficiente, il che non guasta – chi sarebbe, allora, Gianluca? Tu stesso dici che vorresti avere del tempo per cercare e trovare un tizio che ti rappresentasse adeguatamente. Beh, piacerebbe anche a me, che domande! Se magari avesse pure il cervello di Elio Vittorini, il senso dello humour e il bel nasone di Luca Bizzarri e gli occhi di Ralph Fiennes, guarda, sarebbe perfetto.

    Purtroppo, dobbiamo accontentarci: il cervello di Prodi, il senso dello humour di Fassino e il fisico di Pecoraro Scanio. Non è propriamente la stessa cosa.

    Credi che a me, Loachiana convinta, dura e pura vissuta per sette anni a Bologna al fianco di Bonvi e che proprio per questo ha sperimentato sulla propria pelle quanto codina e provincialista sia non solo quella che gravita attorno all’Antoniano – esiste anche una Bologna “bianca”, signori miei – ma soprattutto i ds, ahinoi, là, piaccia DAVVERO Prodi?

    Io non ho partecipato alle primarie come te per motivi che non intendo spiegare, ma non nego il mio appoggio di “esterna”: con ciò, rispetto e comprendo la tua presa di posizione, ma autoghettizzarsi non mi sembra la migliore delle tattiche, se vogliamo vincere. Ricordati della secessione dell’Aventino… avevano ragione, ma lo fecero nel modo e nel momento tatticamente più errato. E il punto è: stavolta, non solo vogliamo, ma DOBBIAMO vincere.

    Purtroppo, Prodi non è Enrico V prima della battaglia di Azincourt e a noi essere “pochi, felici pochi” non basta più. Ne converrai. Non ci si può permettere la virtù della coerenza: non adesso, non per questa finalità e urgenza. E te lo dico non con il cinismo di un Talleyrand, ma con la disillusione pragmatica di un’idealista ferita.

    Lo scalfarottismo, per quanto intellettualmente onesto e innovativo che sia, non potrebbe funzionare contro uno come berlusconi: si profila uno scontro fra pachidermi, e non potrebbe essere altrimenti. E non è questione di demonizzare l’avversario… ma di bieca tempistica. Oltreché, come giustamente sottolinei tu, di grandi numeri.
    Realisticamente, se anche tutti noi lo sponsorizzassimo, non riuscirebbe mai a guadagnare terreno presso i non elettori d’ufficio (che sono quelli che dobbiamo conquistare), in quanto perfetto sconosciuto.

    Abbiamo avuto un caso simile alle ultime regionali, qui: il candidato last minute della sinistra contro Galan era una degna persona, ma nessuno sapeva chi fosse e ovviamente non ha sfondato. E così, ci cucchiamo i forzaitalioti per altri cinque anni.:o((( Alèz!

    Quanto alla diccì: lungi da me farne il difensore d’ufficio, ci mancherebbe… il mio primo moroso era un cattolicone e ti garantisco che il compromesso storico non funziona. Nemmeno a letto!;o) Ma proprio tu, pubblicando il bellissimo epistolario di Moro, hai dimostrato come non fosse popolata proprio tutta da mascalzoni. C’era anche chi poteva fregiarsi di una preparazione, di un’onestà intellettuale ed etica, specchiata. Di un profondo rispetto per le istituzioni, dal quale oggi avremmo tutti da imparare (un nome: Tina Anselmi).

    Ora, mi verrebbe da parafrasare la Bibbia quando Lot chiese al padreterno: “se nella città di Sodoma ci fossero anche dieci soli giusti, la risparmieresti per loro?”. Tu, o Neri, te la sentiresti di seppellire una coalizione che sicuramente ha anche qualcosa di buono al suo interno sotto gli strali della tua ira, pur di non darle la soddisfazione di avere anche il tuo consenso? Pensi davvero che questa sia solo una campagna “il mio culo per un voto”?

    Forse che anche la sx non ha qualcosina da farsi emendare? Questa è l’occasione buona, a mio parere, perché ci dimostri se ha non solo i maroni, ma le qualità per governare.

    Davvero saresti disposto a perdere per altri quattro anni pur di non votare a sinistra, stavolta? Mi viene un dubbio…
    Non è che sotto sotto, ci godi, a perdere?

    … Gianluca, non è che sei mica genoano come me?

    Un abbraccio,

  37. Colloquio tra il dott.Neri ed il gelataio di Mediaset:

    Neri:
    “Desidero un gelato al pistacchio”
    Gelataio:
    “Che strano…tutti prendono il gelato alla crema o al cioccolato…”
    Neri:
    “Ah…ho capito…vado via…ho di meglio da fare che mangiare il gelato a quest’ora!”
    Gelataio:
    “Ma come?!… guardi che il pistacchio c’è ancora, non è finito! E poi cos’ha mai di meglio da fare che mangiare un buon gelato al pistacchio sebbene tutti lo mangino alla crema o al cioccolato?”
    Neri:
    “Guardi che a quest’ora c’è L’Isola dei famosi e dopo anche La Talpa!”

    Vai Neri…sei davvero l’ITALIANO MEDIO…altro che élite!

    p.s.: preciso che Mastella ha preso 196.000 voti su 4.300.000 e non come dice Neri 250.000 su 4.000.000

  38. Piccole certezze crescono

    Vespa è già passato dall’altra parte, se ieri sera vi fosse capitato di guardare un pezzo di Porta a Porta sapete di cosa parlo. Era indecente, senza ritegno. Piuttosto che niente faceva i complimenti a Prodi per la cravatta che indossava. Prima certez…

  39. in democrazia ci si conta e ci si confronta non si fa come i bambini viziati che rimangono invidiosi nell’angolo a giocare al lego frignanti perchè la macchinina non era proprio esattamente quella che si voleva.

    se no si è utili idioti.
    [speriamo solo che c’è ne siano tanti anche a destra]

  40. Alla fine quella di Neri è una riflessione che ha sempre accompagnato la democrazia.
    Quanto chi votiamo ci rappresenta davvero?
    Quanto il nostro voto incide sulla politica?
    In politica bisogna essere duri e puri o scendere a compromessi?
    Temo se ne parli da secoli…
    La verità è che NESSUNO può rappresentare NESSUNO:
    ognuno rappresenta solo sè stesso.
    La democrazia è finzione.

  41. gianluca,
    dal punto di vista squisitamente teorico le tue considerazioni sono importanti, interessanti, intelligenti, ma pongono un problema non da poco: presumono il rifiuto della democrazia.
    mi spiego meglio: io ho votato prodi perché lo ritengo meglio di scalfarotto. tu pensi che scalfarotto è meglio di prodi. sono due visioni soggettive. perché la tua visione dovrebbe prevalere sulla mia o la mia sulla tua? vogliamo tornare alla teoria delle elites, a gaetano mosca?
    ma le tue considerazioni pongono un problema anche di ordine pratico. io volevo scalfarotto, però siccome è stato battuto e il popolo bue non ha capito sdegnosamente mi ritiro nel mio eremo e non voterò prodi né berlusconi. ci sono altre migliaia e migliaia di cittadini che si comportano come me (quello perché voleva bertinotti, quell’altro perché desiderava veltroni, quell’altro ancora perché preferiva mastella e così via). morale della favola: rivince berlusconi, ci sorbiamo altri cinque anni di condoni e tagli alla spesa sociale e io, che ho un lavoro da mille euro al mese, non arrivo alla quarta settimana perché non mi bastano i soldi (poi magari la stessa cosa succede con prodi, ma questo è un altro discorso). in altre parole: in democrazia non si vota il migliore, ma il meno peggio.

  42. son d’accordo, neri è l’italiano medio. quello che ce l’ha più lungo, che è più furbo degli altri, che lui sì che ha capito. so’ tutti imbroglioni. ma quale élite, neri. quale nicchia.

  43. Potremmo continuare all’infinito.
    Ogni scelta ovviamente è legittima, ma in qualche modo dovremmo poter pur far sapere ai governanti che li votiamo “turandoci il naso”.
    Il voto su una scheda è umiliante, è un insulto all’intelligenza delle persone, perchè ognuno vota o non vota per una scelta soggettiva, ma poi le scheda è muta!
    Chi ha preso i voti li strumentalizza come vuole:
    Se voti ti strumentalizzano, se non voti ti strumentalizzano, se li ammazzi ti strumentalizzano, se TI ammazzi ti strumentalizzano…è inutile…

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