C’è sempre una prima volta

No, cioè… Dopo che persino il sottoscritto – per una settimana sprovvisto di donna di servizio – ha cucinato e caricato in lavastoviglie piatti e bicchieri di una cena tra sette persone e lavato a mano quelli che non ci entravano, e fatto salvo il diritto per la donna alla lavastoviglie e ad un congruo numero di Quattro salti in padella nello scomparto frigo, quali sarebbero le altre rivedicazioni del femminismo?

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50 Commenti

  1. Il femminismo è morto e sepolto (per fortuna). Ora, nelle riunioni da pollaio, parlano a vanvera ed inneggiano alla parità del ciclo mestruale: Mestruo per gli uomini, mestruo per gli uominiii!
    Se la notte ti affacci alla finestra, in lontananza le senti…

  2. Ma vai a cagare. Io faccio quello che tu hai fatto tutti i giorni ma non mi lamento mica in blog-visione.

  3. Una volta ho detto a una femminista che io non posso permettermi la donna di servizio: mi ha detto che sono gay. Fanculo.

  4. L’asciugatrice è l’ultima frontiera dell’elettrodestico d’avanguardia.
    Orde di femmine che si accalcano sotto alla pioggia di fronte alla vetrina di Euornics e urlano l’ottimismo è il sale della vita!
    Basta con il calzino steso in mezzo al salotto e con la mutanda umida nel corridoio!

  5. giovinezzaaaa.. giovinezzaaaaa.. primavera di bellezzaaaa aaaa aaaaa.
    Mai conosciuto donne forti alla play (pro evolution, ovvio). Se ce n’ è là fuori, facciamo maschietti contro femminucce?
    Radical chic del menga…

  6. io ne avrei una sola: cancellare tutto il femminismo!!!
    lo abbiamo gestito male e ci siamo fatte ipnotizzare da una libertà fasulla… erano altre le cose che avremmo dovuto cercare di conquistare…

  7. Giornata di emancipazione, ieri. Adesso prova a stirare una lavatrice di camicie, diciamo una decina. E ti si aprirà un mondo.

  8. Contevico, parafrasando Interrante: “Quarant’anni sta ceppa”. Fanno 34. // Ilpastonudo: ne ho conosciute io, di donne forti alla Playstation, e a Pro Evolution in particolare. Una, per dire, fa l’autrice di Camera Café, si chiama Valentina, ha vent’anni, e ha battuto tutti. Ma tutti tutti. Gente che giocava da anni.

  9. ” io ne avrei una sola: cancellare tutto il femminismo!!!
    lo abbiamo gestito male e ci siamo fatte ipnotizzare da una libertà fasulla… erano altre le cose che avremmo dovuto cercare di conquistare…

    Parla per te, please.

  10. Anche mio marito, quando lava i piatti, se la tira come se avesse scalato l’Everest. Ecco, l’ultima frontiera del femminismo è che smettiate di rompere i cabbasisi ogni volta che riuscite ad appaiare due calzini. Non è il miracolo di San Gennaro, che deve succedere una volta l’anno. Deve essere banale quotidianità. Se ci fai sopra un post, vuol dire che il femminismo non solo non è morto, ma ha tanta, tanta strada da fare.

  11. Il caso Lapo rischia di far sfuggire ai postatori un’altra vicenda che ha invece attizzato l’attenzione dei cronisti. Su tutti i giornali è presentata come un’eroina la schermidrice Vezzali che ha vinto un oro quattro mesi dopo il parto. E’ questo il modello femminile vincente? Si può fare tutto senza rinunciare a niente? E chi non ce la fa e rinuncia magari al figlio o magari al lavoro? O peggio, fa un figlio, accetta un lavoro del menga e in più si sente ancora in colpa? La Vezzali si schermisce: “In un rapporto madre-figlio forse conta più la qualità della quantità”. Io non credo. Come padre, vorrei stare più tempo con i miei figli. A me sembra che il modello Vezzali non sia positivo come le presentano le cronache sportive, né per le donne né per gli uomini. Detto questo, non voglio sembrare disfattista. C’è la competizione globale, l’Italia rischia di restare indietro, quindi lavoriamo tutti di più, maschi e femmine, al diavolo la qualità della vita, al diavolo i bambini. Mettiamo su la lavatrice, compriamo cibi precotti (creando valore aggiunto che fa girare l’economia), e magari facciamo della facile ironia sul femminismo.

  12. La prossima volta usa i piatti di plastica.
    Il prossimo punto, comunque, è imparare a stirarti le camicie da solo.
    Coraggio.

  13. Secondo me la cosa più intelligente e emancipata da fare è chiedere alla donna di servizio di suggerirti una sostituta per i periodi in cui si assenta.
    C’hai i soldi, usali! Lascia cuocere la pasta col pomodoro (che i 4 salti in padella son troppo buoni ma antieconomici), lavare i piatti, fare le lavatrici, stirare, a noi altri che la donna non possiamo permettercela :-)

  14. La lavastoviglie è un elettrodomestico un po’ sopravvalutato, per quel che fa costa troppo. Se butti via bene gli avanzi, lavare i piatti a mano da delle soddisfazioni, come lavare il pavimento. Stirare è una tassa invece.

  15. Astolfo, stessi onori della cronaca avrebbe raggiunto un uomo che a distanza da quattro mesi da un intervento delicato avesse vinto un’importante competizione sportiva.
    La maternità in quanto tale non può essere invalidante e non si può giudicare la bravura di un genitore dal tempo che questo trascorre con lui.
    Sono molte purtroppo le notizie di cronaca nera nelle quali madri completamente dedicate ai figli, hanno finito per uccidere i loro bambini.

  16. Cara/o Vis, secondo me non hai capito il senso della vicenda. Ho letto gli articoli su Armstrong o Berlusconi dopo che sono guariti dal cancro, ma questo caso è diverso proprio perché la maternità non è invalidante, non è una malattia da superare al più presto. Certo, è più facile aver voglia di uccidere il proprio figlio se ci passi molto tempo insieme, (soprattutto se invece di essere lì vorresti essere, che so, su una pedana a vincere l’oro, come l’eronia dei giornali) piuttosto che se lo vedi poco e solo quando vuoi tu. Vedi, non giudico Vezzali, che anzi ha fatto bene a seguire il suo cuore. Ma credo che la vicenda, come la mettono i giornali, diventi non un caso eccezionale, come sarebbe giusto, ma un modello. Io penso che la quantità di tempo che passi con tuo figlio faccia parte della qualità del tuo rapporto con lui. Diciamoci: cavolo, la vita oggi è organizzata che è un casino per i figli! ma non la storia che meglio poco tempo bene che tanto tempo male. Oggi le madri possono passare più tempo con i figli perché hanno la lavatrice, ma devono lavorare perché uno stipendio non basta. Quindi la lavatrice la può usare anche lui, lei lavora e i figli fangala.

  17. Neri potrei dirti che avevo parlato per me, ma anche in questo caso (e per motivi esattamente opposti ai tuoi) “quarantanni sta ceppa”. Era invece un semplice riferimento a un’età media nella quale si presume che certe imprese non dovrebbero rappresentare un’avventura, ecco.
    E anche se gli anni sono solo 34, a dir la verità.

  18. Beh, la gestazione e il parto, per quanto naturali, sono fisicamente invalidanti. O almeno per un certo periodo e non credo che si possa condannare una donna perchè non vede l’ora di rimettersi in forma.
    E la Vezzali, con la sua vittoria, ha proprio dimostrato che si può, si può essere madri e non solo quello.
    Sulla qualità e quantità del tempo continuo a rimanere scettica perché credo che la capacità di essere dei bravi genitori non dipenda necessariamente dal tempo che si trascorre fisicamente con loro. Conosco molte donne che lavorano tutto il giorno ma sono assolutamente presenti nella vita dei loro figli.
    Vogliamo concedere alle donne la possibilità di scegliere del loro tempo e del modo di gestirlo senza per questo ritenere che non siano in grado di affrontare al meglio le loro responsabilità?
    Suvvia un po’ di fiducia, magari ci riescono….

  19. La felicità fa le scelte migliori. E per felicità non intendo la scelta sterile del narcisismo individualista, che magari porta alla coca e all’alienazione. Una madre felice e soddisfatta farà i figli felici, anche se divide la sua esistenza tra le gare e le pappe. Una madre infelice e frustrata farà figli infelici, anche se sta tutto il giorno con loro.

  20. Vedi, Neri? Il femminismo ti ha dato modo di mangiare anche quando un qualsiasi accidente ti privasse temporaneamente della donna di casa. I Quattro salti in padella infatti sono un prodotto delle lotte femministe. Ringrazia anche tu le nostre zie barricadere, invece di sfotterle.
    Per quanto, tutto sommato, ho l’impressione che questo post nasca solo dall’orgoglio di essertela cavata da solo. Ma non sei un po’ grande per cercare i complimenti della mamma?

    :D :D

  21. Per narcisismo individualista non intendevo quello, la scelta di non avere figli. Intendevo la perdita, prima di tutto, della possibilità di tentare la felicità per se stessi, tout court. Nel caso specifico pensavo proprio a donne già con figli, magari fatti per convenzione, senza amore, e che si perdono spesso dietro a falsi valori professionali. Come d’altra parte molti uomini.

  22. Ahò! Un momento! La Vezzali non ha dimostrato un bel niente! Dovremo mica prendere a modello una pluricampionessa del mondo, per dio?
    Oddio, è pur vero che il precedente modello era la Madonna.. Vorrà dire che forse tra qualche altro secolo avremo come modello una persona normale.
    (che poi io mica mi posso lamentare. Non ho famiglie a cui pensare e la cena posso prepararmela anche alle dieci e mezza)

  23. Ero convinto di dire una cosa davvero lapalissiana, ma evidentemente il gusto della replica è superiore al gusto dei quattro salti in padella.

  24. @ Francesco:
    alla frutta? ma anche all’ammazzacaffè!

    L’audacia mostrata in quest’impresa ti fa onore. E commuove ogni essere umano che ha la ventura di leggerla qui. Esseri umani… cioè uomini. Perchè gli elettrodomestici non sono in grado di leggere, giusto?

  25. è bella ogni tanto una ventata di sano maschilismo di ritorno (camuffato da scherzo).bel post !originale

  26. Gianluca, se batto ‘sta Valentina, o lei me la da o tu mi assumi a Camera Cafè.. le lascio pure prendere il Brasile, tsè..

  27. Bello mio, se 1. una ragazza 2. di vent’anni è 3. già autrice a Magnolia, mi par chiaro che tu non hai speranze. Arrenditi.

    (no, Astolfo non si riferiva a me. Faccio e disfo a mio piacimento, ma tanto uso un nick e quindi non ci rimetto la faccia. Toh!)

  28. La password di Macchianera per potervi tenere sempre aggiornati sulle ultime ricette dei Quattro salti in padella.

  29. …senza considerare che io lavoro in Magnolia, ma non più direttamente a Camera Café, e in più Camera Café ha il deus ex machina Christophe, che poi è l’unico a decidere chi arruolare o meno.
    Peraltro, Valentina sarà contenta di avere un ammiratore, per quanto la cosa del Brasile potrebbe essere insultante: lei è una di quelle che può permettersi di scendere in campo con il Cervia e giocare con una mano sola.

  30. Valentina deve essere una ragazza davvero curiosa, più ancora deve essere curioso il suo curriculum, mi chiedo (da invidioso) che avrà fatto nei due anni successivi al diploma per arrivare alla Magnolia?
    Di chi è parente?

  31. Il femminismo ha ancora tantissimo da rivendicare: ne avrà almeno fino a quando negli show preserali gli uomini continueranno a stare in giacca e cravatta,e le donne in mutande e reggiseno.

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