SOLIDARIETA’ A MARCO BENANTI, MENTRE L’ORDINE DEI GIORNALISTI FA SPALLUCCE IL PENTAGONO E LA SUA ATOMICA PREVENTIVA INCENDIO DI SINAGOGHE IN PALESTINA: L’ANTISEMITISMO NON E’ PIU’ UNA MALATTIA EUROPEA
Informazione 1. Domenico Stimolo, per gli amici “Micio”, non è candidato alle primarie e neanche alle secondarie. E’ semplicemente uno di quei cento o duecento militanti “storici” della società civile siciliana, quelli che ti trovi sempre in azione quando c’è da fare qualcosa e senza i quali potremmo chiudere bottega tutti quanti. E quindi, quando ha saputo della faccenda di Marco Benanti, non c’è stato a pensarci su tanto ma subito ha fatto un appello e ha cominciato a diffonderlo – per solidarietà – fra quelli che conosceva.
L’appello comincia così: “Solidarietà e sostegno a Marco Benanti, giornalista-operaio catanese, estromesso dal suo posto di lavoro a Sigonella”. E finisce così: “Richiediamo il rispetto delle violate leggi italiane, il ripristino della legalità democratica e l’immediata riassunzione di Marco Benanti. Lo impone l’articolo 21 della Costituzione Italiana (“Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione”) e l’art. 1 della Legge n.300 Statuto dei Lavoratori: “I lavoratori, senza distinzione di opinione politiche, sindacale e di fede religiosa, hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”.
Tutto qui. Ma la Costituzione e lo Statuto dei lavoratori, a quanto pare, se li ricordano ormai solo i militanti di base come Stimolo. I grandi politici – i politici nostri – hanno altro a cui pensare. Benanti, un giornalista disoccupato perché non protetto da nessuno, è stato licenziato dal suo ultimo posto di lavoro – un posto di scaricatore a Sigonella perché – a quanto ha formalmente dichiarato l’azienza – ha scritto articoli pacifisti su un sito. Nessuno l’ha difeso. Soru, in Sardegna, ha scatenato casini terribili per molto meno. Ma siamo in Sicilia. E questa è la Sicilia. E questa è la questione morale.
L’elenco dei “personaggi importanti” che hanno manifestato, se non solidarietà, almeno curiosità per questa storia è molto breve, e consta fino a questo momento di quattro nomi: Giulietto Chiesa, Maurizio Chierici, Franco Nicastro ed Enrico Deaglio. Ad essi va aggiunta l’onorevole Elettra Deiana, di Rifondazione, che ha annunciato un’interrogazione parlamentare sul caso. L’interrogazione contiene diverse importantissime critiche alla politica internazionale degli Stati Uniti, di cui certo Bush non mancherà di far tesoro. Ma del caso specifico e “piccolo” di Benanti, sui nomi e cognomi insomma, nel testo che ci è pervenuto non c’è traccia.
Tralascio, per malinconia e per pudore, di fare ancora una volta l’elenco di coloro che per ragioni d’ufficio, e d’ideologie professate, avrebbero dovuto pubblicamente schierarsi su questo caso. Sindacalisti, politici, parlamentari italiani ed europei. Della maggior parte di costoro – che hanno contribuito così a licenziare Benanti – io non ho una cattiva opinione sul piano personale. Ciascuno di loro, in passato, ha fatto qualcosa di generoso: chi ha lottato per l’antimafia, chi ha fatto inchieste per l’Ora, chi ha fondato associazioni di giornalisti contestatori. Questo però l’hano fatto quando erano ancora poveri e sconosciuti, e non erano stati ancora assunti fra i Vip. E ci fermiamo qui, lasciando il resto del ragionamento al lettore.
Tornando alle primarie, non voteremo per Stimolo – che nessuno pensa neanche lontanamente a candidare – bensì per il democristiano D’Antoni oppure, se proprio ci andrà bene, per l’Amaro Averna: che i diessini, considerando troppo poco compagno il D’Antoni, intendono presentare come rappresentante della sinistra. Che cosa ci sia di sinistra nell’Averna, dio lo sa; però è un imprenditore e questo, per il Ds d’oggigiorno, risolve tutto.
In Sicilia, naturalmente, grazie a questo modo di ragionare perderemo di nuovo catastroficamente le elezioni. Sul piano nazionale invece – grazie a Berlusconi – le vinceremo. Quel che verrà dopo – per quanto riguarda l’informazione – si comincia a intravvedere da una serie di segnali precisi di cui l’isolamento di Benanti è solo uno. Altri sono l’adozione di Diaco da parte del Ds, l’inciucio Petruccioli e le dichiarazioni di Curzi al Corriere (“Vespa è bravo e garantisce una certa equidistanza”). Naturalmente, la sinistra non è tutta qui. Però, chi è di sinistra davvero, è meglio che si dia una mossa ora, ché dopo potrebbe essere tardi.
Info: dostimolodtiscali.it
Informazione 2. Anche questa settimana hanno avuto luogo diverse riunioni cittadine (la principale a Palermo con Addiopizzo, Libera ed altre organizzazioni della società civile) per costruire la rete di reporter di strada che si sta costituendo attorno ad Arcoiris. I motivi per cui stiamo portando avanti questa operazione sono tanti, gli obiettivi e le tecniche sono pure numerosi (e li affronteremo nel seminario di Modena del 24 e 25), ma la ragione fondamentale è che non ci fidiamo più dell’informazione ufficiale e pensiamo che sia tempo di pensare concretamente a costruirne, gradatamente ma con decisione, una alternativa.
Non pensiamo alla solita “controinformazione” di nicchia ma a un circuito composto da più soggetti e operante su diversi media, immerso nella società civile ma prestigioso sul piano professionale, secondo le vecchie esperienze di Avvenimenti o dei Siciliani. Questo pone problemi grandissimi di professionalità, di tecnologia e di organizzazione e anche “aziendali”; ma qui pensiamo che, gradino dopo gradino, con pazienza e serietà i problemi si possano affrontare tutti.
Bookmark: www.arcoiris.tv
Info: riccardooriolesdgmail.com
Tempi a venire. Il Pentagono ha allo studio – secondo un documento del generale Richard Myers, pervenuto il N.Y. Times – un aggiornamento della dottrina del “first strike”, o primo colpo atomico. Secondo la dottrina tradizionale, risalente alla Guerra fredda, un attacco nucleare preventivo sarebbe stato giustificabile solo in caso di estrema necessità e urgenza e di fronte a un attacco avversario praticamente già in corso. Secondo la nuova teoria, invece, l’uso di armi nucleari contro uno “stato canaglia” sarebbe possibile anche in caso di fondato sospetto della presenza di armi di sterminio nel suo territorio. Nel 1966, in altre parole, per scatenare una guerra nucleare c’era bisogno del Dottor Stranamore. Nel 2006, invece, basterà un rapporto dei servizi segreti (“Saddam ha le armi di sterminio!”) per procedere senz’altro all’operazione Hiroshima.
Palestina-Israele. La nuova fase comincia con un incendio di sinagoghe. Va bene: sconsacrate, esca di Sharon, rabbia dell’occupazione; tutto vero. Resta che la gente, spontaneamente, non ha trovato di meglio per manifestare i propri sentimenti di liberazione. Non sarebbe successo vent’anni fa, nè con Arafat; l’antisemitismo, allora, era una malattia europea e la lotta per la liberazione della Palestina era, per l’appunto, una lotta di liberazione. Non uno “scontro di civiltà” nè una crociata religiosa.
Di chi è la colpa, adesso? Di Pera, di Hamas, di Sharon, di Bin Laden, della Fallaci? Chi ha cominciato per primo, fra i politici del passato tempo civile, a “buttarla in religione” per accaparrarsi fanatici a basso prezzo? Adesso, alla porta bussano di nuovo gli Anni Trenta.
Skyline. A Barcellona, inaugurata dal re la Torre Agbar, nuova sede di Aguas de Barcelona (la società idrica della città) di Caixa, il maggior gruppo bancario catalano. Presenti il presidente della Catalogna e il sindaco, entrambi socialisti. La torre – cilindrica a pianta ovoidale, 142 metri di altezza, 31 piani, 440 finestre e 60000 lamine di vetro trasparenti illuminate – è costata 130 milioni di euro. A molti ricorda una grande supposta fosforescente.
“E’ il loro modello di città – commenta un attivista di Architetti senza frontiere – Amministratori e imprenditori si celebrano attraverso edifici imponenti e vistosi, realizzati dalle grandi firme dell’architettura-spettacolo. Di solito, a opporsi sono piccoli gruppi, soprattutto nel centro storico; collettivi informali, con pochi mezzi, ma combattivi e radicati”. L’ultima iniziativa del coordinamento contro la speculazione, con l’aiuto di Asf, è una serie di cartoline che illustrano i punti della città dove è in corso un conflitto tra istituzioni e abitanti, da compilare e spedire al sindaco. [luca rossomando]
Privacy. Tutelarla? Non sono affari miei, dice l’Europa. Nel giugno 2004 la polizia sequestrò le chiavi di crittografia della posta di circa 5000 utenti e 500 mail-list di autistici.org e inventati.org, i cui messaggi riservati divennero da quel momento – al’insaputa di chi li inviava – cartoline aperte. Pochi giorni fa Viviane Reding, il commissario europeo per le questioni relative alla società dell’informazione, ha risposto ad una interrogazione di Vittorio Agnoletto affermando che queste faccende non rientrano nelle materie regolamentate dal trattato dell’Unione in quanto “attinenti la pubblica sicurezza”. Per cui basta osservare i siti che fanno attività sgradite, aspettare che dicano qualcosa di sbagliato, trovare un pretesto giudiziario più o meno attinente alla pubblica sicurezza e finalmente possiamo controllare le email di chi ci pare, facendoci beffe della Costituzione che tutela la riservatezza della corrispondenza. [carlo gubitosa]
Solidarios. “Sono passati esattamente dieci anni da quando, era il 23 settembre 1995, un gruppo di ragazzi insieme ad alcune famiglie del povero quartiere di Librino a Catania recuperavano una bottega incendiata per destinarla ad attività autogestite di natura sociale. Apriva così il Centro Iqbal Masih, dedicato alla memoria di un giovane lavoratore che aveva appena pagato con la vita il proprio desiderio di sognare una vita più dignitosa non soltanto per se stesso ma per tutte le persone vittime di sfruttamento e di ingiustizia. Il 23 settembre 2005 festeggeremo in viale Moncada 5, dove si trova il Centro. Vi invitiamo ad esserci, dalle 19 fino a mezzanotte…”.
Info: iqbalmasihdtiscali.it
liardomdtin.it wrote:
Vella2 wrote:
Nat wrote:
Giancarlo wrote:
Daniela wrote:
saxfidtiscali.it wrote:
in terris oppressa gravi sub religione
quae caput a caeli regionibus ostendebat…
(Lucrezio, De rerum natura, I)
Sandro wrote:
Pino Nicotri wrote:
grayburst wrote:
Trilussa (by f.manterodlibero.it) wrote:
chiedeva er Pettirosso a la Beccaccia
– E’ tanta ormai la gente che va a caccia
che daje e daje resteremo in pochi”.
“Embè, che ce voi fà? Nun c’è riparo!
– rispose la Beccaccia – Capirai,
oggi de schioppi ce ne stanno assai
e c’è un fottio de porvere da sparo.
Bisogna pazzientà fin’ar momento
che quarche legge non distinguerà
chi ce fucila pe necessità
da chi ci ammazza pe’ divertimento”.
La consueta sagra dei maroni di Orioles. Interessante per chi ritiene americani, ebrei e Berlusconi la rovina del mondo. Non è il mio caso.Auguri quindi a tutti i fascisti comunisti e nazisti in sala.
Caro Gianfilippo, stiamo parlando di un lavoratore licenziato. E guarda che tu, come nazistino perbene modello ’36 (“Che rottura sempre parlare di questi ebrei! Perché ce l’avete tanto con quel povero Hitler?”)andresti abbastanza bene. Comunque grazie per quel “consueta”. Tu, poveretto, non lo puoi capire, ma per me è un complimento :-)
e invece l’ho capito…tiè :)
Riccardo,
Riguardo alla faccenda Marco Benanti.Tutto dipende ca cosa ha scritto,ovvero,se ha scritto qualcosa di
“negativo” nei riguardi dell’azienda per cui lavorava.
Basta poco,un commento negativo e la liberta di espressione fa un frontale (e si fa male) con
il diritto dell’azienda ad avere un “rapporto di fiducia” con i propri dipendenti.
Non tutti lo sanno, ma se un giorno capitasse a
qualcuno di essere intervistato,e durante quell’intervista se ne uscisse con giudizi poco lusinghieri per il proprio datore di lavoro,ebbene
,questo qualcuno potrebbe essere tranquillamente
licenziato per giusta causa:”venendo meno il rapporto fiduciario”,si leggerebbe poi sulla sentenza.