Ciccio Rutelli è un fenomeno da baraccone che riesce sempre a sorprendere, probabilmente anche se stesso. Dopo le sue dichiarazioni ai tempi del referendun sulla legge 40, adesso interviene sul tema dei Pacs riportato alla ribalta dall’altro fenomeno che è Romano Prodi.
Il dibattito sulle unioni civili non diventi «un tormentone estraneo alle attese fondamentali degli italiani» è il primo avvertimento di Rutelli agli alleati.
Estraneo a che? E quali sarebbero queste fondamentali attese degli italiani? Mi pare evidente che Ciccio Rutelli frequenti da tempo solo le sacrestie e come è ovvio perda di vista il resto (la maggioranza) del Paese che non è di certo costituita da coppie di fatto ma che avverte il problema nella sua urgenza e complessità.. Trattare in queste modalità i rapporti tra persone (dello stesso sesso o di sesso diverso) evidenzia quale sia la cultura dei diritti e delle libertà di questo novello democristiano e dei suoi numerosi seguaci. "Discutiamo di tutto, ma continuiamo a discriminare tranquillamente questa categoria di cittadini perché vivono nel peccato", sembra dire.
In una lettera pubblicata sul sito della Margherita dice no a Pacs e matrimoni gay e lancia – seppure a titolo personale – l‘idea dei Ccs, contratti di convivenza solidale. Diversi, rispetto ai Pacs, per il valore giuridico: i Ccs sono semplici contratti di diritto privato stipulati tra i contraenti, anche se – precisa Rutelli nel documento – "si possono codificare nel codice civile".
Eccolo qui il furbetto: equiparare due persone a due società, se pur eque e solidali. Cioè, due persone si accordano sulla loro vita insieme con un contratto di diritto privato. Le separazioni verranno discusse nei tribunali fallimetari? Ciccio, facci sapere.
Sia chiaro, ogni discriminazione è «inaccettabile», anzi «occorre assicurare la protezione dei diritti civili degli omosessuali», ma il problema è il come.
Ovvio, lui non discrimina nessuno. Certo, implicitamente riconosce che i diritti degli omosessuali (ma anche di chi omosessuale non è e vuole non sposarsi) non sono affermati, rispettati e codificati (che brutta parola, lo so) come invece dovrebbero. Però attenti, il problema è il come! Sicuro, ma a quanto pare non è un problema di Ciccio Rutelli.
Domanda stupida: ma i Ccs non sono già stipulabili con l’attuale codice? Cioè se io e un’altra persona ci facciamo un contratto in cui scriviamo tutto sui nostri beni e sulle nostri rapporti, non è un Ccs?
Fabrizio, Parzialmente vero, ma quello che può esser regolato ora è piuttosto poco.
Si possono regolare solo taluni tipi di rapporto patrimoniale (tipo accordarsi sulla casa), inoltre quasi sempre questi patti sono irrilevanti per i terzi.
Vi sono poi altre questioni di tipo patrimoniale che non possono essere regolate privatamente altri (resta ad esempio aperta la questione successione, visto che non si può “obligare” nessun a far testamento a favore di un altro, e non si possono toccare le quote di legittima).
Non è poi possibile regolare privatamente molti rapporti non patrimoniali e quelli con i terzi. Ad esempio, mi pare che una questione piuttosto sentita sia quella dell’assistenza ospedaliera.
Poi, in via ipotetica, esiste la possibilità che questi patti possano essere impugnati da altri (i parenti ad esempio) per contrarietà al buon costume (mi sembra di ricordare che in anni passati vi siano state varie diatribe su accordi simili, definiti patti di convivenza).
Ste’, ma anche la divisione dei beni di un normale matrimonio può essere impugnata. Anche il diritto a staccare le macchine può essere impugnato dai genitori. Il diritto della coppia genitori+figli rispetto a quello del coniuge è già molto tosto.
Credo veramente che la proposta di ciccobello sia solo un pajativo (detto alla romana).
E tanto per chiarire che leattesefondamentali degli italiani sono altre, è di oggi la notizia che il 13,7% dei bambini, rispetto al 7,4% di dieci anni fa nascono fuori delmatrimonio. per citare ilo messaggero di oggi: “Quasi raddoppiato il numero di figli naturali nell’arco di appena dieci anni. Erano il 7,4 per cento nel 1993, sono diventati il 13,7 per cento nel 2003 equivalenti, in valore assoluto, a quasi 75 mila bambini. I dati sono stati elaborati dalla Fondazione Agnelli e mettono al primo posto la Liguria e il Trentino, dove un neonato su quattro è frutto di una libera unione. Nel Lazio, invece, la percentuale sfiora il dodici per cento. Secondo il demografo si tratta di una tendenza che è destinata ad aumentare, avvicinando la media italiana a quella europea.”
E il bello è che tra quelli che stanno al governo, molti hanno avuto figli fuori dal matrimonio…
Vero, ma nel matrimonio i margini di impugnabilità sono molto minori.
Comunque concordo con te sul fatto che la proposta di Rutelli sembra il classico “contentino”, di carattere più propagandistico che concreto.
P.S. per assistenza ospedaliera non intendevo il diritto di decidere delle cure (ossia la tutela legale dell’infermo) ma solo quello di assistere e visitare il/la convivente. In teoria, non trattandosi di un “familiare”, i familiari veri potrebbero vietarlo.
Su tutte queste tematiche vi è da nolto tempo un vivate dibattito in giurisprudenza (ad esempio la corte costituzionale nel 1988 ha esteso al convivente more uxorio il regime della successione nelle locazioni previsto per il coniuge) ma non si può pretendere che la giurisprudenza “inventi” le norme al posto del legislatore.
Rutelli dice, a ragione: non lasciamo che le destre facciano diventare i Pacs il tema della campagna elettorale, altrimenti, tanto per restare sul tema, ce lo metteranno in culo.
Come dargli torto?
Sinceramente anch’io avrei da ridire sulle affermazioni di Rutelli, pero’ mi urge precisare due cose :
1- i figli nati fuori dal matrimonio, in buona misura, non vengono riconosciuti dal padre : ergo, non servirebbe a nulla il Pacs
2- putroppo, come nel caso dei REFERENDUM, credo che i Pacs siano estranei ai problemi attuali degli italiani (per intenderci, quelli che non riescono ad arrivare a fine mese,eh!)
Preciso solo che son favorevole ai Pacs, e di brutto
Ciao
Tra l’altro, avete letto la missiva di Prodi a Famiglia Cristiana sui Pacs? Non si capisce nulla..
Ma mi spiegate che differenza morale, etica e sostanziale vi sarebbe tra un matrimonio civile ed un pacs ? Perchè chi non volesse contrarre (nel caso di coppie eterosessuali) il primo dovrebbe ricorrere al secondo? Per quello che riguarda gli omosessuali o cmq le coppie formate da persone dello stesso sesso bisognerebbe studiare strumenti ad hoc. In questo ambito sia i pacs o i contratti proposti da rutelli, purchè vincolanti per le parti ed opponibili ai terzi vanno bene.
“Per quello che riguarda gli omosessuali o cmq le coppie formate da persone dello stesso sesso bisognerebbe studiare strumenti ad hoc”. negli anni 40 qualcuno purtroppo ci aveva pensato. non vorrei si ritornasse da quelle parti
molto, ma molto prima QP..