Eccolo il paradosso di una Cina sempre più vicina all’Inferno: “Non credo che potrò mai votare per un presidente della Repubblica – è il messaggio spedito a una trasmissione televisiva cinese – ma almeno posso votare la ragazza che mi piace di più”.
Spiegazione: il programma Supergirls ha incollato al video 400 milioni di orientali e soprattutto li ha trascinati in un’apparente orgia democratica basata su televoto e dibattito sui giornali: membri del Partito con semplici cittadini. Prime dimestichezze col liberalismo? Esercitazioni per una libera opinione? Nemmeno per idea: le autorità cinesi hanno già fatto capire che questo eccesso di confidenza consiglierà di non prorogare Supergirl nonostante il successo: per via del successo, cioè. Troppo pericoloso.
Altra notizia contemporanea: grazie alle informazioni fornite dal colosso informatico Yahoo! la magistratura cinese ha individuato e condannato a dieci anni di prigione un giornalista che su alcuni siti internet stranieri aveva semplicemente raccontato che le autorità cinesi, in precedenza, avevano invitato a non commemorare il 15esimo anniversario di una particolare repressione contro alcuni gruppi che chiedevano democrazia: ciò è stato tradotto nell’accusa di aver divulgato “segreti di Stato di alto livello”.
Ringraziamenti dunque a Yahoo!: perché i giornali si possono chiudere o controllare, le telefonate e gli sms si possono intercettare, le trasmissioni televisive appunto non prorogare: ma è su internet che si gioca la vera partita. E serve tecnologia. Reporter senza frontiere ha documentato che i dissidenti o i semplici navigatori arrestati dall’apposita cyberpolizia sono centinaia. Il numero dei navigatori cinesi raddoppia ogni sei mesi, e con esso controlli e repressioni a ciò proporzionati: dunque leggi liberticide, cyberdissidenti incarcerati, siti bloccati, stretta sorveglianza dei forum di discussione, Internet caffè chiusi, una rete imbavagliata.
La grande muraglia cinese, stavolta elettronica, ha preso il nome di «Scudo dorato»: un progetto colossale e teoricamente segreto per cui i Ministeri della Sicurezza e dell’Informazione hanno già disposto mezzi finanziari e umani notevolissimi (più di trentamila persone) così da proteggere lo Stato dai sedicenti eversivi. Già nel gennaio del 2001 l’agenzia di stampa ufficiale Xinhua annunciava che chiunque si fosse trovato implicato in reati telematici avrebbe rischiato il carcere sino all’ergastolo e la condanna a morte. L’Università di Harvard, dl maggio al novembre 2002, ha condotto uno studio su 204.000 siti che erano stati visitati tramite i motori di ricerca google e Yahoo!, e ne è risultato che più di 50.000 siti erano stati resi inaccessibili. Si tratta in minor parte di siti porno e in maggior parte di informazioni sul Tibet, su Taiwan, sulla democrazia in generale, sui diritti umani, su associazioni come Amnesty International e Human Rights Watch, nondimeno tutti i siti di università americane oltrechè quelli che trattano argomenti medici o religiosi, nonché, ovvio, quelli relativi a un totale di 923 giornali del mondo. Per violazioni più o meno gravi sono già stati chiusi, temporaneamente o definitivamente, 15mila internet cafè.
Nei furum di discussione, il settanta per cento di quelle che possono sembrare “critiche” viene censurato e in seconda battuta c’è il rischio che ti vengano a prendere a casa. Basta per esempio digitare «4 giugno» (data del massacro di piazza Tienanmen) o «diritti umani» o «BBC» oltre naturalmente a «sesso orale», per dire. Reporter senza Frontiere ha provato a digitare “libere elezioni” e dopo 14 minuti il messaggio è sparito. Ha chiesto, sempre in un forum, i motivi della chiusura di una rivista sinchè il messaggio è sparito in meno di due minuti. Ha poi auspicato un dibattito sulla guerra in Irak e i filtri il messaggio non gliel’hanno proprio pubblicato.
Figurarsi se si osa di più. Il cittadino Wang Jinbo scrisse un messaggio che chiedeva al governo di rivedere la sua posizione sul movimento degli studenti del 1989: sette anni di carcere.
Il giornalista Huang Qi invece fu misteriosamente rinchiuso in galera sinchè, solo dopo novecento giorni, apprese che era stato condannato a un totale di cinque anni per aver lasciato pubblicare sul suo sito (ospitato negli Stati Uniti) alcuni articoli sempre sul massacro di piazza Tienanmen; un diplomatico europeo ha testimoniato di averlo intravisto svenuto e con una cicatrice sulla fronte e parzialmente sdentato in seguito alle percosse inflittegli dalle guardie carcerarie.
Gao Qinrong, giornalista della stampa ufficiale, è stato invece condannato a tredici anni per aver pubblicato alcuni articoli sul fallimento di un progetto d’irrigazione nella regione di Yuncheng: aveva scoperto che i 60mila serbatoi costruiti non erano collegati ad alcuna presa d’acqua e che non disponevano di tubature per incanalarla nei campi: le autorità viceversa avevano presentato il progetto come «un trionfo sulla natura in questa regione arida». Intanto la Microsoft di Bill Gates ha fornito ai cinesi dei portali addomesticati che impediscono l’uso di parole sgradite come «libertà», «democrazia», «diritti umani» ma anche «Tibet», «comunismo» e «Tienanmen». Così pure altre imprese occidentali come Cisco, Nortel e Sun hanno fornito sofisticate tecnologie per censurare il libero l’accesso a Internet. L’Occidente ha i mezzi. La Cina ha i fini.
sottoscrivo.
Sottoscrivo pure io!
Vediamo, come si può combattere il fuoco con il fuoco? (o il terrorismo col terrorismo, per attualizzare?)
IPOTESI:
Nemico numero 1 dell’internet occidentale: lo spam.
Nemico numero 1 dell’internet cinese: libertà
TESI:
Facciamo un sito dal titolo “Rivelazioni scottanti sul governo cinese”, che attira kazillioni di visitatori.
Ci mettiamo cose tipo “governo figo” e “il governo ti vuole bene”, così non lo chiudono.
Raccogliamo certosinamente gli indirizzi mail dei visitatori.
Quando ne abbiamo un miliardo o due, cominciamo a spammare in massa, tre o quattro volte al giorno con dei bei dossier in cinese su Tibet, Informazione libera, Quanto è bello essere occidentali, Quanto fa male la salsa di soia, Maozzetung puzza, e quant’altro serva a incasinare le testoline piene di dogmi e vuote di pensieri dei cinesi massificati.
Il popolo si ribella, il governo cade, segue l’anarchia, l’economia va allo sfascio e salviamo il settore tessile italiano.
Poi, quando usciranno dalla palta, i lavoratori vorranno condizioni migliori, quindi più cash, e non saranno più competitivi.
Che volete di più?
Buck
P.S: Se Fazio si dimette, mi aspetto che mi proponiate come suo successore.
un gruppo di blogger del cannocchiale ha organizzato da qualche giorno un mailing alla pr di Yahoo Italia sulla solerte cooperazione con le autorità cinesi nel perseguire giornalisti scomodi
il testo della mail (tra gli altri)
su http:// watchdogs.ilcannocchiale.it_blogdoc=640699
http:// mondoboia.ilcannocchiale.it_blogdoc=639546
Quoto Buck.
Sarebbe bellissimo: lo spam per la libertà.
ATTENZIONE SIGNOR FACCI ESTIMATISSIMO, LA SEGUIAMO SEMPRE E SIAMO ONORATI!!!!!!!!!
INNOVATIVA PROPOSTA/REPORTAGE/ARTCIOLO/ECCEZIONALE CON ESTREMA TROVATA ICOGRAFICA NEL VMO GIORNALE CON UN REPORTAGE ANTI-RESTAURATIVO DA MANTOVA FESTIVAL LETTERATURA (BERGONOZNI, GRISHAM ETCETERA) NELLA FORMA DEL GIORNALINO (COMIC) DEL SIGNORE BUONAVENTURA RIFATTO IN OMAGGIO ALL’INCONTRO AVUTO CON MORESCO AL FESTIVAL DELLA LETTERATURA DI MANTOVA, STRETTOGLI LA MANO MA CON VERGOGNA SENZA PRESENTARCI!!!!, L’INDIRIZZO E’ http://vmo.splinder.com/post/5706069
onorati nell’innovazione VINCENZO e BASILE
Che problemi ha la persona che ha scritto il commento qui sopra?
Ha questo problema: è un troll.
Ma non un troll inconsapevole, uno alla Natalino Russo Seminara, per dire. Uno di quelli che fanno il troll di mestiere, simulando un idiota. Così, come esercizio letterario. E a forza di simulazioni, un giorno sarà perfetto.
Dopo avere fatto un giro sul suo blog mi ero convinto che fosse uno psicopatico, se è solo un troll mi tranquillizzo.
..Adoro quando interviene “il” G.Neri (eh sì, son di Milano..). Questa è la differenza tra un blog e uno spottone al proprio spettacolo…
Davvero un bel post.
Yahoo buono, Yahoo cattivo
Se n’è parlato molto. Qui ed anche qui. La verità su Yahoo? Come nella storia di qualsiasi big company, non è mai unica. Tra poco, infatti, verrà lanciato questo servizio, che ritengo di notevole importanza. Resta da vedere quanto…
Qui c’era un bel post di Facci, commentate, merde.
Servo.
AHAHAH!!!
(Vlad).
Tulla, non immagini neppure la carriera che ho fatto incitando la gente a commentare i post di Facci, dell’amico Facci. Certo, ho dovuto lavorare anche molto di boc…. oh ma insomma, sono affari miei!
Che bello Facci! Mi sono rotto di sentire quanto è bella la Cina, che miracolo economico, che mirabolanti opportunità per l’occidente eh patapim e patapam. E’ una fottuta dittatura, punto. Questo chiude ogni discussione sul fascino di questa Cina (per il futuro vedremo).