Oriana Fallaci aveva ragione. Siamo circondati da orde di terroristi pronti a farsi saltare in aria ogniqualvolta un suo nuovo libro ricompare nelle librerie.
La situazione è talmente critica che a Berlusconi, da giorni, non viene in mente nessuna barzelletta (se non quella sulla madre disperata che telefona alla Farnesina).
Bush dice che, se le cose vanno avanti così, dovrà ricominciare a bere.
Ma riuscite a immaginarvelo, sbronzo, mentre dà ordini sui prossimi paesi da attaccare? Intendo dire: se già non lavorate alla Casa Bianca.
I terroristi colpiscono a caso, cercando di fare il maggior numero di danni possibili. Quello che fa Berlusconi con lo Stato italiano, con la differenza che i terroristi non scaricano le colpe su chi li ha preceduti.
Già, Oriana Fallaci aveva proprio ragione. Non ci si dovrebbe fidare troppo dei musulmani.
Questi arrivano, si sistemano nelle nostre città, guidano le nostre macchine, diventano i nostri migliori amici nonchè colleghi di lavoro. Poi, un bel giorno, scopri che ti è saltata la settimana di ferie programmata da un anno perchè il tuo amico Aziz, invece di presentarsi regolarmente in fabbrica, ha deciso di andare a spassarsela chissaddove con 72 vergini, senza neanche presentartene una.
Secondo il Corano, i kamikaze cui per un qualche errore di innesco tocca di esplodere lungo il vialetto davanti casa, anzichè in Paradiso con 72 vergini si ritrovano in un loft di New York in compagnia di Oriana Fallaci.
Sulle pagine di alcuni giornali Maria Teresa Ruta racconta il dramma vissuto a Sharm-el-Sheick nella notte della strage (il cervello le si era impigliato in un bigodino). Promette però di essere pronta a tornare, per non lasciare soli gli egiziani (secondo Maria Teresa Ruta gli egiziani sono un popolo che vive negli hotel a 5 stelle, si veste di bianco ed è dedito alla forgiatura di vassoi e passepartout).
In Inghilterra, invece, la cosa straordinaria è che nessuno si fa prendere dal panico. Già più difficile con i proiettili.