Il grido di guerra di Al Qaeda: “Pendolari, vi combatteremo ovunque”

Macché cristianesimo e sionismo, da New York a Madrid fino a Londra, l’orario degli attentati parla chiaro: ai fanatici arabi dà sui nervi la gente che si alza di buon’ora per andare a lavorare con i mezzi pubblici, e pazienza se in mezzo ci sono un sacco di musulmani. Non c’è da stupirsi: per tutti i fondamentalisti in giù Allah è soprattutto un alibi per darsi impunemente all’arte di Michelaccio, e Bin Laden e Al Zarqawi ordinano le stragi fra un pisolino e l’altro. In un sito islamico le accuse contro il popolo dei “commuters”: “Finiscono tutte le brioches al bar e quando noi integralisti andiamo a fare colazione troviamo i giornali spiegazzati e pieni di briciole”. Intercettato lo sfogo telefonico di un arruolatore di kamikaze: “Ho convinto Alì a farsi saltare in aria, il difficile è convincerlo a saltar giù dal letto alle cinque”. I servizi segreti britannici consigliano alla popolazione la linea di condotta anti-attentato: “Fate come noi: dormite di più”. Buckingham Palace, nell’ora più tragica, la Regina mantiene i nervi saldi: finora nessun cavallo appare nell’elenco delle vittime. Presto in libreria “La rabbia e l’orologio”, il nuovo pamphlet della Fallaci contro l’Islam pigrone. Esultano I sostenitori della guerra in Iraq: “La nostra missione civilizzatrice è compiuta: ora a Bagdad sembra di stare a Londra”.

(Visited 72 times, 1 visits today)

22 Commenti

  1. Rivogliamo il grande troiaio…. perche dicono che è là che ci si diverte!

  2. E’ talmente ironico che sembra terribilmente vero… si fanno esplodere sui pullman pieni di studenti che vanno all’universita’, sui treni che la gente e’ obbligata a prendere le 7 del mattino per andare a lavoro…

    Al contadino non far sapere
    quanto e’ buono il formaggio con le pere.
    Al fonddamentalista islamico non far sapere pero’
    quanto e’ piena di operai la stazione di Rho.

    Triste.

  3. Nonostante la tragicità dello sfondo in cui tutto questo avviene, quel tocco di ironia risolleva per un attimo gli animi ed alleggerisce la faccenda. Complimenti a Lia!

  4. Se Lia Celi viene pagata a post, per fare un commento ironico, si spiega tutto.
    Diversamente comincio a trovare i suoi commenti inutili : non fanno sorridere, non fanno pensare, non sono graffianti.
    Siamo alla soglia dello squallore….
    Lia, ripigliati!

  5. VOLEVO SOLO DIRVI CHE IO NON HO PAURA I AM NOT AFRAID J’N’AI PAS PEUR, ICH HABE KEINE ANGST

    a Rete si stringe intorno a Londra
    migliaia di foto per dire: “Non ho paura”

    I fratelli Marx

    LONDRA – In una foto c’è il David di Michelangelo con la scritta “Florence with London”, “Firenze con Londra”. In un’altra un gruppo di ragazzi in vacanza seduti sul tettuccio del pullmino che ridono davanti all’obiettivo. Altre ancora sono l’insegna della metro di Londra, la celebre immagine di Albert Einstein alla lavagna, immagini di gente comune, una tazza da tè, un gatto, un bambino, l’urlo di Munch, l’incredibile Hulk, Papa Wojtyla, John Lennon. Tutte accompagnate da un’unica frase: “We are not afraid”, “Non abbiamo paura”. E’ il messaggio fatto di centinaia di messaggi inviati a un blogger britannico che, senza volerlo, ha creato una grande catena mondiale di solidarietà via internet.

    Tutto è cominciato quando Alfie Dennen, 29 anni, webdesigner, nato in Sudafrica ma cittadino londinese ha ricevuto il giorno dell’attentato una foto sul suo cellulare: era un suo amico che usciva dalla fermata della metro di King’s Cross in mezzo al fumo subito dopo l’attentato. Dennen, racconta alla Cnn, si è limitato a mettere quell’immagine in rete aprendo un blog, We are not afraid, appunto. Il resto è venuto da sé.

    Nel giro di due ore, dice il webdesigner, era inondato di foto da tutto il mondo. Migliaia di messaggi (almeno 3.500 di cui un migliaio già pubblicati sul sito), migliaia di foto da tutto il mondo per dire ai terroristi che non ci riusciranno, che non faranno cambiare ai britannici il loro modo di vivere.

    Come avvenuto l’11 settembre 2001 negli Stati Uniti con il motto “United we stand”, “Uniti resistiamo”, “We are not afraid” sta diventando la parola d’ordine di questa nuova tragedia.

    “Molti contributi – racconta Dennen – vengono da Madrid e da New York e sono di persone che sanno bene che cosa stiamo passando a Londra. Ma altri sono persone comuni, da tutto il mondo e che non sono mai stati qui”.

    Numerosi anche i contributi italiani come quello di chi ha scelto la locandina del film di Tornatore “Io non ho paura” o il Colosseo con la scritta “Rome is with you, London!” o una mamma e una bambina di Milano che sorridono felici.

    Tutti a dire la stessa cosa, il messaggio universale ben racchiuso dall’immagine di una ragazza con gli occhilali dallo sguardo serio e triste: “Ieri ho perso il mio amico a Londra. Oggi non ho paura”.

    (11 luglio 2005)

  6. Anche io non ho paura.

    Non ho paura dei terroristi
    Non ho paura dei qualunquisti
    Non ho paura dei politici inetti
    Non ho paura dei demagoghi
    Non ho paura dei populisti
    Non ho paura dei comici
    Non ho paura degli ignoranti
    Non ho paura

  7. GRAZIE PALESTINA TI VOGLIAMO BENE

    Radio islamica a Gaza: attentati di Londra, “atti benedetti”

    Gli attentati di Londra e quelli che quotidianamente si verificano in Iraq sono “atti benedetti”. Lo ha affermato Radio Sut-Al Quds, un’emittente islamica a Gaza, in un sermone di un non meglio identificato predicatore islamico, trasmesso il 9 luglio scorso.

  8. Si è vero gli attentati sono proprio benedetti dai palestinesi

    Israele, esplode bomba
    Almeno 3 morti e 30 feriti

    GERUSALEMME – Tornano le bombe in Israele. Una esplosione nella città di Netanya ha provocato poco fa, secondo la radio israeliana che ha dato la notizia, almeno tre vittime e una trentina di feriti.

    Un kamikaze si sarebbe fatto esplodere all’ingresso del centro commerciale, che in quel momento era molto affollato.

  9. Molto fico, eh ? Io non ppaura, io non ho ppaura…
    Io ho paura !
    Ho paura perchè ho una sorella, ho amici che prendono la metropolitana a Roma e a Milano, tutti i giorni;
    ho paura perchè alle minacce seguono i fatti, come a Londra e a Madrid, e adesso noi siamo minacciati;
    ed ho paura perchè l’alternativa ad un attentato pare essere quella di schedare anche gli animali domestici o radere al suolo intere nazioni,
    perchè l’alternativa a farci fare del male sembra essere farci male da soli.
    Voi non avete paura ?!
    Davvero molto coraggiosi…
    … o molto coglioni…

  10. sapu, anch’io prendo il treno e la metropolitana tutti i giorni, a Roma, e so che quello che è successo a Londra potrebbe ripetersi anche qui. Ogni tanto questo pensiero mi torna alla mente. Anche stamattina – ad esempio – mentre viaggiavo mi guardavo intorno… ad un tratto mi sono chiesto se il ragazzo straniero davanti a me con un borsone sportivo sarebbe stata l’ultima cosa che avrei visto. Non è stato così, oggi è andata bene.

    Ogni tanto il pensiero dell’attentato si riaffaccia, credo che sia inevitabile. Però poi, riflettendoci sopra, mi dico che rimuginarci, tormentarsi non serve a nulla. Perchè sono convinto che per quanti controlli si possano fare, se qualcuno decide di piazzare una bomba da qualche parte, o se un pazzo vuol farsi saltare in aria, non avrà grandi difficoltà nel realizzare i suoi folli propositi.

    E allora tanto vale continuare a vivere come sempre, almeno finchè c’è dato di farlo.

    Cavaliere pallido

  11. Ciao a tutti mi kiamo edoardo e avendo 11 anni sono un patito dei beatles xke mi piacciono da morire e da grande vorrei diventare come loro e vorrei cercare di rappresentare alcune delle loro canzoni
    a presto ciaooooooooo!!!!

I commenti sono bloccati.