Libera stampa in pessimo Stato

Senza Cuore - di Gianluca NeriCiao, o lettore smarrito che oggi hai acquistato il Riformista per la prima volta, e solo perché non hai trovato in edicola il tuo quotidiano preferito. Prima di passare alle presentazioni, una precisazione: no, non ti sei svegliato tardi, è che è in corso uno sciopero indetto dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana contro le proposte della Federazione degli Editori. Già ti vediamo, lì, a dire: eccoli, i crumiri. E invece no, supponente che non sei altro: quella che edita il Riformista è una cooperativa, ergo non può fare sciopero contro sé stessa. Fatte le dovute puntualizzazioni e mettendo che ti chiami Giorgio: piacere, Giorgio, questo è il Riformista. Se sei un riformista di sinistra, ti è andata bene. Se sei un riformista di destra, sappi che non sei solo: esistono – seppur rari – gruppi di auto-aiuto che possono fare al caso tuo. Se sei solo di sinistra, poteva andarti peggio. Se il tuo leader di riferimento è Francesco Rutelli, buttaci al primo cestino che incontri e non riprovarci mai più, intesi?
Detto questo, conveniamo che la scelta presso il tuo edicolante, questa mattina, era tutt’altro che vasta e, sicuramente, piena di insidie. Perché se è vero che una delle alternative poteva essere Il Foglio, è anche vero, caro Giorgio, che avresti potuto imbatterti in Libero. Tanto per essere chiari: è il quotidiano diretto da Vittorio Feltri e, a volerla dire proprio tutta, quelli sono crumiri per davvero.
Le possibilità che la tua strada e quella di Libero non si siano mai incrociate sono buone, motivo per cui questa, che è una rubrica di satira ma anche di pubblica utilità, si pone come obiettivo quello di insegnarti a riconoscerlo e starne il più lontano possibile. Non è difficile: in genere basta osservare il titolo sparato in prima pagina. Normalmente la dimensione dei caratteri supera ampiamente il limite minimo consentito dall’Associazione Italiana degli Oculisti per non retrocedere nella catena evolutiva al ruolo di talpa. Quando i caratteri o lo sfondo sono in rosso, la Puttanata Del Secolo (quella che merita tutte le maiuscole) è assicurata e la sobrietà garantita.
Ieri, per dire, c’era in copertina il faccione di Romano Prodi abbinato al seguente titolo: Prodi: «Con l’Euro ho salvato l’Italia». Bel pirla”. Giurin giuretta, chiedete all’edicolante: non ce lo siamo inventati.
Ecco allora una serie di ipotetiche prime pagine che vi aiuteranno a riconoscere Libero al primo colpo d’occhio.
Simona Pari e Simona Torretta vengono rapite: Vittime dei pacifisti – Le due italiane rapite a Bagdad ingannate da chi sostiene che l’Islam è buono.
Gli Usa sottomettono l’Iraq e interrompono i bombardamenti: Berlusconi fa sospendere la guerra.
Enzo Baldoni viene rapito: Vacanze intelligenti. Aveva detto: «Cerco ferie con il brivido». È stato accontentato.
Volete sapere cosa c’è di poco divertente in tutto ciò? Che nemmeno questi ce li siamo inventati.

(Gianluca Neri – Articolo originariamente scritto per
il Riformista del 18/6/2005 e mai pubblicato)
(Visited 90 times, 1 visits today)

14 Commenti

  1. Strano che un giornale come Libero dia tanto fastidio, in fondo parrebbero un accozzaglia di cazzate scritte a cazzo di cane. Ma, probabilmente,il fatto che sia così rozzo e diretto, simile nei toni a certi quotidiani di sinistra, lo rende particolamente antipatico ai fighetti politically correct. Complimenti a Feltri, quindi.

  2. Complimenti a Feltri? Per cosa? Non è che LIBERO dia fastidio per il disaccordo provato nel leggere qualche articolo…dà fastidio come sentire uno in bus che bestemmia o pestare la mattina presto una merda di cane. E questo con le opinioni non centra. La prossima volta allora fai complimenti anche al cane..

  3. Lo ammetto,è preferibile pestare la merda del prorio cane anzichè quella del quattrozampe dell’odioso vicino. Ma alla fine resta il fatto che è pur sempre merda.

  4. un mio amico sabato stava per fare a botte con l’edicolante che, invece di dargli la Repubblica, gli ha chiesto di scegliere tra Libero ed il Foglio, e si è buttato su “Donne e Motori”…. e se ci avesse guadagnato in ogni caso?

  5. Te l’hanno censurato? Sabato tra il Riformista e il Foglio ho scelto quello più di sinistra (il Foglio). Comunque anche il Manifesto è una cooperativa però ha scioperato.

  6. “(…) a volerla dire proprio tutta, quelli sono crumiri per davvero.”
    Probabile, come è probabile che, invece, non scioperino perchè, ormai, la Fnsi non rappresenta l’intera categoria ma solo la parte de sinistra di essa. D’altronde una delegazione della Federazione ha chiesto ed ottenuto un incontro con una dell’Unione per spiegare i motivi dello sciopero.

  7. Diderot l’ha scritto ma gli altri difensori della vita (purchè non irachena) continuano a far finta di nulla… il manifesto è una cooperativa e ha scioperato.

  8. Hai fatto due domande, intelligenti peraltro. Vedi un po’ se trovi anche le risposte, ce la puoi fare.

  9. Caro Gianluca, seguirti è sempre un piacere, ma a me piace fare il bastian contrario qualche volta.
    E questa è una di quelle volte.
    Tranquillo, non lo leggo, “Libero”, se non di rado: ha i toni adatti a una borghesia a cui non appartengo.
    Come non leggo “L’Unità”, se non di rado: ha i toni adatti a una borghesia a cui non appartengo.

    Però “Libero” è dalla parte degli animali, cosa rara, molto rara a destra. Da non sottovalutare, anzi direi da apprezzare.

  10. e non dimentichiamo che libero e il foglio prendono fior di quattrini pubblici, libero è organo dell’unione monarchica, il foglio non lo so…bella roba

  11. “organo della convenzione per la giustizia” c’è scritto. sì, tutti questi quotidiani ultraliberisti ricevono finanziamenti pubblici.

  12. Accidenti un bel coraggio nel tirare fuori l’argomento dei contributi statali. Unità e Manifesto senza i soldi pubblici sopravviverebbero tra le 48 e le 72 ore.
    Comunque mi rendo conto che la mancanza dalle edicole di Repubblica con i suoi consueti 12 chili di inutili gadgets vi abbia frastornato.

  13. Ah, ma Giordano Bruno non era quel tale messo a fuoco dalle parti di corso Vittorio perché parlava male di Maometto? (Libero è quello che faccio io, naturalmente: San Libero. Qualcuno per fare il laico ci ha levato il San e ci ha messo An. Atei miscredenti!)

I commenti sono bloccati.