Se avete un minutino di tempo mi rispondete ad un paio di domande, voi indignati dal mancato raggiungimento del quo-rhum:
dove l’avete vista a sud del Brennero questa nazione laica che si mobilita per un temi di alto valore morale? La percentuale degli astenuti più quelli del no al referendum sul divorzio è molto diversa da quella di domenica scorsa?
E perchè non ne traete le consequenze? C’è Schengen, potete vivere e lavorare senza alcun impedimento in una quantità industriale di paesi europei. Se avete problemi con la lingua ce ne abbiamo uno che ha come lingua un nostro dialetto e due che utilizzano la stessa matrice latina. Fate le valigie e confrontatevi con paesi dove i Ruini non dettano legge.
Vi piace il verde? Andate in Germania. Senza il mare non potete vivere? Sud della Spagna o Portogallo. La montagna è la vostra vita? Beccatevi l’Austria. Le bionde vi fanno trasecolare? Danimarca, Svezia o Finlandia. Con l’inglese ve la cavate? UK, Irlanda o Olanda.
E non accampate scuse sulla scuola dei bimbi, sull’asilo, sul partner che non vuol venire. Due mesi dopo il trasloco vi ringrazieranno. Trust me.
Schengen mon amour
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E’così vero da essere disarmante, e triste.
E quindi? cioè mi spiegheresti il senso di questo post?
Perchè ci deve per forza essere un senso nascosto che non ho compreso, mi rifiuto di crdere che “non vi piace il nostro paese andate altrove” sia veramente il messaggio che vuoi trasmettere.
E la Francia? Non vogliamo parlare della Francia?
Sono a vostra disposizione per ogni informazione necessaria a stabilirsi qui dai nostri insopportabili cugini (cugini???).
Però sbrigatevi, questi qui stanno tirando su il ponte levatoio…
(quale sarebbe lo stato che usa come lingua un nostro dialetto?)
Ma tu dove vivi?
Visto che si parlava di lingue straniere, pensiamo anche a quella italiana, e facciamo le valigie, non le valige :-)
Fatemi capire: la lingua ufficiale in Portogallo è il genovese?
Santissime parole, sottoscrivo pienamente.
sono ancora indeciso tra la paella e il the delle cinque, giusto il tempo di prendere questa decisione..
Chiedo scusa, ma che c’entra Schengen con la possibilità di “vivere e lavorare senza alcun impedimento in una quantità industriale di paesi europei”?
Boh…Mi sembra di sentire Fede quando diceva che se il centrosinistra avesse vinto ciaociao Italia…
Aridaje. Fabrizio, ti voglio bene ma hai completamente cappellato la premessa del post. Il referendum sul divorzio era a-bro-ga-ti-vo. Si votava no per mantenere legale il divorzio e il 59 % degli italiani votò no. Senza appelli all’astensione.
A legger post come questo son contento d’essermene venuto a vivere in Irlanda…
Ultimo: penso che il paese “che ha come lingua un nostro dialetto” cui fa F. fa riferimento sia la Svizzera, con il canton Ticino. Quanto ai “due che utilizzano la stessa matrice latina” posso solo azzardare ipotesi su quali degli altri quattro paesi con lingue neo-latine oltre all’Italia (Portogallo, Spagna, Francia e Romania) gli stiano sulle scatole al punto da ignorarli nel suo elenco.
Sono talmente nauseato da questo paese di merda covo di oreti e di baciapile come te che già prima di questo referendum avevo programmato la partenza e sbattendomene le palle anche di Schengen me ne vado in Canada con moglie e figli a dicembre. Visto che a te questo luridume piace così tanto ti lascio volentieri la mia parte e quella della mia famiglia. Per quanto mi riguarda non sprecherò più nemmeno il tempo per votare per l’italia (i minuscola voluta)
Sono talmente nauseato da questo paese di merda covo di preti e di baciapile come te che già prima di questo referendum avevo programmato la partenza e sbattendomene le palle anche di Schengen me ne vado in Canada con moglie e figli a dicembre. Visto che a te questo luridume piace così tanto ti lascio volentieri la mia parte e quella della mia famiglia. Per quanto mi riguarda non sprecherò più nemmeno il tempo per votare per l’italia (i minuscola voluta)
Perché limitarsi ad emigrare in un altro paese dove potrebbe esserci un’altra maggioranza che non la pensa esattamente come voi? Compratevi un’isola e invitateci solo le persone che vi piacciono e sono degne della vostra compagnia.
oltre alla scuola dei bimbi, all’asilo, al partner che non vuol venire, hai considerato che ci potrebbero essere anche la mamma settantenne, per fare un esempio?
c’e’ chi ci aveva gia’ pensato da tempo, ad andarsene. non tutti se lo possono permettere.
Per cambiare completamente vita e andare in un paese ricco e civile si dovrebbe uscire innanzitutto dall’Europa. Per esempio in Giappone. Almeno si cambia per davvero aria!
Abbandonare il paese che affonda o andare a fondo con la propria nave, da bravi capitani (ma capitani di cosa?)
Sì però una delle ragioni che rendono appetibile il decollo verso altri lidi è anche il plumbeo tafazzismo che si addensa dalle nostri parti.
Ieri ho fatto un piccolo sondaggio su OCE a proposito del luogo dove si vorrebbe vivere, ma non è emerso ciò che mi aspettavo: la Spagna ad esempio. Piuttosto è stata preferita l’Islanda o il Brasile (ma da Vlad che ovviamente non fa testo). Io ho optato per tre mesi alle Maldive; tre mesi in Thailandia; e sei in Italia. Per far ciò mi sto adoperando per l’acquisto entro i 45 anni di un qualche bene immobile che dia una rendita; se non ne avrò la possibilità, mi darò al giornalismo, strada che nel mio piccolo sto già intraprendendo. E’ un mestiere che si può fare da qualsiasi posto ormai, e con orari abbastanza liberi. Sarà per questo che ormai scrivono tutti?
“Partire” (o “Della coerenza”).
La boutade dell’espatrio l’ho già letta in troppi post, per continuare a considerarla tale.
Molto coerente indignarsi per una (supposta) noncuranza e mancanza di forza nell’esprimere le opinioni, salvo poi proporre l’arma finale della rinuncia e del menefreghismo: l’abbandono della nave ai flutti, obliterando il proprio senso civico.
Chi vuol esser lieto sia, chi parte pure.
Io vivo da 3 mesi in Brasile. Sono venuto per lavoro, mandato dall’azienda, pensando di tornare dopo qualche mese. Risultato: col cazzo che mi vedete ancora in Italia. Statemi bene
Come Vis: che vuol dire ‘sto posto?
“non ti piace, vattene”?
Se è così, preferirei cacciare chi me lo dice e cercare, per quanto poco possa fare, di spalare su certa gentaglia il letame che mi trovo addosso a causa sua…
fabbri’ – sì, ma comunque si scrive (e si dice) conseGuenze…
ho pensato la stessa cosa, rappresento la minoranza di un paese, quel 25% sarà da tutelare come categoria protetta o sarà annientata?
p.s. ero al seggio come presidente abbiamo raggiunto il 51.49% all’elettore che ci ha fatto raggiungere il 50%+1 lo abbiamo applaudito!
ciao
dylan
ma valà…
dell’Italia poi mi mancherà il cibo, ilvino e, e….e ….e…..boh, non mi mancherebbe null’altro…effettivamente non è che siamo un gran paese !!
Lieber Fabrizio, hast doch auch recht. Ich lasse alles hier und komme zu dir (ich dichte ja schon). Hier sind alle verrueckt und ich kann sie nicht mehr ausstehen.
Warte auf mich, ich komme gleich. :-)
Ti potrei dire che bisogna stare per migliorare il Paese, ti potrei dire che si deve lottare per i propri principi, potrei passare ora a descrivere le bellezze dell’Italia, ti potrei dire insomma MILLE PAROLE, ma -senza nulla togliere alle altre- una sola e’ sufficiente:
G-A-S-T-R-O-N-O-M-I-A.
Penso che l’unica vera risorsa che rimane a questo Paese per risolevvarsi un pò economicamente sia il turismo.
Simone ho detto ‘sto “post” non “posto” e quella “o” cambia completamente il senso del mio intervento.
Dall’area “inglese” togli pure l’Olanda: ormai sono due anni che non trovo più un posto decente perché l’olandese non mi è mai entrato abbastanza…
Io me ne sono andato dall’Italia 3 anni fa.
A Tenerife.
Ero gia’ soddisfatto.
Ma poi ho avuto occasione migliore in Repubblica Ceca.
Sono ancora piu’ soddisfatto. Sara’ per via delle bionde.
Verro’ in Italia per le vacanze, a trovare la famigghia.
Tornarci a vivere non lo contemplo nella maniera piu’ assoluta per un mare di motivi.
Svezia, o Finlandia. Probabilmente andrei lì. Per ora mi manca il coraggio, ma la misura si sta colmando anno dopo anno. Il problema è che sono vecchio per trovare un altro lavoro all’estero, ed i miei genitori sono anziani , ed hanno bisogno di me.
Il post è inutilmente provocatorio e, sinceramente, non se ne sentiva la mancanza. Contribuisce al “quorum” della mia voglia di espatrio.
Svezie direi: tranquilla quel che basta, ma non scialba come la danimarca o la finlandia.
Oddio, anche l’Olanda non la schifo a priori…
L’anno scorso son stato a lavorare qualche mese ad Innsbruck: bellissimo. Un paesone come la mia Mantova, ma organizzata alla perfezione e piena di vita (come tutte le città universitarie).
Ok: Innsbruck o Svezia, a scelta
consiglio caldamente agli indignati tutti di venire in francia: terra di laicismo, anti-clericalismo, massoneria militante e anti-papismo sfrenato.
io che sono un laico moderato vengo spesso accusato di “papismo”, e ho detto tutto.
(fra l’altro hanno anche loro un presidente cialtrone, così non vi sentite troppo spiazzati)
on vous attend
Quella del “rimaniamo per combattere” e del suo complemento “chi va all’estero scappa” è una minchiata grande quanto il Crysler Building. Le idee e i principi – ma dai? – uno se li porta dietro. Andare all’estero mica equivale a farsi fare la lobotomia. Senza contare che i principi guideranno la scelta di dove andare. Esempio: io non vivrei mai in uno stato in cui vige la pena di morte. Partire è difficile – io l’ho fatto, poi sono tornata, ma ricordo ancora il primo mese da sola negli USA come il più difficile della mia vita – e chi fa una scelta del genere va solo rispettato.
Ma volete togliere l’autoplay da RadioNAtion!!!
E’ sufficiente cambiare questo:
Non è possibile che ogni volta che sfoglio macchianera mi riparte in automatico la radio!
Io stò ascoltando Elio con iTunes e mi parte Johnny Dorelli!!! E’ no, dai!
Scusate l’OT.
;)
io stavo in portogallo ed era una meraviglia…davvero! non posso credere di dover tornare là, ma l’italia non mi avrà! fino ad ora avevo riso di berlusconi e dei referndum, ma l’idea di ricominciare a subire questa tortura tutti i giorni un’altra volta mi uccide
Neanche per sogno, sarebbe comodo rinunciare andandosene. E’ meglio restare, e se non si riesce a vincere si può sempre essere una spina nel fianco
ricordo a tutti che l’Olanda è il paese dove sono stati ammazzati Pim Fortuyn e Van Gogh – è solo qualunquismo, fuori dall’Italia non c’è il giardino dell’Eden
Meglio, forse, superare, oltrepassare, Schengen.
A Mendrisio, per esempio…
a me basterebbe il giardino l’eden lo lascio a rutelli
Ognuno e’ libero di fare la sua scelta. Io da un anno sono a Sydney, ma nell’ambito di un programma di scambio universitario a termine. Tra 2 settimane rientro.
Francamente vi devo dire che nei miei viaggi (qui a altrove) di Italiani emigrati ne ho conosciuti molti, e la maggioranza (non tutti, ovvio) e’ gente che se n’e’ andata per insoddisfazioni personali, difficolta’ professionali (sempre piu’ comprensibili e condivisibili) ed economiche, o anche scatenate da motivi sentimentali.
Per LAURA2:
Dici: “Penso che l’unica vera risorsa che rimane a questo Paese per risolevvarsi un pò economicamente sia il turismo”.
Forse non ti e’ noto che il Turismo in Italia e’ in forte calo da piu’ o meno 4 anni, e che nessuno mi venga a dire che c’entra qsa l’Euro, perche’ la Francia e’ prima al mondo come ingressi du turisti, e tiene bene, e pure la SPagna e’ in crescita.
Noi siamo per la prima volta stati sorpassati dalla Cina, e ora siamo quarti al mondo. Prima Francia, poi USA.
Le ragioni sono ovviamente molteplici, e se potrebbe discutere per ore, ma volendo farla breve pensiamo tutti anche solo alla valorizzazione dell’ambiente, ai condoni edilizi, ai trasporti che fanno pensa, agli investimenti sul settore.
Qualcuno sapeva -solo per fare un “piccolo” esempio- che questa maggioranza qualche anno fa ha tolto il divieto (che era previsto dalla Legge) di costruire sui territori che erano stati soggetti ad incendio?? A chi giova secondo voi? 2+2.
sto pessimismo italico proprio non mi va a genio. Sto piangersi a dosso. Ho sentito d qualche parte che persino il Brasile e’ meglio di qua… ma stiamo scherzando??? il Brasile e’ un paese con un sacco si cazzi da risolvere. Certo se ci si ferma alla spiaggia di Copa Cabana…..
Sto dicendo che ogni posto in cui si va ha i suoi problemi… in Francia per sempio e l’integrazione della grossa percentuale musulmana.
Paese che vai, problemi che trovi.
Io credo che ci converebbe smettere l’italico piangersi adosso.”Non chiedere cosa puo fare il paese per te, ma cosa puoi fare tu per il paese”.
In fondo l’italia non e’ un entita astratta.. siamo io, voi, gli abusivisti edilizi, i politici piacioni, quelli che cercarno di fregarti il posto nella coda, ecc…..
Certo si dira: ma io nel mio piccolo non conto un cazzo!Ma se si ragiona cosi, alla fine non si cambia proprio un cazzo!
Sono d’accordo con gli ultimi due, illuminati, interventi. Quella dell’emigrazione a me pare solo vuota retorica, ma le metafore usate sono già illuminanti: abbandonare la nave che affonda. Concordo coi dubbi sul Brasile. Appena si esce dalla gabbia dorata dei lavoratori stranieri di lusso in trasferta, non ci sono più le belle mulatte di Copacabana, ma un tasso di disoccupazione tra i più alti al mondo, i meninhos de rua, i trafficanti di organi, le favelas, i diritti negati degli indios, il disboscamento dell’Amazzonia…
Mi pare quantomento strano il ragionamento di Simona: non andrebbe in uno stato dove vige la pena di morte. E se poi lo stato in questione la approva o la reintroduce dopo averla abolita? E’ successo negli USA e in altri paesi. In quel caso, che si fa? Si emigra di nuovo?
Al di là dei paradossi, purtroppo (o per fortuna) credo che ci spetti di provare almeno a migliorare questo angolo di mondo in cui ci è toccato in sorte di vivere. Anche per gli altri, ma anche perché, di solito, provando a migliorare il proprio intorno, si inizia (si deve iniziare) col migliorare se stessi. Ci si chiede (ci si deve chiedere) che cosa ciascuno di noi può fare in concreto. Altro che emigrare.
Hai ragione Vis =.=
Son dislessico.
Volevo dire post e mi è scappata una O, me ne sono accorto stamattina pure io.
Escusez moi.
AUSTRALIA???
ne vogliamo parlare?
CONFUSO&FELICE…credimi quando ti dico che dopo 10anni cercando di cambiar le cose ..c si stanca e ci si arrende perchè di qualcosa si dovrà vivere…
io stò a cagliari…rifiuto il lavoro nero…infatti non lavoro..ma per quanto posso continuare a lavoricchiare a periodi?il resto del mondo và avanti e noi torniamo indietro..la realtà è questa..i politici ladri ci sono perchè chi li vota è ladro dentro..la gente non vota perchè se ne frega!
IO HO IL DIRITTO DI PIANGERMI ADDOSSO in quanto cerco di cambiare le cose…chi non vota o prende bustarelle o accetta e dà lavoro nero non ne ha il diritto!
a tutti fà schifo che i calciatori guadagnino miliardi però tutti vanno allo stadio tutti hanno sky!
A me sembrano tutte cazzate, perdipiù nemmeno tanto fresche: le aveve dette Bocca nel ’94 quando vinse Berlusconi, e poi invece è rimasto. A pensarci è proprio questo il problema più grosso di dire “a questo punto me ne vado”: che non te ne vai, e dopo un po’ arriva qualche Giuliano Ferrara – l’arcitaliano – che lo rinfaccerà all’antitaliano di turno, facendogli fare una figura di merda doppia. Perché hai fatto una gran cagnara “vo di qui / vo di là” e poi sei sempre a guardare il TG5, e perché essere presi per il culo da un Ferrara non è segno di una grande intelligenza.
Abboriggeno, intendevo dire che investire nella risorsa turismo è l’unica cosa che potrebbe risollevarci economicamente. Pulire i litorali, diminuire i costi degli alberghi, depurare le acque, allargare le strade: investire insomma,peraltro usufruendo dei contributi europei che ad Ostia, ad esempio, hanno reso il litorale davvero gradevole. Certo è che poi pensiamo bene di mettere la sola entrata allo stabilimento ben € 12, è ovvio che il turista, che non è pirla, magari se ne vada in Grecia.
Tutti il resto (moda, cibo, prodotti alimentari, vino, ristorazione etc.) li fanno ormai meglio altrove e a metà prezzo rispetto a noi.
Io sono uno di quelli che è uscito dall’Italia per cercare meglio, e l’ha trovato.
Sono anche uno di quelli che sei mesi fa aveva scelto per l’astensione, e che una settimana prima del voto era sinceramente dispiaciuto di non andare a votare (per motivi altri dalla scelta).
Difficile pensare che un referendum in Italia non interessi anche la Francia (e viceversa), difficile lavarsi le mani.
Sinceramente, mi sono pentita di essere venuta a vivere in Italia. Troppo individualismo, egoismo e mancanza di rispetto per le píú elementari regole di convivenza civile. Appena il lavoro me lo consente….scappo via da qui.