Col tempo, è inevitabile, uno perde l’entusiasmo che da diciottenne dedicava alle questioni sociali e guadagna in diottrie, quelle che servono per imparare a scorgere oltre al bianco e al nero anche le sfumature di grigio. Questo di cui stiamo parlando lo sa, di essere cambiato, e se da una parte crede che i casi della vita, in fondo, l’abbiano cambiato in meglio, dall’altra parte mette le mani avanti e si giustifica sfoderando citazioni gucciniane (“Perché a vent’anni tutto è ancora intero / perché a vent’anni è tutto, chi lo sa / a vent’anni si è stupidi davvero / quante balle si ha in testa a quell’età”).
E insomma, tra una cosa e l’altra, l’ex ragazzo si è scordato in un cassetto le notti trascorse nelle stazioni o sulla spiaggia dentro un sacco a pelo, così come le occupazioni, la passione per le cause perse e le questioni di principio, il mondo diviso tra bianco e nero, buoni e cattivi, amici e nemici. Non ha dimenticato le strofe degli slogan, delle canzoni di protesta; quelle no, se le ricorda bene a memoria. E se gli capita di riascoltarle un po’ si commuove (e non ci è dato sapere se per l’innocenza perduta o la praticità conquistata malgrado quegli inizi da visionario illuso).
In fondo, è riuscito a sfangarla, pure lui, malgrado innumerevoli lei che si è preso senza che poi nessuna lasciasse qualcosa; malgrado gli amici che mettono su casa, si sposano e sfornano figli; malgrado lavoro e vita privata che giocano un match di wrestling in una cristalleria.
Ce l’ha fatta, dicevamo, e magari è pure felice di com’è, di come è diventato, a quindici anni da quei vent’anni “in cui si è stupidi davvero”: ha una casa, forse anche due, una bella macchina, un lavoro di prestigio e qualche soldo in saccoccia. Si può dire felice, alla resa dei conti, se questo è essere felici.
Epperò un po’ gli manca quel Craxi che invitava la gente ad “andare al mare” mentre lui, di notte, e fuori tempo massimo, faceva l’attacchino per manifesti che invitavano ad andare a votare, e il giorno dopo in culo al panzone: hanno vinto i “Sì”! Gli manca quel brivido che dalla schiena saliva su fino al collo quando stava facendo qualcosa di illecito al servizio di un’idea, ma lo faceva perché ci credeva. Gli mancano anche – ora che si è fatto la fama di mediatore – quei bei sani vaffanculo di una volta; quei con te non perdo neanche tempo a parlare; quei giudizi trinciati con l’accetta, quel tempo andato e che non ritornerà.
Alla luce di tutto questo, pur avendo perso la stupidità dei vent’anni; l’incapacità di discernere tra il bianco e il nero; i sacchi a pelo; le stazioni; le cause perse; le questioni di principio; le strofe delle canzoni; l’immunità dalle logiche del mondo del lavoro, ebbene, io sottoscritto, preso atto del fatto che con il tempo la passione cede parte del proprio spazio alla razionalità; preso atto che non è mica una cretinata il fatto che a vent’anni si è stupidi davvero; preso atto che nel frattempo ho imparato ad ascoltare le varie campane, a mediare, a vagliare l’opinione di chiunque, contestandola, semmai, ma senza arrivare allo scontro; preso atto del fatto che ciascuno esprime le proprie idee sulla base del proprio vissuto, e che ogni opinione è rispettabile in quanto opinione; preso infine atto del fatto che dall’ultima volta in cui ho fatto ricorso al trinciapollo per modellare un’idea da dare in pasto ad un dissenziente è stato anni fa; dichiaro che gli astensionisti (avete presente? Quelli che mentre la loro squadra sta perdendo interrompono la partita e si portano via il pallone perché è loro; quelli incapaci di vincerne una, di partita, se non facendola annullare; quelli con palle tanto quadre da preferire mandare in malora tutto piuttosto che accettare il volere della maggioranza) io sottoscritto – dicevo – dichiaro che gli astensionisti sono un coacervo di assolute, colossali, sproporzionate, enormi, inquietanti, minacciose, truculente, ignoranti, bieche, sinistre e immani teste di cazzo.
Io che a Guccini – si sa – contesto solo una strofa (a vent’anni si è stupidi davvero / quante balle si ha in testa a quell’età), non posso far altro che sottoscrivere il tuo finale. Integralmente.
E poiché a vent’anni (o giù di lì) i fanculo-a-tutti son concessi…beh, ho nel mirino le speculazioni di chi, da morto, s’immagina Santo.
Un saluto,
D.
O Gianluca, ti sbagli, non sono neanche teste di cazzo, perchè se fossero teste di cazzo, ce l’avrebbero almeno una testa propria.
Non credo che tutti gli astensionisti siano teste di cazzo…quelli consapevoli si :) Nel senso che molti non ci hanno capito una mazza(la CHiesa sta facendo una enorme disinformazione, del tipo nelle parrocchie si dice che se vai a votare dai il consenso per la clonazione dell’uomo ecc…), altri non sono andati mai a votare e del diritto di voto non sanno che farsene e sono sopratutto ragazzi che non hanno idee chiare e purtroppo fanno quorum :(
io, che vent’sanni ancora ce l’ho, sottoscrivo in pieno!
Ok ma toglimi una curiosità, Neri: uno che come me a votare ci va ma vota 2 no e 2 sì, tu lo definisci sempre un assoluto, colossale, sproporzionato, enorme, inquietante, minaccioso, truculento, ignorante, bieco, sinistro e immane testa di cazzo?
Evidentemente no Anto’, visto che si parlava di astensionisti. Certo, se proprio ti senti chiamato in causa, chi sono io per difenderti…
in ogni caso sembra che l’affluenza sia disastrosamente bassa…
Sssssì!
Sssssì E basta con sta storia del riguardo verso chi si astiene. Oh. Con sta storia ci levano tutto il gusto della politica.
Se chi si astiene non facesse un danno al referendum,se si fosse in una situazione di parità tra chi vota si, no e chi si astiene, non ci sarebbe niente di male! Ma chi non va a votare consapevole di volere affondare e basta questo referendum si merita tutto quello che ha detto Neri sopra :)
Attento alla scomunica :)
Fortuna che, nonostante l’istinto del gregge sia fortissimo, la trasversalità attraversa anche la chiesa (la chiesa, non il vaticano)
http://lists.peacelink.it/dirittiglobali/msg07205.html
Conordo, vediamo però se ce ne rammenteremo tra una decina di mesi quando gli stessi astensionisti chiederanno, allora sì, il nostro stesso voto che oggi rifiutano.
non è che vi brucia il fatto che senza quorum non c’è il rimborso spese per il comitato referendario?
l’astensione è legittima e prevista dall’istituto referendario. e se questo non vi aggrada, beh, forse dovreste dare una registrata al vostro concetto di democrazia… oppure fate in modo di modificare l’istituto stesso.
cmq, nel 2006, governerà la sinistra. attendo con ansia la revisione delle legge. peccato però che non verrà mai fatta. e rimarrete lì, una seconda volta, col cerino spento in mano.
saludos, ema
Ema, dei rimborsi frega ‘na cippa: personalmente, a quelli che si sono fatti il culo e presi caterve di insolenze per raccogliere tutte le firme necessarie e anche di più, ho detto solo uno striminzito grazie.
Si, l’istituto referendario va modificato: l’attuale quorum non tiene conto delle furbizie, dell’astensionismo cronico, di chi non vota per principio religioso (come i testimoni di Geova curiosamente dalla stessa parte di ratzinger, questa volta), presuppone insomma un’eccessiva onestà che è in gran parte aliena a molti cittadini, politici e ministri di culto di questo paese.
Aveva senso nei primi anni della Repubblica, quando, dopo la guerra e la dittatura, il valore della partecipazione era profondamente condiviso da tutti. Oggi che ci stiamo americanizzando, e la “politica” è svilita e si divide soprattutto tra ultrà di varie fedi e qualunquisti, il quorum (e non solo quello) andrebbe ritoccato.
ecco, allora mi aspetto che i nostri geni della politica comincino a trarre qualche conclusione sul referendum in sè. alla fine ne hanno fatti una paccata (colpa anche di Pannella, purtroppo, che così ne ha snaturato la natura: mica siamo svizzeri, noi) e di alcuni, con tanto di risultato inoppuglabile, se ne sono bellamente fregati (cfr. finanziamento pubblico ai partiti).
però non capisco sinceramente perchè dia tanto fastidio, a te come ad altri, il fatto che eventuali principi religiosi concorrano alle scelte politiche e sociali. le idee che portiamo in testa nascono da tante “fonti”: la famiglia, il contesto, la scuola, la religione, gli amici… e alla fine nasce una morale (di qualsiasi natura). da questa poi discenderanno le nostre scelte.
ho amici cattolici che hanno votato e amici atei che si sono astenuti. secondo me è una banalità limitare tutto alla religione (fuori luogo e senza senso il titolo de Il Giornale di oggi che dice che è una vittoria della Chiesa).
Ema
Organizzare un referendum del quale al 80% degli italiani non fregava letteralmente una mazza e pretendere anche di vincerlo era da ignoranti presuntosi,nonchè naturalmente, immani, teste di cazzo.
Ema, astensione prevista dall’istituto referendario ?!
Cosa dice (e non cosa non dice !) la Legge, in tema di referendum, sull’astensione ?
L’astensione è esattamente quel che ha detto Fini: una vergognosa e incivile furbata !
Dopo, che gli insulti del Neri scivolino via senza alcuna difficoltà agli “incivili” che dicono di decidere secondo coscienza, mentre dovrebbero decidere secondo responsabilità, è evidente.
Non resta che rinnovare l’augurio che le conseguenze più nefaste di questa legge e del loro astensionismo (sterilità, prole con deformazioni, malattie genetiche attualmente incurabili, pianto e stridore di denti) ricadano sugli incivili e sui loro discendenti fino alla settima generazione.
Ve lo auguro !
Di tutto cuore !
Ema, concordo (come già avevo scritto più su) sulla trasversalità anche tra laici e cattolici praticanti.
Rimane il problema: ci stiamo giocando (se mai li abbiamo avuti) i principali strumenti di partecipazione. Manifestare? “non serve a ninete”, al massimo a prendere un po’ di obtte. Il referendum ? “Astenetevi” “non serve a niente”, eccetera.
Mazzate da parte di tutti a chi si organizza come soggetto politico reale (liste civiche, associazioni, volontariato).
Non credo che ciò sia dovuto a presunti abusi degli strumenti, piuttosto, al mutato contesto.
In sintesi, credo che il vero nocciolo del problema sia proprio che, data una qualsiasi questione, per quanto importante, “all’80% degli italiani non freghi un cazzo”.
Purtroppo, il qualunquismo un tanto al metro è il miglior alleato dei suoi bersagli
Ehi, andiamoci piano con gli auguri, ché sono cose serie queste.
Chiedo scusa per i refusi :)
(doveva essere: “non serve a ninette”, una mia amica francese
Ben detto, son cose serie !
E come in gran parte delle cose serie, l’esperienza è requisito principe per la comprensione.
L’augurio è che l’incivile comprenda.
Ah, la memoria, fallace e ingannevole.
Chi oggi definisce «immorale». «illegittima», «furbesca», «opportunista», «diseducativa», «miserabile» l’astensione, promosse l’astensione dal referendum del 1984 sulla scala mobile, oppure quello del 1990 contro la caccia, quello del 1991 sulla preferenza unica, quello del 1999 sull’abolizione del voto proporzionale della Camera, quelli del 2000 sulla magistratura e le trattenute sindacali, sino a quello di appena due anni fa («per ridurre i danni» del referendum «sbagliato e dannoso») sull’estensione dello Statuto dei lavoratori.
Ripeto – e risparmiatemi citazioni che potrebbero apparire antipatiche – la perfetta legittimità dell’astensione è stata difesa e promossa almeno una volta da tutti, dico tutti, coloro che oggi si dichiarano contro l’astensione in occasione di questi referendum.
Insomma, la logica ci dice che tutti quelli che questi referendum lo hanno promosso e sostenuto hanno, da molto tempo, maturato la qualifica di “teste di cazzo”.
Quelli che lo hanno fatto, in questa occasione, come al solito umilmente, si accoderanno, ultimi arrivati nella categoria che vede molti fregiarsi, per anzianità, del titolo di emeriti.
è piacevole notare come con qualcuno si possa scambiare qualche opinione e con qualcun altro no.
ma tant’è. sapu, i tuoi auguri mostrano lo spessore di ciò che sei: il nulla. (vorrei solo capire se sai che differenza c’è tra astenersi ad un referendum e astenersi da un’elezione politica, ma te la butto lì giusto a titolo polemico)
per il resto, l’analisi di ansia è perfetta: rimane da capire se questo qualunquismo è “governato” da qualcuno o aveva ragione la buonanima a dire che siamo un popolo di pecoroni che ha bisogno di essere governato con il bastone e la carota…
Ema, di che genere di differenze vorresti parlare ?
Legali, etiche, logiche…
Ti arroghi la presunzione di parlare di nulla e di dialogo quando le tue argomentazioni sono il rimborso spese del comitato referendario e i pensieri di un fascista ?!
Ema, ma di che nulla, di che opinioni vaneggi ?!
Rinnovo: ci sono convinzioni che maturano solo con l’esperienza e chi, nel caso di questo referendum, parla di decidere secondo coscienza e non secondo responsabilità Uno non ha capito un cazzo e Due si merita di capire (e non basta: io metterei pure un bel balzello per finanziare i viaggi all’estero delle coppie di aspiranti genitori che non possono permetterselo !)
E quindi ri-auguri a tutti gli astenuti.
Slowhand, il tuo post fino a ‘la logica ci dice che’ è stato estremamente sgradevole.
Ti rispondo che non è vero che ‘tutti e dico tutti’ gli antiastensionisti di oggi sono gli astensionisti di ieri: ci sono quelli che possono scagliare la prima pietra.
E non sono certo quelli che si ritengono senza peccato perchè, loro, i propri peccati li mondano con tre filastrocche recitate a memoria con finta contrizione sulle panche di una chiesa !
Ma anche se avessi ragione, ‘a memoria’, cosa significa ?
Che chi si è astenuto su una questione fondamentale come la caccia dovrebbe cacciare la testa nella sabbia oggi per questo, inutile, referendum ?
Che attaccare l’astensionismo per attaccare questo astensionismo non è concesso ?
Alla fine di tutti i sacchi a pelo, le schitarrate, le botte, le occupazioni, le canne, le seghe le teste di cazzo si riconoscono sempre per quel che sono. Teste di cazzo, appunto.
Parrebbe comunque dai dati di oggi che, perlomeno, non siano la maggioranza del paese. Consoliamoci con questo.
L’astensione è legittima, senza dubbio.
E’ la PROPAGANDA ASTENSIONISTA, quando sia propugnata da persone che ricoprono incarichi pubblici e/o ministri di culto, che per la legge italiana è un REATO.
[art. 98 del Dpr. 30 marzo 1957 n°361 e successive modifiche Titolo VII, e legge del 25.5.1970 n. 352 che estende l’art. 98 ai referendum]
Come la mettiamo con i simpatici esponenti politici/religiosi che hanno *chiaramente* detto ai cittadini “non andate a votare”?
ok Luk, consolati, sei una testa di cazzo di minoranza :), ma perlomeno non sei bieco, minaccioso e truculento come me.
Sapu, significa semplicemente che chi ha già cavalcato l’astensionismo quando gli faceva comodo oggi non può ergersi a maestro di democrazia ferita.
Io non accetto lezioni da chi interpreta e distorce la Costituzione e le leggi a proprio esclusivo uso e consumo, sulla base delle proprie esigenze (e opinioni) contingenti.
E trovo indegno accanirsi contro una scelta che, per chi non si riconosceva nè nei deliri referendari nè nelle inadeguatezze della 40, era l’unica possibile.
Certo, è molto più comodo così: evita di analizzare i propri errori, evita di dover ammettere che, ancora una volta, quando si confonde la laicità con il giacobinismo (quanti mistificatori del diritto e della democrazia, in questo blog), si perde.
Chi è rinchiuso nella propria autoreferenzialità di verità e giustizia da questo referendum non trarrà alcun insegnamento. Chi, invece, sarà capace di guardare alla realtà per quello che è magari imparerà qualcosa che sarà utile fra un anno, quando, per sconfiggere la destra, ci sarà bisogno di un programma condivisibile dai cittadini, non calato dall’alto da un gruppo di fanatici in nome di improponibili e assurdi “principi di civiltà” sconosciuti ai più.
Sai in che paese vivi? Prova a rispondere a questo test.
1) In quale paese l’uccisione della donna “adultera” era praticamente depenalizzata fino al 1965?
a) Afganistan
b) Pakistan
c) Uzbekistan
d) altro (indicare)
2) “Preghiamo anche per i perfidi ebrei” (perfidi in quanto uccisori di Dio). Quale capo religioso ha mantenuto fino al 1950, nei propri rituali, questa opinione?
a) Il Dalai Lama
b) Lo sceicco Omar
c) Il mago Otelda
d) Pio XII
3) “Se passa il divorzio, tua donna ti tradirà con la vostra cameriera!”. Il capo di quale partito, in un comiizio del 1974, disse questo?
a) Pnf
b) Al Qaeda
c) Movimiento Revolucionario Institucional
d) Democrazia Cristiana
4) Completa questa massima giuridica, vigente in un paese europeo fino alla metà degli anni sessanta: “Se violenti una donna, non vai in galera purche’…”
a) Paghi 20 cammelli alla sua tribù
b) Vai in pellegrinaggio a piedi fino a Gerusalemme e ritorno
c) Accetti la pena alternativa di 150 frustate
d) La sposi e basta
5) Chi ricavava in Italia, fino al 1950, i guadagni più alti dalla prostituzione femminile?
a) Pepe le Moko
b) Ciccillo Scioccammocca detto ‘O Ricotta
c) “Don” Frank Costello
d) Lo Stato Italiano
Se hai risposto d) a tutte le domande, cominci ad avere una vaga idea di in che paese vivi. Mi dispiace.
Slowhand, io accetto lezioni da chiunque: è la lezione, non il maestro.
Se Fini, o un altro come lui al nadir del mio zenit p.e, sottolinea un’ovvia evidenza, gli rinfaccerò le leggi razziali piuttosto che un altro referendum in cui si è astenuto ?
Buona cosa, la coerenza, quando non diviene persevare nell’errore…
Quello che trovi indegno mi pare un argomento interessante: le motivazioni dell’astensione.
Tu rivendichi il legittimo diritto di astenerti non riconoscendoti in nessuna delle due parti (anche se così facendo automaticamente ne privilegi una, probabilmente quella a te meno invisa)
Questo ti consente di essere in pace con te stesso, con la tua coscienza, presumo.
Io ho votato e non per una questione di coscienza ma perchè ritenevo doveroso che le possibilità che questa legge infame ha tolto venissero restituite.
Io sono certo che un votante, a prescindere da cosa, lo abbia fatto per senso del dovere o, al limite, secondo coscienza.
E sono ugualmente convinto che, salvo rare eccezioni (e tu pari rappresentarne una) chi non ha votato lo abbia fatto in maniera incosciente quando addirittura non se n’è sbattuta altamente: il fatto che si parli paradossalmente qui pure di ‘referendum di cui non frega un cazzo alla gente’ (quasi che dovrebbe la politica rendersi attraente al cittadino e non lui ad interessarsene !) è indicativo !
Sul resto, sull’ingerenza intollerabile ed illegale di quella cosca abusivamentemente stanziata nella capitale d’Italia che rivendica il diritto esclusivo di disporre dell’umana esistenza in nome di un Dio che esiste quanto gli ufo o il mostro di Lochness, piuttosto che sulla necessità impellente di riunire il gregge della sinistra senza essere elitari o non incivili (posizioni che fai coincidere) mi pare si possa soprassedere.
Qui si parlava della possibilità di correggere una legge che ha spazzato via di colpo e senza dubbio non dei semplici diritti ma una certa parte dell’Idea stessa di libertà.
Ma se tu ritieni che dopo questo referendum fallito siamo una democrazia ed una società migliore…
Quantomeno, con il cane pastor… ops, pardon, pastore tedesco, Giovanardi, Badget Bozzo, stai in buona compagnia…
In quale paese se non la si pensa come Riccardo e i suoi amici si è degli sfigatoni?
a)Zambia
B)Corea del nord
C)Uganda
d)Italia
Se hai risposto d) a questa unica domanda comincerai ad avere un idea di chi vive in questo paese. Mi dispiace.
Esistono due leggi, l’art 98 del Dpr. 30 marzo 1957 n°361 e successive modifiche Titolo VII, relativo alle elezioni alla Camera e al Senato e la legge del 25.5.1970 n. 352 che estende l’art. 98 ai referendum, che puniscono la propaganda astensionista se fatta da persone che ricoprono un incarico pubblico o da ministri di culto.
La pena è la reclusione da 6 mesi a 3 anni.
Sapu, l’importante è rendersi conto che viviamo in una democrazia, che le opinioni possono essere diverse. Quando, sulla base di fondate relazioni scientifiche (mai smentite neanche dai tanti professoroni e nobel che sostenevano i referendum), ho tentato di dire che, lungi dall’essere una “massa inerte”, l’embrione è “vita umana”, sono stato di volta in volta accusato di essere un cattolico oscurantista, un talebano di Ratzinger, un ottuso ignorante.
Tutto questo, naturalmente, senza fornire alcuna contestazione “nel merito”. Si fa presto a dire che “l’embrione non ha diritti”, però bisogna pure vedere perchè, e se è una affermazione fondata (giuridicamente, nell’ordinamento italiano, non lo è).
al di là delle mie semplici, confuse, criticabili, opinioni personali, mi pare che, poggiando su due assunti insostenibili (la non-vita dell’embrione e la sua non-tutelabilità giuridica), ed essendo questi due assunti non “opinioni” ma “evidenze scientifiche”, i referendum fossero palesemente destinati a fallire. E questo indipendentemente da Ruini o chiunque altro, perchè un qualsiasi laico di buon senso, messo davanti ai documenti “veri” e non alla propaganda urlata, si sarebbe resoconto che quella che appariva una richiesta di reintegrare diritti negati era solo una serie di pretese confuse e infondate.
E, infatti, il risultato è stato questo. Quello stesso popolo italiano che, meno di due mesi fa, è andato alle urne per votare a sinistra, ieri se ne è rimasto a casa.
Tutti pigri, cretini, ignoranti, clericali?
Con una battuta, risponderei che, se era così, bisognava pensarci prima.
Fuori di battuta, ritengo più saggio e costruttivo riflettere sul fatto che, ogni volta che la sinistra e i laici hanno ascoltato le sirene dei massimalisti e dei giacobini, hanno preso sonore bastonate.
Io non sono “titolato” a giudicare se sia più giusta la verità di Ruini e del suo Dio, o quella di Capezzone e del suo materialismo egocentrico. Nè sono titolato a stabilire se una madre che “vuole” un figlio diventa automaticamente titolare di un “diritto” atto a comprimere ed escludere qualsiasi altro diritto esistente. E figuriamoci se posso essere io a stabilire se sia giusto che la scienza, per tentare di curare malattie, disponga liberamente (e “irresponsabilmente”, in senso giuridico) di esseri umani. Però, ecco, vorei che, come li riconosco i, i miei limiti, li riconoscessero anche gli altri, perché non credo che Pannella o la Prestigiacomo siano più titolati di me a decidere.
E perciò, la soluzione “giusta”, quella che evita forzature da una parte e dall’altra, non può essere che una sola: sulla “vita umana” non si “decide”, perchè tutti i precedenti in merito hanno portato a risultati orribili. La vita umana va considerata intangibile, e basta. Poi, come nel caso dell’aborto, se ci sono pari diritti in gioco, il sistema si trova; ma con gli embrioni non si può giocare come con un hamburger.
Ecco, non credo che questo sia un ragionamento tanto difficile. Penso anzi che (anche concedendo che il popolo bue è pigro, cretino, ignorante e clericale, per non dover provocare dolorose autocritiche), un bel po’ della gente che domenica se ne è andata al mare abbia ragionato più o meno così. Pure io.