No al listone, alle egemonie dei Ds, no al partito riformista. E’ un concentrato di negazioni la relazione con cui Francesco Rutelli apre l’assemblea della Margherita più calda degli ultimi tempi.
Non pensavo che la Margherita facesse delle assemblee. Credevo bisognasse essere almeno in tre, per farlo.
«Fermiamo le discussioni distruttive. Discutiamo anche con tutta la asprezza, se è il caso, nel modo più diretto. Ma tutti accettiamo le decisioni che democraticamente prenderemo», continua Rutelli.
Questa è la classica frase usata da chi sta per fare una discussione distruttiva.
E’ una tecnica antica; la usavo con mia madre quando discutevamo dei miei problemi con la droga: “Cerchiamo di essere ragionevoli e di non cadere negli isterismi, mamma”.
Non appena si voltava, rassicurata dalla mia frase, la colpivo alla nuca con la scatola dei cereali (non volevo farle troppo male) e le rubavo i soldi dalla borsetta.
Mio padre, a quel tempo, non era ancora nato.
Aggiunge Rutelli: «Non si può costruire mai strappando».
Dipende sempre da cosa strappi.
Strappando la faccia di Rutelli, ad esempio, potrebbe pure darsi che, sotto, ci si trovi un volto.
“Ciò che più inquieta sono il suo dominio sui media italiani e le sue lunghissime battaglie con i procuratori della Repubblica di Milano. Il miliardario Berlusconi esercita diversi livelli di controllo su sei dei sette principali canali televisivi compresi Mediaset e la televisione pubblica Rai.”
International Herald Tribune, 18 maggio 2005
IL LECCACULO DI CRAXI
Parole sacrosante. Questa scenetta di Rutelli mi ricorda tanto l’interpretazione parodistica che ne faceva Guzzanti nel programma di Serena Dandini di qualche anno fa: “A Berluscò, ricordati degli amici!”
Si, perchè solo un amico potrebbre “regalare” un autogol simile alla Casa della Libertà.