Gianluca Neri, alias Mister Pecetta, è l’uomo del momento, per alcuni l’uomo dell’anno (anche se siamo ancora a maggio…)… per tutti comunque un uomo. Ed è proprio questo il punto. Grazie al fatto che sulla sua culla è stato messo un fiocchetto azzurro e non rosa è potuto diventare quello che è adesso. Immaginiamolo donna, invece di scoprire gli altarini degli americani smanettando al computer, molto probabilmente sarebbe stato in bagno a farsi la ceretta… e non ci sarebbe mai stata una Miss Pecetta (fa anche rima…)
Grazie Mister Pecetta!
(*) Lucia Minati è autrice di Camera Cafè e ha trascorso una triste infanzia nelle Marche, terra nella quale “pecetta” significa “adesivo”. Memore degli anni in cui invitava i propri coetanei a “scambiarsi le pecette” e resa oggetto di scherno, ha deciso che era venuto il tempo della rivalsa. |
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First!!!
Più probabile che diventasse “Miss Ceretta”..
Ma quindi il requisito fondamentale per avere la passoword su macchianera è scrivere un post incensatorio sul legittimo proprietario e gestore del sito?
Nel senso, ora è necessario che questa qualità sia palesata e non vilmente relegata alla, sempre meno interessante, sfera privata?
Gli autori di Camera Cafè, basta che gli interessi o la chiedano, ce l’hanno *di diritto*.
Io, da marchigiano, avrò pronunciato tre volte nella vita “adesivo” anziché “pecetta”. Ma su Jesi non garantisco.
Se era una battuta a doppio senso (e non l’ho afferrata) mi devo preoccupare? Però le battute di Nervi/Bitta le capisco tutte, ohibò.
Pecetta si usa anche a Roma.
Sorge spontaneo il dubbio: chi scrive davvero i dialoghi di Camera Café?
> Pecetta si usa anche a Roma.
sì, ma significa “etichetta” (tipo quelle che si mettevano sulle audiocassette per scrivere i titoli delle canzoni)…
Io, che sò romana, uso “pecetta” (anzi pronuniciato da me diventa quasi “pescetta”) anche per definire una persona appiccicosa, ma anche pedante, lagnosa. In un certo senso, nonostante l’indiscutibile merito di Neri di questi giorni, su questo blog è stato davero “‘na pecetta” con i suoi post autocelebrativi..
pecetta si usa a roma anche per cerotto.
er peceta è uno che sta sempre acciaccato
sempre nelle Marche – e probabilmente nel centroitalia in generale – “pecetta” è una bambina appiccicosa e soprattutto SAPUTELLA …
il Devoto-Oli comunque parla di “rettangolino nero con il quale si coprono alcuni particolari di una fotografia o di una illustrazione da pubblicare”
perlaprecisione
mela
Silvestro, una mia amica (padre siciliano madre abbruzzese ma lei nata a Roma) dice pure “Stai ‘na pece”, per dire malata, raffredatissima, acciaccata insomma. Io non l’avevo mai sentito, è romano? E’ un “abbreviativo” di pecetta?
da noi a fano e pesaro pecetta non si usa. Ma noi c’abbiamo la piada romagnola e il 46!!
Il successo, al pari dell’invidia, dà alla testa
Anche l’insuccesso.
La piada è romagnola, non marchigiana. E già a Riccione la fanno da schifo.
che c’ entra? magari invece di webbare poteva stare in bagno a farsi la barba o a farsi fare i massaggi in un centro antistress…e che azz!!!
Noi a Firenze invece pecetta lo si usa per indicare le pecette.