Per la RAI quella Valdese è meno Chiesa della Chiesa Cattolica Le industrie farmaceutiche si spartiscono le Asl italiane, mentre tutto, sui giornali, tace A Storace una poltrona. Ma che sia comoda e soffice: è stato appena trombato Un sindaco chiamato Speranza
Censura 1. “Molte scuole, nessuna chiesa”. E’ lo spot della Chiesa Valdese sull’otto per mille, e vuol sottolineare che i fondi raccolti dai valdesi non vengono utilizzati per fini “di parte” ma solo per solidarietà “neutrale”. Doveva andare in onda alla Rai, ma la Rai si è rifiutata di trasmetterlo. Perché? Perché “la pubblicità non deve esprimere o comunque contenere valutazioni o apprezzamenti su problemi aventi natura o implicazioni di carattere ideologico, religioso, politico, sindacale o giudiziario”.
Intanto. Fiat, crollo in borsa. Le azioni scendono di oltre il quattro per cento.
Intanto. Accordo fra le tre principali industrie farmaceutiche (fra cui Glaxo–Smith-Kline, Pharmacia & Upjohn, Roche e Astrazeneca Esoform, Pierrel, Asta Medica e Brau) per spartirsi il mercato dei medicinali nelle Asl delle diciannove maggiori città d’Italia. Indagini della Guardia di Finanza, inchiesta dell’Antitrust, silenzio del governo, a bassa voce sui giornali.
“Cari compagni con queste mie poche righe vi faccio sapere che oggi sono passato davanti alla Corte d’Assise di Torino. E dopo lunghi commenti fra loro fessi Repubblicani sono arrivati a termine con la pena di morte. Ma non importa cari compagni io muoio contento perchè so che un giorno mi vendicherete. Non mi resta che mandarvi un grande grido di Viva i partigiani di tutte le valli perchè ne sono sicuro che fate il vostro dovere come l’ho sempre fatto anch’io.
Mi firmo
Bergamaschi Pompeo Sereno“
Un 25 aprile diverso. Perché giunge nel cuore del declino del berlusconismo, ovvero dell’ideologia che pensava di rifare lo Stato a misura di azienda. Dell’ideologia che voleva disfarsi di ogni valore capace di evocare qualcosa di diverso e di irriducibile nello spirito pubblico di una democrazia. La Resistenza, appunto. Anzi, soprattutto la Resistenza. Mai si era visto un capo del governo che provasse verso quella storia e le sue date un tale fastidio epidermico, che con tanta sfacciata intensità la vivesse come cattiva coscienza per il presente. Ora egli declina, non per decisione dei giudici, ma per libera scelta elettorale. E’ il sessantesimo della Liberazione. Che sia un gioioso “evviva”. Accompagnato da una battaglia senza tentennamenti in difesa della Costituzione. [Nando dalla Chiesa]
Roma. Insediati nuovi governi (ma sostanzialmente immutati) di Italia e Vaticano. Per stavolta, ancora due cerimonie distinte. La prossima, non si sa.
Diritti. Non accennano a placarsi le polemiche dopo l’introduzione anche in Italia del matrimonio fra secessionisti e nazionalisti. Dopo le dichiarazioni del Segretario di Stato Sodano (“Legge improvvida e contro natura”) e di Marco Pannella (“Un quarto degli italiani sono Fini o Bossi“) il clima si va arroventando fra le forze politiche e nel paese. A Milano, secondo voci di movimento, Storace sfilerà in segno di solidarietà sotto lo striscione del Padan Pride: “Io so’ nnormale, ma cce’ vvo’ rispetto anche ppe’ li…”. Ma in Vaticano circola già il titolo (non smentito nè confermato) della prima enciclica di Papa Benedetto Zedigezimo, la “De obscena coniunctione”.
Attenzione. Fra tutte le crisi politiche italiane, questa è la prima in cui sia entrato pesantemente l’elemento “etnico”. All’interno della coalizione di governo, infatti, lo scontro nord/sud è stato in realtà prevalente rispetto a qualsiasi altro. Se fossimo jugoslavi, questo sarebbe esattamente il momento in cui – nel regime al governo – il partito comunista comincia a dividersi fra comunisti serbi e comunisti croati.
Rimpasto 1. Mussolini e Marrazzo trombano Storace. Storace resta senza poltrona. Storace ora ha una poltrona. Fini, in cambio di quella poltrona, ingoia Tremonti. Avrebbe ingoiato anche Bin Laden, se gliel’avessero chiesto.
Rimpasto 2. Il segretario della sezione di An di Calascibetta (Enna) è rimasto fuori dal governo. Una vicepresidenza, un viceministero, un sottosegretariato… “A tutti gli autri sì e a mmia no!”
Rimpasto 3. Caldoro, del nuovo Psi, è senza portafoglio: attenti ai vostri.
Rimpasto 4. Buttiglione al Sant’Uffizio, Castelli alla Sgiustizia, Siniscalco ai Debiti, Martino alla difesa di Bush, Landolfi alla Propaganda, Calderoli alla Disgregazione, alle regioni – pleonasticamente – La Loggia e Lunardi agli Affari Sui. “Lo giurate?”. “Lo giuro!”.
Censura 2. Il film “Mare nostrum”, sulle sevizie nel Centro di permanenza temporanea di Lecce “Regina pacis”. Il centro era gestito da don Cesare Lodeserto, poi arrestato, con la supervisione di monsignor Ruppi, vescovo di Lecce. Il film non è stato mandato in onda da nessuna tv.
Censori. “Complimenti! Lei ha vinto trecentocinquantamila euro, quasi settecento milioni del vecchio conio!”. Beh, ci vuole culo per vincere una cifra così alla Rai, specialmente quando uno non ha nemmeno partecipato al quiz ma si è limitato, da buon direttore generale Rai in epoca post-liberale, a tenere una parte anatomica su una poltrona e occasionalmente stringere qua e là qualche bavaglio. Complimenti, dottor Cattaneo: il premio, a modo suo, se l’è meritato.
Poli. Il terzo è già attivo a Venezia, dove ha vinto il candidato Dc che sta già trattando con esponenti di An per una qualche forma di appoggio, almeno individuale, alla sua giunta. L’opposto di Vendola, insomma. Sono le due opzioni politiche – entrambe possibili e realistiche – fra cui si muoverà il centro-sinistra, dopo Berlusconi.
Forza Speranza. Fra tanti papi e ministri, nella città calabrese di Lamezia Terme hanno eletto anche il sindaco. Si chiama Gianni Speranza ed è di sinistra. Prima, il comune (dove di solito vinceva a mani basse la destra) era stato sciolto due volte per mafia e per rapporti fra amministratori e ndrangheta. In campagna elettorale il nuovo sindaco aveva attaccato duramente le cosche “Non voglio i vostri voti! Voglio solo voti onesti!”. I cittadini l’hanno votato e la ndrangheta, appena eletto, gli ha dato il benvenuto con un bidone incendiario al municipio, in pieno giorno. Lui va avanti.
Torino. Contestata all’università una lezione del seminario “Nascita del conflitto israelo-palestinese e future prospettive di pace nel dopo-Arafat“. Alla lezione doveva intervenire, in qualità di esperto, anche un israeliano. Una contestazione durissima, che si è materializzata – secondo la professoressa responsabile del corso – non solo in slogan ma anche in tentativi di scontro fisico e lancio di razzi.
“Vengo giudicata di parte – scrive la docente – per il fatto che le mie ricerche e le mie pubblicazioni si occupano di Israele. Ma in aula ho portato una “rabbina” riformata (la prima donna rabbina in Italia) e il ministro Cohen. Porter, il dott. Safran Ansalem Mansour (giordano) e Luca Vergano (giovane musicista pacifista). Tutti i mercoledì coordino, con la collaborazione di un giovane islamico di madrelingua araba, un gruppo di studio sulla geografia palestinese con testi redatti e pubblicati a Gaza”.
Non conosco la professoressa in questione, né sono stato presente all’episodio. Esso però mi è stato attendibilmente riferito da un lettore – e compagno – ebreo, che lo considera un segnale di risorgenza antisemita. Io che non sono ebreo (e dunque su questo punto rischio di meno) ritengo che si tratti di un “comune” episodio d’intolleranza. Ma dovremmo riflettere molto sul fatto che in Italia, nel 2005, si debba discutere ancora di queste cose. Io esprimo la mia solidarietà alla professoressa di Torino.
Washington. Torture di Abu Ghraib: l’esercito americano, dopo un’approfondita inchiesta, ha scagionato l’esercito americano da ogni accusa. Il generale non lo sapeva, chiedetelo al colonnello. Il colonnello non era al corrente, è colpa del maggiore. Il maggiore casca dalle nuvole: sarà un’iniziativa del capitano. “Tenente! E’ stato lei a ordinare le torture?”. Il tenente no, il sottotenente nemmeno, alla fine tutto si risolse con un cicchetto al caporale
Selvaggi. Botswana: progetto di legge governativo contro l’articolo della costituzione che protegge i diritti dei Boscimani. Questi ultimi, in base ad esso, avevano intrapreso un’azione legale contro il governo. Paraguay: Respinta una proposta di legge per proteggere gli ultimi indios sub-amazzonici dall’espansione degli allevatori di bestiame. Indonesia: due uomini e un bambino uccisi dagli attacchi dei militari contro villaggi tribali in Papuasia. Malesia: protesta di sedici capitribù contro l’insediamento nelterritorio dei Penan della Samling Plywood, una famosa compagnia di disboscamento.
Bookmark: survival-international.org/it
Malesia. Terminata la vertenza dei dipendenti del Ministero della Giustizia addetti alle fustigazioni e impiccagioni. Concesse dal governo l’aumento dell’indennità d’impiccagione (da 300 a 490 ringgits, circa euri) e la perequazione (da 3 a 10 ringgits a frustata) per l’irrogazione delle pene corporali. Vivamente interessati, all’estero, Speroni e Castelli.
America. La foto della bambina di cinque anni ammanettata, e mostrata in tv, per aver “creato disordine” a scuola. E la foto della nuova presidentessa della National Rifle Association, acclamata al canto di “Remember Alamo” (“Uccidiamoli! Uccidiamo chi ruba le auto! Uccidiamo i ladri! Basta coi processi, le scarcerazioni! I want them dead!”). L’America ha invaso l’Afganistan, ma forse anche l’Afganistan ha invaso un po’ l’America.
Memoria. Sul sito del Centro Impastato c’è il programma delle iniziative del 7-9 maggio a Cinisi, dedicate a Felicia e Peppino, e il programma del convegno del 21-22 maggio, a Baida (Palermo): “Superare il sistema mafioso. Il contributo della nonviolenza”.
Bookmark: www.centroimpastato.it
Info: csdgi@tin.it
Diego wrote:
teodoro wrote:
Tommaso wrote:
N.I. scrive:
Auteur wrote:
mimmolombezzi@fastwebnet.it wrote:
Un grande parco – a metà fra fra Cattelan e De Chirico – che raccolga la straordinaria collezione di oggetti simbolici prodotta da questo periodo: il “kit del presidente”, l’ampolla del Dio Po, il Triciclo, la cravatta tricolore, il timone di D’Alema, la scrivania di ciliegio di Vespa, la lampada abbronzante di Rutelli, la bici di Prodi, il capestro della Lega sventolato in parlamento, il tartùr-carrarmato dell’assalto al campanile di Venezia, il portaocchiali-prepuzio di Bertinotti, le pinze del lifting di Berlusconi, i capelli shock della Pivetti, le pallottole di Bossi, le mise osé della Mussolini e per finire la Bandana….
Giovanni wrote:
Libero. Si chiama Libero ed è nato ora, tre giorni prima del giorno della Liberazione e mentre la primavera avanzando lascia già intravvedere il ritorno della libertà. Che viva fortunato e felice, che i buoni gli siano amici e i prepotenti ne abbiano paura.
30 aprile 1982.
Simonide wrote:
è bella e fortunato fu il destino,
un altare è la tomba ed il ricordo
non un lamento ma di lotta un canto.
A questa veste funebre nè il tempo
nè l’abbandono toglieran splendore:
vive in questo sepolcro e gli è compagno
l’onore di Sicilia. Così attesta
Pio, capo comunista. Lo conferma
Rosario che con lui cadde lottando.
Mi stupisce sempre, la scarsità di commenti agli articoli di Orioles. Ma lo leggete?E’ pazzesco,che nessuno commenti.
Forse è proprio perchè lo leggiamo.
Esattamente.
Concordo.
Ah, buone notizie: la SIPRA-RAI ha fatto marcia indietro sugli spot della Chiesa Valdese. C’è voluta un’interrogazione parlamentare, ma ha fatto marcia indietro.
Qui c’è un mp3 in cui Paolo Naso, uno dei responsabili della campagna, pone anche alcune domande che ai lettori di questo pezzo potrebbero interessare. Giusto perché sia chiaro che non finisce tutto a taralli e vino.
Non ha preso il link all’mp3 – sta qui:
http://www.articolo21.info/audio/valdese.mp3