Prodi troppo “estremista”? Le bandane di Forza Italia Niente fascisti al 25 aprile di Milano Luttwark contro Giovanni Paolo II (e Bono Vox, e Jovanotti) Violazioni dei diritti umani: Israele, Cuba e Italia Dopo Marte, i fascisti approdano al Barbiere della Sera
Boatos 1. Governo “tecnico” di Montezemolo della Confindustria? Governo “instituzionale”, alla Casini?. Elezioni, centrosinistra, ma poi l’Udc al posto di Rifondazione? Boatos ne girano tanti, e tutti hanno in comune il timore – essendo ormai Prodi troppo “estremista”, e sostenuto da estremisti peggio di lui – che il crollo di Berlusconi porti con sé quello della classe imprenditoriale, che governa totalitariamente l’Italia ormai da tredici anni. L’atmosfera ricorda un po’ quella della crisi del 1860, quando cascò il premier Franceschiello e c’era il rischio concreto che al posto suo salissero i garibaldini. “Qua, se non ci siamo noi, questi ti combinano la repubblica – disse allora qualcuno – Bisogna che tutto cambi, perché tutto resti com’è”.
Boatos 2. Ormai è sicuro, si va alle elezioni. Hanno già stampato venti milioni di bandane con scritto “Forza Italia”: saranno distribuire per posta a tutti gli elettori.
Festa. Fascisti e nazisti non parteciperanno alla festa del 25 aprile con Ciampi a Milano. Lo hanno confermato sia il quadrumviro La Russa di An (ex Msi, ex Pnf) che l’Obersturmbrianzenfuerer Salvinen della Lega. “Quel giorno avrò di meglio da fare” ha dichiarato il primo. “Ach! Ke ciazzekken der Grosse Padanienbewegung – ha dichiarato il secondo – mit Strumental-Retoriken-Fest von diesem alten Turd von Ciampi?”. Meno male, così noi italiani potremo farci la nostra festa in santa pace.
Papi 1. “Purché ora non arrivi un altro papa bello e mediatico come Woytjla che va in giro a vendere false dottrine economiche tipo cancellare il debito del Terzo Mondo” (Edward Luttwark, all’Ap).
Papi 2. Ciò che realmente si teme non è il papa progressista ma il Concilio Vaticano Terzo.
Diritti umani. Condannati dall’Onu Cuba e Israele, per le rispettive violazioni verso dissidenti e palestinesi. Condannata dal Parlamento europeo l’Italia, per le espulsioni collettive di emigranti che, oltre a essere illegali, hanno causato un numero altissimo di vittime umane. Almeno un centinaio di emigranti, respinti nel deserto (grazie agli accordi Berlusconi–Gheddafi) dai militari libici, sono morti di sete e di stenti mentre cercavano invano di tornare nei paesi di provenienza.
Cinema. “Submission”, di Theo van Gogh, denuncia i drammi della condizione femminile in gran parte dei Paesi islamici. Per questo motivo il regista è stato assassinato in Olanda da un fanatico religioso. Il film, “per motivi di ordine pubblico”, è stato rifiutato in tutta Europa dai vari distributori: per vederlo s’è dovuta aspettare una proiezione speciale organizzata in Parlamento dall’onorevole leghista Eduard Ballman. Ringrazio Ballman per avere contribuito, sia pure per motivi suoi, alla libertà d’espressione. E’ deplorevole e vergognoso, per la società civile italiana, che si sia dovuto aspettare un leghista per vedere questo film. Cedere alla prepotenza e al fanatismo non è antirazzismo ma vigliaccheria.
Copyright. Un maestro di yoga californiano, tale Choudhury, ha inventato una serie di posizioni yoga (“asana”) che dovrebbero permettere una maggiore interazione fra il sè del discepolo e il karma cosmico, o qualcosa del genere. Alcuni altri maestri l’hanno adottata per le loro meditazioni. E subito Choudhury gli ha fatto causa: “Ehi, pagate la royalty! L’ho brevettata, io, la posizione!”. La Corte (Federal Court of S.Francisco, Judge Phyllis Hamilton) gli ha dato ragione: effettivamente – ha concluso – è un po’ inconsueto brevettare una meditazione yoga, ma se si brevettano le idee alla base di un software non si vede perché non si può brevettare tutto il resto. E il Vangelo? Per ora è ancora copyleft, e quindi si può pregare gratuitamente: ma bisogna vedere che ne penserà il nuovo papa, una volta che il meccanismo s’è messo in moto.
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Roma, XI Kal. Apr. (dal corrispondente). Reparti in armi delle legioni XI Claudia, XXX Ulpia Traiana e III Cyrenaica unitamente a un reparto di formazione della coorte IV Praetoria sono sfilati stamane lungo via dei Fori Imperiali in occasione del duemilasettecentoventiseiesimo anniversario della fondazione del comune. I militari, benedetti al termine della sfilata dalla Dea Roma (Mazzocchia Silvia da Alatri), rappresentano – secondo il console C. Val. Veltronius – “la risposta del popolo romano a coloro i quali dalle nebbie boreali pretendono minacciare l’unità degli italici e la maestà di Roma”.
Fascisti 1. Dopo Borsellino, Fini ha tradito pure Calipari. Del primo non si poteva parlare perché dava fastidio a Berlusconi. Del secondo, perché dà fastidio a Bush. L’Italia, l’antimafia? Prima la poltrona.
Fascisti 2. “Cumpagnu, che dice a’ lotta? Continua?”. “Sempre continua, prufissuri! E da voi, che fa la fiamma? Brucia ancora?”. Il professor P. era un fascista del mio paese, d’una ventina d’anni più anziano di me. Ogni volta che c’incontravamo in piazza: (quando tornavo giù: ogni settimana, e poi ogni mese, e poi ogni due o tre) ci salutavamo così, un po’ per sfotterci un po’ per malinconia. L’ultima volta che l’ho visto è stato quando Berlusconi ha vinto le prime elezioni, quelle del novantatré. “Cumpagnu – voce rauca, oramai – che fa la lotta? Continua, eh?”. “Prufissuri, sempre luttamu: e a’ fiamma che dice? Certu, ora che vincistivu vui…”. Lui c’è rimasto a pensare: “Iddu vinciu, Berluscuoni, no io. Nuiautri fascisti, sempr’i stissi semu…”. E se ne andò, dignitoso.
Stefani. Il Presidente del Consiglio dei Ministri e Capo del Governo cavalier Silvio Berluschini ha lasciato ieri la Capitale per località imprecisata.
“Italiani!” …crrr crr.. ccraaaa… (Qua la radio ha cominciato a emettere crepitii e non s’è potuto sentire altro).
“Io in realtà sono sempre stato uno di sinistra”. “Quel mascalzone! L’ho sempre detto che doveva finire così”. “Io di nascosto sentivo Radio Santoro…”. “Forzista io? Forzista sarà lei!”. “Mai visto, mai conosciuto”. “Io? Io mi ero iscritto perché ho famiglia”. “Ma ora che fanno, arrivano i comunisti?”. “Non rivanghiamo il passato”. “Eh, a lui mica glielo dicevano come andavano veramente le cose”. “Eh, se non avesse fatto la guerra…”. “Berlusconi chi?”.
“Oberkommando Padanien – Achtung/ Avviso
Alkuni Ufiziali e soldati del Governo Italiano si hanno rifiutato di mantenere Giuramento al loro Capo Berluschini e al grande alleato Padanico che combattono contro Communismo, Frocismo, Europismo e Islamismo!
Questo rifiuto è:
TRADIMENTO!
Tutti Iscritti di Udc, Dc, An, Cdu, Cc e altri Reparti deve subito presentare entro ventikuattrore al più vicino Kommando Padanico aut Forzista per inquadrare in nuovo Governo Forzista Repubblicano.
Ogni uno non si presenta sarà Fuzilato! Tutti chi si presenta sarà compensato con grado in nuovo Partei und Lire Mille!
Italiani traditori kaputt! Italiani buoni con Grande Padania fino alla Vittoria!”
“Le donne non ci vogliono più bene
perchè portiamo la camicia verde
Ci dicono che siamo da catene
ci dicono che siamo delle merde
Chi se ne frega! come fidanzata
abbiamo la Padania liberata…”
Nasdaq. Il 28 per cento dei clienti Wind i-Mode scarica immagini porno sul telefonino. Il 27 per cento scarica suonerie, giochi e sfondi.
Madrid. Il governo ha approvato la restituzione alla Catalogna degli archivi del Governo autonomo (Generalitat) catalano confiscato dai franchisti durante le guerra civile.
Europa. Il commissario europeo per l’economia Almunia ha annunciato che lancerà una procedura contro il deficit eccessivo dell’Italia, si tratta questa volta dei bilanci 2004 e 2003. Eurostat rifiuta di confermare le stime del Governo Italiano, che ha valutato il rapporto deficit-pil rispettivamente al 3 e al 2,9 per cento. (t.gand.)
Sud. Diminisce la spesa sociale nelle città dell’Italia meriionale: Napoli -11,5 per cento, Catania – 12,2 per cento, Reggio Calabria -34, Caserta -78. Contemporaneamente torna a crescere l’emigrazione: centotrentamila giovani siciliani si sono trasferiti nord nel solo 2002.
Cronaca. Palermo. Due cinesi arrestati per mafia a Punta Paisi. Secondo i carabinieri, stavano cercando di introdurre in Sicilia l’organizzazione di una cosca mafiosa cantonese. Per fortuna sono stati individuati in tempo.
Cronaca. Roma. Cappuccino e cornetto a un euro e ottanta (tremilacinquecento lire).
Cronaca. Milano. Condannato al risarcimento, dal giudice del lavoro, l’editore di un famoso settimanale per dieci anni di mobbing nei confronti di una redattrice. Quanto la persecuzione – per ragioni politiche, e anche di antifemminismo – fosse pesante si evince dall’entità del risarcimento: trecentomila euri. L’editore è Mondadori. Il nome del famoso periodico, una volta di inchiesta e ora di propaganda, non compare da nessuna parte.
Cronaca. Geddah. Curerà le pubbliche relazioni del principe Abdussalam Al-Wahabi, cugino del re dell’Arabia Saudita, Aimi’l Al-Fedeh, l’ex addetto stampa di Berlusconi recentemente immesso sul mercato assieme al 16,7 per cento delle azioni Mediaset. Vespa è stato acquistato dalla famiglia Escobar di Medellin, Bondi un oligarca della Siberia Occidentale (Vishinskij), Baget Bozzo dallo sceicco Omar come esperto di fatwe a basso costo. Il sultano del Brunei s’è aggiudicato uno stock di tre pullmann di veline. Ferrara non l’ha voluto nessuno perché consuma troppo.
Memoria. Un monumento a Mario Scelba, discusso ministro degli interni negli anni cinquanta, è stato decretato a Caltagirone sua città natale. Sotto Scelba si ebbero numerose vittime nel corso di manifestazioni di piazza, per lo più contadini uccisi a colpi d’arma da fuoco dalla polizia. Eccone un elenco, non completo.
Messina, 7 marzo e 6 giugno 1947, due operai e tre disoccupati uccisi; Roma, 22 aprile 1947) un numero imprecisato di dimostranti uccisi; Corato (Bari), 18 novembre 1947, tre manifestanti uccisi; Canicattì (Agrigento), 22 dicembre 1947, tre braccianti; Cerignola (Bari), 8 febbraio 1948, cinque lavoratori; S.Ferdinando di Puglia (Foggia), 11 febbraio 1948, cinque contadini; Modena, 13 luglio 1948, sette persone uccise; Tricarico (Matera), luglio 1948, tre lavoratori; Campagna Ferrarese (Ferrara), 4 giugno 1948, tre contadini; Melissa (Catanzaro), 31 ottobre 1948, tre braccianti; Montescaglioso (Matera), 14 dicembre 1948, due contadini; Modena, 9 gennaio 1950, sei operai uccisi; Celano (Aquila, gennaio 1950, due contadini; Adrano (Catania), 17 gennaio 1951, un bracciante ucciso; (Ferrara), 18 gennaio 1951, tre contadini uccisi; Mussomeli (Caltanissetta), 17 febbraio 1954, tre donne uccise; Barrafranca (Enna), stesso giorno, un bambino.
In complesso si può dire che in Italia, all’inizio della Dc, c’era più libertà di manifestare che in Ungheria o in Cile ma meno che in Venezuela o in Polonia. Poi, fortunatamente, la situazione è cambiata. Ma non è un motivo per farci pure i monumenti.
Inchieste. Antonio Mazzeo, Storie di mafia, politica e affari nella provincia di Messina. Dieci anni fa il collaboratore di giustizia Pino Chiofalo delineava le contiguità esistenti nell’hinterland di Barcellona Pozzo di Gotto tra poteri criminali, istituzioni, imprenditori e politici. Una guerra di mafia si concludeva con l’ascesa di un’organizzazione che assumeva il controllo politico ed economico di buona parte della provincia. Le origini e i protagonisti di una mafia tra le più potenti ed eversive d’Italia.
Boomark: www.terrelibere.org
Giornalismo. Mentre i giornalisti perbene si occupano aulicamente di governi e di papi, nella lontanissima Sicilia qualcuno fa inchieste su storie più volgari: inquinamento, mafia e roba così. Dei giornalisti di “lassù” non se ne accorge nessuno eccetto, da Milano, Mimmo Lombezzi. Ed ecco cosa scrive Lombezzi, non al sindacato dei giornalisti che ormai non c’è più ma al sito dei giornalisti, il Barbiere della Sera:
E si apre il dibbattito fra i “giornalisti”. Vediamo:
In altre parole, il giornalista minacciato s’è inventato tutto. L’apodittica affermazione, espressa da uno che, assunto per meriti aziendali, se ne sta col culo al sicuro dietro una bella scrivania, naturalmente non è firmata ma affidata a uno pseudonimo (“Lapis”). Seguono un paio di tira-e-molla e di signora-mia. Lapis accusa Adly di essere un losco personaggio, visto che è diessino e inoltre immigrato libico. Infine il giornalista minacciato, chiamato in causa, interviene:
Risposta di Lapis:
Risparmio ai lettori il resto del dibattito, degno di un circolo dei nobili degli anni Cinquanta. Fatto sta che nel medesimo dibattito si ritrovano tranquillamente il giornalista minacciato dai mafiosi e quello (che millanta di “essere stato comunista” e di aver scritto sull’Unità) che invece “nente vitti e nenti sacciu”. E questo su un sito democratico, come siamo abituati a considerare il Barbiere.
A me questo sembra francamente un po’ eccessivo. Non pretendo che i siti democratici denuncino i casi di giornalismo imbavagliato (il Barbiere è un bel pezzo che non lo fa più) ma mi piacerebbe che almeno evitassero di confondere cazzi e lanterne, immergendo tutto e tutti in un bel clima rassicurante di “dibattito” fra gente che se ne sta in salotto a cinquemila euri al mese e gente che sta nel buco del culo del mondo ad aspettare una revolverata. Per Lapis, niente di strano: è il suo mestiere, non di giornalista ma di propagandista (in questo caso, anche dei mafiosi) pagato. Per i colleghi che gestiscono il sito del Barbiere, invece, è un atto altamente deplorevole che implica un inconsapevole adeguamento, da parte loro, all’etica dell’infotainment berlusconiano.
Aspetto risposte. Nel frattempo, ovviamente, sospendo la mia iscrizione al Barbiere della Sera.
Toti Domina wrote:
Non c’è paragone fra la coerenza dimostrata da un Vendola e quella di politici “radicali” siciliani come Fava o Orlando. Perciò la sinistra in Puglia va al governo con tutti i suoi valori civili e morali e in Sicilia si affida miserabilmente a un manganellatore amico degli americani (e di Ciancio) come Bianco. Il braccio destro di costui, un barone universitario da poco uscito da Forza Italia, è coordinatore dell’Ulivo per la Sicilia: con l’acquiescenza colpevole di Fava e Orlando. (r.o.)
Strike_Anywhere wrote:
ilpiazza@inwind.it wrote:
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gandini@wema.it wrote:
Carmine wrote:
gennarosab@virgilio.it wrote:
simaf@libero.it wrote:
Alexis Kilismanis wrote:
T. wrote:
alessandro.paganini@cheapnet.it wrote:
Che importa, se ti mettono sotto in nome del comunismo, del fascismo, del liberismo, di Allah, o della democrazia? La Cina, ad esempio, è una dittatura, con feroce repressione, spregio dei diritti umani, inquinamento e sfruttamento del lavoro. Nessuno ha il coraggio di pestare i piedi alla Cina, perchè son troppo grossi e violenti contro gli oppositori, hanno in mano il commercio mondiale, quel poco che rimane di questa ridicola “crescita”, e il 40 per cento del debito estero statunitense. Che siano “comunisti” piuttosto che democratici o liberisti non gliene frega niente a nessuno. I cinesi che stan sotto sono i miei fratelli, i padroni che regnano e giustiziano in nome del comunismo sono miei nemici, anche perché stanno contribuendo ad ammazzare la parola comunismo, così come Craxi ha ammazzato la parola socialismo e Bush ha ammazzato la parola democrazia.
Giacomo Olivi – fucilato nel 1944 per volantinaggio antifascista, a diciassette anni – wrote:
barbiere della sera, orrore
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A proposito di Luttwark: ma la legge Bossi – Fini sull’immigrazione non si potrebbe applicare, nei suoi confronti? In fondo per essere extracomunitario lo è; di sicuro non è nel nostro paese per lavorare onestamente, visto che non risulta che abbia un’occupazione seria; inoltre non è ben chiaro da dove tragga il proprio sostentamento economico… potrebbe anche essere uno spacciatore di droghe pesanti, per quanto mi riguarda (oltre che di cazzate, ma questo non è un reato, a quanto pare).
Voglio dire, facciamogli passare un paio di settimane in un “Centro di Accoglienza” tipo quello di Corso Brunelleschi, a Torino e poi lo accompagnamo all’aereoporto più vicino con un biglietto di sola andata per il suo paese.
Insomma, chi l’ha detto che dobbiamo proprio farci carico di tutti i casi umani dell’universo, noi italiani?
Da frequentatore della barberia ho avuto modo di seguire la discussione che si è sviluppata intorno all’articolo di Lombezzi e, pur con la grande stima che ho per Riccardo, mi pare che il suo giudizio sia un po’ troppo tranchant.
Le opinioni espresse da Lapis (con le quali sono in totale disaccordo) erano quelle di un solo commentatore contro tutti e le repliche da parte degli altri sono state piuttosto dure. Il Barbiere da parte sua si è limitato a dare risalto al pezzo pubblicandolo, giustamente, in home page.
Riguardo poi al Bds che non è più quello di una volta è un altro discorso, ma, temo, sarebbe un discorso lungo.