Habemus leader della sinistra

“Mi avevano chiesto un parere – suppongo come rappresentante di un giornale guerrafondaio, giacché, per ragioni a me oscure, nessuno mi chiede mai pareri in quanto esponente di un giornale con editrice pacifista”

(Guia Soncini, Il Foglio – 28/3/2003)


Stupisce un po’ che la recente papizzazione dei media sia riuscita a far passare – come dire? – in secondo piano una notizia di un certo rilievo.
La notizia è che siamo dei fessi. Per “noi” intendo, genericamente, la sinistra. Per “sinistra” intendo quella cosa che va da Prodi a D’Alema passando per Rutelli senza fare una piega. Per “notizia”, la seguente: avevamo un leader perfetto proprio sotto il naso, e non ce ne siamo accorti.

E’ il caso di rifletterci su. Per dire, al momento abbiamo uno dei capi della coalizione che invita all’astensione e, non contenti, uno che è contrario al matrimonio fra gay e sostiene che le parole “famiglia e matrimonio sono parole che non si usano fra persone dello stesso sesso” e che, quando gli chiedono di definire la propria posizione riguardo al sacrosanto referendum sulla procreazione assistita risponde che voterà “secondo la propria coscienza da cattolico adulto”.

Proviamo invece ad immaginare che cosa vorremmo dicesse un vero leader della sinistra. Che so, cose tipo:

«Andrò a votare. Questo referendum affronta questioni su cui è doveroso formarsi un’opinione. Mi sembra quasi di essere tornata agli anni Settanta, quando il diritto all’aborto diventò un argomento di discussione quotidiana. In questo caso, la quantità e qualità dei temi da affrontare è ancora più impegnativa, non c’è solo la negazione della vita, ma anche la vita e la malattia. Come allora, ci sentiamo tutti un po’ impreparati. Negli anni Settanta, ricordo, la discussione sull’aborto ruppe quel muro di silenzio e di vergogna che opprimeva l’animo di una donna costretta a quella scelta. Nell’aborto non c’era soltanto il rischio di morire e la morte che dolorosamente si infliggeva, ma anche il silenzio, tremendo, che accompagnava la scelta e che veniva mantenuto: non si ama parlare di qualcosa che si è perduto».

Oppure:

«Se da noi, in Italia, certe tecniche fossero proibite, si andrebbe all’estero e mi spaventa l’idea che altri Paesi, meno scrupolosi, potrebbero consentire qualsiasi cosa. Non andare a votare significa non voler affrontare il problema. Essere chiamati al voto, invece, impone di informarsi, magari in linea con le proprie convinzioni religiose, filosofiche o politiche. L’importante è non fingere che il problema non esista. Penso che in certe circostanze l’umanità debba sforzarsi».

O ancora:

«In un momento in cui tanti di noi si sentono immaturi, impreparati, rispetto alla conoscenza della legge 40, ai contenuti del referendum, ecco, sapere come andavano le cose venti o trenta anni fa, quando la scienza non era così avanti come oggi, potrebbe essere utile».

Veronica LarioOra smettiamo di immaginarlo un leader che si presenta con le suddette dichiarazioni, e iniziamo a prendere atto del fatto che esiste, che ha preso posizione contro la guerra pur avendo dovendo condividere il tetto coniugale con chi decise di prendere parte all’intervento armato in Iraq, che le frasi testé riportate sono state realmente proferite, che abita in casa del nemico e che il suo nome è Veronica Lario in Berlusconi.

Poi, incidentalmente, c’è una seconda notizia, confessata dalla stessa Veronica Lario: negli anni settanta sarebbe stata costretta a sottoporsi ad un aborto.
Vi chiederete dove stia la novità: in fondo è solo venuto prima di quelli di Sabrina Salerno e Francesca Dellera in Francia. Beh, il fatto è che il cattolicissimo Presidente del Consiglio in carica, quello che – pur divorziato – ha battuto tutte le possibili messe in suffragio del Papa facendo la comunione, secondo la Chiesa avrebbe commesso il più terribile tra i peccati mortali. Come un qualsiasi sedizioso di sinistra. Un conservatore, cribbio.
Purtroppo, la Chiesa non giustifica il fatto che la coppia arrivò a quella decisione per questioni più che ragionevoli, ovvero che il bambino non sarebbe nato sano: Silvio Berlusconi, nel corso della prima ecografia, vide chiaramente che l’erede era innegabilmente basso e, soprattutto, pelato.
Poi gli spiegarono. Ma dopo.

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16 Commenti

  1. Tendenza Veronica?
    Ok, mi può andare. Le cose descritte qua sopra mi garbano però ne rimangono altre due tre ancora da fare alla sig.ra Veronica:
    – Defenestrare (in senso letterale)l’imbarazzante marito (presentare prova fotografica del cranio aperto sul selciato)
    – Lanciare almeno un cocktail molotov su una squadra di celerini
    – Rubare un reliquia da una chiesa (preferenza per la lingua di S. Antonio a Padova) e lanciarla in pasto ai cani
    – Essere fotografata in stato di ubriachezza molesta intenta a disegnare graffiti osceni sul muro dell’ambasciata turca
    – Apparire in pubblico con una t-shirt recante la scritta: “Legalize everything”

  2. Oppure andare in trasferta con i pacifici tifosi di sinistra del Livorno, quelli che non fanno casino in giro perchè, lo sappiamo, quelli di sinistra sono pacifisti…

  3. Finalmente una vera alternativa progressista!

    Il destino della Veronica era già segnato alla fine degli anni Settanta, quando interpretò lo sceneggiato “Bel Ami”. Lì interpretava una bella cocotte che sposa un arrampicatore sociale senza scrupoli. Che finisce malissimo.
    Speriamo che la realtà continui a copiare la cattiva televisione.

  4. Credo che negli anni settanta Silvio e Veronica non si conoscessero carnalmente, almeno stando alla biografia non ufficiale. “Sempre nel 1980 Berlusconi incontra una giovane attrice bolognese, Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, nata nel luglio 1956, con la quale inizia una relazione extraconiugale che si sviluppa tra la villa in via Rovani 2 a Milano e i week end a Saint Moritz e Portofino”.

  5. Ma infatti.
    Il fascino sta proprio nel fatto che la Veronica abbia vissuto il tutto prima come rappresentazione poi come realtà.

    Era meglio la rappresentazione.

  6. Ma infatti.
    Il fascino sta proprio nel fatto che la Veronica abbia vissuto il tutto prima come rappresentazione poi come realtà.

    Era meglio la rappresentazione.

  7. Il prossimo che critica il mio paragone tra Italia berlusconiana e Argentina peronista lo pisto. Adesso abbiamo anche Evita!

  8. Ma quanto è grottesca quella foto di Veronica?!
    Cazzo, sembra il Joker interpretato da Jack Nicholson…

  9. Non commento, stavolta credo si sia andati oltre. Ironizzare anche su un aborto questo mi fa schifo. Sono di sinistra ed anche cattolico, esiste rispetto anche per quelli come me, o essere anticlericale fa troppa tendenza per non esserlo? Essere di sinistra significa altre cose e la nostra ironia va oltre queste squallide battute. Che gusto c’é nell’esagerare?

  10. Ma davvero Veronika avrebbe abortito? E pure la Ferilli e la Dellera… mi sa tanto di fantagossip

  11. Abbiamo messo la stessa foto di Veronica Lario sul nostro piccolo sito, il fotografo vuole da noi 600 euro… qualcuno ha qualche suggerimento? Dott. Neri, lei ha pagato?

    Grazie
    Furu

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