Capisco l’esigenza di mostrare al mondo (?) il proprio disappunto per la copertura mediatica che sta ricevendo la morte del Papa. Capisco anche il fastidio che si può provare accendendo la TV e trovarsi su cinque reti nazionali la diretta di una messa. Capito tutto questo, credo che si possa anche spegnere il televisore ed andar fuori a prendere un po’ d’aria buona. Se poi il problema è che non puoi vedere il Gran Premio di Formula 1 o che senza il campionato di calcio ti senti smarrito, beh, questo non lo capisco proprio.
E se vuoi menarmela con tutto ciò che di sbagliato c’è stato (e ci sarà, tranquilli) nella dottrina della Chiesa o nel pontificato di Giovanni Paolo II, oltre che banale è anche un po’ gratuito.
Ti distingui dal luogo comune?
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QP,
ma hai visto che successo il tuo post ? :-)
e già che ci sei, visto che hai una connessione a internet, fatti un giro per i vari forum internazionali e scopri che la stragrande maggioranza se ne frega della morte del papa.
Oh! è da stamattina che guardo la TV e smanetto su internet, non ho capito una cosa: sarà mica morto il Papa?
Mi stà sul cazzo sta cosa, non si può mica fare che muore il Papa e nessuno mi dice niente.. Voi ne sapete niente?
Ci sono aggiornamenti?
Scommettiamo invece che a me della tua opinione non me ne frega una cippa? Come d’altra parte probabilmente a te non frega molto della mia, tanto è vero che mi sono ben guardato dall’esprimerla. La notizia in questo caso è che è morto un personaggio di rilievo, non certo quello che ne pensa il Sig. Medicine Man.
Se poi tu ti senti confortato nel parlare con persone che la pensano come te, fattelo tu il giretto sui Forum internazionali. Io non li frequento normalmente, non vedo perché dovrei farlo oggi.
bella risposta. sinceramente, ci facevi una figura migliore a chiudere la pagina far finta di niente…
Tony credo di essermi presentata sotto molte vesti ma in quella della povera donna sottomessa, dubito fortemente che qualcuno mi ci abbia mai vista agghindata.
E credo anche, anzi ne sono sicura, di essere intervenuta su tanti argomenti nei quali di quale sesso fossi dotata sotto alle mutande, non ce n’era proprio traccia nè io ho cercato di metterlo in mostra nonostante l’esposizione del medismo, continui ad essere uno dei motori che tira il mondo; questo blog prima di tutto dove nonostante il prestigio reale o presunto che riveste, fa del pelo di fica uno dei suoi passatempi principali.
Cio’ detto, molto prima della battuta sul pontificato a cui tu hai ritenuto di rispondermi, ho detto ben altre cose assolutamente prive di qualsiasi connotazione sessuale e il fatto che tu invece ti sia soffermato proprio su quella battuta che affronta comunque un enorme problema che la Chiesa Cattolica si rifiuta di prendere in considerazione, mi fa pensare che sia tu a portarti dietro una grossa coda di paglia nella quale talvolta finisci per inciampare.
mi spiace che a te, Vis, sembri una “fortuna” quella di dover esporre ai media di tutto il mondo la propria infermità sempre più devastante e invalidante, se vissuta nell’ottica efficientista e salutista della nostra società che ha un sacro orrore della malattia, della bruttezza, del decadimento fisico.
E che ti sia sfuggita la profonda lezione impartita a tutti sulla dignità nella sofferenza, sulla dignità del malato e dell’anziano che lui è riuscito a far passare, consapevole di essere osservato come un insetto sotto una lente di ingrandimento impietosa dei media, al punto che hai bisogno che gli opinionisti e gli storici che invochi te la spieghino.
E poi: secondo te la spiritualità è in contraddizione con la volontà e la forza di carattere? come dire che una persona spirituale deve essere per forza una specie di ebete con il naso e la testa fra le nuvole incapace di difendere le proprie convinzioni quando il conformismo del mondo gli vorrebbe fare dire l’esatto opposto? Credi che Gandhi fosse un simpatico vecchietto rincoglionito dai digiuni? La stessa Inghilterra imperiale si è dovuta piegare alla volontà e al carattere di quel vecchietto.
Hai una ben misera nozione della spiritualità.
Vis, a dire il vero ci speravo che fosse una battuta, la tua… ;)
Ciao Ultimo,
Vis non ha ovviamente bisogno di difensori, ma volevo rispondere al tuo commento con la “mia” personale opinione. Ovviamente la spiritualità non è in contraddizione con volontà e forza di carattere, il dubbio (la mia sensazione è di quasi certezza) è che questo papa avesse pochissima spiritualità ma moltà volontà e forza di carattere che ha utilizzato sopratutto per fini politici e non spirituali, appunto.
Medicine Man, mi spiace di averti spezzato il cuore. Ma vorrei confermarti che della tua “autorevole” opinione sulla figura di Giovanni Paolo II non me ne frega una minchia. Spero che tu riesca a sopravvivere ad un tale affronto.
bella risposta. sinceramente, ci facevi una figura migliore a chiudere la pagina e far finta di niente… (e due)
Minchia, è ancora qui questo? (…e tre)
bella risposta. sinceramente, ci facevi una figura migliore a chiudere la pagina e far finta di niente… (e tre, continuiamo a svicolare?)
Ahhhh, è ancora qui. Niente da fare, ti rode troppo il culo. Buona notte. :D
bella risposta. sinceramente, ci facevi una figura migliore a chiudere la pagina e far finta di niente… (e quattro, sì certo, rode a me il culo… non sono io a rispondere “non me ne frega niente di quello che dici” perchè non ho altri argomenti)
Medicine Man e Tony. Avete rotto le balle, state svilendo la discussione.
A fare i bambini, non si migliora la propria immagine: chi ha fatto la figura di merda, lo decide il lettore in base a quanto avete espresso sopra e non per chi ha “punzechhiato” meglio.
“svilendo la discussione”? nei commenti di macchianera? “immagine”?
fatti una vita…
Papa don’t preach
Ma quando muore un Papa risulta sempre essere il migliore della storia (sino a questo era Giovanni XIII)…siamo sicuri che quest’ultimo non abbia fatto molto solo perchè è vissuto quando gli si dava i mezzi per farlo vedere (per chi ci crede) o per farlo apparire (per chi non ci crede)?
Io penso che molte perosne tra cui chi oggi si spertica nelle lodi esagerando davvero (Vespa, Papaboys, migliaia di cittadini) sti sconfinado nell’idolatria feticistica, che per i cristiani è peccato gravissimo…
Non male ‘sto post.
La morte del papa merita rispetto, attenzione, ovvio.
Si può anche rinviare il campionato, il coni è un’organizzazione autonoma ed indipendente, nonostante sia finanziata anche da soldi statali non ha alcun “obbligo” nei confronti dei cittadini, perciò libera di fare quello che vuole.
Detto questo si può benissimo trasmettere su due delle tre tv PUBBLICHE e DI STATO la messa che tutti i cattolici potranno seguire commossi e contriti mentre sull’altro canale si fa vedere il gran premio a tutti gli altri italiani, senza commento se nessun telecronista “se la sente”, va bene anche muto.
Questo in un paese LAICO rispettoso della morte del papa, in un paese in cui vige un’illegale religione di stato si oscura tutto per far vedere la messa.
Insomma QP, hai detto la tua cazzata per “smuovere” le acque, risultato raggiunto, ora ricomincia a segnalare le notizie “carine” corredate da un simpatico commento che ti viene decisamente meglio.
Ovviamente manca un “sarebbe successo” nel mio precedente commento, piazzatelo a vostro piacimento.
Ah, ho dato un’occhiata ai 70 commenti sopra il mio.
Tony, nonostante io l’avversi non discuto quella che può e deve essere la tua opinione sul papa e sulle altre cose, per carità, ti faccio solo notare che come tu scrivi è vero che i canali internazionali “di news” hanno parlato moltissimo del papa.
Il problema, ma a questo punto l’avrai capito da solo, è che Rai 1, 2 e 3 NON sono canali “di news” sono reti generaliste di stato e in quanto generaliste di stato sono destinate a tutti i cittadini italiani, compresi gli “imbecilli” con cui ti spiace condividere la nazionalità (immagina quanto posso far piacere a loro condividerla con te).
Pensa, alcuni di loro avrebbero preferito vedere altro ignorando che in Italia siamo forniti ancora di una religione di stato.
Siamo fatti così, non ci facciamo mancare nulla.
si distingue per (doloroso) intimismo il post di http://www.labran.ca
il Papa è un personaggio storico.. in TV, mezzo d’informazione e non propaganda, si parli di Storia allora, non si faccia dell’agiografia..
e comunque il Papa, un personaggio storico, lo rimarrebbe anche se la sua vita e morte fossero raccontatate solo su rai1, mentre su rai2 danno il granpremio e su rai3 le puntate di star trek..
Parlavo senza avere acceso la tv, prima di aver visto 10 minuti di Vespa e prima di aver trovato su qualsiasi canale a qualsiasi ora un qualsiasi materiale d’archivio/telefilm/documentario attinente la fede. Enough. Se va avanti così per molto la vedo problematica. Come che la si voglia vedere non è il modo di celebrare il personaggio.
buongiorno a tutti.
secondo me tnte analisi sono state fatte a caldo, sull’onda delle emozioni. sia quelle pro papa, sia quelle contro, nate magari dopo avere acceso la tv ed essersi resi conto di doversi sciroppare un verissimo in tinta giallo bianca. leggendo i post precedenti noto però un certo manicheismo. ora, non si può cercare diessere obbiettivi? non si può cercare di evitare santificazioni precoci e condanne totali? questo papa è stato sicuramente conservatore in campo sessuale e liturgico, ma ha favorito la pace e il dialogo interreligioso come pochi, evitando che sull’onda dell’11 settembre si arrivasse ad una guerra di religione. domanda: questo papa, alla fine della sua vita, ha portato qualcosa di buono al mondo? lo ha contribuito a migliorare o a peggiorare? ognuno ha le sue risposte. ricordiamoci però che l’invasione mediatica di questi giorni non è certo colpa del papa. quindi se dobbiamo prendercela con qualcuno per la strabordante presenza televisiva, prendiamocela con vespa e soci e con gli spettatori che in milioni seguono queste trasmissioni. se ce l’abbiamo col papa, non prendiamocela con lui per la sovraesposizione di questi giorni e cerchiamo di non essere ciechi: qualcosa di buono avrà fatto, nella sua linea (condivisibile o meno) è stato coerente e deciso. i papaboys non sono il papa, la rai non è il papa, i politici che per accaparrare voti sfruttano la sua morte non sono il papa.
non amo molto i papaboys, ma posso capire che per qulcuno che fatica a credere in dio sia più facile credere in un uomo. si confonde il mezzo con il fine, ma errare è umano… in fondo poi sembrano sinceri.
OT per sdrammatizzare:
cacchio, ora l’inter vincerà la champions!
Lasciamo stare il rispetto per il personaggio, lasciamo stare la morale cattolica, lasciamo stare le libere scelte di andare a vegliare in piazza San Pietro.
Quello che hanno fatto i mezzi di comunicazione *da una settimana a questa parte* è semplicemente vergognoso.
i media hanno ucciso il papa prima che fosse morto e stanno esagerando talmente tanto che anche chi avea una tiepida simpatia per il papa ora c’è il rischio che non ne possa più.
Aggiungerei anche che il dolore per la morte di una persona o di un personaggio non può e non deve azzerare lo spirito critico e la contestualizzazione del pensiero e delle idee espresse da detto personaggio.
Richiamare all’ordine le televisioni, i commentatori, le folle isteriche e l’esaltazione ricordando con rispetto che non *tutto* quel che è stato fatto da un papa – ma vale per qualsiasi altro personaggio – non è gratuito. E’ un DOVERE necessario, prima che arrivi qualche revisionismo storico di troppo a far sembrare le cose come non sono.
(ovviamente quanto sopra manca di un *non è nesessariamente BUONO e PERFETTO*)
Il lutto e’ sacrosanto, per carita’, ma ”fermare” l’Italia intera, bloccare tutte le televisioni e manifestazioni sportive, ed imporre quindi ”dall’alto” a tutti quanti di piangere una morte, senza alternative, mi sembra solo una cosa molto ipocrita. E’ un voler mostrare a tutti i costi un’Italia in nero, costernata, per non far vedere le molte persone che tale lutto non lo sentono. E le molte altre che lo sentono anche forte, ma nche on per questo avrebbero ritenuto offensivo guardare un gran piemio di F1 (perche’ mai poi).
Infondo viviamo in un paese le cui istituzioni dovrebbero essere laiche, almeno in teoria. Mi disgusta un poco quindi sentire (perche’ sono all’estero) di questo imposto lutto catto-mediatico-istituzionale che pervade qualsiasi cosa, quasi senza alternative.
Non parliamo poi della morte annunciata anzitempo in prima pagina, o di pseudo-giornalisti che l’attendono in diretta in prima serata, per non perdersi il collegamento. Davvero un’Italietta, un paese da macchiette, come sempre. Tanto spazio e memoria ai grandi personaggi quando son morti (che si vende qualche giornale in piu’, e si massimizzano gli ascolti pubblicitari…), mentre quand’erano in vita gli si dava spazio in base alla convenienza del momento…
Domenica a Perugia ci sarebbe dovuto essere LA partita: Perugia- Ternana. Dite poco , voi, ma qui al paesello c’era gente che affilava i coltelli da settimane.
Eppure nn ho sentito una protesta per la sospensione. Nemmeno una. Nemmeno dall’ultrà più bevuto.
Son cose.
Il post è ben fatto.
Parlare di “dirtto” e di libertà” a proposito della visione di un GP di Formula 1 mi sembra un po’ esagerato, e mostra a quale bassissimo livello sia scesa la consapevolezza culturale delle differenze. Con tutto ciò, sono perfettamente d’accordo sul fatto che tre reti nazionali che trasmettono 24 ore su 24 le stesse immagini sia un tradimento del dovere di informazione di un servizio pubblico. Premesso che il GP di Formula 1, Mara Venier e la Ventura, e tutta la consueta paccottiglia TV (secondo me) avrebbero comunque fatto bene a non mandarli in onda, questo non significa che non ci fosse modo anche di occuparsi di “altro”: tanto per fare un esempio, era una domenica elettorale, e sarebbe stato il caso di parlarne.
Ricordiamoci, però, che la colpa di questo “accanimento mediatico” non è del Papa, ma di chi cerca di sfruttarne l’immagine e la popolarità, anche da morto, cavalcando un’onda emozionale spontanea e già “sollecitata” da giorni.
E’ un po’ una nemesi, il Papa che meglio ha usato i media ne è diventato ostaggio, da malato prima e da morto ora.
Questo non dovrebbe cambiare il giudizio sulla sua opera, che, a mio modestissimo parere, vede le luci prevalere di gran lunga sulle ombre. Anche se è presto per parlarne (la Storia non si fa in due giorni), penso di poter dire che negare la grandezza di Giovanni Paolo II sarà diffcile, anche se non dubito che non mancheranno personaggi così piccoli, nella loro visione “intellettuale”, da non riuscire a vedere il gigante che hanno avuto accanto.
Ultimo sono sinceramente contenta per te che tu fossi rimasto all’oscuro della dignità della malattia e della sofferenza fino a quando non hai visto quella del Papa.
Il mondo delle fiabe quello dove la morte è una cosa brutta e sporca da tenere nascosta, io l’ho abbandonato da un pezzo: è pieno di gente che lotta con la sua sofferenza e non ha pudore nè paura di mostrarlo, basta spengere la televisione e guardarsi in giro.
Slow questo Papa è stato un gigante, che sia stato un gigante buono è una valutazione molto soggettiva che non riduce a piccole dimensioni coloro che non la pensano così.
Ultimo sono sinceramente contenta per te che tu fossi rimasto all’oscuro della dignità della malattia e della sofferenza fino a quando non hai visto quella del Papa.
Il mondo delle fiabe quello dove la morte è una cosa brutta e sporca da tenere nascosta, io l’ho abbandonato da un pezzo: è pieno di gente che lotta con la sua sofferenza e non ha pudore nè paura di mostrarlo, basta spengere la televisione e guardarsi in giro.
L’altra sera: “Wojtyla, non credo in quello che rappresentavi, ma hai finalmente trovato la pace dalla sofferenza che ti affliggeva da anni, riposa in pace, ciao”.
Ieri: la vera gioia è stata spegnere i media ed “accendere” film, libri fumetti e Cd preferiti. Dedicarsi a qualche progeto strambo, vedersi con gli amici, uscire…
Tutto il resto è vaudeville.
Faccio scientemente apologia di reato e me ne assumo le responsabilità: se qualcuno dovesse incappare nel buon Vespa, per favore, gli dia un ceffone.
Senza cattiveria e senza motivi politici: un bel ceffone educativo di quelli che danno i nonni.
Uno scapaccione, uno di quelli che dispiace dare, ma che quando ci vuole ci vuole.
Ultimo sono lieta di sapere che tu abbia scoperto la dignitià della malattia grazie alle immagini del Papa sofferente, d’altra parte se l’unico punto di riferimento con cui rapportarsi sono le immagini televisive, sono d’accordo con te sul fatto che il naturale decadimento fisico non sia proprio uno degli argomenti più in voga della nostra televisione.
Io che dal mondo delle fate sono uscita ormai da molto tempo, ti asicuro che la dignità della malattia e della sofferenza sono ovunque e se la bruttura del dolore e la dignità che l’accompagna non appaiono sugli schermi dei nostri televosori, non è certo per leziosa vanità dei sofferenti ma perchè bisogna avere il potere di un Papa per potersi permettere la propria esibizione di dignità.
Ai confini del proprio naso
Mentre non ci si accorge che l’affluenza alle urne è scarsa e che l’unica vittima della copertura mediatica della morte del Papa è rappresentata dalle Elezioni Regionali, il motivo dell’indignazione di tanti (nei commenti, perchè il post – semel in…
Vis, anch’io quel mondo l’ho abbandonato da un pezzo. Però non sono ancora arrivato al punto di pensare di non aver più bisogno di lezioni, di esempi che ispirano e che colpiscono. E neanche i miei malati, che hanno tratto forza e conforto nelle loro malattie umilianti e “degradanti” da questo malato che non ha avuto paura di esporre la propria debolezza e fragilità. E che al tempo stesso ha sfidato i benpensanti (soprattutto cattolici) cui il suo male dava fastidio, perché faceva schifo, e ribrezzo, e che con la stessa logica del consiglio di amministrazione di una mutinazionale, non vedeva l’ora che fosse sostuito con qualcuno di più “presentabile”.
E soprattutto quella lezione è stata impartita proprio a quei media che adesso ne fanno a brani la figura riducendola a santino, a papa-boyata, a vessillo elettorale.
La malattia e la sofferenza sono ovunque, ma la dignita’ di cui parli, non la vedo. Come puo’ un corpo offeso dalla malattia, essere dignitoso ? ” La dignita’ della malattia ” fa molto Rita Dalla Chiesa, proverbio, retorica…
La dignita’ non e’ della malattia, per cortesia, ma della persona. Quindi : dignita’ nella malattia, che e’ da pochi.
Gabriele, non capisco come tu possa “avversare” la mia opinione sul Papa, visto che non l’ho affatto espressa. A meno che tu non pensi che il mondo sia diviso esclusivamente in bigotti baciapile e appassionati di Formula 1.
In tal caso capisco io la tua posizione: oscurare il Gran Premio è stato un attentato alla laicità dello Stato Italiano. Quello stesso Gran Premio che in un qualsiasi altro giorno la blogosfera tutta (incluso magari tu stesso) avrebbe liquidato con un bel “ah, io la televisione non la guardo mica, e tantomeno lo sport”.
Ti accartocci tu te stesso Ultimo, a chi avrebbe impartito questa lezione di dignità? al suo entourage o al mondo dei fedeli benpensati che trovavano fastidiosa la sua malattia?
Perchè sulla prima ipotesi non metto bocca perchè l’insegnamento che può aver imposto a chi lo circondava, non ha alcun valore, sulla seconda ho grosse difficoltà a riscontrare quanto da te sostenuto.
Le oceaniche folle di fedeli che lo acclamavano e lo chiedevano e se ne beavano sotto alle finestre di San Pietro farebbero pensare esattamente l’opposto.
Il punto è che, per una volta tanto (forse la prima), è tutto il mondo ad essere occupato… Dunque, se qualcuno non condivide la copertura mediatica di questo evento considerandola eccessiva, se trova illegittimo nonchè dittatoriale (ebbene sì, ho letto pure questo! – che sia colpa di Berlusconi? :-)) l’uso o l’abuso dei media di questi giorni è bene che si scolleghi per un po’, 2 o 3 giorni o forse più. Non è uno sforzo impossibile e nemmeno ingiusto. Che vada a farsi un giro, che si fumi una canna magari più lunga del solito ma che comunque la smetta di sbuffare il proprio dissenso aggrappandosi a questioni sì legittime quanto ora inconsistenti: il diritto al divertimento e all’informazione per tutti, il rispetto per le altre religioni (!), lo sport che ci manca così tanto e chi più ne ha più ne metta….. Se proprio non si accetta questa condizione, pazienza. Non è la fine del mondo, è solo la fine di un uomo che è stato il più importante dell’ultimo secolo. Merita attenzione e rispetto? Credo di sì, ma per favore sottolineiamo che nessuno ne ha imposto la forma. La gente si è semplicemente alzata, ha smesso di fare quello che stava facendo e, anche solo idealmente, ha cominciato ad incamminarsi verso Roma. Una lacrima per molti, una pausa per i più. E’ cominciato un vero e proprio pellegrinaggio, direi quasi biblico di “quelli che non se n’è mai visti o letti”, e non per la Chiesa, ma per un Uomo. Se il mondo fosse una barca a quest’ora avremmo sicuramente dei seri ed imbarazzanti problemi di equilibrio!. Ci vuole tempo per capire, ci vuole tempo per morire. E ci vorrà tempo (troppo poco ahimè) per riprendersi.
Federazione Anarchica Italiana
via don Minzoni 1/D, 42100 Reggio Emilia, tel/fax 0522541331
È morto un uomo. Noi anarchici amiamo la vita e non possiamo che dispiacercene. Specie per l’inenarrabile crudeltà di un’agonia esibita indecentemente al mondo dalle gerarchie ecclesiastiche.
Tuttavia vogliamo ricordare chi era l’uomo a capo di una monarchia assoluta distintasi nei secoli per la sua barbarie. La chiesa che ha perpetrato e benedetto il massacro di milioni e milioni di uomini e donne torturate, bruciate, uccise in nome della croce non è il ricordo di un passato ormai rinnegato, ma ha trovato in Wojtila un degno epigono.
Karol Wojtila per 27 anni si è distinto per le sue scelte reazionarie.
Karol Wojtila è stato responsabile della diffusione dell’AIDS in Africa, dove la pubblicizzazione e l’uso dei preservativi avrebbero potuto salvare dalla malattia milioni di persone, fra cui tantissimi bambini.
Karol Wojtila ha dato copertura al dittatore, torturatore ed assassino cileno Augusto Pinochet, cui ha stretto la mano durante il viaggio nel martoriato paese sudamericano, nelle cui carceri venivano straziati migliaia di oppositori politici.
Karol Wojtila ha protetto e sostenuto il cardinale Pio Laghi, già nunzio apostolico in Argentina ai tempi della dittatura che massacrò 30.000 persone. Laghi benedisse e coprì i torturatori e gli assassini.
Karol Wojtila è stato il capo di una multinazionale con interessi ramificati in tutto il mondo e redditi elevatissimi in un pianeta dove la maggioranza della popolazione sopravvive con meno di due dollari al giorno.
Karol Wojtila, un “paladino della vita” che ha mantenuto un atteggiamento ambiguo nei confronti della pena capitale, è stato l’alfiere di una cultura di oppressione. Una cultura che vorrebbe la mortificazione della vita delle donne, condannate a partorire ad ogni costo bambini malformati o destinati alla morte per fame. Una cultura che preferisce una vita di dolore ad una di gioia e salute, una cultura che criminalizza i gay, che trasforma il desiderio e l’amore in colpa, che difende chi non è nato e perseguita i vivi.
Karol Wojtila ha santificato i preti spagnoli che si schierarono in armi con le truppe del catto-fascista Francisco Franco. Questi santi martiri volevano rinverdire i fasti della chiesa di Torquemada e dei quemaderos, i “forni collettivi” dove gli eretici erano cotti a fuoco lento.
Come gli anarchici e libertari del ’36 che si battevano per la vita e la libertà contro il fascismo e l’oppressione clericale, noi, anarchici e libertari di oggi, pur nel rispetto della morte di un uomo, non ci
inchiniamo, non ci uniamo al coro dei tanti, che a destra come a sinistra si inginocchiano di fronte al feretro del capo di una delle organizzazioni più feroci, sanguinarie e liberticide che la storia ricordi. La nostra lotta contro le religioni e le chiese si alimenta della consapevolezza che solo l’emancipazione dalla follia religiosa e dai preti che la alimentano potrà consentire agli uomini ed alle donne una vita piena, gioiosa, vissuta in libertà nel rispetto delle diversità, nella solidarietà tra eguali.
Federazione Anarchica Italiana-FAI
Vis, nella tua foga di avere sempre ragione stai dicendo cose orrende. Tipo che questo papa “esibisse” la propria sofferenza, che se la spassasse insomma a mostrarsi tremante e sbavante, e che si servisse “del suo potere” per farlo.
Origine dell`idolatria (dall’Antico Testamento, Sapienza, cap. 14):
12 L`invenzione degli idoli fu l`inizio della prostituzione, la loro scoperta portò la corruzione nella vita.
13 Essi non esistevano al principio né mai esisteranno.
14 Entrarono nel mondo per la vanità dell`uomo,
per questo è stata decretata per loro una rapida fine.
15 Un padre, consumato da un lutto prematuro,
ordinò un`immagine di quel suo figlio così presto rapito,
e onorò come un dio chi poco prima era solo un defunto
ordinò ai suoi dipendenti riti misterici e di iniziazione.
16 Poi l`empia usanza, rafforzatasi con il tempo,
fu osservata come una legge.
17 Le statue si adoravano anche per ordine dei sovrani:
i sudditi, non potendo onorarli di persona a distanza,
riprodotte con arte le sembianze lontane,
fecero un`immagine visibile del re venerato,
per adulare con zelo l`assente, quasi fosse presente.
18 All`estensione del culto anche presso quanti non lo conoscevano,
spinse l`ambizione dell`artista.
19 Questi infatti, desideroso di piacere al potente,
si sforzò con l`arte di renderne più bella l`immagine;
20 il popolo, attratto dalla leggiadria dell`opera,
considerò oggetto di culto
colui che poco prima onorava come uomo.
21 Ciò divenne un`insidia ai viventi,
perché gli uomini,
vittime della disgrazia o della tirannide,
imposero a pietre o a legni un nome incomunicabile.
ripeto anche in questo post:
in africa (e nel resto del mondo, tranne in pochi casi) dei dettami della santa sede sulla sessualità se ne fottono. la monogamia è rara e pur avendone a disposizione (tantissime ong laiche ne regalano e li sponsorizzano) non usano i condom per scelta e in certi casi per ignoranza sulla malattia, ma li il papa non potrebbe fare molto.
avrà sbagliato su qualcosa, ma non diamogli colpa di tutto, in fondo è stato l’unico leader di un certo peso a gridare: mai più la guerra!
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Editoriali/2005/04_Aprile/04/severino.shtml
ancora per Vis: io non lo so a chi abbia insegnato qualcosa, probabilmente a tutti quelli che avessero l’umiltà di guardarlo e considerarlo senza i loro pregiudizi ideologici, di qualsiasi segno politico e religioso fossero. Ossia a pochissimi.
So solo che proprio tramite quella televisione specializzata in puttanate, lui ha raggiunto dei miserabili dimenticati da tutti, anche e soprattutto dai famigliari, nei letti d’ospedale. Parlo di questi perché di questi ho avuto esperienza, ce ne saranno stati sicuramente altri, altrove. E (molti di) questi si sono sentiti parte di qualcosa di più grande, si sono sentiti più che bagagli ingombranti e inutili, dimenticati (per schifo, fastidio, noia) alla sezione oggetti smarriti della stazione.
Compatiteli, quei poveri miserabili illusi, loro non sono tutti illuminati come voi che non avete più bisogno di lezioni né di conforto.