Dev’essere stato per quella volta che ho firmato per il referendum sulla procreazione assistita: evidentemente quel mio scarabocchio documentato prevedeva anche l’accettazione del trattamento dei miei dati personali per spedizione di materiali di vario genere. Non che mi dispiaccia ricevere, di tanto in tanto, una mail dall’Associazione Luca Coscioni, per carità; il dramma si raggiunge quando arrivano gli sms o quando all’apertura del fido Thunderbird giunge una mail con oggetto Urgente, da Marco Pannella. Scartata l’ipotesi omonimia, e anche il fatto che voglia qualcosa proprio da me, leggo e scopro che vorrebbe proprio qualcosa da me: supporto per le liste radicali da presentarsi con l’ospitalità di uno dei due Poli. Ora, magari non sarà tutto bianco o nero, ma qui sembra una lotteria, senza nemmeno i clamori di quella di Capodanno. Le elezioni dovrebbero essere una cosa seria e a me, come a tanti altri, viene chiesto aiuto per supportare qualcuno che, in un sistema maggioritario, ammette candidamente di voler supportare il più veloce a dire sì (non sappiamo davvero se e come potremo usufruire di quella “ospitalità” che abbiamo richiesto ai due Poli, con chi e in quali condizioni).
Eccoli, già me li vedo i due schieramenti, i due Poli, a fronteggiarsi sotto l’orologio di un campanile per racimolare la posta in palio di pochi punti percentuale, mentre in lontananza, nel deserto della propaganda elettorale, non soffia alcun vento di cambiamento.
Segue il testo integrale della mail di Marco Pannella.
Bruxelles, 2 febbraio 2005
Care e cari,
mentre vi scrivo non sappiamo davvero se e come potremo usufruire di quella “ospitalità” che abbiamo richiesto ai due Poli, con chi e in quali condizioni.
Se arriveremo, entro due o tre giorni, ad avere idee e acquisizioni chiare comincerà il più difficile. Il problema è questo: ad oggi noi siamo in condizioni di raccogliere le firme necessarie per presentare le liste al massimo in 6 o 7 province, sulle oltre 100. E le liste, intanto, vanno fatte, le migliori e più “aperte” (per qualità), e siamo più o meno a zero.
L’intera operazione, come vi è noto, ha come condizione da parte nostra “liste radicali ovunque”, nelle 14 Regioni, nell’ambito dell’accordo nazionale eventualmente raggiunto. La situazione è tale che, se questa “ospitalità” ovunque venisse accordata, rischiamo fortemente di non poterne usufruire (e di far mancare quindi il nostro apporto) perché… non ci siamo.
Realisticamente dobbiamo aver costituito le oltre cento liste nostre entro il 10-12 febbraio per poter poi su di esse raccogliere le firme di presentazione. Dobbiamo aggiungere un altro elemento di essenziale importanza: per la prima volta affronteremo la prova elettorale assolutamente senza una… lira. Negli ultimi 5 anni abbiamo partecipato a tutte le prove elettorali attraverso posta, il cui costo è – per ciascun invio – di miliardi di vecchie lire. Per le europee abbiamo raggiunto il risultato (modesto, come sappiamo) indebitandoci in modo appena sopportabile fino al 2009, esattamente per la somma che annualmente riscuoteremo come rimborso elettorale di qui ad allora. Ma gli interessi passivi che dobbiamo pagare alle banche è di notevole peso… Già oggi far fronte a questa situazione è per noi di davvero estrema difficoltà, e siamo determinati a non cedere.
Occorre quindi una mobilitazione di tutte e di tutti coloro che comprendono che senza usare il proprio apporto, per modesto che possa sembrare, non è materialmente possibile farcela: ABBIAMO ESTREMO BISOGNO DI RISORSE UMANE, FINANZIARIE, ORGANIZZATIVE DA SUBITO, DAL MOMENTO STESSO IN CUI QUESTE RIGHE VI GIUNGERANNO. Nell’area radicale, già da settimane, non pochi che prestano la loro attività sono in grave ritardo per riscuotere i loro modesti compensi.
Vi rivolgo quindi un personale appello: fate tutto il possibile, di più: il necessario. Quale sia, a ciascuno il comprenderlo, il deciderlo, il farlo.
Non ho tempo né modo di dedicare ora altro tempo a questo messaggio che vi invio. Grazie per l’attenzione e per tutto…. Rispondetemi, ve ne prego, a stretto giro di e-mail. Per ora non possiamo nemmeno affrontare la spesa di inviarlo per posta a tutte e tutti gli iscritti e i sostenitori dei quali non abbiamo recapiti elettronici.
Marco Pannella
Anch’io ho ricevuto la stessa mail, anche se per arrivare a me ha fatto un altro giro.
Ho provato una sensazione di profondo fastidio: ancora non saprei dire se generato da questa ridicola iniziativa di “accattonaggio elettorale” di cui i radicali si stanno rendendo responsabili, oppure se dalla richiesta di sostegno finanziario “al buio” ed oltretutto motivata dalla vacuità delle loro casse.
Rasenta e supera il concetto di “odissea nello spazio” che un partito mi chieda di contribuire ad una iniziativa elettorale, senza dirmi prima come userà il potere derivante dall’eventuale successo.
Che poi questa iniziativa arrivi dal partito con il più importante patrimonio immobiliare tra quelli del nostro paese, è ancora più disarmante: si ipotechino la sede di Torre Argentina per finanziare la storia; poi, eventualmente, se si schiereranno dalla parte “giusta” avranno i miei soldi. Altrimenti avranno quelli del fascio seduto nell’ufficio a fianco (anche a lui, per inciso, è arrivata la lettera di Pannella).
Pannella dice: in dieci giorni dobbiamo comporre cento liste elettorali di qualità. E fino ad oggi, cosa hanno fatto, giocato a briscola? Come diceva Aldo (di Aldo Giovanni e Giacomo): “miiiiii… come è brutto invecchiaaaare”
Tommaso, quello che i radicali farebbero del tuo eventuale contributo non dipende dallo schieramento che li ospiterebbe.
La loro storia ne è testimonianza.
E per quanto riguarda le ipoteche, credo che l’unica cosa che rimanga loro da ipotecare siano i debiti.
“La loro storia ne è testimonianza.”
Ben detto. È per questo che quando vedo un radicale ai loro banchetti del cavolo spero sia l’ultima, ultimissima volta.
Ah, t’hanno fatto spam i radicali e tu rigiri lo spam a tutti i lettori. Visto che c’eri potevi metterci un rassicurante allegato powerpoint o un enlargiamento di penis :D
Be’, uno che ha in mano la scelta di vendere o non vendere, ha un put…. termine tecnico onomatopeico ed evocativo assai. Qui abbiamo uno che si vende al migliore offerente, poche storie… il liberale liberista libertario è su piazza. Venghino signori venghino, ancora per pochi giorni! Offerta speciale!
Caro Joe, il mio non è certo un sospetto che i radicali siano in malafede.
Ma il loro peso politico, se alla fine della fiera fossero “ospitati” dallo schieramento nel quale non mi identifico, sarebbe certamente reso prossimo allo zero dalla potentissima componente democristiana che ivi alberga (ed ivi amministra, ed ivi governa). Ciò premesso, non vedo proprio perché dovrei contribuire ad una campagna elettorale che – con questo sistema elettorale – porterebbe voti proprio verso coloro che preferisco non governino.
Inoltre, in merito alla faccenda dei debiti, non credo che le cose stiano così. Al di là dell’impressionante quantità di persone fisiche (e non) residenti nelle loro mailing list alle quali chiedere sovvenzioni e contributi, resta il fatto che il Partito Radicale è economicamente ben solido: sia a livello di patrimonio immobiliare, sia in termini di partecipazioni in iniziative di vario genere. Non dimentichiamo che per anni è stata un’entità che accoglieva tesserati di altri partiti, con conseguente ampliamento della base contributiva. Inoltre, sono senza dubbio i migliori nel mettere insieme gente per lavorare su base volontaria. E se questo è importante sotto l’aspetto ideologico, alla chiusura dei conti non lo è certo di meno sotto quello del bilancio.
Tranquillo, Skid X, ti ho già iscritto alla loro mailing list :D
Certo che ai radicali va quanto meno riconosciuta l’onestà intellettuale di far pubblico mercimonio del proprio partito.
Più o meno quello che fanno tutti fingendo disgusto.
Tommaso, la componente democristiana alberga e governa da ambo i lati, mi pare, se solo pochi giorni fa proprio su questo blog veniva portata all’attenzione una frase come quella di Prodi sulle coppie gay.
Con questo, che il loro peso politico sia prossimo a zero se andassero col centrodestra, può anche essere vero, ma quanto sarebbe il peso politico se non andassero da nessuna parte?
Inoltre, nonostante quello che i vari Calderoli, Maroni, Buttiglioni, Prodi tentano di far capire, non stanno cercando un’alleanza elettorale, né programmatica. Quello che cercano è ospitalità, che è una cosa se vuoi criticabile, ma differente: i radicali restano radicali da qualsiasi parte vengono eletti, ed è proprio per via della loro forte identità che ancora non sono riusciti a fare accordi con nessuno e probabilmente non ne faranno.
Sulla situazione patrimoniale dei radicali, mi sembri piuttosto ottimista, controllerei un po’ meglio: è pure piuttosto facile.
Se non sai capire ed apprezzare uno che TI (sì, proprio a te) parla, vuol dire che ti meriti quello che hai, solo les magouilles, les combines alla faccia dei diritti civili. Tieniti pure chi te la fa credere, non chi ci crede.
I radicali ancora una volta si rendono irriconoscibili. Proprio come li pretendeva, a suo tempo, P.P.Pasolini.
L’ospitalità, poi, è un concetto politicamente delizioso.
Barynia, non sono sicuro di aver capito cosa vuoi dire. Se l’ho capito, la mia risposta è: non mi importa nulla del fatto che MI – si proprio a me – si parli. Mi importa di QUELLO che si dice e che si fa.
I radicali hanno rotto le palle perché l’Italia doveva avere un sistema maggioritario, in modo che ci si potesse schierare o da una parte o dall’altra. Ora che un 1% può fare la differenza, si mettono a mercanteggiare ospitalità da ambo i lati.
Non ho ancora deciso se devo applaudire il loro cinismo oppure sputare loro addosso.
Sputa loro addosso, .mau.
Quando avremo leggi come quella sulle fecondazione assistita, quella che fa diventare criminale chiunque si faccia una canna, quando sulla base dei principi della legge 40 (fecondazione assistita) diranno che effettivamente è omicidio anche l’aborto, allora forse li rimpiangerai.
Puliafito, QUELLO che ha fatto Pannella è chiedere una mano in modo semplice e diretto. E per l’ospitalità una casa vale l’altra.
Barnya, cito Paolo Graziani cinque commenti più su: “L’ospitalità, poi, è un concetto politicamente delizioso”.
Ipocriti. Ma vivete meglio così.
da quello che vedo i radicali hanno da tempo scelto la cdl.
credo che sia anche per quello che stanno scomparendo.
quindi se ci sono leggi becere e se ne programmano altre ancora più becere non dobbiamo nè sputare nè rimpiangere i radicali,semplicemente sono stati ininfluenti.
ricordassero invece i radicali chi di solito glieli ha fatti vincere i referendum