Suore (e il sogno arterio di Giovannone)

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la vignetta.

Tutto si muove da un omaggio al vecchio più spaparazzato del momento. Mentre coetanei si atrofizzano tra divani sdruciti di cronicari davanti alle varie defilippiche pomeridiane, o in case di rancorosi parenti, o muoiono su stanchi giacigli ospetalizi, lui torna a casa tra il delirio di folle di vicini.
Certo, come in tutte le famiglie, parenti-serpenti anelano alla sua veloce abdicazione. Ma il Giovanni tiene la posizione. E alimenta un sogno d’arteriosclerosi (la sua), forse un po’ banale (io).
Era il giugno 2004 e leggevo questa warnews dall’Uganda, Paese decimato dalla guerra e dall’Aids:
“(…) Si vedono morti anche nel dispensario delle suore cattoliche dell’ordine di “Mary Mother of the Church”, che senza alcun aiuto ufficiale e noncuranti se le vittime siano cristiane, indu’ o musulmane, si incaricano di ricevere bambini, giovani ed anziani nell’unica struttura sanitaria della zona (…)”.
Le suore, categoria spesso pensata come subcategoria – persino – della sottocategoria clericale. ‘Ste suore invece ci danno “’na pista”, capaci alfine di controllare un ultimo sogno (mio) d’arteriosclerosi (la sua).
Auguri nonno Giovanni, anche se non ci stupirai con gli effetti speciali, cosa che d’altronde già fanno le suorone di “Mary Mother of the Church” a Luweero, in Uganda.

Link: “Uganda, la guerra più dura” di Piero Pomponi, Warnews

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10 Commenti

  1. Le suore da una parte curano i feriti e dall’altra convincono le persone a non usare il preservativo ottenendo lo sterminio di una intera generazione per AIDS. Così abbiamo ulteriori malati da curare per far vedere quanto siamo buoni e dall’altra accontentiamo il bambinello che tollera tutto, guerre, carestie pestilenze ma non una scopata. Quel vecchio rincoglionito di giovanni paolo dovrebbe essere il capo spirituale dell’occidente?

  2. Cercate e leggete il libricino “La posizione della missionaria” di Christopher Hitchens. Poi ne riparliamo…
    Su Wojtyla, chi lo riconosce come capo della propria religione ok, ma mettergli addosso la parte del vecchio buono circondato da serpi, questo è troppo!

  3. Forse mi sbaglierò, ma ho l’impressione che i commenti non si fermeranno a due. Per questo, a differenza di quanto non sono riuscito a fare nel caso di un altro post molto commentato, “Possiamo convivere con chi crede nel Corano? No” (a dispetto di quanto a suo tempo scriveva Brontolo, proprio qui a casa del Neri – Dio e la religione sono stronzate volanti -) provo a dire come la penso. Innanzitutto chapeau a Biani, che di solito non mi sembra indulgere in benevolenza verso la Chiesa Cattolica e in particolare verso il clero (e già che ci siamo, chapeau due volte per la memorabile vignetta dedicata a Baldoni). Una tiratina d’orecchi, invece, per Kowalsky e May, perché leggo nei loro commenti un livore gratuito. Se la stessa notizia, mediata da Warnews (grazie anche per la fonte, Mauro), avesse avuto per protagonista Gino Strada, forse non ci sarebbe stato niente da eccepire. Intendiamoci, ho una grande stima per Strada ( a proposito, qualcuno ha letto” Il signor Né-Né”, l’articolo che Merlo gli ha dedicato sul “Corriere” e la sua replica, pacata ma ferma?), ce ne fossero di persone così. Però qui, siccome si parla di suore, allora si prende il pretesto per criticare la Chiesa. Allora facciamo il punto.Ferme restando le responsabilità della Chiesa come istituzione, gerarchia ecclesiale (più o meno come il governo, del resto – G.P. II è tale e quale Ciampi, un 2 di picche con briscola quadri – i giochi li fanno altri, i cardinali, p.e.), va considerata l’opera della chiesa (sì, quella con la c minuscola), che è fatta da tutti noi. Perlomeno, dai cristiani come me, sempre più critici e sempre meno cattolici, e da tutti i credenti: le suore di Luweero, gli Zanotelli del Kenya, i Don Ciotti, e prima di loro i Don Milani e insomma delle persone scomode, preti o laici che siano, dei “border”, di cui non parla nessuno. E scusate, a guardar bene, c’è davvero tanta differenza fra queste suore e San Francesco? Per la Chiesa (con la C maiuscola) non sono – o sono stati – scomodi tanto le une quanto l’altro? E allora perché questa incapacità di vedere una cosa obiettivamente positiva? Pensiamoci.

    Con rispetto.

  4. Caro Sgamarillo
    proprio gli esempi che hai fatto mi confermano nel mio pensiero sulla chiesa cattolica: Alex Zanotelli (che è delle mie parti) è una grande persona ma nella chiesa è emarginato ed è un disubbidiente, don Ciotti poi è come il pepe negli occhi, vuoi mettere don Gelmini che prende i soldi dal nano non più completamente pelato, su don MIlani poi non ne parliamo neppure su come è stato trattato. Per quanto riguarda le suore, ti parlo per esperienza diretta perchè in Africa ci sono stato più volte da medico e dovevo litigare tutti i giorni con preti e suore per la questione preservativo. Guarda che in Africa muoino MILIONI di persone per AIDS, più che nei campi di sterminio, e questi cialtroni vanno lì a dire che l’unico modo “morale” di combattere la malattia è l’astensione. Ma ti sembra normale fare discorsi di questo genere in una situazione culturale come quella, di fronte ad una emergenza di tal genere? E di questo naturalmente non si parla, esistono sempre morti di serie A e serie B.
    Con rispetto nei tuoi confronti e nessun rispetto nei confronti della chiesa.

  5. Non ho niente da obiettare riguardo al tema “preservativo”, anzi mi fido della tua esperienza diretta e ti stimo per l’aiuto che hai cercato di portare. Da cattolico “sempre meno cattolico e sempre più cristiano” è un argomento che vivo in modo conflittuale. Rimane però il fatto che, a leggerlo bene tutto, l’articolo di Warnews, si viene a sapere che le suore di Luweero soccorrono persone delle più diverse etnìe in ogni caso. Si tratti di epidemie, tifo, colera o altro. Insomma, un pò come ha sempre fatto Madre Teresa con i lebbrosi. Quindi, farei comunque attenzione a non buttare il bambino con l’acqua sporca (altrimenti, per tornare al post di Leonardo, si rischia di prendere una parte per il tutto; o, per chi ama i paroloni, di decontestualizzare: che è poi l’errore che a suo tempo è stato fatto).

  6. E’ un fatto che tante altre organizzazioni non solo non governative ma non confessionali non godono di tutte queste lodi e non vengono assurte a santità (che giustamente non cercano).
    Vorrei precisare che non conosco questa congregazione di suore, e non potrei giudicare il loro operato. Ho proposto una lettura critica e un commento alla vignetta. Stento a immaginare queste come altri ecclesiastici che distribuiscano preservativi o possano valutare in libertà un’ipotesi di controllo delle nascite.
    Altro argomento. Capisco che Wojtyla faccia tenerezza perché soffre fisicamente, ma nel suo pontificato la dottrina si è molto irrigidita (o è rimasta rigida) per suo preciso progetto. Non è mica sempre stato malato!

  7. Su madre Teresa avrei moltissimo da dire ma è meglio lasciare perdere o non la finiamo più….

  8. Scusate il ritardo. Molto ci sarebbe da dire sulle gerarchie ecclesiali e sul Pontificato del Giovannone (ad es. sui simpatici rapporti con la simpatica Opus Dei, e sul suo essere per molti aspetti un feroce reazionario)e probabilmente lo farò in prossimi post. Qui m’andava di “sognare” con la vignetta, fingendo un contrasto tra il Navarro (Opus Dei) e il vecchietto malato ma tignoso, partendo da un’esperienza bella e vera (e poco buonista o “missionaria”, direi). Poi è vero che la chiesa c’ha un coacervo di anime, dove si possono trovare anche i don ciotti, i don milani, gli zanotelli (che peraltro io non “vivo” così isolati). Cmq alla prossima, intanto come aperitivo vi segnalo questo: http://www.adista.it/numeri/adista03/adi76/adi76-1.html

  9. Quella di chi si fa il culo per gli altri ad esempio, a prescindere, anzi nonostante le menate “istituzionali” delle gerarchie. Delle “santità” non ne so molto, mentre mi interessa molto di più l’umanità delle persone.

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