Prendete questa notizia:
E’ salito a ottantadue il numero delle vittime tra gli ex dipendenti della Sacelit di San Filippo del Mela. Un bilancio che diventa sempre piu’ pesante tra i 214 lavoratori che si sono avvicendati all’interno della fabbrica di materiale per l’edilizia in cemento amianto, realizzata nel 1957 nell’area industriale di contrada Archi e chiusa nel luglio del 1993. Giuseppe Mannello, 68 anni, di San Filippo del Mela, e’ morto stroncato da asbestosi pleuro polmonare, una malattia che deriva dall’esposizione alle sostanze cancerogene.
Sostituite alla parola amianto la parola materiale radioattivo e immaginatevi l’effetto che fa, i titoloni in prima pagina, le copertine dell’Espresso e gli sciami di finti ecologisti di meana:
E’ salito a ottantadue il numero delle vittime tra gli ex dipendenti della Sacelit di San Filippo del Mela. Un bilancio che diventa sempre piu’ pesante tra i 214 lavoratori che si sono avvicendati all’interno della fabbrica di materiale radioattivo, realizzata nel 1957 nell’area industriale di contrada Archi e chiusa nel luglio del 1993. Giuseppe Mannello, 68 anni, di San Filippo del Mela, e’ morto stroncato da asbestosi pleuro polmonare, una malattia che deriva dall’esposizione alle sostanze cancerogene.
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anche il suono della parola “amianto” non è poi così gradevole.
ho perso mio padre per asbestosi pleuro polmonare e lavorava in uno degli enti più all’avanguardia italiani e con lui sono morte tante altre persone 10 – 20 non so quantificare . la parola amianto mi terrorizza più della radioattività forse perchè più subdola e “nascosta” meglio.
Scusa, forse è colpa mia, ma non capisco dove vuoi arrivare. Così, su due piedi mi viene in mente una battuta in risposta a chi dice che tanto le centrali stanno in Francia, e se succede qualcosa sono cazzi lo stesso: allora che fai? Per evitare di farti ammazzare ti suicidi?
Io non sono aprioristicamente contro il nucleare. Lo sono, e pure tanto, se mi vengono a dire che ad amministrare la cosa ci saranno i soliti noti: lo stesso tipo di imprenditoria al guado tra il pubblico e il privato che gestisce la nostra rete ferroviaria, gestirebbe anche le centrali? Non riusciamo ad evitare un tributo di vittime quasi periodico dovuto ad incidenti ferroviari, e vogliamo fare le centrali nucleari? No, non mi fido. Dobbiamo crescere come nazione, come popolo. Poi fate tutte le centrali nucleari che vi pare. Ma non prima.
ci sono metodi molto più validi per contestare il nucleare: basarsi sulla paura è pura propaganda, bisogna argomentare. Sì, è vero, è pericoloso, ma cosa vuol dire “fabbrica di materiale radioattivo”? niente, appunto. Il rischio di disastro c’è ma è bassissimo, e per quanto riguarda le scorie, i dati dicono che l’impatto ambientale è inferiore ai metodi “tradizionali” (immagino anche perché i paesi del terzo mondo sono pronti a far da discarica per un pezzo di pane, o fornitura d’armi).
Piuttosto, andrebbe valutato seriamente l’aspetto economico: non è detto che col nucleare si risparmi.
la differenza piu significativa tra l’amianto e le altre fonti di rischio, secondo me, è che l’amianto è soprattutto un aggravante di altri rischi.
cioè, per spiegarlo con termini semplici, in sè è innocuo, ma sforacchia la pleura e fa passare fumo, e inquinanti vari dove non dovrebbero passare causando nel giro di 20 anni un mesotelioma.
Ho il sospetto che sia stato molto pubblicizzato come fattore di rischio, mentre non è piu pericoloso del alcool, solo che gli interessi economici che stanno dietro l’alcool sono notevolmente piu grandi.
ci sono in Italia, diretamente e in conseguenza di inicdenti molti piu morti per alcool che per amianto.
ineccepibile, ad eccezione del fatto che l’amianto non è radioattivo.
caro pietro,poche idee e ben confuse!
ma dove ti sei letto ste cose sull’amianto?
sulla settimana enigmistica o sull’inserto dell’unita?
ritengo che parlare di cose gravi come l’avvelenamento da amianto senza averne chiari i contorni ed implicazioni sociali sia quanto meno irresponsabile se non offensivo.
la paura dell’amianto non è la solita sola di una sinistra che demonizza tutto quello che gli passa accanto,
dovresti venire qualche setttimana in piemonte, a casale monferrato, sito storico della lavorazione dell’eternit per renderti conto della enorme pericolosità di questo killer, stime ufficiose parlano di ca 6/7 casi di nuovi malati di mesotelioma al mese su 40.000 abitanti,
e se non lo sai, te lo posso anche raccontare io, come si crepa di mesotelioma, visto che ne ho seppelliti due di parenti stretti nel giro di dieci anni, e nessuno di loro aveva mai lavorato all’eternit, per cui prima di lanciarti in insensate diagnosi sulla non letalità della morte bianca, ti suggerirei di documentarti meglio.
è accertato che le fibre dell’amianto in ispecie il bianco, siano biologicamente innocue, essendo delle microscopiche fibre di pietra, ma è altrettanto dimostrato che nei luoghi in cui, come a casale vi è stato per decenni uso di amianto, e molte volte improprio, come lo smaltimento a cielo aperto delle scorie di tornitura dei tubi, o il riciclo dei feltri di stampaggio come chiusure delle cascine, vi sia una incidenza enorme di tumori alla pleura, che per inciso è: incurabile nella totalità dei casi e ti ammazza in pochi mesi con una delle morti che non si augurerebbero nemmeno al peggiore dei nemici, senza contare tutti i lavoraori ex eternit che ci hanno già lasciato la pelle nei decenni scorsi.
documentati e vedrai che dopo l’amianto probabilmente ti farà molta, molta paura.
jack il nero
jack il nero, pare evidente che tu non hai capito un cazzo del post.
Bruno, anche se JiN era un po’ OT, ben vengano queste precisazioni. Anche se sì, il post tirava da un’altra parte..
Tanto per tornare IT, aldilà delle sagge riflessioni sui RISCHI del nucleare, la sua non convenienza economica sembra sia un fatto acclarato. Il sistema nucleare in funzione oggigiorno è sostanzialmente un parassita dei combustibili fossili, in primis il petrolio. Nel senso che, senza petrolio a basso costo ed abbondante, la costruzione di una centrale, l’avvio del processo produttivo ed il sostenimento dei costi di gestione standard, crescono così rapidamente da rendere in breve tempo il costo per Kw/h assolutamente non competitivo rispetto, ad es. alle fonti rinnovabili come le centrali eoliche. Dunque utilizzare il nucleare per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili è, in sostanza, una perdita di tempo, senza ovviamente considerare i terribili rischi ambientali e sanitari.
Fonte: Richard Heinberg “La Festa è Finita” La scomparsa del petrolio, le nuove guerre, il futuro dell’energia – 2004 Fazi Editore
Provate a togliere un pezzo di carne dalla bocca di una tigre e poi mi dite qulcosa……….lo stesso vale per chi ha il denaro provate a togliere il denaro a chi ce l’ha’.