La Forza della Carota

”E’ giunto il momento della diplomazia. I nostri rapporti con il resto del mondo debbono essere improntati al dialogo, e non a un monologo”. Lo ha detto Condoleeza Rice, segretario di Stato Usa in pectore nella sua prima audizione davanti al Senato.

Più prosaicamente: ‘Yuppie! E’ arrivato il momento di incassare!’.

”Dobbiamo usare la diplomazia americana per aiutare a creare un bilanciamento di poteri in quella parte di mondo che favorisce la democrazia”, ha aggiunto la Rice, sottolineando che gli Stati Uniti non avranno mai successo se opereranno da soli.

Una teoria interessante, la sua.
In realtà l’amministrazione Bush non ama agire da sola: succede che non c’è mai un cane su cui puoi scaricare le colpe.
Un ‘cane’ in senso metaforico, altrimenti è fin troppo ovvio che Rumsfeld andrebbe benissimo.

”Le alleanze e le istituzioni multilaterali possono moltiplicare la forza delle nazioni che amano la liberta” ha poi continuato la Rice.

Questa è la classica frase utile a protrarre il lasso di tempo che va dalla prima domanda dell’interrogazione di geopolitica a quando troverai l’ispirazione per fingere una colica renale con versamento di sangue.

Pensateci e rileggetela con calma; in confronto Berlusconi sembra avere l’onestà intellettuale di un socratico. Lui almeno ha il coraggio delle sue stronzate; dice di crederci con forza, tentando poi di correggersi goffamente solo per le pressioni di chi gli cura l’immagine.

Fosse per lui avremmo ancora Gladio e i finanziamenti della CIA, che, fra le altre cose, sarebbero utili a rendere più credibile la Finanziaria.

Invece la Rice pretende pure di farci la supercazzola.
‘Le nazioni che amano la forza della libertà’: chissà perchè quando un americano parla di ‘forza della libertà’ la mia mente corre subito a un B52. Da questo punto di vista ammetterete che quel ‘moltiplicare’ non aiuta.

Poi, le alleanze sono una cosa, le istituzioni multilaterali un’altra. E spesso si collocano agli antipodi.

Il Patto d’Acciaio era un’alleanza, non un’istituzione multilaterale; lo sarebbe stata se avesse indetto un referendum europeo chiedendo ai cittadini di mezza Europa: gradireste un’invasione di forze nazional-socialiste sul vostro territorio?
Dubito che qualche nazione avrebbe visto vincere il ‘Sì’, a parte la Polonia.
Un polacco lo freghi sempre, se gli chiedi le cose gentilmente.

Nel suo discorso, la Rice e’ sembrata voler ammorbidire l’immagine di un’amministrazione finora improntata al ”con noi o contro di noi” come si e’ verificato per la guerra in Iraq, posizione che ha alienato agli Stati Uniti alcuni tradizionali alleati e in generale l’opinione pubblica mondiale.

Il nuovo slogan mi lascia un pò perplesso:
“Scegliete pure chi vi pare, ma prima vi consigliamo di consultare i nostri cataloghi”.

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5 Commenti

  1. Qualcuno sà dirmi dove posso trovare il testo completo dell’audizione della Rice al Senato? (possibilmente in italiano)
    denghiù

  2. La dolce C.Rize ieri se l’è presa con quel cattivone di Ugo Chavez, presidente del Venezuela (Ooooohhh, ma è il quarto produttore mondiale di greggio!!!). Il cattivone, decisasmente non filo americano, è considerato pericoloso per la regione. Non molti mesi è stato sventato un tentativo di colpo di stato in Venezuela organizzato dalla CIA e con l’aiuto o almeno la compiacenza dell’ex premier spagnolo Aznar. Che brividi ….

  3. A parte il delirio universale cui sono sottoposti gli americani di questi ultimi anni che tanto ricordano i “Visotrs” dello schermo di qualche anno fa, ma vorrei soffermarmi sulla questione “O CON NOI O CONTRO DI NOI”

    Questo epitaffio, che non è farina del sacco dell’amministrazione Repubblicana d’america, è stato estrapolato dall’Apocalisse di Giovanni allor quando, Cristo, incazzatissimo, dichiarò che sarebbe tornato sulla Terra alla fine del secondo millennio ( costellazione dei pesci) sotto mentite spoglie di Ladro, Prostituta, Fratricida , Matricida e Parricida e chi più ne sa ne metta; il tutto per creare un opposto sistema che è il “Disordine Mondiale” nel quale avrebbe organizzato la battaglia finale adunando tutti gli eserciti e la conseguente fine del mondo del suo acerrimo nemico rivale soprannominato l’Anticristo. Poiché gli americani non sono nati al freddo e al gelo, questa è l’unico dubbio che li assale quando si autodefiniscono “I prediletti di Dio” (qui il discorso si fa un po’ lungo)

    A riprova: “Il Nuovo Ordine Mondiale” (NOM) cui gli americani si fanno titolo e promotori con la Mondializzazione. (Reagan) lo troviamo nel secondo capitolo della Bibbia e precisamente dopo la Genesi e i Numeri.
    Quindi quando gli america e noi diamo degli integralisti agli islamici, dobbiamo fare attenzione in quanto l’integralismo biblico è fortemente presente nell’amministrazione americana e nelle nostre.

    Questi due epitaffi hanno pervasero sempre gli imperatori e conquistatori di tutta l’Era cristiana (era dei Pesci – duemila anni).
    Allora, per scoprire il segreto programma del Nuovo Ordine Mondiale e dovendo analizzare le testoline bacate degli amministratori americani, i quali, pervasi da tanto integralismo religioso, con queste loro “manovre” politico-religiose in atto ed essendo gli abitatori della Nuova Terra Promessa, (questo radicalismo biblico pervade tutti gli amministratori Democratici e Repubblicani),ed attuando la disciplina biblica, si autoconvincono di essere la vera espressione del volere di Dio. Non a caso, l’amministrazione americana politico-militare, e pervasa di fervidi fedeli ed ebrei.
    Il vice presidente americano è ebreo, Ilari è ebrea, Condolisa Rice, la Brice è ebrea,Kissinger è ebreo, baker è ebreo, i generali della Nato sono in maggioranza ebrei, i consulenti militari idem., gli scienziati dei programmi spaziali e dello scudo stellare idem pure loro, quelli di cap kenedi pure loro, la borsa, le industri farmaceutiche, militari, la ricerca, la finanza, le assicurazioni ecc. Insomma, gli Stati Uniti sono amministrati da una forza etnica che hanno dato forma a quello che loro chiamano il paese delle Libertà e del benessere.
    E gli americani, in questo contesto, cosa c’entrano? Io direi proprio nulla. Gli americani sono i manovali di una politica che non gli appartiene. Ciò vale anche per la Russia post comunista che vedeva nella Duma una presenza del 75% di ebrei e solo il 25% di Russi.
    E l’Europa?
    E in Italia?
    E negli altri paesi del mondo?
    In che misura sono presenti gli ebrei nelle amministrazioni mondiali?
    La parola “eletti” vi fa capire la natura di tutti i parlamenti del mondo. Lo spogli etnico renderebbe inquietanti tutte le democrazie mondiali.

    Qui mi fermo non andando oltre in quanto rischierei di essere tacciato di antisemitismo, ma vi assicuro che così non è , ma solo una conta amministrativa delle formazioni etniche dei vari Parlamenti, Congressi e Senati del mondo.

    Però una cosa vorrei sottolineare, ed è che, le profezie e le Apocalissi non esistono se non per volere degli uomini che le vogliono attuare.

    Ciao

    Enea

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