- TORTURATO n° 1 (italiano)
Percosso in cella con un forte pugno allo stomaco, percosso al passaggio in corridoio con pugni, schiaffi e calci.
Ingiuriato col ritornello “Uno, due, tre viva Pinochet“ e irriso facendo suonare la suoneria del cellulare con il motivo “Faccetta nera”.
Costretto, con violenza e minacce, a dire “Che Guevara, figlio di puttana”.
Insultato con epiteti quali: “Zecca, figlio di puttana, stronzo, comunista di merda, bombarolo di merda, devi morire lurido comunista”.
Gli sbattevano la testa contro il muro prendendolo per i capelli lunghi e lo colpivano con calci alle gambe e schiaffi. - TORTURATO n° 2 (italiano)
Percosso con pugni in faccia e calci alla schiena prima di entrare in cella e poi in cella con pugni alle costole.
Veniva ancora percosso ad opera di agenti che stringevano ancora più forte i laccetti ai polsi, lasciati ingiustificatamente mentre si trovava all’interno della cella. - TORTURATO n° 3 (italiano)
Insultato in cella con sputi e epiteti del tipo: “Negro di merda, schifoso, comunista di merda”.
Percosso in cella e nel corridoio mentre veniva portato al fotosegnalamento.
Percosso ancora in infermeria con un pugno allo stomaco. - TORTURATO n° 4 (italiano)
Percosso nel cortile all’ingresso con calci e insultato ripetutamente.
Percosso durante i passaggi nel corridoio con calci e pugni e sgambetti.
Percosso in cella dove riceveva un calcio ai testicoli, pugni alla schiena, ai reni e calci ai fianchi.
Ingiuriato in cella con epiteti del tipo “comunista e frocio”. - TORTURATO n° 5 (italiano)
Gli hanno afferrato le dita della mano sinistra e poi tirate violentemente in senso opposto in modo da divaricarle. Lesioni riportate: ferita lacero contusa di 5 cm. tra il terzo e quarto raggio della mano sinistra.
Minacciato: “Se non stai zitto, ti diamo le altre” mentre gridava per il dolore in seguito alla mancata anestesia durante la sutura della lacerazione “da strappo” alla mano. - TORTURATA n° 6 (italiana)
Insultata in cella con epiteti del tipo “zecche”, “Ne abbiamo ucciso uno ma ne dovevamo uccidere 100”, nonché con epiteti e ritornelli come “Uno, due, tre viva Pinochet“.
Ripetutamente percossa con calci e insultata nel corridoio della scuola Diaz.
- TORTURATA n° 7 (italiana)
Ingiuriata e minacciata: “Comunisti di merda, puttane e zecche”, “entreremo nella cella e dipingeremo i muri con nostri manganelli dello stesso colore della vostra bandiera”, “siete delle bocchinare e puzzate, sporche bastarde”.
Alla sua richiesta di andare in bagno e di cambiare l’assorbente, le veniva gettata della carta appallottolata sul pavimento, attraverso le sbarre.
Costretta a sostituirsi l’assorbente in cella con pezzi di vestiti alla presenza di altre persone, anche di sesso maschile. - TORTURATO n° 8 (italiano)
Percosso con uno schiaffo sul volto, riportava lesioni personali con sanguinamento dal naso.
Percosso sul collo a mano aperta.
Costretto con botte in faccia e sul collo – in conseguenza delle quali riportava un ematoma – a pronunciare frasi contro il comunismo e inneggianti al fascismo e a gridare
“Che Guevara figlio di puttana”. - TORTURATO n° 9 (italiano)
Minorenne, percosso nell’atrio con forte pugno sullo sterno.
Percosso in cella con calci alle gambe e pugni sui reni.
Ingiuriato con epiteti del tipo “Minorato, non minorenne”, “Comunisti di merda”.
Costretto ad intonare il ritornello “Uno, due tre, viva Pinochet, quattro, cinque, sei a morte tutti gli ebrei”, “Non vi scorderete della Polizia Penitenziaria“.
Percosso ancora in cella con un colpo secco a mano aperta sul rene destro e in prossimità del ginocchio destro. - TORTURATO n° 10 (italiano)
Percosso con calci e spinte quando transitava nel corridoio.
Percosso in cella: spinto a terra e, quindi, colpito da un calcio in faccia.
Ripetutamente insultato: “Bombaroli di merda”, “Tranquilli ora arriva Bertinotti e vi salva lui”.
Ripetutamente percosso nella cella. In particolare, tramite le sbarre, veniva colpito da agente che lo faceva. E’ svenuto in conseguenza delle percosse. - TORTURATO n° 11 (italiano)
Percosso con calci e pugni alla schiena e insultato.
Costretto a stare coricato a terra prono con gambe e braccia divaricate e testa contro il muro.
Ingiuriato con frasi, ritornelli ed epiteti tipo “comunisti di merda”, “vi ammazzeremo tutti”.
Percosso al passaggio nel corridoio e insultato anche con sputi.
Costretto a stare a carponi da un agente che gli ordinava di abbaiare come un cane, e di dire “Viva la Polizia Italiana“. - TORTURATO n° 12 (straniero)
Costretto a rimanere in piedi, con le braccia alzate oppure dietro alla schiena, le gambe divaricate e la testa contro il muro, o seduto a terra ma con la faccia rivolta verso il muro. - TORTURATO n° 13 (straniero)
Colpito da malore in seguito al getto nella cella di gas urticante-asfissiante.
Percosso nel corridoio con calci alle gambe da due ali di agenti mentre veniva trasportato dalla scuola Diaz. - TORTURATA n° 14 (italiana)
Minacciata mentre veniva trasportata dalla scuola Diaz: “Alla Diaz dovevano fucilarvi tutti”. - TORTURATO n° 15 (italiano)
Percosso in cella: gli facevano sbattere la testa contro la grata della finestra.
Lo costringevano a denudarsi e fare flessioni per almeno dieci volte, percuotendolo con il manganello sulle gambe e procurandogli lesioni.
Ingiuriato e minacciato con la frase “Sei un servo, il servo dei servi”, “Ti piace il manganello, vuoi provarne uno nuovo?”.
Colpito al polpaccio mentre veniva ingiuriato tramite ritornelli o canzoni d’ispirazione fascista: “Faccetta nera”, “Uno due tre viva Pinochet“.
Subiva percosse al suo passaggio in corridoio e veniva insultato con gli epiteti “Zecca, merda”. - TORTURATO n° 16 (straniero)
Percosso in cella con calci alle gambe e pugni alla schiena.
Gli veniva premuta con forza la fronte contro il muro nonostante fosse ferita. - TORTURATO n° 17 (italiano)
Costretto, in infermeria, a toccarsi i piedi con le mani durante la perquisizione e le flessioni.
Percosso con calci alle gambe quando non riusciva a toccarsi i piedi con le mani. - TORTURATO n° 18 (italiano)
Colpito con violenza alla testa nell’atrio.
Ingiuriato: “Dove cazzo credi di essere figlio di puttana? abbassa la testa non guardare”.
Ingiuriato nell’atrio e in cella con sputi, epiteti del tipo “Bastardi, zecche di merda, comunisti di merda”.
Minacciato di morte con frasi del tipo “Vi diamo fuoco; siete delle zecche e dei parassiti”.
Ingiuriato con ritornelli e canzoni di ispirazione fascista, irriso facendogli ascoltare la suoneria di cellulare con il motivo di “Faccetta nera”.
Percosso in cella con manganellate alla schiena. - TORTURATO n° 19 (straniero)
Ripetutamente percosso da due ali di agenti quando transitava nel corridoio.
Persosso in cella quando tentava di sedersi perché stanco.
Costretto contro la sua volontà, con violenza, percosse e minacce a firmare gli atti relativi all’arresto. - TORTURATO n° 20 (italiano)
Costretto a subire l’esalazione di gas asfissianti-urticanti.
Minacciato con l’aggravante dell’uso di un’arma ad opera di agenti che sostavano all’esterno della struttura, in prossimità della finestra.
Minacciato di morte, ha sentito premere a vuoto il grilletto della pistola contro la propria nuca. - TORTURATA n° 21 (italiana)
Percossa nel corridoio durante l’accompagnamento ai bagni.
Le torcevano il braccio dietro la schiena e la colpivano con schiaffi e calci.
Insultata con epiteti rivolti a lei e alle altre donne presenti in cella: “Troie, ebree, puttane”.
Ingiuriata con sputi al suo passaggio in corridoio.
Minacciata di percosse e di essere stuprata con il manganello.
Costretta a rimanere numerose ore in piedi senza ragione plausibile. - TORTURATO n° 22 (italiano)
Ferito per una frattura al piede destro in conseguenza delle percosse subite durante l’arresto.
Subiva percosse nel corridoio e le seguenti ingiurie: “Bastardi rossi”, “siete peggio della merda”.
Percosso anche in cella con l’uso del manganello fino allo
svenimento.
In conseguenza delle percosse gli veniva provocata la frattura ad una costola del torace.
Veniva ancora percosso e minacciato da un agente che gli pestava un piede dicendogli “Ora ti rompiamo anche l’altro”.
Subiva ingiurie a sfondo politico attraverso l’ascolto forzato della suoneria di cellulare riproducente il motivo “Faccetta nera” ed epiteti del tipo “Bastardi”, “Comunisti di merda”. - TORTURATO n° 23 (italiano)
Percosso nel corridoio con calci e pugni, riportando lesioni consistite nel sanguinamento al naso (già leso a seguito di un pugno ricevuto nel momento dell’arresto) e ad un ematoma al polpaccio destro.
Ingiuriato nel corridoio con frasi come “Bastardi comunisti, é ora che impariate”.
Percosso con calci nella cella da agenti che gli facevano sbattere la testa contro il muro.
Percosso con schiaffi e calci quando veniva fatto sostare nel corridoio in attesa della visita medica.
Costretto a tenere le gambe molto divaricate (in tale fase sveniva e veniva messo sotto flebo in infermeria). - TORTURATO n° 24 (italiano)
Percosso in cella con calci e pugni e ingiuriato con epiteti del tipo “Rossi, bastardi, provate a chiamare Che Guevara che vi viene a salvare”.
Subiva percosse nel corridoio ad opera di due ali di agenti.
Ingiuriato e percosso in cella con ritornelli di ispirazione fascista e suoneria riproducente il motivo “Faccetta nera”. - TORTURATO n° 25 (italiano)
Colpito in più occasioni con colpi, schiaffi, percosse con il managanello e un calcio al fianco sinistro, riportando ecchimosi alle gambe, braccia e spalle e lesioni al polpaccio destro.
Costretto con violenza e minaccie a gridare “Viva la polizia, viva il Duce”.
Ingiuriato nel corridoio da agenti che si vantavano di essere nazisti e dicevano di provare piacere a picchiare “un omosessuale, comunista, merdoso” come lui.
Gli rivolgevano epiteti del tipo “Frocio ed ebreo”, “Bastardo”.
Percosso fuori dall’infermeria con strizzate ai testicoli e colpi al piede.
Calpestato volontariamente sul piede, nonostante anni addietro avesse informato di un trapianto osseo. - TORTURATA n° 26 (straniera)
Proveniente dalla scuola Diaz, costretta con minacce a girare su se stessa dieci volte e anche più.
Negato il diritto di avvisare familiari e parenti.
Negato il diritto che venisse data comunicazione all’ambasciata o al
consolato del paese di appartenenza del suo stato di detenzione e dell’ingresso in carcere. - TORTURATO n° 27 (straniero)
Costretto a subire con violenza e contro la sua volontà il taglio di tre ciocche di capelli.
Costretto contro la sua volontà, con violenza, percosse e minacce a firmare gli atti relativi all’arresto.
Costretto a fare il saluto romano e a pronunciare ed ascoltare le seuguenti frasi: “Viva il Duce!”, “Viva la Polizia Penitenziaria!”. - TORTURATO n° 28 (italiano)
Percosso nel corridoio e più volte in cella con un calcio alla gamba.
Nell’atrio subiva lesioni con una manganellata al polpaccio sinistro.
Percosso nel corridoio e ingiuriato con epiteti del tipo “Zecche di merda”, “Comunisti di merda”, e costretto ad intonare ritornelli di ispirazione fascista: “Uno, due, tre viva Pinochet”. - TORTURATO n° 29 (italiano)
Percosso con un colpo di manganello all’ingresso della caserma,mentre gli intimavano di non appoggiare la testa sanguinante contro il muro, per evitare di sporcarlo.
Colpito con un pugno e uno schiaffo al momento dell’arrivo in cella.
Percosso alla caviglia dolorante e con un colpo dietro alle ginocchia da due diversi agenti mentre sostava nel corridoio. - TORTURATA n° 30 (italiana)
Percossa con strattoni nel corridoio durante l’accompagnamento all’ufficio del fotosegnalamento.
Insultata in cella e ai passaggi nel corridoio con minacce a sfondo sessuale del tipo “Troie, dovete fare pompini a tutti”, “Vi facciamo il culo, vi portiamo fuori nel furgone e vi stupriamo”, nonché a sfondo politico come “Comunisti zecche” e con l’ascolto forzato della suoneria del cellulare con il motivo “Faccetta nera”.
Costretta a rimanere numerose ore in piedi senza ragione plausibile. - TORTURATO n° 31 (italiano)
Percosso con manate al torace e alla testa, testate contro il muro, calci sui testicoli.
Ingiuriato con epiteti quali “Comunisti di merda, froci! Perché non chiamate Bertinotti e Manu Chao“ e ritornelli di ispirazione fascista come “Uno due tre, viva Pinochet“.
Costretto in cella a raccogliere i propri documenti d’identità che alcuni agenti avevano con disprezzo buttato per terra.
Un agente lo prendeva per un orecchio e lo faceva chinare a forza a terra, costringendolo a raccogliere la spazzatura mentre era sottoposto alla visita medica. - TORTURATO n° 32 (italiano)
Percosso con schiaffi, pugni e calci.
Insultato con sputi e filastrocche del tipo “Uno, due, tre, viva Pinochet“, con la suoneria del cellulare riproducente il motivo di “Faccetta nera” e col coro “Uno di meno, siete uno di meno!”, riferito alla morte di Carlo Giuliani.
Costretto a subire l’esalazione del gas asfissiante-urticante. - TORTURATA n° 33 (italiana)
Costretta a camminare lungo il corridoio con la faccia abbassata e le mani sulla testa.
Colpita con calci, derisa e minacciata. - TORTURATO n° 34 (italiano)
Percosso con calci e pugni e costretto, con violenza e minaccia, a gridare “Viva il Duce, eia, eia, alalà!”.
Gli venivano cagionate lesioni personali, con una ustione al polso destro provocata da una sigaretta.
Costretto a fare il saluto romano e a dire ed ascoltare frasi come: “Viva il Duce!”, “Viva la Polizia Penitenziaria”. - TORTURATO n° 35 (straniero)
Mancato ricovero in ospedale nonostante la gravità delle lesioni subite, tra le quali un ematoma testicolare. - TORTURATA n° 36 (italiana)
Costretta a rimanere numerose ore in piedi senza plausibile ragione, con il volto rivolto verso il muro della cella con le braccia alzate oppure dietro la schiena, con le gambe
divaricate, o in altre posizioni non giustificate. - TORTURATO n° 37 (italiano)
Percosso con pugni, calci, manganellate, pugni al costato e schiaffi alla testa.
Gli fanno prendere testate contro il muro.
Viene insultato con sputi. - TORTURATO n° 38 (straniero)
Insultato con: “Abile arruolato”, “Pronti per la gabbia”, “benzinaio”, “Accoltellatori… voi dei centri sociali”.
Offeso, mentre era nudo, rivolgendogli domande sulla sua vita sentimentale e sessuale.
Costretto a spogliarsi nudo e a sollevare il pene mostrandolo agli agenti seduti alla scrivania.
Costretto con la minaccia di percosse con la cintura presa ad altro detenuto a fare giravolte sul pavimento.
Proveniente dalla scuola Diaz, pPercosso e ingiuriato con sgambetti e sputi da due ali di agenti mentre transitava nel corridoio. - TORTURATO n° 39 (italiano)
Percosso con spintoni, calci, pugni e manganellate.
Riporta lesioni sotto la pianta del piede dove veniva colpito con colpo di manganello utilizzato dalla parte dell’impugnatura.
Ingiuriato con frasi e riferimenti di tipo politico.
Costretto con percosse a gridare: “Che Guevara bastardo”. - TORTURATA n° 40 (straniera)
Le urlavano l’epiteto di “Bastardi”, rivolto a lei e a agli altri suoi compagni di detenzione.
Proveniente dalla scuola diaz, ingiuriata con “Merda”, “Blak bloc” da due ali di agenti mentre transitava nel corridoio. - TORTURATO n° 41 (straniero)
Costretto ad accucciarsi a quattro zampe come un cane e percosso con calci nel sedere. - TORTURATA n° 42 (straniera)
Minacciata col manganello contro la bocca ferita da manganellate ricevuta presso la scuola Diaz, con la cantilena: “Manganello, manganello!”.
Derisa per la paura dimostrata.
Ripetutamente ingiuriata con epiteti del tipo: “Bastardi!”.
Proveniente dalla scuola Diaz. - TORTURATO n° 43 (straniero)
Percosso ripetutamente con pugni e calci, riportava lesioni consistenti nelle fratture alle costole.
Costretto a firmare contro la sua volontà gli atti relativi al suo arresto.
Costretto, con violenza e minaccia, a gridare frasi come “Viva il Duce!”, “Viva la Polizia Penitenziaria”. - TORTURATO n° 44 (straniero)
Percosso in cella con sberle alla testa, alla schiena e calci alle gambe.
Percosso ancora con un colpo alle costole mentre transitava nel corridoio tra due ali di agenti. - TORTURATO n° 45 (straniero)
Percosso in cella con sberle alla testa e facendogli prendere testate contro il muro.
Costretto, con violenza, ad abbassarsi a terra mentre gli urlavano nelle orecchie l’espressione “Viva il Duce!”.
Percosso con un colpo alle costole mentre transitava nel corridoio. - TORTURATA n° 46 (italiana)
Costretta a rimanere nell’infermeria nuda oltre il tempo necessario per l’espletamento della visita medica, in presenza di uomini.
Costretta ad essere osservata nelle parti intime.
Riporta malore in seguito al getto nella cella di gas urticante-asfissiante.
Costretta a rimanere numerose ore in piedi senza ragione plausibile. - TORTURATO n° 47 (straniero)
Percosso nel corridoio con calci e pugni.
Pecosso nell’infermeria mentre veniva perquisito.
Sottoposto a visita medica con un pugno al torace.
In conseguenza delle percosse riportava la frattura della costola destra.
Percosso, ingiuriato e minacciato in bagno da due agenti che lo costringevano a mettersi davanti al wc, gli dicevano “Orina, finocchio!” e minacciavano di violentarlo con un manganello.
Con lo stesso manganello lo percuotevano all’interno delle cosce procurandogli ematomi.
Lo percuotevano ancora con pugni alla testa e alle spalle. - TORTURATO n° 48 (italiano)
Insultato durante la visita medica.
Costretto a stare con la faccia al muro, minacciato e costretto a non guardare in faccia i medici perché era un “Pezzo di merda”.
Percosso nel corridoio con pugni e tirate d’orecchie.
Ingiuriato con epiteti del tipo “Merda, fai schifo!” e con sputi.
Minacciato: “La notte è lunga, questo è solo l’inizio!”.
Percosso con colpi ripetuti dati con la mano aperta protetta da guanti.
Percosso ancora dopo essere stato costretto a spogliarsi completamente.
Minacciato: “Sei stanco? prova a tirare giù le mani che te le spezziamo”. - TORTURATO n° 49 (italiano)
Costretto a marciare nel corridoio della caserma e ad alzare il braccio destro in segno di saluto fascista.
Percosso da agenti in cella con calci alle ginocchia e allo stomaco, schiaffi in faccia, ingiuriato con sputi in bocca.
Costretto con minaccia a inneggiare al fascismo urlando “Viva il Duce!”.
Colpito con un calcio alla schiena mentre transitava lungo il corridoio per essere ricondotto in cella dopo il fotosegnalamento. - TORTURATA n° 50 (italiana)
Costretta, nell’infermeria, a rimanere nuda in presenza di uomini.
Osservata nelle parti intime e costretta a girare più volte su se stessa.
Percossa al passaggio nel corridoio con spinte e sgambetti.
Minacciata da un agente con la frase: “Questa è mia! Questa me la porto via io, ci penso io”. - TORTURATO n° 51 (italiano)
Costretto con uno schiaffo e torcendogli la testa a dire a voce alta: “Buonasera lor signori!” agli agenti entrati in cella. - TORTURATO n° 52 (italiano)
Percosso con due cazzotti prima di entrare in cella.
Costretto a mettersi in ginocchio al centro della cella, ripetutamente percosso e minacciato con la frase “Non ti preoccupare, te la facciamo noi la festa””, in considerazione del fatto che era il giorno del suo compleanno.
Colpito con pugni, calci e colpi con il manganello.
Ingiuriato con epiteti e canzoncine varie a sfondo politico. - TORTURATA n° 53 (italiana)
Percossa nel corridoio con calci.
Subiva l’esalazione di gas urticante.
Veniva ingiuriata con epiteti rivolti anche ad altre donne, del tipo “Puttane, troie”. - TORTURATO n° 54 (italiano)
Percosso e ingiuriato.
Minacciato con frasi del tipo “Adesso a questi gli facciamo sputare il sangue”. - TORTURATO n° 55 (italiano)
Percosso prima di entrare nella cella con pugni in faccia e due calci alla schiena.
Colpito in cella con un pugno allo stomaco.
Costretto, con violenza e minaccia, a urlare “Viva il Duce!”.
Percosso in più occasioni mentre transitava nel corridoio, anche con una ginocchiata allo stomaco. - TORTURATO n° 56 (straniero)
Costretto contro la sua volontà, con violenza, percosse e minacce a firmare gli atti relativi all’arresto.
Ripetutamente percosso da due ali di agenti quando transitava nel corridoio e in cella, quando tentava di sedersi perché stanco. - TORTURATA n° 57 (straniera)
Rimasta nuda nell’infermeria anche alla presenza di personale non sanitario per un tempo prolungato oltre il necessario.
Minacciata e costretta a girare più volte su se stessa.
Mancato ricovero in ospedale nonostante la gravità delle lesioni subite, tra cui una frattura scomposta del 3 – 4 distale ulna sinistra.
Proveniente dalla scuola diaz. - TORTURATA n° 58 (italiana)
Costretta a camminare lungo il corridoio con la faccia abbassata e le mani sulla testa.
Colpita con calci, derisa e minacciata. - TORTURATO n° 59 (italiano)
Percosso fino allo svenimento mentre stava in ginocchio con la testa appoggiata contro il muro.
Percosso ripetutamente, anche con un forte colpo alla schiena, da un agente nella cella. - TORTURATA n° 60 (italiana)
Accompagnata dalla cella al bagno, costretta a camminare lungo il corridoio con la testa abbassata e le mani sulla testa.
Colpita da altri agenti con calci, derisa e minacciata.
Costretta con violenza e minacce a chinare la testa all’interno della turca.
Insultata con: “Puttana”, “Troia” e costretta a subire frasi ingiuriose con riferimenti sessuali del tipo “Che bel culo!”, “Ti piace il manganello?”.
Costretta a fare il saluto romano e a dire: “Viva il Duce!”, “Viva la Polizia Penitenziaria”. - TORTURATO n° 61 (italiano)
Colpito alla schiena con un manganello, riportava ecchimosi ed ematoma.
Percosso da un agente che gli afferra il braccio già dolorante e glielo torce violentemente.
Offeso dicendogli “Sei senza dignità” ed in altra circostanza sputandogli addosso.
Percosso in cella con pugni e calci alle ginocchia da agenti in borghese che indossavano guanti neri. - TORTURATO n° 62 (straniero)
Percosso con un colpo allo stomaco e con il manganello.
Ingiuriato con frasi del tipo: “Siete delle merde, stronzi, comunisti”, “Heil Hitler!” e con la canzoncina su Pinochet.
Costretto, con minaccia, a gridare in tedesco “Che Guevara stronzo!”. - TORTURATO n° 63 (italiano)
Percosso con un colpo alla schiena, schiaffi e botte varie.
In una stanza veniva costretto a denudarsi, a mettersi in posizione fetale e, da questa posizione, a fare una trentina di salti mentre due agenti lo colpivano con schiaffi.
Costretto a subire l’esalazione del gas urticante e ingiurie: “Stronzo, rubi i soldi”. - TORTURATO n° 64 (italiano)
Ripetutamente ingiuriato in cella e nel corridoio con epiteti del tipo “Bastardi”, “Pezzi di merda”, “Comunista di merda”.
Costretto ad intonare il ritornello riferito a Pinochet, e ad ascoltare la suoneria del cellulare riproducente il motivo “Faccetta nera”.
Percosso in cella, quando contravveniva all’ordine di stare in piedi contro il muro, con calci al costato e sulle dita e con uno stivale anfibio sul collo per bloccarlo a terra.
Percosso con pugni, calci, spinte, tirate di capelli. - TORTURATO n° 65 (italiano)
Percosso ripetutamente con schiaffi, costretto a dire: “Sono una merda”.
Costretto a firmare i verbali relativi al suo arresto.
Costretto a subire lo spruzzo di gas urticante agli occhi, con conseguenti lesioni aggravate.
Condotto alle docce per la decontaminazione, viene percosso con il manganello. - TORTURATO n° 66 (italiano)
Percosso nel corridoio da un agente che gli ordinava di raccogliere oggetti per terra senza piegare le ginocchia e tenendo le punte dei piedi contro il muro. - TORTURATO n° 67 (straniero)
Ingiuriato in cella con epiteti e ritornelli di ispirazione fascista: “Heil Hitler!”, “Viva il Duce!”, “Bastardi”, “Uno, due, tre, viva Pinochet…”.
Percosso nel corridoio da due ali di agenti.
Nella cella veniva costretto ad accucciarsi a quattro zampe come un cane mentre lo percuotevano con calci nel sedere.
Percosso alle testa, ai genitali e alle gambe. - TORTURATO n° 68 (straniero)
Percosso con schiaffi alla nuca e ingiuriato con epiteti vari da due ali di agenti mentre transitava nel corridoio.
Proveniente dalla scuola Diaz. - TORTURATO n° 69 (italiano)
Ingiuriato in cella con epiteti e ritornelli di ispirazione fascista: “Viva il Duce!”, “Un, due, tre, viva Pinochet…”.
Minacciato con espressioni del tipo: “Vi ricorderete della Polizia Penitenziaria“, “Senti che schifo questi froci, come puzzano!”.
Percosso nella cella da un agente con un colpo secco a mano aperta sul rene destro e in prossimità del ginocchio destro. - TORTURATO n° 70 (italiano)
Percosso ripetutamente nella cella e mentre transitava nel corridoio con calci e pugni dietro alla schiena e con il manganello.
Costretto, con violenza e minacce a dire frasi del tipo “Viva il Duce!”, “Viva il corpo di Polizia Penitenziaria!”.
Offeso durante la visita medica: “Dove vai concio così? Fai schifo!”, “Ecco il popolo di Seattle!”. - TORTURATO n° 71 (italiano)
Percosso in cella con pugni alla schiena.
Minacciato con la frase che l’avrebbe pagata perché era stato ucciso un carabiniere.
Ingiuriato con frasi inneggianti il fascismo quali “Viva il Duce!”. - TORTURATO n° 72 (straniero)
Percosso con sgambetti e calci nel sedere.
Ingiuriato da due ali di agenti mentre transitava nel corridoio.
Proveniente dalla scuola Diaz. - TORTURATO n° 73 (straniero)
Dichiarato “codice rosso” e conseguentemente ricoverato in ospedale.
Affetto da trauma addominale, midriasi, midriasi pupillare e lipotimia. - TORTURATO n° 74 (straniero)
Minorenne, ripetutamente percosso con pugni.
Costretto ad eseguire flessioni nudo con un agente che lo teneva per i capelli e lo spingeva su e giù.
Ingiuriato con epiteti e ritornelli di ispirazione fascista: “Uno, due, tre, viva Pinochet…”, “Mussolini, olé!”.
Percosso al passaggio nel corridoio da due ali di agenti. - TORTURATO n° 75 (straniero)
Percosso mentre transitava nel corridoio e in sala medica durante la perquisizione e la visita.
Ricevuto l’ordine di rimanere in ginocchio, veniva costretto con violenza a subire il taglio di un codino. - TORTURATA n° 76 (italiana)
Mancata assistenza medica.
Vomita nella cella: le viene gettato uno Sottex e ordinato di pulire.
Costretta a fare il saluto romano e a dire ed ascoltare frasi come: “Viva il Duce!”, “Viva la Polizia Penitenziaria!”.
Minacciata ed ingiuriata con frasi ed epiteti del tipo “Non uscirete vivi da qui, bastardi, comunisti di merda!” e “Entro stasera vi scoperemo tutte!”
Percossa da parte di agenti al suo passaggio nel corridoio. - TORTURATO n° 77 (italiano)
Percosso e ingiuriato in cella.
Colpito da un agente che gli faceva ripetutamente sbattere la testa contro il muro.
Colpito con pugni alle costole e un calcio nel sedere, gli urlavano “Ora avrete ciò che vi meritate, assassini!”.
Percosso da parte di agenti al suo passaggio nel corridoio. - TORTURATO n° 78 (italiano)
Percosso da parte di agenti al suo passaggio nel corridoio.
Percosso in bagno con calci nella schiena mentre orinava. - TORTURATO n° 79 (italiano)
Percosso con un forte pugno al fianco sinistro mentre si chinava a terra per raccogliere il sacchetto di ghiaccio sintetico che teneva sulla fronte ferita.
Percosso da parte di agenti al suo passaggio nel corridoio. - TORTURATO n° 80 (italiano)
Percosso ripetutamente in cella con calci, manganellate ai fianchi e schiaffi alla testa.
Costretto con minacce ad urlare “Viva il Duce!” e “viva la Polizia Penitenziaria!”.
Ingiuriato con ripetute frasi quali “Sei un gay o un comunista?”.
Scottato con accendino. - TORTURATA n° 81 (straniera)
Subiva minacce anche a sfondo sessuale da persone che stavano all’esterno: “Entro stasera vi scoperemo tutte!”.
Percossa da parte di agenti al suo passaggio nel corridoio.
Colpita con violenza con una manata sulla nuca.
Costretta contro la propria volontà a firmare i verbali relativi al suo arresto mostrandole le foto dei suoi figli, prospettandole che se non avesse firmato non li avrebbe rivisti. - TORTURATO n° 82 (straniero)
Percosso con calci, sgambetti e colpi vari.
Inguirato e percosso da due ali di agenti al suo passaggio nel corridoio.
Proveniente dalla scuola Diaz.
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Caro Salvio, anche io come te diifido di chi ha sempre e solo certezze. Anche io ho imparato a prendere con le pinze ogni notizia di cui non sono stato diretto testimone. Ho imparato che prima di esprimere giudizi su fatti riportati, e` indispensabile liberarsi da ogni pregiudizio e sopratutto raccogliere il maggior numero di testimonianze. Richiede tempo, molto tempo e so che non tutti hanno la possibilita` di svolgere un lavoro di questo tipo. In genere vale la regola del non fidarsi mai e poi lentemente una cosa che si avvicina vagamente alle verita` (che per me non esiste) ti apparira` chiara in testa.
Riguardo a Genova posso dire che parto da cio` che e` successo direttamente a me e al gruppo di cui facevo parte. Posso dire che per 3 giorni furono sospesi i diritti costituzionali per migliaia di persone. Addirittura per alcuni (quelli che finirono a Bolzaneto), questi diritti vennero sospesi per quasi una settimana. Nessuno dei parenti dei fermati seppero per giorni che fine avevano fatto le persone a loro care.
Su Genova ho un’idea molto chiara e ci ho messo quasi tre anni a farmela, ma non escludo che su alcuni episodi possa ancora cambiare opinione.
Detesto chi si fa un opinione leggendo 4 articoli su un giornale, che sia il manifesto o libero, che guarda 2 telegiornali e poi pontifica come se fosse dio o allah. Io affermo che poliziotti ed eserciti sono i cani da guardia dei potenti e c’ho messo 30 anni di letture, dibattiti, confronti per poter affermare questa cosa. Non voglio che tutti la pensino come me ma che almeno prima di aprire bocca abbiano la compiacenza di andare oltre la lettura di repubblica o la visione di porta a porta.
caro #@#… (sembri una sigla giapponese. ^__^ )
Diffidare è bene, ma il diniego è peggio.
Il diniego è una forma di negazione della verità quando questa non ci fa comodo.
Sono d’accordo con te quando dici che la verità non esiste, in quanto, essa è sempre una costruzione di chi ha i mezzi intellettuali e di produzione per crearla. Il diniego è una prassi filosofica e non politico. Però, permettimi una cosa: se i fatti di Genova sono stati condannati dalla magistratura Italiana ai danni di quei reparti di polizia penitenziaria, un qualcosa di vero ci sarà… o no?
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La questione G8-Genova è un labirinto fittissimo di eventi promotori e conseguentemente gli accaduti. Al G8 si parlava di cose serie non di bufale. Li si decidevano i destini del mondo, e tra i manifestanti (i Blak) , a contestare, c’erano anche gli uomini dei servizi segreti del primo ministro francese e tedesco. Che ci facevano? Quella dimostrazione fu inscenata per Busch e non per il primo Governo di destra italiano, il quale, con quelle azioni, ha dimostrato tutta la fragilità dei loro nervi e l’incapacità di amministrare eventi politici mondiali e sedare manifestazioni sul nascere. (durò tre giorni)
A riprova, al Prefetto e al Sindaco di Genova fu intimato dal nuovo Ministro degli Interni, di prenotare 150 bare funebri oltre il fabbisogno settimanale. Quindi erano preventivati almeno 150 decessi preintenzionali.
Quale fu il vero motivo scatenante per una simile richiesta? E da chi sollecitata una simile strage preventiva?
Non lo sapremo mai. Quindi un solo decesso, per me, fu un successo d’ambo le parti, frutto di trattative nascoste.
Se la polizia avesse sparato come nelle intenzioni, i ”Black” tedeschi e francesi avrebbero risposto immediatamente al fuoco. Una serie di cecchini italiani erano da giorni appostati alle finestre, ma se conosci le regole della guerriglia urbana, una serie di attentasi sarebbero successi altrove e non certamente sotto il tiro dei nostri cecchini. Risultato? Fu sparato un solo colpo per isteria. (pare….)
A riprova della drammaticità del G8, in un precedente G7 in Giappone, Hienskin (presidente russo di destra), ubriaco fradicio. sfondo la porta della Sala con una pedata e perché non invitato. Avvicinatosi alla Principessa del Giappone le sussurrò una frase nell’orecchio da lasciala muta per sei mesi, e come regalo gli verso 10 barili di “acqua pesante” (plutonizzata) nei mari delle Isole Currilli che il Giappone voleva per se nelle trattative. I giapponesi vivono di pesce. Da quel giorno la russia fu riammessa ai G8.
Questo per farti capire il clima interno dei G8.
Il fatto che i Media hanno deliberatamente taciuto sulla questione pre-Genova e post-Genova è da attribuirsi all’Ordine Pubblico in quanto, se le telecamere fossero penetrate a Bolzanetto, tu come avresti reagito da spettatore? (ti ricordo che la verità si costruisce e gli animatori televisivi sono specializzati nella censura… è il loro mestiere). A detta del pubblico imbestialito i manifestanti ebbero torto e la polizia ragione, mentre nei palazzi genovesi si spartivano a suon d’insulti e minacce le risorse e le politiche del mondo. Che cosa abbiamo perso noi italiani in quelle trattative dopo l’avvento di Putin nei saloni genovesi da far imbestialire la polizia ai danni di presunti comunisti italiani? Non l’hanno mai dichiarato, ma il pestaggio parla chiaro.
Una frase in diretta televisiva a detta da un barelliere in servizio che usciva dal Diaz con un ferito fu: “Una cosa simile non l’avevo mai vista”.
Ti basta?
Mister #@#, questa è la mia verità e non quella mediatica quindi gettala e buon diniego.
ciao
Enea
Enea ( il tuo nome mi fa sentire piccolo piccolo)
La tua ricostruzione mi ricorda un caro e famoso amico amante del complottismo e della dietrologia.
E` intrigante e diciamo “ben condita”.
Alcune cose sono plausibili (sempre a parer mio s’intenda) altre molto fantasiose. Ora cerchero` di collocarmi nello scenario genovese: stavo fra i bruticativi, i vandali, i devastatori, i tanto misteriosi black bloc. Li ho conosciuti li, a piazza Paolo da Novi la mattina del 20 luglio 2001.
Pensi che non sapessimo che fra noi ci fossero degli infiltrati? Io stesso avrei potuto esserlo per il modo in cui mi sono inserito nel gruppetto.
Questo non ci ha impedito di fare cio` per cui eravamo presenti li, che in sintesi era creare degli spazi di liberta` in un luogo dove smaccatamente si era creato il teatro dell’arroganza del potere.Colpire simbolicamente il potere in cio` che piu` ha caro: la proprieta`. Io piccolo e insignificante, assieme a tanti piccoli insignificanti, abbiamo messo in piazza il nostro modello di scontro contro l’arroganza del potere, di tutti i poteri, anche di quelli con le tute bianche e con le telecamere intorno.
Il potere ha reagito come sempre, sguinzagliando i propri cani e colpendo chi poteva colpire, quelli che pensano che dal potere non ci si debba difendere. E se ti vuoi difendere devi saper attaccare. Quelli che le hanno prese (mi spiace) sono coloro che credono nella possibilita` di un governo buono, di una polizia buona, di una magistratura buona etc. etc. Queste per me sono solo forme di repressione dell’ essere umano e quindi non esistono magistrature che ci raccontano la verita`, se non la verita` del potere. Chi ha agito come me e` riuscito a sfuggire alla reazione sbirresca. A volte abbiamo dovuto intervenire per liberare compagni bloccati dagli sgherri, (fare BB significa innanzitutto essere solidali) ma in generale i birri erano molto incazzati per il fatto di non riuscire a starci appresso. Poi in genere con chi li attacca sono dei cacasotto formidabili. Insomma leoni con le pecore, pecore con i leoni… (a dire il vero io non sono un gran leone). Chi dice che noi abbiamo scatenato la repressione dice cazzate e lo sa. Chi dice che non ci hanno mai inseguiti perche` eravamo tutti sbirri dice cazzate e lo sa.
Chi cerca di buttare fango sul “Back Bloc” (il BB e` una tattica non e` un gruppo politico) sono coloro (Agnoletto in testa) che a Genova avevano allestito il proprio teatrino della contestazione e sono stati messi fuori gioco dalla contestazione vera, che e` quella di chi non delega la propria vita a nessuno. Sono coloro che attraverso le “dichiarazioni di guerra” volevano portarsi a casa un po’ di visibilita` mentre milioni di persone muoiono di fame. Sono coloro che puntano a salire su qualche sedia in qualche stronzo di parlamento dove si baratta la vita degli esseri umani per un po` di potere.
Riporti alcune inesattezze:A) in piazza il 20 e 21 furono sparati dalle forze del (dis)ordine piu` di 20 colpi d’arma da fuoco.
B) le bare erano 250
C) in tre giorni di g8 non si decide una mazza di niente che non sia gia` stato deciso nei mesi precedenti attraverso lunghe liti e trattative.
I vertici mondiali di questo tipo (NATO,G8,VERTICI EUROPEI) servono solo come propaganda pubblicitaria, mica per niente nel 2001 si curavano piu` i buffet, le piante coi limoni finti e le mutande sui balconi, dei trattati che si dovevano firmare (tra l’altro tutti buttati nel cesso 5 minuti dopo).
La gestione dell’ordine pubblico fu programmata a tavolino, come sempre. La mattanza della Diaz fu programmata a tavolino, come sempre. I Lager di Bolzaneto e forte San Giuliano furono programmati a tavolino, come sempre. Solo la morte di Carlo Giuliani non fu programmata, perche` poteva morire Mario Rossi oppure Maria Bianchi oppure entrambi. Era stato solamente programmato che qualcuno morisse. Per far accadere cio` basta lasciare che gli sbirri siano regolarmente armati, prima o poi qualcosa succedera`.
Quindi vedi, tutto e` molto meno misterioso di quanto puo` apparire. Il potere non e` riformabile, modificabile, normalizzabile, e` semplicemente odioso e va solo abbattuto.
ti saluto con le tue parole
Mister Enea, questa è la mia verità e non quella mediatica quindi gettala.
Ciao
#@#
questa tua verità la conosco come le dietrologie che non conoscevi.
Seguo la politica estera da anni e conosco ogni passo “logico” che fanno i signori del mondo, perchè loro non sanno improvvisare nemmeno quando tramano.
Ti ringrazio se c’eri. Io invece sono stato fermato alla Stazione Centrale di Milano con altri 2.000 per rinforzarvi. Genova era impossibile da raggiungere.
ciao
ciao
Colpire il potere in quelloc he più ha di caro, ovvero “la proprietà”?
ma state delirando?
voi non siete properietari di qualcosa?
e quei poveracci che si sono visti distruggere il negozio o l’automobile?
perchè il potere vero non è stato toccato (Giorgio BUsh non ha preso nemmeno una monetina in testa) mentre una povera città fatta di persone comuni è stata messa a ferro e fuoco…
BB….Banda Bassotti?
Tanto per cambiare il “modello di scontro con ilpotere” ha penalizzato tutti quelli che di fatto non avevano alcuna preparazione allo scontro, come giovani qualsiasi, anziani e tutti quellic he si sono trovati a fronteggiare lacrimogeni e manganelli quando erano andati a genova solo per manifestare.
già perchè i componenti della Banda Bassotti, al secolo Black Bloc, dopo aver provocato e sfasciato scappano, come ladri, lasciando schiere di poveracci a beccarsi le manganellate al posto loro…
che bello il black bloc, un concentrato di potere distruttivo che fugge di fronte alle forze dell’ordine, condannando dei poveri manifestanti a subìre le violenze della polizia.
Non vedo dove stia la libertà in tutto questo, di sicuro tutti i manifestanti pacifici non hanno avuto la libertà di scegliere se scontrarsi o meno con la polizia, si sono trovati in mezzo trascinati dalla banda bassotti che al momento opportuno faceva vedere il meglio di se: i tacchi alzati in fuga.
Quanto successo al Bolzaneto e in generale a Genova nel 2001 è una delle più grosse vergogne italiane. Questa vergogna sarà lavata soltanto quando saranno puniti pesantemente e come minimo espulsi dalle arme d’appartenenza, con divieto a vita da funzioni pubbliche, tutti gli agenti responsabili di queste esecranti azioni.
Prima chieda perdono
«…o comunque il solito insulto alla forza pubblica “assassina” che non fa mai male, così almeno il cittadino onesto si abitua a pensarla così». Da una segnalazione nel post sulle violenze del tifo calcistico, leggo la lettera di un polizi…
GRAZIE A DIO GRAZIE DIOOOOO!!! SE NON INIZIA LA POLIZIA NON LO RIPULIAMO PIU IL MONDO DA QUESTI PARASSITI…PRESO A SCHIAFFI E CALCI??? POCO!!!!! LA POLIZIA E LA GENTE DEVE INZIARE A LEGNARLI A VISTA BOSOGNA DIRE BASTA A QUESTI SOGGETTI VANNO BLOCCATI REPRESSI E PRESI A SCHIAFFI SE RISPONDONO…NON HO SOLIDARIETA PER CHI BRUCIA MACCHINE AGLI ONESTI LAVORATORI E SFONDA VETRINE E PROMUOVE LA DROGA…HO SOLIDARIETA INVECE PER I POVERI POLIZIOTTI SOTTO PAGATI CHE DEVONO VEDERE QUESTI SOGGETTI CHE LI INGURIANO, MINACCIANO E MALMENANO E POI DOPO 2 GIORNI SONO LIBERI…GIUSTISSIMO SPERO VINGA ADOTTATO TUTTO CIO IN OGNI CASERMA D’ITALIA!!
LA GALERA NON E UNA VACANZA ALLE TERME!!!!! LA GALERA DEVE ESSERE UNA PUNIZIONE TREMENDA DEVE FAR PAURA RITORNARCI NON ALBERGHI MANTENUTI DA NOI CONTRIBUENTI!! LAVORI FORZATI CI VORREBBERO E PENE MOOOOLTO PIU SEVERE E PENA DI MORTE SUBITO PER I REATI PIU GRAVI…SEGUIAMO IL MODELLO AMERICANO
MA te Delicious hai qualche problema psichico che turba la tua inutile esistenza su questo mondo…?Hai imparato a parlare con il buco del culo..?perchè mi sembra che dalla tua bocca escono solo stronzate….!
Se per te quello che è successo a genova alla maggior parte degli innocenti che erano là a manifestare liberamente è normale…allora sei proprio uno psicopatico o forse sei un poliziotto..!!!Se anche uno di quei ragazzi avesse sbagliato avrebbe dovuto avere un regolare processo…chi cazzo sono quei vigliacchi poliziotti per potersi fare giustizia da soli oltretutto su ragazzi inermi….sono solo dei vigliacchi fascisti…se per te questa è democrazia di cui i nostri politicanti si vantano tanto…!Talmente tanto che vanno in guerra per esportarla negli altri paesi…..che coraggio!!!non c’è mai fine alla vergogna….che paese di merda che l’italia.
Sono capitato per caso sul blog e mi ritornano alla memoria i fatti di allora…ma ancora non avevo letto le testimonianze dei singoli nè vista la fedele ricostruzione nel film “ora o mai più”. Sono apolitico, nel senso che giustifico gli ideali ma non i mezzi con cui vengono spesso portati avanti dalle controparti. Non sopporto le forme di estremismo, sia nella protesta che nella repressione della protesta. Ma sono abbastanza equilibrato per capire che l’ignoranza può stare nelle strade, ma non nelle mani di chi la giustizia la deve garantire.Basta un pò di intelligenza per capire che tutto questo non ha a che fare con il fascismo o il comunismo…ha a che fare con il limite naturale di pensiero di troppa gente, gente come Delicious…sei un inevoluto!
è proprio vero, il fascismo in italia c’è ancora, i topi sono usciti dalle fogne.
1)io manifestazioni ne ho fatte tante. posso dire con certezza che genova non era per niente organizzata bene
2)oltre alle manifestazioni, essendo un arbitro, sono andato allo stadio circa una domenica su due. la conclusione è che, statisticamente (con tutti i difetti che generalizzare provoca) celerini e ultrà sono della stessa risma.
3)non vedo nessun motivo per cui, una volta arrestato, uno debba subire violenze fisiche e mentali.
4)a genova non c’è stata la risposta delle forze dell’ordine a facinorosi: i facinorosi erano un centinaio di appartenenti alle forze dell’ordine.
5)è evidente che c’era una pianificazione politica peraltro ben riuscita: se prima non me ne perdevo una di manifestazione, ora ho paura ad andarci.
6)manifestare è un diritto costituzionale
7)l’apologia di fascismo è reato costituzionale
8)a genova hanno perso tutti: ha perso il movimento, impaurito e tacciato di violenza; hanno perso le forze dell’ordine, che benchè composte per la maggior parte da brava gente che fa il suo lavoro e rischia la pelle si ritrova per colpa di una minoranza ad essere tacciata di fascismo; ha perso l’italia, che ha dimostrato i non saper gestire un cazzo; ha perso il governo, visto il risultato delle elezioni successive; ha perso il giornalismo, che si è schifosamente accontentato delle veline ministeriali.
se poi per questo motivo volete dirmi che sono comunista fate pure. ma ricordate che comunismo in russia, fascismo qui, nazismo in germania, franchismo in spagna ecc ecc ecc (portogallo, argentina, grecia, bielorussia, cile, nicaragua, cuba) sono diverse emanazioni della stessa merda. non venite a parlarmi di destra o sinistra in casi come questi: in italia lo chiamiamo fascismo perchè il fascismo abbiamo sperimentato, ma è sempre la stessa merda senza bandiera.
Peccato che tutto quello che avete scritto è solo una pura invenzione di qualche politico che ha plagiato i mass media, sarebbe così bello se vi avessero torturato davvero, schifosi animali rossi