Rauchen(*) macht frei

Ho vissuto e lavorato per anni in uffici dove i dipendenti erano in maggioranza fumatori. Entrando in quegli ambienti alle nove del mattino, trovavo una nebbia azzurrognola già stagnante. Si chiese la cortesia di limitare le sigarette, almeno al mattino e si continuò a chiederlo per parecchi mesi: nessun cambiamento. Gli amici colleghi a cui facevo notare la cosa, reagivano con sorpresa dicendo cose tipo: “cavolo scusa, non mi sono reso conto…” e spegnevano all’istante. Dopo più di un anno così, la direzione decise di proporre la “zona fumatori”. Ovvero: la saletta “relax”, che non aveva nessuna separazione fisica dagli altri ambienti e che da quel momento divenne off-limit per chi non fumava. Inoltre venne assegnata ai tabagisti la metà dell’open-space. Il quale non aveva alcuno schermo a proteggere l’altra metà. Era, diciamo così, la coraggiosa affermazione di un concetto. Dopo altri mesi, la direzione fece apparire timidi cartelli col divieto di fumo. Nulla. Chi del resto, dopo una serie di discussioni, richieste cortesi e sbottamenti con sfanculata, era diposto a inimicarsi i tre quarti dei colleghi, incaponendosi a far rispettare il divieto? Riprese piede la rassegnazione. Agli occhi arrossati, ai vestiti puzzolenti. Al passare dall’ufficio nebbioso alla tavola calda ugualmente maleodorante.
Un non fumatore tollerante come me, continuava a limitarsi a chiedere: per favore, almeno NON mentre mangio, grazie. E le cose sono andate avanti così fino a che ho frequentato quel mondo.


Evitando per anni di polemizzare con chi fuma: cercavo di avere comprensione verso i portatori di un’evidente disturbo, verso chi ha problemi a contenere una propria debolezza. Non potevo pensare che tutte quelle persone che stimavo e apprezzavo sotto mille aspetti, diventassero volontariamente dei prevaricatori, no: doveva essere una patologia. Provate a metterla su questo piano, ripensate all’orrore negli occhi di certi vostri amici davanti ad uno sciopero dei tabaccai e vedrete che il dialogo potrà riprendere.
Ed eccoci a questa legge. Non desiderata e non sostenuta da gente come me, cioè adulta e convinta che proibizioni di questo tipo non possono modificare pieghe culturali compresse da decenni di avvallo totale. Però un piccolo disagio lo devo esprimere: quello di sentirmi paragonato, dopo anni e anni di pazienza, ad un totalitarista brutale. Amici, non potete trattarmi così. Mettete da parte le statistiche sul fumo passivo: voi state discutendo di libertà. Nei passati 30 anni da cittadino adulto, in molti, moltissimi casi, la mi unica libertà è stata quella di scegliere fra una stanza dove soffrivo (lo potete accettare questo? Che, al di là di ogni possibile danno da inalazione passiva, chi non fuma patisce fisicamente questa vostra abitudine? ) e l’alzarmi ed uscire. Lo dico anche a quella persona che per me è come un fratello, che doveva smettere se si fosse verificato un fatto molto importante ma che poi, anche davanti all’esito positivo di quella vicenda non l’ha fatto: davvero sono io quello che non rispetta i diritti degli altri? Te lo dico sorridendo, anche perchè pure tu sei uno che cerca di praticare la tolleranza nella vita: non ho mai pensato, tutte le volte che mi facevi scegliere fra una congestione da finestra spalancata in inverno e la camera a gas del tuo ufficio, che mi stessi imponendo uno di quegli esperimenti di resistenza umana tipo Dr. Mengele :-) Forse chi fuma dovrebbe provare a ribaltare il proprio punto di vista: pensate ai decenni di tolleranza che vi sono stati accordati e pensate al cattivo uso che molti di voi ne hanno fatto.
Davanti a certe esagerazioni di questi giorni, verrebbe da reagire con uguale veemenza: miei cari, facciamo un po’ per uno? Un secolo di prevaricazione a testa, che ne dite? Adesso tocca a voi. Purtroppo anche i miei amici più spiritosi, se fedeli del Gran Monopolio di Stato, su questo argomento perdono ogni capacità autoironica.
Allora, dimensionandolo alla portata di questo piccolo problema, mi limito ad un rantolo personale, quello di un non-fumatore consapevole che è da un pezzo che il bue dà del cornuto all’asino, o che Berlusconi dice i media sono in mano ai comunisti. Al mondo capovolto ci si abitua, persino a sedersi sul lampadario swarowsky. Ma per favore, togliete quella icona con la bandiera nazista.

(*) grazie alla gentile precisazione di Fabrizio, ora il titolo è tutto in tedesco. ;-)

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50 Commenti

  1. …se tutti i non-fumatori fossero civili come te, e non tradissero un godimento patologico (anzi: pornografico) per l’ignobile sirchiata, sarebbe decisamente più facile dire “obbedisco”…

  2. finalmente un po’ di verità, altro che le statistiche. Gli italiani sono così maleducati che l’unica è introdurre l'”educazione” per legge; cosa di certo assurda ma come dice questo simpatico signore: cosa ne avete fatto di tutti questi anni tolleranza?

  3. finalmente un po’ di verità, altro che statistiche e battaglie libertarie. Gli italiani sono così maleducati che l’unica è introdurre l'”educazione” per legge; cosa di certo assurda ma come dice questo simpatico signore: cosa ne avete fatto di tutti questi anni tolleranza?

  4. In materia la penso come te, Roberto. Da sempre tollero i fumatori in ogni luogo, aspiro il loro fumo, tossisco e nessuno si è mai posto il problema di darmi o meno fastidio. Ma prova a togliere loro la “libertà” di appestare gli ambienti, ed ecco che dimostrano una vitalità e una determinazione alla rivolta degna di migliori cause. La legge è probabilmente troppo radicale e finirà per danneggiare i piccoli esercenti, come mi ha fatto notare un amico barista: ma personalmente non riesco a non essere contenta di potermi mangiare un panino o bere un caffè senza sentire più odore di tabacco bruciato che di bresaola o coffea arabica.

  5. prendendola sul ridere, mi sono sentito e mi sento più volte prevaricatore su me stesso. fumo da più di 10 anni e da circa 5 le sigarette le “rollo” più per una questione psicologica che altro (anche l’economica però non è trascurabile!!). dicevo… mi sento prevaricatore nel senso che nonostante libertà individuale ecc. sento di abusare e prevaricare quella porzione di salute che in qualche modo mi è stata data da conservare. nonostante questo fumo perché sostanzialmente mi piace e mi serve ad avere una pausa “accattivante”. oltre a questo non sopporto nemmeno io i luoghi saturi di fumo, ma avrei voluto che la legge prevedesse delle regole meno restrittive per le aree fumatori, che al momento sono introvabili a causa dei costi e degli standard imposti. ecco se poi in conclusione voglio fumarmi una sigaretta assieme ad altri fumatori, gradirei meno riprovazione e una piccola solidarietà, come la merita chi non fuma.

  6. Grande Rob.A tutti i “faccini” consiglerei la lettura del bellissimo saggio”IMMATURITA'” di FRANCESCO CATALUCCIO ED. EINAUDI.
    Un fumatore.

  7. Grazie, Rob.
    Aggiungerei: tirare fuori la parola “nazista” per una questione del genere è uno sputo in faccia a chi per il nazismo ha sofferto davvero.

  8. Per il dottor Trentamarlboro:
    Se tutti quelli che attraversano sulle strisce fossero educati come lei e non tradissero un godimento, pornografico oserei dire, quando i vigili mi ritirano la patente, forse mi riuscirebbe piu’ facile smettere di passare col rosso a 200 all’ora.

  9. Il fumo è una droga. Fà male. Uccide. Il provvedimento è giusto.
    Io fumo, ma evito di farlo spontaneamente ogni volta che ci sono bambini, ogni volta che me lo chiedono, ogni volta che c’è un divieto.

    PROVOCAZIONE:
    A proposito, io non uso automobili o mezzi pubblici. vado a piedi. perchè devo essere avvelenato dal fumo passivo degli scarichi delle altre automobili? Impediamo a tutti di guidare macchine che vanno con i derivati del petrolio?

  10. Ale, credo che se, nell’ordine, le compagnie petrolifere fossero disposte a spostare parte delle risorse investendo nell’energia alternativa (non pare) appoggiate dai governi (anche meno, come conseguenza), ed esistessero infrastrutture adeguate, la gente si adeguerebbe volentieri. Al momento, tuttavia, non si sono ancora verificate le condizioni per smettere di utilizzare il petrolio: o meglio, solo alcuni governi si sono attrezzati in quel senso. Tu puoi andare a piedi, ma i commerciali, i rappresentanti, gli artisti in tour difficilmente potrebbero fare altrettanto.

    Il paragone non regge: la sigaretta non è una necessità, è un’abitudine, in alcuni casi un vizio cronico. Farne a meno non comporta un danno economico per il fumatore (casomai il contrario). Ma appunto, passa il salva-Previti, depenalizzano il concorso esterno in associazione mafiosa, e nessuno fiata: proibiscono le sigarette e si arriva quasi alla guerra civile.

  11. Dopo anni di puzzo schifoso appiccicato ai vestiti, di litigate con gentili fumatori che scaricavano il loro schifo anche sui bambini presenti, di litigate in carrozze non fumatori con fumatori e capotreni che se ne sbattevano, finalmente una legge civile. Non parlate di proibizionismo, per me potete fumarvi anche il letame purche non in una stanza dove sono presente anche io.
    Con rispetto andate affanculo!

  12. Non leggo i commenti per mancanza di tempo. Ho letto solo il pezzo di Rob, e dico:
    il vero problema è la demenza dei non fumatori che oggi scorazzano in giro felici augurando “buon cancro ai polmoni” a chi fuma, e che poi ironizzano anche sul costo santiraio. Prima di tutto auguro loro di non avere mai una persona cara malata di cancro, perché vi assicuro che preferireste avere 10 fumatori in casa che vivere i momenti del dolore.
    Poi, quello che non comprendo è questa gioia incondizionata dei non fumatori, questa necessità di avere lo “sceriffo” che controlla.
    Sarà che sono una donna fortunata, ma io non ho mai subito chissà quali torti dai fumatori, e pensare che tutti i miei amici sono fumatori ed anche il mio uomo. E’ una questione di rispetto, e grazie al cielo conosco tutte persone che il senso del rispetto lo hanno. Ed io rispetto loro.

  13. Pros, chi va in giro ad augurare il cancro agli altri non è un non fumatore, è un demente. Anche io ho amici che fumano, e io stessa sono stata una fumatrice saltuaria per anni, finché non ho smesso di punto in bianco: e tuttavia, il fumo mentre mangio, per non parlare della cappa asfissiante che si forma in certi locali mal aerati, mi ha sempre molto infastidita. Sicuramente la legge è molto radicale, e poteva essere attuata in modi diversi, ma non riesco a non pensare che rappresenti un beneficio per tutti, fumatori e non.

  14. Cacchio Rob, ma il tuo ufficio era da denuncia. Nel mio ufficio i fumatori sono la grande maggioranza, ma la sigaretta è stata sempre un piacere da consumare in luoghi esposti alle intemperie: prima in terrazza, poi fuori dalla porta, e nei casi di maggior tolleranza con il corpo dentro il corridoio della macchina da caffè e il braccio fuori dalla finestra.

  15. E’ la questione di rispetto di cui ti parlavo io, Giulia. Io non ho mai mangiato con la cappa di fumo e quando siamo al ristorante il mio uomo non fuma, come non fuma dentro casa e neanche nella mia auto, anche se sa che glielo consento.
    E così come lui, nei locali che frequento io è difficile trovare cappe di fumo, le persone sono rispettose. E quando non sono così, semplicemente vengono allontanate. E’ così semplice. E qui in terronia pare anche funzionare ottimamente, senza nessuna guardia pubblica e multe alte quanto mezzo stipendio.

  16. Complimenti Rob, bellissimo post.
    Da NON fumatore ma MOLTO tollerante mi riconosco in pieno nel tuo ritratto, e se ci fosse un premio per “il post più intelligente e meglio scritto sulla questione FUMO” per me l’avresti già vinto. :)

  17. If politic is a choice, then G.C.’s work is a radical and conscious awareness, with no possibilities of compromising with reality and everything takes place into reality.
    Daily national and international events, are carefully followed by Gianluca’s precise eye, codifying them with a sign. this sign being his word, his action, his own choice.
    Politicalcomics is a diary showing the present, with an eye focused on the future, and firmly linked at Gianluca’s own artistic path. here’s where words are connected to signs. Words are signs themselves. And the message’s meaning increases its intensity and its strain. Because strain must be always hight. They distroy walls to build some other walls. or partitian walls. or barbed wired walls.
    People must chose on which side they want to fight. one just have to chose.

  18. Oggi al ristorante, dopo il pranzo ed il caffe’, mentre mi stavo gustando la mia solita sigaretta leggendo il giornale in santa pace, una signora da un tavolo non distante mi si avvicina redarguendomi sul fatto che da oggi e’ vietato fumare.
    Io, come in ogni altra occasione in cui qualcuno mi manifesta educatamente o maleducatamente la sua intolleranza al fumo, ho chiesto scusa e spento la sigaretta.
    Quindi ho chiesto il conto, ho pagato, ho raccolto le mie cose, mi sono alzato, nell’uscire sono passato artatamente vicino alla summenzionata signora che era ancora seduta a tavola e le ho scorreggiato in faccia.

  19. Fumata bianca

    Volevo non commentare, ma sta diventando un fatto rilevante e quindi entro nella discussione, da non fumatore. Ora mi domando perchè si gridi allo scandalo, quando quello che è accaduto è a dir poco ovvio. In Italia c’è voluta la patente a punti…

  20. Commento solo per dire che il pezzo mi è piaciuto, e che anche secondo me la questione fumo passivo è secondaria: è una questione di educazione. Io non lo so se il fumo passivo faccia veramente male o no, e non mi interessa. So solo che quando mi trovo in certi locali mi si blocca il respiro. Che devo fare, non andarci? La soluzione più logica sarebbe che chi in quel momento sta volontariamente compiendo un gesto maleducato nei confronti degli altri, se ne avveda, e provveda. Il vizio quasi sempre è solo una scusa, e certo non si può anteporre al rispetto per gli altri. Io comunque mi comporto esattamente come Roberto: su tutte le volte in cui chi mi fumava davanti mi stava quasi soffocando, forse avrò protestato due o tre volte nella vita, tollerando sempre con il sorriso sulle labbra e non vedendo l’ora di uscire a prendere una boccata d’aria. Per il resto non credo cambierà molto l’introduzione di sanzioni più pesanti: faranno qualche multa i primi due giorni (magari combianata con le telecamere di qualche TG-o-presunto-tale) e poi tutto come prima.

  21. Mi unisco a quanti si sono complimentati per questo post !
    Complimenti davvero !
    Aggiungo che siccome il nostro paese, più di altri, non ha mai brillato per senso civico, è giusto che la legge intervenga in difesa di chi non può nulla contro i meleducati.
    E’ ora di finirla con il buonismo di facciata, alcune cose vanno imposte perchè è la gente che se lo merita.
    A casa mia ad esempio si fuma, fuori sul balcone. Quindi non sono un fondamentalista.
    Ed i miei amici fumatori (pochi) tali sono rimasti.

  22. Dimenticavo: comunque credo ci siano cose più importanti che non i presunti “diritti dei fumatori”… questa è una di quelle storie che ha iniziato a “puzzare” già dalla seconda volta in cui l’ho sentita.

  23. Giulia, permettimi un’osservazione: il decreto salva Previti non ha niente a che fare con la depenalizzazione del concorso esterno in associazione mafiosa, che ahimè esiste e viene applicato e per il quale è stato condannato Dell’Utri in primo grado.

  24. non so perchè ma secondo me l’accanimento dei più è perchè la legge è stata fatta dai berluscones…..

  25. Per rispondere ad ale: la tua provocazione, per essere calzante con la legge Sirchia, avrebbe dovuto prevedere percorsi per i pedoni, dove chi vuole camminare senza dover respirare i gas di scarico può farlo, e strade alle quali è consentito l’accesso alle automobili.
    Perchè la legge non vieta di fumare, ma solo di farlo fuori dai locali pubblici.

  26. Zanna: infatti le due cose non sono collegate ma appaiate. Quanto all’ahimè, mi astengo da alcun commento.

  27. (… che poi, non trovate che il tedesco sia, per una volta, appropriatamente onomatopeico?)

  28. Bello il pezzo di Grassili e i commenti, pure;
    bello il preconcetto per cui il fumatore è comunque maleducato ‘a prescindere’ mentre l’ipotesi per cui è spesso il maleducato ad essere fumatore (piuttosto che automobilista, piuttosto che utente di mezzi pubblici, piuttosto che essere umano) non è respinta, anzi ! è magnanimamente accettata come si accetta che nell’universo debba esistere una (una, non un’altra !) forma di vita intelligente: deve !

    E sia, allora: a comportarsi in maniera beneducata si viene educati -appunto- e ci si educa fino a goderne il piacere;
    ad essere maleducati ci vuole molto meno.
    Ad essere cortesi, evitando volontariamente di fumare quando ce n’era giustificazione, ci siamo educati.

    Evidentemente non era abbastanza, ci voleva un divieto che magari non puzza di nazismo, no, ma di disprezzo e prepotenza e complesso di superiorità !
    No, non di nazismo…

    Se non bastava la buona creanza significa che era superflua.
    Dunque, d’ora in poi, mio malgrado e con sommo dispiacere, non disdegnerò di fumare le mie 3-4 sigarette quotidiane dove è ben concesso (che so, alla fermata del bus in un giorno di pioggia…) non preoccupandomi, anzi!, di non sbuffare il fumo in faccia ai non fumatori infastiditi !
    Oppure, potrei divertirmi a espirare il mio fumo all’uscita di un asilo in faccia ai bambini, perchè no ?

    Avete sempre sostenuto che il fumatore è un maleducato ed il fumatore perdeva tempo a spiegarvi che no, non è vero;
    ora avete decretato che il fumatore è maleducato per legge.
    Come si può darvi torto ?
    Meglio tentare di darvi ragione…

  29. Perfettamente esplicativo il post. Niente da obiettare. Aggiungerei soltanto:
    1) Se tutti i fumatori fossero persone civili (come l’uomo di Pros, per intenderci..) non si sarebbe arrivato a tanto.
    2) Il simbolo a fianco al post di Facci è quanto di peggio.. Avrei preferito ritrovarmi un sacco di letame in camera, piuttosto che sentirmi definito “nazista” perché sono un non fumatore.

  30. Sapu, dubito che il decreto miri a punire l’educazione di chi già aveva la dovuta considerazione del comfort altrui (un’esigua minoranza, purtroppo). Dato che le considerazioni di buona creanza non hanno mai fermato la maggioranza dei fumatori, tocca fare la legge.

    Se tu eri già educato prima, per te non cambierà niente: fumavi fuori prima, fumerai fuori adesso.

  31. Me fai ‘na cicca

    Non avevo intenzione di entrare in merito all’argomento del giorno, non oggi almeno. Però vorrei far notare come il governo è riuscito ancora una volta a distogliere l’attenzione…

  32. Già, Giulia, l’obiettivo della legge, bella digressione: peccato che al legislatore sia richiesto un pelo di impegno in più che semplice buona volontà e buone intenzioni.

    … eppoi non riesci proprio a scollarti da quel “un esigua minoranza”, un modo politicamente corretto per dire “nessuno”…

    Non c’è nulla da fare: per quanto io possa essere un fumatore educato sarò sempre un maleducato !
    O anche peggio: una minoranza in una minoranza !
    Con il rischio di essere discriminato, persino in questa microcomunità, dai fumatori maleducati tra cui ci saranno sicuramente miei conoscenti rispettabilissimi e devono esserci perchè la minoranza è esigua…

    No, cambia tutto, l’ho scritto: fumavo fuori, fumo e fumerò fuori !
    Ma, vedendoti passare ti soffierò in faccia il mio fumo (rinnovo: con sommo rammarico) abbastanza vicino da passarti anche i miei bacilli & virus.
    Puoi provare a proporre una legge con cui multarmi se vado in luoghi chiusi o uffici con l’influenza…

  33. E chi teme di perder clienti a causa del divieto, si chieda quanti ne ha persi fin qui, a causa del permesso.
    Quanto a tumori e nazismi, be’, potremmo evitare.

  34. sono assolutamente d’accordo affinchè sia il popolo ad esprimersi sulla fecondazione artificiale.
    Come? si parlava di fumo!?!? Madddai, chi lo avrebbe mai detto!

  35. Beh, Sapu mette l’accento su un punto non da poco, su cui anche io sono d’accordo…
    Perché checché ne dicano i non fumatori integralisti, i fumatori educati e rispettosi, quelli che si astenevano dal fumare anche dove era concesso se c’era qualcuno a cui dava fastidio, erano molti. Appunto, ERANO.
    Ma da oggi il sottoscritto (e penso molti altri), di sconti non ne fa più. Se sono in un luogo in cui è consentito fumare, io fumo e me sbatto i coglioni se c’è qualcuno a cui dà fastidio… da oggi ci sono un milione di posti in cui non si può fumare e una decina in cui si può; almeno in quei dieci non ci venite a rompere la minchia, per favore.

  36. No, Tony, non siamo d’accordo: io voglio che vengano a romperli, a chiedere se per favore spegnere la sigaretta !
    E voglio sbuffargli in faccia legittimamente il fumo!
    Ero Jekill e mi hanno fatto bere la pozione come fosse olio di ricino: buon per loro…

    Inoltre, considerato che la piaga del fumo passivo viene debellata in data 05/01/2005, mi pare legittimo auspicare che tutti gli introiti dei monopoli vengano destinati esclusivamente alla spesa sanitaria di quanti affetti da comprovate malattie legate al consumo di sigarette !
    Fino all’avverarsi di questo auspicio, mi sento legittimato (moralmente, si potrebbe dire, visto che ne fate questioni di moralità ed educazione) a considerare ladri tutti voi non fumatori che profittate dei soldi del monopolio.
    Allo stesso modo mi sento legittimato a considerare il fumatore (ormai solo attivo) un benefattore.
    Furfanti, dovreste inginocchiarvi e baciare il pacchetto che butto via (nel cestino, naturalmente: quando non fumo sono educato !) come una reliquia…

  37. Tutto giusto.
    Purtroppo la legge è sbagliata ed eccessiva, nonostante punti a difendere i sacrosanti diritti dei “non-fumatori”.

  38. Il problema vero non sono i diritti dei fumatori. Il problema vero di questa legge è che i piccoli esercenti, nell’impossibilità fisica di destinare un vano ai fumatori, si troveranno con la clientela decimata. Come mi diceva il famoso amico barista, “tanto vale farsi un chilometro in più e andare alla megabirreria di cento metri quadri perfettamente attrezzata”.

    Ecco, QUESTO è un problema. Non il fatto che i tabagisti d’Italia debbano uscire per evitare di appestare l’ambiente che li circonda. Quello dovrebbe essere un fattore di educazione, ma si vede che io vivo in una città di maleducati, perché qui all’una del pomeriggio qualsiasi bar era pieno di fumo come una tabaccheria andata a fuoco.

  39. Giulia, qualsiasi bar ?
    Mai visto nessuno fumare ‘fuori’da un bar di quelli piccoli, immobile, aspettando di finire per poter entrare senza dar fastidio ?
    Mai visto nessuno fumare in terrazza in maglione pesante e boxer in pieno inverno perchè in casa reca fastidio e resta la puzza ?
    Mai visti, allo stadio o al palazzetto o ad un concerto all’aperto, quelli che aspettano senza ansia l’intervallo per andare a fumarne una in un posto non affollato pur di non provare la sgradevole sensazione (quella sensazione che ti frena quando devi rimetterti la maglia del giorno prima perchè non ne hai altre pulite, quella sensazione di quando non sai se hai dell’insalata tra i denti) di dar fastidio a qualcuno ?

    Mi dispiace. Davvero. Senza ironie…

  40. Magari vi interessa sapere quello che succede al giorno d’oggi nel posto tanto citato, la Germania. Si puo’ fumare ai Ristoranti e ai bar, che pero’ sono dotati di impianti di klimatizzazione. Le ditte mettono a disposizione delle stanze fumatori. Ci si tollera molto (tolleriamo piu’ le sigherette che le infradito alla F.F.); ma la cosa piu’ importante e’ che si e’ estremamente educati: il fumatore chiede sempre s disturba. Sempre, anche con uno che non fuma e che ha gia’ piu’ volte detto che il fumo non gli provoca fastidio. Robbe’, forse a dire il vero il titolo piu’ che scriverlo tutto in tedesco dovresti scriverlo tutto in italiano..

  41. Sapu: no.
    Qui, io entro nel baretto per prendermi un panino e mi trovo subito affiancata da dieci impiegate delle Generali, e relativi colleghi, cicca in resta.

    Fumano, mi sbuffano in faccia il fumo e poi, se mi vedono sbattere gli occhi che mi bruciano o tossire, agitano la mano: “Ooooh, scuuuusa!”
    Ma mica spengono, le stronze. E tantomeno escono.
    Continuano a fumarmi in faccia.
    Anche mentre mangio.
    Anche mentre prendo il caffè.
    Finisce che, piuttosto che mangiare lì, mi porto il panino in ufficio.

    E poi sarei io che ledo i loro diritti?
    Ma per favore.

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