Per due giorni ho atteso che questa notizia, insistentemente riportata da vari quotidiani e telegiornali, fosse finalmente accompagnata da un cognome. Invece no: l’Ermanno scognomato è sempre lì, in attesa di riconoscimento.
L’Ermanno ignoto fortunatamente non si chiama Mario o Paolo, ma si erge in ogni caso come monumento all’idiozia dei cronisti interruptus, quelli che l’importante non è arrivare, ma partecipare.
Aborti dell’esame per l’accesso all’Ordine dei Giornalisti capaci di riportare una notizia incompleta – facendo piombare nel terrore le famiglie degli Ermanni italici che bazzicano lo Sri Lanka e non chiamano quasi mai la mamma quando arrivano – così come di iniziare a raccontare una barzelletta di cui non ricordano il finale.
Che poi è un po’ come dire: “Sono morti Tizio, Caio e Sempronio. Ah, sì, e uno bruno”.
Non gliene stai facendo ‘passare’ una! Grande!
… obbligandoti,
come un temibile “gufo” postasf..
a chiamare presso tutte le famiglie e,
con aria “innocente”
ma poco rassicurante,
domandare se Ermanno è in casa
o via per le ferie..!
Imbarazzante. :-((
E ce la prendiamo col povero giornalista che non conosce Keyhole, e che caspita, fa parte della Google family. E ce la prendiamo col povero Alberoni, che è un po’ come sparare sulla crocerossa. E ce la prendiamo coi giornalisti-notizia-a-tutti-i-costi … A chi tocca domani? Ti hanno per caso piombato all’esame dell’ OdG?
…inoltre sarebbe giornalisti interruptI…
Io conosco un Ermanno, ma la mattina di Santo Stefano era regolarmente in parrocchia a cantare…
Non sono io che sono deceduto. E’ un tipo al quale avevo lasciato un mio biglietto da visita (e lui ha usato la parte con il cognome per farsi un filtrino).
Comunque il tipo si chiamava Ernesto.
Sono in macchina e ascolto la notizia, al GR1 il cronista di radio Rai dà la notizia della morte di un italiano specificando di tacerne rispettosamente il nome di battesimo.
Poco dopo arrivo a casa e il servizio del Tg1 è del tutto simile, ma il nome è spiattellato lì.
In quale media stat virtus?