Qui non si fa granché uso di articoli citati per intero. Oggi si fa eccezione.
Dal Manifesto, Alessandro Robecchi segue le raccomandazioni del ministro Moratti e sforna un pezzo imperdibile:
Cercando di farmi irradiare dallo spirito natalizio, come consigliato dai maggiori organi di stampa, decido di fare il presepe. Ecco la spietata cronologia di una giornata dedicata alla famiglia e ai sacri valori che ci dividono dalla suburra musulmana.
Ore 11,40 – Un comitato di pastorelli mi comunica che con la nuova finanziaria chi va in pensione non verrà rimpiazzato. Prendo atto con disappunto e valuto le alternative: fine della pastorizia nel mio presepe, oppure reperimento di nuove risorse, magari rinunciando a manutenzione strade e illuminazione pubblica.
Ore 12.07 – L’arrotino con la sua baracchetta (che di solito sistemo vicino alla grotta) aderisce al condono edilizio e si presenta con una struttura multipiano, con lago privato e approdo per i sommergibili. Non posso oppormi perché i lavori di ristrutturazione e ampliamento sono stati affidati al Sisde.
Ore 12.21 – Primi tumulti nelle zone montagnose: i forestali del presepe minacciano di incendiare il muschio e di bloccare l’autostrada.
Ore 12.25 – Renato Brunetta assicura che va tutto bene e mostra delle sue tabelle dipinte a mano e cosparse di porporina.
Ore 12.45 – I garzoni del fabbro mi comunicano che dopo le 17 devono correre a lavorare nei campi, perché con il loro contrattino co.co.pro proprio non ce la fanno e devono arrotondare.
Ore 12.50 – Mastella dà le dimissioni.
Ore 12.51 – Mastella ritira le dimissioni
Ore 13.05 – Giuseppe scopre che grazie alla revisione degli estimi catastali l’Ici sulla grotta è più che raddoppiata e che le utenze – acqua gas e luce – costano più dell’anno scorso.
Ore 13.25 – Non trovo nello scatolone la baracchetta delle operaie tessili. Eppure era qui! Cerco meglio.
Ore 14.10 – Renato Brunetta assicura che siamo in netta ripresa e mostra delle sue tabelle fatte di campanellini e trainate dalle renne.
Ore 14.42 – Massimo D’Alema mette in guardia dal rischio di farsi prendere dal radicalismo, mentre è ovvio che bisogna conquistare voti al centro.
Ore 14.47 – I forestali si fanno prendere dal radicalismo e magicamente dalla finanziaria escono soldi per loro.
Ore 15.01 – I due piccoli pescatori sul lago incantato di carta stagnola fanno secco un benzinaio nella magica terra di Padania. Vengono arrestati, nonostante la spaventosa omertà che regna nella zona.
Ore 15.17 – Buone notizie. Tutte le statuine morte per esacloruro di vinile apprendono che i termini di prescrizione per chi li ha ammazzati sono dimezzati.
Ore 16.28 – Tutti i negozianti del presepe protestano contro i numerosi furti di generi alimentari da parte dei pensionati e dei disoccupati del presepe, che sono ormai moltissimi.
Ore 16.41 – Il re magio Melchiorre viene fermato alla frontiera, pestato come un tamburo, rinchiuso in un centro di prima accoglienza, poi caricato su un aereo e rispedito in Africa a bastonate.
Ore 16.50 – Renato Brunetta annuncia che la situazione tende al bello stabile e mostra certe sue tabelle fatte di marzapane con uvetta e pistacchio.
Ore 17.01 – Il re magio Baldassarre annuncia che non verrà perché la compagnia aerea low cost che lo ha portato a Porto Rico è fallita e non lo può riportare indietro. Forse si rifarà una vita da quelle parti.
Ore 17.05 – Il falegname del villaggio chiude bottega. Si trasferisce in un presepe di Timisoara dove la mano d’opera costa meno.
Ore 17.23 – Massimo D’Alema ammonisce la sinistra di non farsi male da sé e di seguire la via riformista.
Ore 17.35 – Finiti i fondi pubblici. La stella cometa è stata venduta dallo stato a un consorzio privato che chiederà un pedaggio per poterla guardare.
Ore 17.40 – Ok, vaffanculo, faccio l’albero.
Spettacolo!
io invece ho la Madonnina in sciopero.
Vuole le royalities per tutte le volte che è stata inopportunamente nominata.
Meraviglioso.
Buon Natale a tutti!
Delizioso. :D