Natale di massima sicurezza

Tanto per abbaiareLa grotta blindata, carri armati a Betlemme, Ferrara e Buttiglione al posto del bue e dell’asinello. Tiè! Voi mussulmani ci contestate il presepe? E noi organizziamo un Natale di massima sicurezza.

• Certe maestrine di una certa scuola di un certo paesino del comasco hanno pensato che quest’anno, per non soprusare i bambini non-cristiani, a scuola forse è meglio lasciare perdere il presepe. Apriti cielo! Tutti i leghisti, i buttiglisti, i rambisti e i collitorti d’Italia sono insorti come un sol uomo, anzi un sol caporale: non sia mai! Giù le mani! Viva il presepio e a morte i mussulmani! Questi ultimi, interpellati, per la verità hanno detto che se è per loro di presepi a scuola se ne possono fare quanti se ne vuole. Ma la cosa è andata persa nel frastuono generale. Alla fine, la notizia dell’assalto islamico al presepe è arrivato fino in Vaticano dove il cardinale di turno, il vecchissimo Ruini, s’è fiondato alla Rai, ha ordinato un microfono e ha cominciato a fatware: “Italianiii! All-larmiii! Il presepe non si tocca!”.

Va bene: il presepio quest’anno, come molte altre cose, sarà blindato. Attorno alla grotta, filo spinato (come nella Betlemme vera). Più in là, a ogni buon conto, carri armati. Fra i pastori, sparsi con discrezione, agenti armati. Vietato avvicinarsi a più di cinquanta metri dalla mangiatoia (dove il bue e l’asinello, per sicurezza, sono stati sostituiti da Ferrara e Buttiglione). Niente Madonna, che è una ragazza-madre e potrebbe scandalizzare qualcuno. Niente Giuseppe, che fa il falegname ed è notoriamente communista. Angeli niente, troppo carini (magari qualcuno è gay). Il Bambinello per stavolta lo lasciamo, il tempo di nascere e poi via subito a Ponte Galeria (è palestinese). I doni li porta Erode. In un angolo, nel ruscello di carta stagnola, un paio di emigranti che annegano nel tentativo (illegale) di entrare clandestinamente nel Natale.
Pace in terra agli uomini di buona volontà. E botte in testa a tutti gli altri.

Italia-Cina. In Cina le condanne a morte (che sono moltissime) vengono eseguite con un colpo di rivoltella alla nuca. Questo sia per non rinnegare del tutto le origini rivoluzionarie del regime che per un sano senso di economia (le pallottole vengono rimborsate poi dalle famiglie dei condannati). Calcolando un’esecuzione al mese a provincia (e ci andiamo stretti) son più di trenta esecuzioni al mese. Magari qualche provincia povera, per economia, ha la pistola in comune coi vicini; ma in generale, poiché la Cina è un paese ordinato, bisogna pensare che ogni provincia abbia la sua pistola esecuzionaria, e le più ricche anche più di una. Diciamo una cinquantina in tutto, ciascuna delle quali ogni anno spara non meno di dodici colpi, e cioé un buon paio di caricatori.

Presidente: ma tutte queste attrezzature, caricatori inclusi, non li potrebbe fornire la Beretta? Made in Italy, occupazione, prestigio dell’Italia nel mondo. In fondo, abbiamo già rifornito la polizia americana. La prossima volta, pensiamoci. Vedrà che l’Europa approva.


• Nel mondo ogni anno muoiono cinque milioni di bambini, di fame. Meno male che la maggior parte di loro lo fa in silenzio e senza protestare.

Spot. Cuntrastamu viene alla luce, nel senso che dallo scantinato (a Trastevere) dov’era prima si trasferisce in un bellissimo stanzone in piena luce, sempre nello stesso palazzo, in via Bargoni 5. Insieme a Cuntrastamu (che si occupa di antimafia) Il locale è occupato da un collettivo di archeologhe, da un gruppo di fotografi e da artisti vari. Tutti insieme si chiamano il B5, che vorrebbe dire “Bargoni 5”. Auguri.
Bookmark: www.cuntrastamu.org, www.bargoni5.it

Spot. A fine-settimana, a Giarre (Ct), workshop dell’Arci su tv di strada e nuovi strumenti comunicativi.
Info: lipari@arci.it

Benito D’Ippolito wrote:

Uomini e tigri

Tu chiudi uomini in gabbia,
ed essi diventano tigri

Il chiasso

Nel chiasso in cui tutti hanno ragione
resto in silenzio e il mio silenzio dica
la colpa che io sento e che non sentono
tutti coloro che di ciancia colmano
il vuoto nel mondo lasciato dagli uccisi

In memoria di Dietrich Bonhoeffer

Quando impiccarono Dietrich Bonhoeffer
dal cielo si sentì come un sospiro
profondo.
Il buon Signore aveva perso un forte
e buon compagno, e ne gemeva triste.
All’ora nona si rirallegrava
il cielo tutto
ché Dietrich Bonhoeffer
compiuta la sua corsa era tornato
infine a casa.
E voi miei cari a cui qui intorno al fuoco
in questa veglia io riracconto ancora
la storia vera e la vera leggenda
del buon Dietrich Bonhoeffer, resistete
come lui resistette.
E non crediate
che non ha senso questo nostro esistere
resistere, cercare, accarezzare
lottare per la vita e la giustizia
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6 Commenti

  1. eh, che originale la “satira” sul presepe di massima sicurezza (vedere vignetta di Mauro Biani)…

  2. quella che ho preferito è stata la vignetta di Vauro su Linus: un soldato a Betlemme dice a un altro “ma che fai?” e l’altro “Crocefissione preventiva”.
    Anche i re Magi che cercano di scavalcare il Muro fanno pensare.

  3. Tanto trovo interessanti, azzeccati e condivisibili diversi tuoi interventi, che di solito leggo qui, quanto trovo senz’altro divertente ma altrettanto impreciso questo topic.

    Il motivo principale è proprio l’argomento che non riguarda, come scrivi tu, il presepe, ma la scelta (da parte delle maestre in oggetto) di sostituire “Gesù” con “virtù” in un canto natalizio, per non offendere i bambini non-cristiani.

    Lo dico a ragion veduta (abito in provincia di Como e, fino a una decina di anni fa, abitavo a circa un km. dalla scuola in questione).

    Nella sostanza poi siamo d’accordo, il principio rimane quello, ma così ci si fa un’idea, magari anche divertita, però insieme distorta della cosa.

    Secondo me, è comunque vero che la scelta “virtù – vs. – Gesù” è ridicola, perché non è in questo modo “peloso” (da “braccino corto”) che si esprime un vero rispetto per una fede diversa dalla propria (sarebbe come voler modificare – cosa che, fra l’altro, qualcuno ha già tentato di fare – le parole del Padre Nostro).

    Sarò anche logorroico, ma per me la differenza nasce dall’essere più cattolici che cristiani. Perché? Perché noi cattolici – mi ci metto anch’io, per primo – badiamo all’esteriorità, al santino, al simbolo, al presepe, p.e. Ci piace il “buonismo” del Natale, il volemose bbene. Essere cristiani è un’altra cosa. E’ da questo presupposto che poi nascono delle situazioni ridicole come quella provocata dalle maestre di Rebbio.

    Grazie per lo spazio.

  4. Io trovo che l’idea più originale per sostituire il presepe, sia stata la realizzazione della fiaba di Cappuccetto Rosso.
    Dopo Cappuccetto Rotto, grande successo hard degli anni ’90, la rivisitazione in chiave natalizia della fiaba ristabilirebbe un certo equilibrio.

  5. però a me Ruini visto da vespa (per caso, e ci tengo a dirlo!) mi sembrava più il compagno Ruini, mentre infamava Gentilini-sindaco di Treviso-dicendogli che lui e quelli della sua parrocchia stanno distruggendo le future generazioni europee con ste menate di gesù, halla e tutti i santi in fila per due col resto di 3 periodico. Come direbbe la mia nonna:” ha parlato bene”.

  6. Brava Valentina. Ruini è un cervello mastodontico della Chiesa che Orioles ha insolentito con la sua solita, davvero inspiegabile, sicumera.
    Quanto alla originalità di Orioles, la questione è semplice: comprare l’Unità, individuare gli articoli peggiori, attendere un paio di giorni e…

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