L’abbiamo lasciato lavorare

Vi ricordate una decina d’anni fa? La leggenda metropoltana dell’imprenditore dell’area milanese che si era fatto da solo. Che ce l’aveva fatta. Che ci capiva di economia, almeno lui.
Leggetevi adesso questa notizia sui decreti ingiuntivi e ripensate a tutte le stupidaggini che vi hanno propinato in TV:

Nel giro di tre anni sono più che triplicati i decreti chiesti al giudice di pace, quelli di valore fino a 2600 euro: un aumento del 225% tra il 2002 e il 2004, solo nell’ultimo anno un balzo in avanti del 40% fino ad arrivare ad un totale di 47mila decreti iscritti a ruolo. Ed esplodono anche i decreti chiesti per le somme della fascia superiore: nel 2002 erano 29.521, l’anno scorso 33.312, quest’anno supereranno i quarantamila.

Alla fine della storia, nessuno vi dirà di essere su Scherzi a Parte..

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50 Commenti

  1. Molto interessante il discorso sui beni primari vs beni futili. Potremmo intitolarlo “indispensabili futilità”. Cmq se finisci in tribunale perchè fai l’operaio e non ti sei potuto coprire le rate della bmw in leasing, mi fai ridere. In senso pirandelliano. Ma visto che l’ignoranza dilaga e l’apparire smanioso si impossessa di noi, parliamo di cose pratiche. Avendo io recentemente rateizzato un bene futilissimo, vorrei sapere: non pagando, e non possedendo io nulla, che mi pignorano? finisco in galera? come funziona quest’atrocità?

  2. C’è però “una sorta di propensione compulsiva all’acquisto”.

    Ci stiamo americanizzando.
    Compriamo anche oggetti di cui non abbiamo effettivamente bisogno per colmare vuoti affettivi. Si è passati dai risparmi nascosti sotto al materasso ai buffi per il cellulare.

    Non ci sono più le brave massaie di una volta. Quelle che percorrevano tutto il mercato nei due sensi, con il figlioletto a fianco, per poi scegliere sulla bancarella più economica.
    Ecco perché quel bambino ora è tanto ricco e gli altri no.

  3. La leggenda metropoltana dell’imprenditore dell’area milanese che si era fatto da solo? Leggenda? Mi vuoi dire che non è vero? Stai dicendo che quando la sua azienda doveva essere chiusa perchè aveva raggiunto il monopolio televisivo infrangendo la legge, ha mandato un’altro a chiedere aiuto a Craxi??? Io non ci credo! Secondo me lo ha chiesto direttamente lui, tutto da solo… magari con l’aiuto di qualche caravaggio forse.

  4. Certo Fabrizio, ci sono meno soldi. Ma c’è anche una compulsione all’acquisto, come dice Rina.
    Ai tempi dell’università, e per un po’ anche dopo, ho lavorato part time per una nota società di credito al consumo. Arriva questa signora che vuole finanziare l’acquisto di un cellulare, ma niente: la pratica viene respinta. Di fronte alle sue rimostranze di rito, decido di informarmi con una telefonata per conoscerne le cause. Ebbene, la signora non aveva accesso al credito perchè aveva già in corso un precedente finanziamento per una TV, ed era in arretrato di due o tre rate col rimborso. Capito? Non ce la faceva a pagarne uno, e ne voleva un altro.

  5. a me colpisce la velocità della perdita della memoria e dei costumi (non necessariamente migliori) nel passaggio dall’economia rurale a quella dell’acquisto compulsivo

    i nostri nonni si pulivano il culo con la carta gialla del macellaio e rivoltavano gli abiti 15 volte prima di pensare di buttarli

    noi compriamo e paghiamo anche la suoneria del telefonino

    i nostri nonni mettevano insieme case, terreni, bot a profusione

    a noi ci pignorano la tivù perchè non paghiamo le rate dell’home theatre

  6. Meno soldi ci sono, ma ci sono anche consumi superflui, allo stesso tempo. Come notano anche gli autori dell’articolo su Repubblica.
    Contraddizioni di una società che “obbliga” ai consumi e che allo stesso tempo non fornisce le possibilità per soddisfarli.

    PS: Spero che il “caro” sia un lapsus sfuggito unicamente perché hai in testa il caro vita.

  7. Tutt’e due. Meno soldi e più acquisti compulsivi. Il mio stipendio non varia da quattro anni. In questi quattro anni ho notato che con lo stesso stipendio compro la metà delle cose che compravo prima. Gli acquisti compulsivi me li posso scordare, per ovvi motivi: ma per avere la conferma che l’economia sta andando a puttane basta fare il conto di quante fabbriche e quante aziende stanno chiudendo intorno a voi.

  8. quei quattro euro che guadagno posso metterli da parte sperando nel 2056 di poter versare l’acconto per acquistare una casa.
    Ma nel 2056 nessuno mi aprirà un mutuo per finire di pagare la casa.
    Allora con quei quattro euro che guadagno posso comprarci dei titoli Parmalat o Cirio e sperare che qualcuno faccia una fattura a Tanzi mentre i titoli argentini crollano e i palazzi giapponesi anche.
    Oppure quei quattro fottutissimi euro, posso affidarli alla politica economica del nostro governo e, volendo ragionare ancora più grande, alla politica finanziaria mondiale guidata di fatto, da un pazzo scatenato che si diverte a giocare a fare la guerra.
    E infine, quei quattro euro che guadagno, posso spenderli per acquistarmi un lucciante paio di scarpe nuove e con una piccolo finanziamento posso anche acquistarmi un cappotto di cachmire.

    Dopo di chè, finanzia creativa per finanza creativa, posso provare a contare sul mio look travolgente.

  9. Ho notato che ogni spot pubblicitario sia in radio che in tv finisce con: “finanziamento a interessi 0 e prima rata a Gennaio 2006”.
    Indebitiamoci così, senza pudor.

  10. molti si indebitano perchè sono degli irresponsabili. molti, non tutti. conosco gente che per questioni psicologiche non vuole rinunciare a pensare che si viva peggio e allora, incurante del suo essere precario a vita ogni 3 mesi cambia cellulare e si indebita per acquistare il navigatore satellitare per la sua clio che è già tanto se la usa per andare ai laghi la domenica. io non ho mai comprato nulla a rate, tranne quest’anno (guarda caso) un pinguino per paura dell’afa. afa, afanculo!

  11. Io ho fatto la mia parte: decreto ingiuntivo ai miei ex datori di lavoro.
    E’ vero, il potere d’acquisto dell’euro è come quello dei lei ora, ma è anche vero che tutti gli operai che vedo in giro in Mercedes potrebbero andare dove vanno anche con una Punto. O una Golf, toh…
    Io ho un cellulare che al tempo dei romani era già antico, e ci riesco a fare quell’unica cosa che oramai un cellulare non è importante che faccia: telefonare. Non sarà colpa della caduta del potere d’acquisto questo???

  12. Certo che siamo tutti bravi!
    Sono sempre gli altri ad essere gli stupidi che cadono nella trappola del consumismo (“consumismo” termine sedotto e abbandonato da inserire nell’elenco protetto della parole in via di estinzione).
    Io ho una vecchia macchina che non cambio da dieci anni, ho un cellulare trovato nelle patatine Rustiche Pai e al posto del navigatore satellitare ho acquistato un più pratico Telepass, che tu non sai dove sei e dove vai, ma all’Autostrade Spa sanno anche se sei con il consorte o con l’amante.

    Io lavoro in una società di finaziamenti.
    Si finanziano le autovetture e le lavatrici ma anche le diete della dottoressa Tirone e la palestra Figurella, le fatture del mago Osiris e le tette nuove.
    Si finanzia qualsiasi cosa ma sopratutto si finanzia l’illusione di essere più belli, più fortunati e più affascianti…che il Maurizio Costanzo aspetta anche te!

  13. Anche io ho fatto la mia parte: (vano) decreto ingiuntivo contro una mia ex-inquilina per un credito cospicuo mai onorato.
    Per un anno la fetente si è data alla macchia.
    Dieci giorni fa ho scoperto, per caso, che sta aprendo, a pochi metri da casa mia, un “Centro di medicina complementare, bio-energetica e vibrazionale”.

    Tra i trattamenti somministrati: “Terapie radioniche, Massaggi ad acqua asciutta, trattamenti energetici e di difesa con utilizzo di prodotti takionici….”
    L’inserzione pubblicitaria sul locale settimanale di informazione si conclude così:”XXXXXXX, la medicina del III millennio,….uno spazio per ricostruire la tua salute ottimale”.

    Cosa devo fare?
    Faccio un altro decreto ingiuntivo, o vado a “ricostruirle” i connotati?

  14. sarò orbo, ma di operai in mercedes ne vedo pochi

    bottegai, di più
    dentisti, assai
    artigiani, eh

    ma forse devo fare un esame dela vista

  15. viscontessa sono d’accordo con te.
    pero’ è vero anche che quando uno si indebita per la shopping terapy allora forse siamo a livelli di allarme sociale. altro che 10 spinelli e vai in galera !
    il mio ex boss mi ha convinto a licenziarmi per andare nella sua azienda e dopo 4 mesi non ho visto una lira di stipendio.
    nel frattempo coi soldi che non mi dava accendeva leasing e si spendeva i soldi della carta di credito aziendale per pagarsi viaggi, alberghi e attrezzature per fare lavori che fatturava in proprio. hai capito il viveur?
    quando uno è un wannabe patologico ben vengano i decreti ingiuntivi (e la camicia di forza!)

  16. Massì, alla fine sarà colpa della società.
    E’ sempre l’unico capro espiatorio a tutti i problemi che ci assillano.
    Ti droghi? E’ colpa della società.
    Rubi? E’ colpa della società.
    Guadagni 800€ al mese e devi fare i salti mortali per la A3 20tdi da 30mila€, il nokia 6230, la tv al plasma, e la settimana a sharm.
    Sei un coglione, semplice.
    Discorso diverso se devi pagare il mutuo della casa, le rate di una fiat punto ed i vesti per il pupo.
    Discorsi e situazioni diverse.
    Io fortunatamente non mi faccio abbindolare da pubblicità e mode del momento

  17. appunto, qui non si tratta di spendere della facile ironia su chi acquista a rate un vibratore a quattro velocità, ma di rendersi conto degli effetti collaterali (pesantissimi) che questa società del marketing sta provocando.
    Altro che taglio delle tasse per rilanciare l’economia,un’economia basata solo sul consumo, è un tipo di economia che si esaurisce da sola.

  18. Se siete interessati a diventare dei sòla da paura, assolutamente irrintracciabili, posso darvi tutte le dritte che volete ……….
    Idem per truffe vere e proprie …………
    Chè, in fondo, tra chi compera qualcosa a rate sapendo di non poter pagare ed un truffatore, non c’è molta differenza!!!!

  19. Pero’ se siamo in questa situazione non mi sento di dare la colpa a Berlusconi come fa Fabrizio.La colpa stavolta è degli stessi che lo hanno eletto. Che guardacaso sono gli stessi che adoravano il Bettino, la Milano da bere e rate del Moncler e delle Timberland…

  20. che sarebbe un po’ come dire che berlusconi non ha colpa di essere uno stronzo.
    io non l’ho votato ma subisco le conseguenze del suo governo.
    Dove mi dovrei collocare?

  21. beh, un po’ colpa della società evidentemente è

    se in certi tempi o luoghi lo shopping compulsivo non è conosciuto

    e in altri tempi e luoghi invece sì,

    o sono geneticamente diverse le persone che vivono in quei tempi eluoghi

    o è diversa la società in cui vivono

    i nostri nonni che giravano con le pezze al culo e mettevano insieme dieci appartamenti
    e dicevano: “il telefono costa!” anche per urbane che c’era solo uno scatto anche per una chiamata di sei ore

    sono geneticamente diversi da noi

    che prendiamo il cellulare anche per dire “ciao, senti questa cosa, lo sai che Gigina scopa con Ubaldo ma Asdrubale lo ha scoperto bla bla bla…” e PAGHIAMO ANCHE PER AVERE UNA CANZONCINA DEL CAZZO COME SUONERIA (per me, il max dell’abiezione consumistica, nel suo piccolo)?

    Io credo che la differenza stia nel bombardamento di stimoli

    cioè nella società

  22. piti, se il telefono lo si usasse come massino dell’inutilità per parlare di Ubaldo che si tromba la Gigina, direi che quasi quasi ci si potrebbe anche stare.
    E’ che il cellulare lo usi perchè ti fa fatica scendere dalla macchina e suonare il campanello.
    “sono sotto, scendi?”

  23. Viscontessa…
    Ma se c’e’ uno stronzo al governo (chiunque esso sia) la colpa è sua che è stronzo o di chi, piu’ stronzo di lui, l’ha votato?
    perchè senno’ è la solita storia del fatto che la colpa non è mai di nessuno, anzi meglio, la colpa è della società (quindi di tutti, quindi di nessuno).

    cmq, io e te mi sa che ci collochiamo dalla stessa parte

  24. Cara (Vis)Contessa, probabile che mi sia espresso male.
    non volevo dare dello stupido a nessuno, ma convieni con me che c’è chi fa il passo più lungo della gamba ??
    Non mi ritengo più furbo od intelligente di altri ma credo di saper discriminare l’utile dal futile e decidere di conseguenza per che cosa è meglio spendere.

  25. un consapevole stronzo resta stronzo a prescindere.
    Chi lo ha votato si divide in due categorie quella degli stronzi (i meno) e quella degli illusi (i più).
    E allora forse sarebbe il caso che, anzichè star tutti qui a parlarci addosso e a pensare come sono imbecilli quelli che si indebitano per farsi leggere il futuro dal mago Osiris, si cominciasse ad utilizzare un linguaggio efficace e diretto per spiegare agli illusi che il culo basso non te lo salva neanche la Madonna, figuriamoci la dottoressa Tirone con le sue diete!
    E che si può essere sereni e realizzati anche con le tette pendule e il cellulare del fustino per la lavatrice.
    Per esempio…..

  26. Scusate, però sul discorso dell’indebitamento delle famiglie non sono d’accordo: gli Stati Uniti – da un punto di vista economico – sono diventati un grande paese anche grazie all’indebitamento delle famiglie. Questa circostanza, nella società americana, è diventata talmente importante che se non puoi far debiti “non sei nessuno”.
    Anche l’Italia del boom era l’Italia delle cambiali. Per la 600, per la lavatrice, per la televisione: per tutte quelle merci che, nel giro di poco tempo, ci avrebbero fatti diventare una nazione moderna. Ma attenzione: allora il mercato era poco più che autartico; quasi tutto quello che compravamo veniva prodotto in Italia e dunque erano veramente soldi che facevano girare una bella fetta dell’economia.
    Adesso c’è una tendenza differente: ci si indebita non per raggiungere uno status limite inferiore della modernità, ma per cambiare il telefonino (coreano) due volte l’anno, per la televisione al plasma (giapponese), per la vacanza a Sharme. Insomma, ci indebitiamo per sostenere altre economie.

    Per la casa, invece, è un discorso un poco diverso: quasi tutti i soldi rientrati con lo scudo fiscale sono stati investiti in edilizia; infatti l’Italia è tutta una gru.
    Il passaggio al lavoro interinale, a termine, a progetto non consente di garantire un mutuo in banca: nel riorganizzare le forme di lavoro ci si è posti sin da subito questo genere di problema (anche perché altrimenti la pezza sarebbe stata peggio del buco) ma è stato bypassato – anche dietro al ragionamento di persone che sono poi state poi ammazzata dalle B.R. e dunque eviterei di entrarci in polemica – constatando che il 65% dei nostri genitori ha già la casa di proprietà e la pensione: possono garantire loro per noi, non c’è problema.
    Il fatto che forse non è stato forse sviscerato fino in fondo è che un conto è garantire il mutuo, un conto è pagarlo. Ma tanto, non so se lo avete notato, quelli che hanno iniziato a dire – 10 anni fa – che “i giovani devono togliersi dalla testa il posto fisso” sono proprio quelli che dal loro, di posto, non li schiodi neanche a cannonate.

  27. La società siamo noi. E scusate per il baratro che spalanca questa banale constatazione. In aggiunta potrei anche citarvi la canzone di (?) col refrain “gli altri siamo noi…nanananana…nanananana…”
    Che picco filosofico, eh?!
    Insomma, io sono molto politically correct, engageé e blablabla…ma i miei scheletrucci consumistici nell’armadio li ho. Secondo voi c’è un collegamento tra acculturamento (in senso ampio) e rateizzazioni che non ci si potrebbe permettere (e sottolineo il NON) x oggetti fondamentalmente inutili che fanno però status sociale? suona snob come domanda?

  28. sono sempre di piu’ d’accordo con te.
    ti diro’ di piu’.. potrebbe essere un ottimo programma politico.
    Sai quanta gente tirerebbe un sospiro di sollievo sapendo che il “nuovo miracolo italiano” è che si puo’ vivere bene anche col culo moscio?

  29. Balthazar, vorrei avere le tue medesime certezze.
    Io mi barcameno per ore di fronte ad un bicchierino di yogurt chiedendomi se acquistare dello yogurt ai frutti frutti di bosco e granella di cioccolato, si possa annoverare tra le cazzate consumistiche o le scelte consapevoli.
    Mia madre, seguendo l’esempio delle vecchie generazioni descritte da piti, direbbe che è una colossale cazzata, mia figlia (figlia prima dei suoi tempi che mia) vorrebbe quello ai frutti di bosco danesi e panna norvegese con granella di cioccolato svizzero.
    Sei sicuro di poter marcare un confine netto tra l’utile e il futile?
    Cio che per te è utile per tuo padre può essere futile…..

  30. Caro Tommaso, gli stati uniti sono un grande paese SOLO X TE!
    Ci hai mai vissuto? hai mai visto qualche documentario su come si vive (non a beverly hills come nei telefilm che ci fanno vedere)?
    Lo sai quanti barboni ci sono e che nella famosa silicon valley ci sono elettricisti, impiegati e operai che lavorano 10 ore al giorno nelle aziende hi tech o come cazzo si chiamano che poi dormono alla fermata degli autobus perchè gli affitti sono + alti del loro stipendio?
    MA LA FINIAMO O NO DI PENSARE A STA CAZZO DI AMERICA COME AL PARADISO?
    scusate se mi innervosisco ma ne ho le palle piene di sta storia. Adesso mi raccomando, voglio subito qualcuno che mi dia del terrorista afghano-libanese filo binlanden…

  31. chi da il LA per intonare l’Internazionale? tutti per mano…
    C’è un libretto intitolato “come (non) si arriva a fine mese nel paese più ricco del mondo”. In effetti, non mi sembra un gran segno di sviluppo l’essere strozzati dalle rate. Inoltre è una forma di costrizione sociale: più rate, meno libertà di scelta. Incatenato, ma con la suoneria delle Destiny’s child.

  32. viscontessa,
    sul fatto che molti elettori sono stati illusi non so che dire.. io mi ricordo la Milano da bere e dopo nemmeno 10 anni spunta il Berlusconi con contratto con gli italiani e la gente corre a votarlo. Che dire? poveri illusi, irresponsabili o furbetti di quel tipo di furbetti che danno il voto al parlamentare trafficone in cambio del posto di usciere al figlio e poi vent’anni dopo se la prendono con i politici che se so’ magnati la sua pensione?

  33. Berlusconi non ha promesso il posto da uscere a nessuno, quello era retaggio della vecchia DC e Bersluconi che è stronzo ma non scemo (almeno non del tutto) ha promesso molto di più.
    Ha promesso di consentire a tuo figlio di diventare come lui secondo il vecchio modello americano per cui anche il lustra scarpe può diventare presidente.
    Le illusioni sono difficili da tenere sotto controllo e caderci è facile, molto facile.

  34. vis
    mi sa che forse è un problema di punteggiatura, non si sapro’ spiegare, ma stiamo dicendo tutti e due la stessa medesima cosa.
    l’unica cosa che forse ci rende distanti nel ragionamento è che io credo che la società (cioè tutti, cioè nessuno) è fatta di persone che si assumono la responsabilità di quello che fanno. sia che facciano le rate per il vibratore a 4 velocità, sia quando vanno in cabina elettorale. E che una società sana fornisce ai suoi cittadini gli strumenti culturali per potersi difendere dalle facili illusioni.

  35. Caro Noel, figurati se ti do del filo afghano. Al massimo ti posso dare del povero illuso. L’America – che conosco per averci vissuto, studiato e poi lavorato – è un grande paese, secondo me. E’ una grande società, con l’economia più forte della Terra (difesa, per l’appunto, dall’esercito più potente), basata su principi semplici ma ferrei.
    Che contano, però. Non calpestabili impunemente.
    Che poi – come società – abbia milioni di contraddizioni, questo non lo nego. Ma non pensare che non siano le stesse contraddizioni nostre, solo che sono “BIG”, come qualsiasi cosa in America. I barboni ci sono anche a Torino, gli affitti insostenibili anche a Milano, le aziende in crisi anche a Verona. Mica solo a Seattle, a Detroit e nella Silicon Valley.

    E’ una società molto meno classista: tu puoi entrare in un’azienda come conducente di muletto in magazzino, lavorare bene, prenderti il diploma al collage, fare un concorso interno, avanzare di carriera, magari prendere anche un diploma di grado superiore ed arrivare a comprartela, l’azienda. Insomma, capisci cosa voglio dire? Le cose che contano veramente qui da noi (chi conosci, che tessera di partito hai, etc..) laggiù sono realmente marginali.
    E poi scusa eh, ma se mi va di considerare l’America un grande paese sarò ben libero di farlo no? Mica ho detto che l’America è Bush…

  36. Non dicevo che tu potessi darmi dell’afgano, ma qualche silviodipendente che legge…
    certo che sei libero di pensare che sia un grande paese, ed escludendo Bush, il modello americano non mi piace x niente. anche perchè leggendo vari giornali e informandomi su quanto accade laggiù, il costo del lavoro diminuisce sempre di più, la gente sgobba x pochi dollari all’ora ed è la maggior parte. Quanti sono i ricchi in america? E i 35 milioni senza copertura sanitaria?
    Noi abbiamo tanta “merda” come i Cragnotti e i Tanzi x es. ma anche là sono messi bene (vedi Enron x farti un esempio).
    Io mi incazzo xchè gli USA sono dipinti come quel bel mondo che in realtà non è, dove ci sono 10000 morti ammazzati x arma da fuoco all’anno mentre in europa non arriviamo manco alla metà, dove l’economia si regge sull’industria della guerra e anzichè pensare ai poveracci si aumentano le spese militari.
    Non me ne volere, ma per me non è assolutamente un grande paese, sono fiero di non viverci, ma è solo la mia opinione, non deve essere anche la tua

  37. E’ sulla responsabilità di ciò che fanno gli individui che personalmente nutro molti dubbi, proprio perchè la responsabilizzazione passa inevitabilmente attraverso la politica.
    Una politica che deresponsabilizza invitandoti, per esempio, a spendere per far girare l’economia, colpisce alla fine un po’ tutti.
    Chi più chi meno.
    Pur nella consapevolezza di essere una persona responsabile, io non escluderei che lentamente, come l’antica tortura cinese della goccia d’acqua sulla testa, si scava nella propria coscienza degli individui una nicchia sempre più ampia di irresponsabilità.

  38. cara vis
    anch’io ho la memoria corta e di questo me ne scuso. effettivamente lo spot stronzo del tipo che spende e tutti gli dicono grazie è opera di questo illustre governo.
    urge un nuovo spot con l’ufficiale giudiziario che pignora i mobili al malcapitato. il malcapitato passeggia per strada chiedendo gli spiccioli ai passanti e nel frattempo incontra i negozianti (gli stessi che lo ringraziavano allo spot precedente) che non lo ringraziano piu’ e lo guardano con disprezzo.
    con fare triste il malcapitato si ricorda dei bei tempi in cui poteva spendere ed era ossequiato dal pizzicagnolo e malinconico bofonchia:
    “grazie, grazie… grazie al cazzo!”

  39. Noel, però secondo me non puoi costruirti un’idea – per di più su di una società complessa come quella degli Stati Uniti – solo guardando “Bowling a Colombine”. Se lo viene a sapere Luca Sofri poi, capace che ti disereda, cazzo.
    C’è tutto un mondo di libri che ti raccontano la gente e le cose dell’America, anche senza andarci. Per iniziare a capire gli americani – se posso azzardare un consiglio – leggiti “Una cosa divertente che non farò mai più” di David F. Wallace: è un capolavoro di 100 pagine (e fa morire dal ridere, che non è male).

  40. posso dire che gente che piange miseria compulsando le proprie farneticazione da una ADSL si merita la piaga delle cavallette?

  41. Mi permettete di chiedere a chi parla di cambiali/buffi fatti per il consumismo se ha letto l’articolo? Si parla di AUMENTO DEI BUFFI, non di buffi.
    Il consumismo, i telefonini, le macchine, e quant’altro, c’erano prima del 2001. Quello che è cambiato è la guida economica del paese. C’è gente che non sa nulla di macro-economia, tolto il pover’uomo che ha dovuto sostituire il sig. sapientino alle finanze.
    Vi hanno ridotto il potere d’acquisto in una manciata di mesi. Di una cifra. Per questo si fanno più buffi; le persone non si sono abituate al fatto che ci sono meno soldi. Period.

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