A volte nella storia i grossi eventi si mescolano alle timidezze quotidiane. Come quella di Günter Schabowski, portavoce della DDR; quella sera di 15 anni fa alle domande dei giornalisti della TV sulla validità delle nuove regole dei passaporti, rispose semplicemente con un “da subito”.
Quelli che avevano chiuso fuori gli altri che non si erano chiusi dentro; quelli che avevano costruito due muri (sì, perchè il muro di Berlino erano due paralleli, con una zone vietata immezzo) in quattro e quattrotto; quelli che l’avevano costruito bello alto; quelli che stanno rifacendo lo stesso errore nel medio oriente.
Per tutti, c’è solo un messaggio. Tanto, o prima o poi, il muro viene giù.
Ab sofort
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Messaggio n°2. La storia insegna che costruire muri non serve a diventare immortali
Mi sembrava di ricordare che in germania c’erano tedeschi da tutte e due le parti…
Forse Federico, la differenza sta proprio nelle tue parole. Per me quando costruisci un muro alto cosi’ separi essere umani, non popoli, culture o religioni. Il fatto che da entrambe le parti ci siano stati tedeschi e’ un tuo dire come se, qualora ci siano due popoli cosi’ vicini non si possano creare commistioni, famiglie miste, gente che lavora di la’.
Ecco, un muro separa queste entita’; gli esseri umani.
c’erano due muri, e ce ne sono state quattro quatro versioni. (http://www.dailysoft.com/berlinwall/history/facts_02.htm) tutte costruite dalla DDR per la cronaca, con tanto di sgombero di gente e abbattimento di edifici (http://en.wikipedia.org/wiki/Berlin_Wall) nessuno si era “chiuso dentro”, insomma. Per terribile che possa parere, c’erano i buoni e i cattivi, con buona pace dei tuttugualisti come te.
Bene Fabrizio, visto che sei in tema di demagogia, prenditela anche con i muri che fanno si erigono per la sicurezza del Papa (che afferma che si devono costruire ponti e non muri)ogni volta che si reca in un pellegrinaggio di pace.
Uno di questi è stato costruito pure a Lourdes.
Il Papa vale di più?
Poi ti consiglio una vacanzina a Gerusalemme: tra meno di un mese è Channukà, bella festa, dura 8 giorni, forse è ‘occasione di capire a cosa serve il muro, che di sbagliato per me ha “solo” (e questo è veramente uno schifo!) la collocazione!
Il valore individuale del papa è identico al valore di tutti gli altri individui, il valore pubblico del papa è di molto superiore.
Come per tutti i leader mondiali.
Devo dividere la zona soggiorno dalla cucina e sono indeciso se tirare su un muro od optare per il mezzo muretto… magari scelgo il vetrocemento.
XXL, e la macchina del Papa? E il muro di giardino delle case di casalpalocco, fuori Roma. Puoi pure chiamarla demagogia; ne riparleremo quando sara’ venuto giu’ anche quello di muro; lagrime, emozioni, riabbracci. Come nell’89.
a proposito di separazioni….guardate che bella provocazione.
http://www.labiennale-israelipavilion.org/items/6/6.1/
Balthazar prova a chiedere quel manager che si è fatto tirare su il muro nel suo ufficio…il pallavolista siliconatore….
@ Fabrizio: si ma dimentichi che nel 89 si trovavano tedeschi da ambo le parti.
Non mi pare così in Medioriente….
Se vuoi vedere lacrime, abbracci e Co. guardati Carramba che sorpresa, avrai più soddisfazioni!
Certo il Papa ha valore come capo di Stato, ma essendo prima di tutto il vicario di Cristo dovrebbe in primis dimostrare che tutti gli uomini sono uguali e hanno lo stesso diritto di proteggersi: Ergo se vuole essere protetto a Lourdes non mi parli di Ponti…
Il fatto che ci siano stati i tedeschi d entrambi le parti è mooolto relativo; c’erano uomini da entrambi le parti. Il muro non lo hanno fatto cadere loro, ma un tizio con la voglia che stava a Mosca. E cosi’ accarda’ per quello in M.O.
E ci saranno baci e abbracci veri, non come quelli che ti spacciano in tv per farti svuotare dalle emozioni e costringerti a comprare e a votare in un certo modo.
Sii Bravo ci saranno i baci e gli abbracci…ci sarano SENZA DUBBIO ….in fondo le comparsate in Tv piacciono a tutti!
Comunque per quanto ti piacciano i finali a dolci e sdolcinati devi forse rendirti conto (lo so è straziante per te) che la situazione è diversa, profondamente diversa.
Vai leggi Cenerentola, Biancaneve …. supererai meglio la delusione (magari con un po’ di cioccolata, di quella buona).
“Abbiamo provato a vivere insieme…non è stato possibile. Ora proviamo a vivere separati.!
A proposito tu dove vivi? Quando senti il suono dell’autoambulanza aspetti il secondo e il terzo e poi magari fai un giro di telefonate per controllare che i tuoi amici/famigliari rispondano? Prendi l’autobus? Hai paura quando esci per andare in un bar-ristorante-pizzeria?
O anche solo quando vai nel bar della tua Facoltà?
Che il papa come individuo non abbia alcuna velleità di farsi difendere, mi pare evidente.
Se così non fosse eviterebbe di trascinarsi moribondo in pubblico ormai da anni.
Poi su quella cosa che il vicario di cristo deve in primis riconoscere il diritto di difendersi degli individui mi pare che tu sia proprio fuori strada.
Ci sarebbe sempre quella cosa lì del porgi l’altra guancia che se magari non è proprio un granchè, non può però essere confusa con un “metti un muro tra due guance”.
Vabbè l’interpretazione dei Vangeli, però non esageriamo!
Icsicselle, vivo dove c’era quel muro dell’89. Non ho paura quando vado al bar; e capisco quello che dici. Mi ricordo la Roma degli anni 70. Mi ricordo la Polizia per il caso Moro.
La domanda e’ appunto: vivere separati o fare l’amore? La seconda che ho detto. Ci si riesce. Con pazienza e senza politici ideologgizati.
@ Fabrizio: Tu ricordi una Roma di quando io non ero ancora nata.
Invece io ho un ricordo vivo di Israele in cui ho provato a vivere. Il mio Kibbuz (non una colonia, non nei territori) è stato bombardato, un uomo è morto perchè una camionetta di persone (a cui dovrei porgere l’altra guancia) gli ha versato addoso una scarica di mitra mentre era sul cancello del suddetto kibbuz.
Ho dovuto indossare il giubbino antiproiettile che non avevo ancora 15 anni durante uno spostamento in cui passavamo vicino ad un villaggio arabo (magari dillo a loro che si può fare l’amore) e ti assicuro che non è proprio un accessorio modo di cui andare fieri.
Però con i tuoi slogan puoi sempre riclarti a cantare Imagine con una margherita tra i capelli sotto il muro che verrà costruito (nel posto sbagliato, ma verrà costruito).
Sicuro di capire quello ceh scrivo?
In quella primavera del 78 Roma era molto simile. E l’ho visto che c’e’ chi la prende alla poliziesca (all’epoca il referente era Cossiga, scritto col kappa) e chi alla Imagine (all’epoca il gruppo del Manifesto).
Io non sto giudicando la tua esperienza, amara. Io sto solo dicendo che quel muro verra’ giu’. Anche quello. Ci puoi mettere la mano sul fuoco. Magari durera’ come quello di Berlino. Magari di piu’. Magari come la muraglia cinese. Magari come le mura aureliane.
Eppoi arrivera’ il giorno che i turisti ci si faranno le foto e si compreranno i pezzi su eBay. Ne faccio una questione termodinamica. Tenere separati due fluidi e’ innaturale. Alla fine tenderanno a fondersi. Magari tra cent’anni.
xxl, le esperienze personali sono quelle che tirano su i muri ma il compito della politica dovrebbe proprio essere quello di abbatterli.
L’anrachia è un’utopia perchè personalmente ognuno ha le proprie amarezze da sfogare.
aspettando abbastanza a lungo praticamente qualunque cosa succede. non lo trovo granchè consolante.
Il problema con il muro, e molto concreto, è che ci sarebbero palestinesi da tutte e due le parti.
Sono ancora qui che rompo.
Credo che la verità più giusta (perchè sono tante) l’abbia scritta Lia: CI SONO PALESTINESI DA AMBO LE PARTI.
E’ questo che contesto del muro la posizione, il tagliare e dividere villaggi, annettere territori che non appartengono e che non verranno sostituiti.
Forse hai ragione Fabrizio tra 20, 30 ….100 anni (non ragionavo con intervalli di tempo così lunghi) quel muro potrà essere abbattuto e forse tra tutto questo tempo ci potranno essere abbracci e baci e orecchini ricavati con pezzi di cls… ma adesso quel muro (sbagliato per principio) serve.
Vedi, ICSICSELLE, mi piacerebbe solo convincere te ed altri che l’hanno fatto, che sicuramente un giorno verra’ giu’. Poi, prendere gli altri che hanno messo in condizione Israele di sentirne la necessita’, e dirgli che anche loro un giorno non useranno piu’ il terrorismo, tanto il muro verra’ giu’. Poi metterli assieme ad un tavolo, magari a Camp David, e fargli firmare un pezzo di carta.
Ci hanno gia’ provato un paio di volte…