Se prima era in uno a ballare l’alli galli

La congiura dei baresi continua. Dopo Delio ci si mette anche un GIP ragazzino ad insinuare che i 4 ragazzi italiani rapiti in Irak erano mercenari. Con tanto di ennesima levata di scudi; dove sarebbe poi lo scandalo a fare una professione vecchia come il mondo? O queste reazioni sono solo moralismi di una destra che si è scordata il proprio passato?

(Visited 263 times, 1 visits today)

29 Commenti

  1. Non esiste scandalo nella possibilità che i quattro fossero soldati di ventura, ma può esistere notizia di reato. Lo scandalo esiste nelle parole del Gip.
    “Erano veri e propri fiancheggiatori delle forze della coalizione e questo spiega, se non giustifica, l’atteggiamento dei sequestratori nei loro confronti”.
    Giustificare?
    La giustificazione del loro rapimento è un atto politico. Un giudice che avesse avuto maggiore coscienza del suo ruolo non si sarebbe mai permesso un’intromissione così grave in un dibattito che non gli compete, quello sulla legittimità dei bersagli e dei metodi di resistenza. Dibattito inutile, fra l’altro, se non esiste una controparte politica della resistenza con cui interloquire (come ad esempio lo Sinn Fein in Irlanda, di cui il provisional IRA era il braccio armato). Poi ci si meraviglia della levata di scudi. Io non mi meraviglio neppure che a sinistra queste cose vengano accettate e strumentalizzate, pure se fanno schifo, e pur essendo io (molto) di sinistra. Mi fanno solo pensare che ci sia bisogno di fare tanta pulizia, dalla mia parte. Ben venga la levata di scudi, allora. Ma venga anche da sinistra.

  2. Più che altro ho trovato impressionante che nei confronti delle due Simone al loro ritorno ci siano state tutte quelle polemiche, anche via posta elettronica, come se le terroriste fossero state loro. Mentre questi quattro, poi tre, sono stati accolti come dei santi. E questo l’ho trovato sempre ingiusto.

  3. a me pare più che altro che la frase del giudice, magari non proprio ineccepibile, sia stata strumentalizzata: quel “se non giustifica” credo vada interpretato come “non giustifica” e basta. Come dire: “se non orribile, è brutto” intendendo qualcosa che è brutto. L’italiano dà vita a quiproquo con molta facilità. Se poi invece voleva intendere proprio che i rapitori hanno fatto bene a trattarli così, boh, si vede che è filoiracheno. Ricordiamoci sempre che i quattro erano avversari dei rapitori; ed è logico odiare gli avversari (c’è modo e modo, ok). Così come adesso credo che i tre non abbiano molte cartoline da spedire in Iraq. Il patriottismo sempre e comunque io non lo condivido.
    Certo è che la violenza, questo sì, è sempre da scartare (ci voleva proprio questa frase retorica? Non è un concetto già chiaro?). Ciao, Damiano.

  4. Tesi politica più che giuridica.
    Nel momento in cui definisci qualcuno fiancheggiatore hai già stabilito che sta aiutando una forza eversiva. Il fiancheggiatore è “chi appoggia in modo dissimulato l’azione di gruppi politici eversivi o clandestini”.
    E anche spiegare, se non giustificare, un’esecuzione in questa prospettiva, esce dal campo puramente della legge e entra in quello del giudizio personale.
    Sarebbe stato sufficiente che il Gip si fosse fermato alla definizione di “mercenari”, sottolineando i nessi fra le società per cui lavoravano i sequestrati e le forze d’occupazione.

  5. Pi’, la frase e questo spiega, se non giustifica tu l’hai capita come e questo spiega, e addirittura giustifica; io invece come e questo spiega, anche se non giustifica.
    Sono i bug della lingua italiana, che permette questi doppi sensi. E, sapendo che stiamo parlando di un magistrato, propenderei per la mia versione..

  6. Fabrizio: certo che quel termine viene utilizzato anche in ambito giuridico. E significa proprio quello che ha scritto Rina, nè più nè meno. Dire “fiancheggiatore” significa esprimere un giudizio che in quel contesto (in quello, e non in altri) al giudice non compete, o suona comunque inopportuno.

  7. Se avesse detto “pur non giustificandolo” la frase avrebbe avuto un senso molto più chiaro, ma io penso che quella frase sia stata volontariamente resa in quel modo. Io propendo per la chiarezza del linguaggio, visto che io la interpreto come “se non addirittura giustifica”. Quella frase è a dir poco infelice e confusa. La lingua italiana non ha buchi così grossi, i buchi ce li ha chi si esprime male e permette interpretazioni multiple. E’ qualcosa che va chiarito, perché può essere un’affermazione grave. E’ giusto che non passi inosservata. E’ giusto chiedere chiarezza, soprattutto all’interno di un’indagine.

  8. In italiano fiancheggiatore non ha – se non nell’uso giornalistico – nessuna valenza negativa. Consultate pure i vocabolari, vuol dire alleato. Davvero, non capisco lo scandalo, o meglio, lo capisco benissimo, chiamare mercenari gli eroi di una parte del giornalismo italiano! gli stessi che continuano a scagliarsi contro le “due decerebrate”. Massimo disgusto

  9. Fabrizio, che domande! Certo che un GIP può esporre le proprie valutazioni (anzi deve, a giustificazione dell’atto che compie, soprattutto se si tratta di applicare una misura cautelare coercitiva, come in questo caso). Diversa però è la questione di quali ambiti la valutazione possa investire. E a differenza di quanto sostiene Giovanni, qui sopra, dire che Agliana & soci hanno “spalleggiato” l’esercito americano, tenuto anche conto del contesto e delle altre discutibili scelte lessicali del giudice, significa proprio (e solamente) dire che l’esercito americano è da considerarsi alla stregua di un’organizzazione criminale. Il che può anche essere vero, per carità, ma di certo non rientra nelle valutazioni rimesse al giudice, non trovi? Per inciso, anche la seconda frase incriminata (quel “se non giustifica”) non può che essere intesa nel senso indicato da Piccolavoce già nel primo commento.
    In definitiva: o ci troviamo di fronte ad un giudice particolarmente ingenuo, oppure a un personaggio con poca dimestichezza con la lingua. Oppure l’ha fatto apposta, cosa che ritengo plausibilie.

    Giovanni, controllare il vocabolario va benissimo, per amor del cielo. Tuttavia ti invito a tenere in conto anche la “storia” delle parole.

  10. MB, non son d’accordo: le parole hanno un significato ben preciso e fiancheggiare non vuol dire essere complici. Non so cosa vuol dire la storia delle parole, però la frase che i “nostri” erano stati reclutati “in favore di forze armate straniere (anglo-americane, per la precisione) in concerto e in cooperazione con le medesime, in contrapposizione a gruppi armati stranieri”, dovrebbe chiarire il senso di quel “fiancheggiatori”.

  11. C’mon. Un GIP ha espresso delle valutazioni preliminari in base a indagini e testimonianze. Le ha espresse come credeva opportuno. E non im sembra il caso di attaccarlo, visto che noi le carte non le conosciamo, lui sì. Questo gioco a giudicare il giudice mi sembra un po’ prematuro.
    Il Ferrara l’ha fatto per anni per spalleggiare il cinghialone. E aveva torto. Lo stesso dicasi del gobbo.

  12. Vuol dire che di per sè la parola “bastardo” significa semplicemente “figlio di genitori non legalmente coniugati”, ma la storia della sua applicazione ha portato a ritenere prevalente un significato deteriore. “Fiancheggiare” ha un significato neutro (addirittura il suo primo significato è di puro tipo geografico), ma dagli anni di piombo in poi ha finito per designare (e non credo solo nel linguaggio giornalistico) solo un certo tipo di “alleanza”: ad associazioni sovversive o criminali. Il giudice non può non aver tenuto conto di questo uso prevalente del termine: quindi o è parecchio sprovveduto (ma tanto, tanto, tanto), oppure aveva ben in mente dove voleva andare a parare.
    E purtroppo questo non aiuta un ordine, quello della magistratura, già abbastanza nel mirino senza che improvvidi giudici si mettano da par loro a gettare benzina sul fuoco.

  13. Che quelli fossero o meno fiancheggiatori degli americani non conta un fico secco. Ormai chiunque rapisce chiunque. Mi sembrano osservazioni francamente un po’ inutili: i quattro (mercenari o bodyguard o santi o navigatori che fossero) sono stati rapiti perché occidentali.

  14. Ok, adesso che tutto è risolto e che il giudice ha dichiarato di onorare Quattrocchi e non aver espresso alcun tipo di giudizio negativo sul mestiere degli ostaggi, posso dirlo:
    AVEVO RAGIONE IO!
    E Fabrizio, e Giovanni, ovviamente.
    A parte gli scherzi: sbaglio o una certa destra, su questa faccenda, c’ha marciato? Un argomento su cui riflettere.
    Alle osservazioni di MB sulla lingua: è vero, non si può dimenticare la storia delle parole.
    Pensate che io, quando ho scoperto che “ovvero”, nel linguaggio amministrativo vuol dire “oppure” invece che “cioè”, come lo uso normalmente io, mi sono ritrovato completamente spiazzato. Le differenze semantiche dei termini italiani, al contrario del commento qui sopra che lo afferma, a volte portano al completo stravolgimento delle frasi. Calmare i bollori, e poi discutere. Chiedere una precisazione al giudice sarebbe stato molto più opportuno PRIMA di uscire con i titoloni in prima pagina. Ma siamo in Italia, ebbene sì. Ciao, Damiano.

  15. Pesce d’Aprile (Part 2)

    Oops, il provvedimento era già stato annullato. Prima ancora che la notizia finisse su giornali e TG. Oops, il giudicino in cerca di fama ritratta tutto. Oops, un branco di sciacalli era già salito sul carrozzone… facciamo una conta veloce…

  16. Damiano, non vorrei risultare pedante: ma ho letto le dichiarazioni del magistrato, e sembrano la classica marcia indietro di chi si vuole parare il culo (“ma no, sono stato frainteso”! pare Berlusconi), per cui darei loro l’importanza che si meritano. Un po’ come Buttiglione che dice che non voleva offendere i gay e le donne: grazie al cazzo, ormai!

  17. Anche a me le dichiarazioni postume del Gip sono sembrate abbastanza confuse, piene di contraddizioni.
    Un magistrato nelle motivazioni delle sentenze dovrebbe solo attenersi alle norme e non dovrebbe rilasciare personali valutazioni (specialmente quando non è in grado di scriverle in un italiano corretto e deve quindi poi spiegarle a voce).
    Lui afferma che “fiancheggiatore” è un termine appartenente al linguaggio giuridico. Io non lo ha mai sentito usato nel linguaggio giuridico nel senso da lui inteso.
    Lui dice di ritenere Quattrocchi un eroe, ma non esprime questo concetto neppure vagamente nella sua motivazione, mentre si scomoda a specificare che l’essere gli ostaggi fiancheggiatori spiegherebbe “l’atteggiamento dei sequestratori nei loro confronti” (ipotesi comunque non indispensabile per sostenere la legittimità della sua sentenza).

    Detto questo mi sembra che Fabrizio abbia ben sintetizzato nel suo post:
    “dove sarebbe poi lo scandalo a fare una professione vecchia come il mondo? O queste reazioni sono solo moralismi di una destra che si è scordata il proprio passato?”

  18. Forse la destra, più che scordare il proprio passato, aiuta qualcun’altro a dimenticare il proprio presente.
    Meglio culattoni che mercenari.

I commenti sono bloccati.