Così, per avere un’idea di quanto sia grave la situazione (come se non lo sapessi), m’ha preso il ghirbizzo di domandare ai lettori: voi pensate che la rinuncia unilaterale dell’Italia a produrre energia nucleare sia stata un’idea brillante? Perché insomma, se fosse così se ne dovrebbe implicare che siamo il popolo più furbo del mondo avendola avuta solo noi…
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Me lo chiedevo anche io una settimana fa girellando dalle parti di Montalto di Castro.
Riconversione, questo è il segreto, a Montalo ci dobbiamo fare un mega centro commerciale con discoteca e locale per scambisti inclusi.
Sarebbe un’innovazione mondiale.
Mah. Rinuncia unilaterale non direi. Abbiamo fatto un referendum.
Ma non e’ stata voce di popolo a bloccare lo sviluppo nucleare.
Il piano Donat-Cattin fatti tutti i conti costava 20 000 miliardi di lire di allora.
Il governo non li aveva e si e’ rivolto al credito internazionale.
Chi controllava il credito ha detto no.
Allora esisteva la “fiat nucleare” e si progettava una nave nucleare.
Aspettando l’ok dello stato per partire con la realizzazione si cantava sulle note di endrigo “partira’ la nave partirà”
Bene gli stati uniti hanno detto no.
Questi i veri motivi non il referendum.
E’ bene sapere che ormai quasi tutte le città adriatiche hanno dovuto mettere una sezione di endocrinologia negli ospedali perche’ dopo cernobyl, nonostante la distanza, c’e’ stato un incremento di problemi alla tiroide stratosferico, a Pescara nota città sul mare, si e’ passati da 3 casi a 5000 casi con il picco dopo l’esplosione.
E figuriamoci se avessimo fatto le centrali da noi. Con la gestione dei rifiuti affidate alle organizzazione superefficienti di mafia e camorra.
Direi che abbiamo avuto un culo cosi’
ciao vis
Sbaglio o è il famoso ragionamento che dovremmo mangiare roba marrone perché mille miliardi di mosche non possono sbagliare?
Il nucleare ha il piccolo difetto che non conviene:
http://www.economist.com/displayStory.cfm?story_ID=1923392
(riporto un estrattino)
“Should governments be embracing nuclear as a clean energy source of the future? The short answer is no. [..] Even if nuclear power were replaced by fossil fuels, the main substitutes would be coal and natural gas; unlike oil, these are plentiful and not subject to the control of OPEC. The right approach to energy security is through deregulated markets and diversified sources of supply, not via subsidies in the name of “energy independence”. Besides, as today’s troubles with Iran and North Korea suggest, encouraging the creation of more fissile material is a poor way to pursue any kind of security.”
quindi massimo mi confermi che “li più furbi semo noi”, deve essere per questo che abbiamo l’energia più cara del mondo :-)
a parte questo, mi posti (o mi maili) l’articolo completo del FT? mi interessa molto ed ho l’impressione che il tuo omissis sia alquanto malandrino :-)
il locale per scambisti più grande del mondo a montalto di castro è una *signora* idea.
Sì,una grandissima furbata.Nessun incidente serio è mai accaduto in paesi occidentali,che hanno standard di sicurezza certamente non paragonabili a quelli dell’ex Urss.Anche l’inquinamento da combustibili fossili è causa di malattie terribili.Poi ci sono i problemi dell’indipendenza energetica,del fabbisogno,dei costi.Attualmente,il nucleare è l’unica tecnologia che possa realmente ridurre la dipendenza dagli idrocarburi.Altrimenti,no all’energia atomica perchè è pericolosa,no al petrolio perchè inquina,che si deve fare?Candele o ciclette dentro casa?
1) non ho detto che i più furbi semo noi. In questo caso abbiamo avuto culo.
2) l’articolo (dell’economist) te l’ho mandato per posta. Pensi male sull’omissis, era per abbreviare:
Should governments be embracing nuclear as a clean energy source of the future? The short answer is no. Arguments based on energy security do not stack up. Even if nuclear power were replaced by fossil fuels, the main substitutes would be coal and natural gas; unlike oil, these are plentiful and not subject to the control of OPEC. The right approach to energy security is through deregulated markets and diversified sources of supply, not via subsidies in the name of “energy independence”. Besides, as today’s troubles with Iran and North Korea suggest, encouraging the creation of more fissile material is a poor way to pursue any kind of security.
A giordà, mi sa che nel rogo ti si sono tappate le orecchie. Ripeto in maniera più semplice, così magari capisci:
1) le centrali nucleari non convengono, principalmente perché la sicurezza è cara (lo dice l’Economist)
2) se anche il petrolio costasse di più non converrebbero lo stesso rispetto al carbone
3) l’argomento che bisogna fare il nucleare non dipende dagli sceicchi non sta in piedi per la ragione 2
Più semplice di così non riesco.
Nella frase 3 è saltato un “perché”
Ma 30 anni fa il piano nucleare non parti’ perche’ non c’erano i soldi.
La sicurezza. E chi se ne frega se qualche milione di italiani si becca il tumore alla tiroide.
Per smaltire le poche scorie delle centrali sperimentali trino etc c’e’ stato qualche problema ?
Prova a moltiplicare quelle scorie per 100.
Adesso cosa e’ cambiato. Ci sono i soldi.
Be spendiamoli per lo sviluppo di fonti alternative.
Soffia giorda’ soffia che non riesco a leggere.
direi un’idea molto brillante (anche perchè di luce in fondo si tratta)
ma non brillante come comprare la suddetta energia nucleare a prezzi ladroneschi dalle vicine centrali francesi…
che nella (speriamo) remota eventualità di incidente non credorispettino esattamente il confine con le nubi radioattive…
Bruciare petrolio per produrre energia elettrica (con i rendimenti di una centrale di 20 anni fa, poi) è un po’ come se Carla Bruni ti dicesse “fammi qualsiasi cosa” e tu passassi la notte a carezzarla dietro le orecchie.
Nessuno di quelli che hanno governato noi oppure i nostri vicini ha mai proposto una politica energetica moderna. Le lobbies petrolifere, è noto, sono seconde solo a quelle del tabacco in termini di potenza.
Se aspettiamo ancora un po’, un giorno risorse e riserve coincideranno, ed allora altro che targhe alterne!
Detto questo: a quei tempi votai contro il nucleare. Oggi, anche (e forse soprattutto) in ragione del centinaio di chilometri che dividono SuperPhoenix da casa mia, non so se lo farei ancora.
Ah bene conviene di più il carbone,ottimo.Allora facciamo le centrali a carbone e non quelle atomiche.E poi,la sicurezza costa,ma non credo che il suo prezzo salga come quello del petrolio.Dulcis in fundo,prima o poi finirà st’oro nero,no?E allora che faremo?Ambè già,eolico e fotovoltaico.Raga’ come andate in bicicletta?
La politica energetica moderna non esiste Tommaso.
Esistono le lobbies, e una volta la spunta una una volta l’altra.
Il problema energetico pero’ esiste e va affrontato, purtroppo le correnti di opinione vengono programmate e gestite dai gruppi di potere ahime’.
Ebbi occasione di leggere una relazione dell’ing Montalenti, mandato da Fiat negli Stati Uniti, per studiare i problemi dell’ inquinamento.
La conclusione fu (cito a memoria che sono passati 30 anni): E’ possibile controllare l’inquinamento e mantenerlo tollerabile per la comunita’ solo creando una industria del disinquinamento che diventi un centro di potere.
Ecco credo che per l’ energia sia la stessa cosa.
E poi passare la notte a carezzare una donna dietro le orecchie è un buon modo di vivere l’ oscurita’ .
:-)
Scusate, una domanda a tutti quelli che dicono “vogliamo le centrali nucleari”:
L’Italia è un paese dal territorio altamente e densamente urbanizzato, non abbiamo deserti (come negli USA) o vaste campagne (come in Francia per esempio).
Bene: vicino a casa di chi costruiamo la prima centrale nucleare? Avanti, sotto con le candidature… ;-)
costruitela pure vicino a casa mia. sempre meglio della centrale termoelettrica a carbone che, grazie ai suoi fumi, rende La Spezia la prima città per tasso di tumori nel nord italia.
su questa domanda sono preparata low, la mettiamo a casa di coloro che sono disposti ad ospitare una discarica per i rifiuti.
Detto tra noi, se esplode una centrale nucelare nella sperduta campagna francese, mi preoccupo come se esplodesse a Lampedusa, no anzi, vista la mia collocazione geografica, mi preoccupo un po’ di più.
Premetto subito che in materia sono totalmente ignorante, però da profano quale sono ho trovato quest’articolo interessante:
http://www.repubblica.it/2004/e/sezioni/scienza_e_tecnologia/archicentrale/archicentrale/archicentrale.html
Si parla di un “solare ad alto rendimento” (non una crema per il corpo…), paragonabile alle centrali a combustibile fossile e alle nucleari. Non so quanto sia attendibile, comunque è un’intervista a Rubbia.
“Me lo chiedevo anche io una settimana fa girellando dalle parti di Montalto di Castro.
Riconversione, questo è il segreto, a Montalo ci dobbiamo fare un mega centro commerciale con discoteca e locale per scambisti inclusi.
Sarebbe un’innovazione mondiale.”
viscontessa – a montalto renzo piano ha vinto il concorso per il centro polifunzionale (teatro ed altri ammennicoli) nell’area dismessa ex esso, lì all’incrocio con la strada principale che non mi ricordo come si chiama e quella che va al cimitero…emmo’ so’ caxxi.
Quando si parla di tecnologia il problema non è mai scegliere la cosa migliore ma il male minore.
Ogni hanno l’automobile produce circa 6/7000 morti e 220.000 feriti, senza contare le migliaia di morti per inquinamento in gran parte dovuti all’industria automobilistica.
Che facciamo? Torniamo ai cavalli?
Ricordo di aver letto che la diffusione dell’auto a New York ebbe un grosso impulso a causa dell’inquinamento da….cacca di cavallo.
La centrale nucleare ha vantaggi e svantaggi, come hanno vantaggi e svantaggi le centrali termoelettromeccaniche, a carbone, ecc.
Sono stati di più i morti nelle miniere di carbone nella civilissima Europa o quelli dovuti ad incidenti nucleari nella meno civile Unione Sovietica?
Energie alternative? Non ce la raccontiamo !
Non esistono energie alternative, se con questo termine intendiamo la solare,la eolica o simili, esistono casomai energie “integrative”, energie che quand’anche sfruttate al massimo produrrebbero un modestissimo contributo al fabbisogno di energia.
Volere tutto e senza essere disposti a rinunciare a qualcosa non è possibile. L’energia nucleare, con tutti gli svantaggi, rimane ancora la fonte energetica migliore, più conveniente e sicura.
Quando si parla di tecnologia il problema non è mai scegliere la cosa migliore ma il male minore.
Ogni hanno l’automobile produce circa 6/7000 morti e 220.000 feriti, senza contare le migliaia di morti per inquinamento in gran parte dovuti all’industria automobilistica.
Che facciamo? Torniamo ai cavalli?
Ricordo di aver letto che la diffusione dell’auto a New York ebbe un grosso impulso a causa dell’inquinamento da….cacca di cavallo.
La centrale nucleare ha vantaggi e svantaggi, come hanno vantaggi e svantaggi le centrali termoelettromeccaniche, a carbone, ecc.
Sono stati di più i morti nelle miniere di carbone nella civilissima Europa o quelli dovuti ad incidenti nucleari nella meno civile Unione Sovietica?
Energie alternative? Non ce la raccontiamo !
Non esistono energie alternative, se con questo termine intendiamo la solare o la eolica, esistono casomai energie integrative, energie che quand’anche sfruttate al massimo produrrebbero un modestissimo contributo al fabbisogno di energia.
Volere tutto e senza essere disposti a rinunciare a qualcosa non è possibile. L’energia nucleare, con tutti gli svantaggi, rimane ancora la fonte energetica migliore.
Nibbio le scorie dove le metti? Magari in qualche paese in via di sviluppo? E soprattutto hai idea di quanto costi una centrale? Io sinceramente preferirei attuare una politica energetica integrativa e una politica personale di sobrietà (consumo poco). Eppoi che razza di argomento è: il petrolio finirà, l’automobile uccide, il mondo finisce allora la soluzione è una bella centrale nucleare. E’ come dire la pistola uccide, il fucile uccide allora meglio comprare un bel bazooka.
Cito dall’articolo da me linkato, riguardo al solare di nuova concezione che stanno utilizzando a Priolo:
“Basta un quadrato di tre chilometri di lato, la lunghezza di una pista di aeroporto, per ottenere la stessa energia di una centrale nucleare.”
A me non sembra, Nibbio, quel che tu hai definito “un modestissimo contributo”…
si giorgia, la sapevo questa cosa di Piano, ma l’idea innovativa consiste proprio nel locale per scambisti.
giorni fa, non ricordo dove, qualcuno parlava della necessità di sfruttare meglio le nostre risorse naturali.
Il sogno dell’industrializzazione è ormai naufragato da temo, non siamo abbastanza competitivi e non abbiamo i mezzi (o la spregiudicatezza) per esserlo e allora tanto vale cambiar.
Siamo un popolo un po’ così, sempre in bilico tra la nostra creatività e l’ammirazione per l’efficienza dei paesi più industrializzati, e nel barcamenarsi in questo vittimistmo improduttivo, sfamiamo a pizza e gelato orde di giapponesi, americani e, ultimamente, anche russi.
Insomma, bando ai soliti pudori vetero-cattolici, e avanati con la produttività creativa.
Stalker,
che vai elucubrando? Rileggiti quanto ho scritto
SKID,
lo confermo, ad oggi le energie integrative rappresentano un apprto energetico trascurabile. Questo è un dato di fatto. Che poi un domani, più o meno prossimo, si possa riuscire a sfruttarle in modo soddisfacente, rientra nel campo delle ipotesi auspicabili e non potrei che rallegrarmene. Rimane il fatto che al momento non è così e fra ipotesi e pratica…ce ne passa.
Ci rinuncio.
no nibbio, non è un’ipotesi. Una centrale sperimentale di quel tipo è già in funzione a Priolo.
Tu dici che l’energia nucleare è la fonte energetica migliore. Nell’articolo che ho riportato Rubbia dice una cosa diversa, e lo fa con un esempio pratico, non con ipotesi.
Costruire quelle centrali è molto più veloce ed economico della costruzione di una centrale nucleare, tra l’altro, quindi il passo dall’idea alla pratica sarebbe pure più semplice.
Al solito manca la volontà…
Ma non vorrei cominciare a dare i numeri, che su un blog non va, pero’
quanto costa una centrale, in quanto si ammortizza e dove si prendono i soldi
Sviluppiamo tecnologia noi, creandoci un know how, o come temo compriamo da altri
Combustibile dove lo prendiamo e a che prezzo attuale/futuro
non dipendiamo da opec ma non abbiamo giacimenti mi sembra quindi dipendiamo da ?
Controlli e sicurezza, chi se ne occupa, con quali garanzie e con quali costi.
Dulcis in fundo scorie, quante e dove le smaltiamo, realisticamente.
Mi sembra che non siamo in grado di smaltire neanche qualche sacchetto di monnezza.
Le fonti alternative non basta auspicarle, bisogna finanziarle
Vis che dici ?
” ma l’idea innovativa consiste proprio nel locale per scambisti.
.. qualcuno parlava della necessità di sfruttare meglio le nostre risorse naturali.”
non era a caso giar, non era a caso…
Da Cernobbio
Quando usano (“È importante lo sviluppo delle energie rinnovabili, ma soprattutto riconsiderare la questione dell’energia nucleare. L’Europa ha bisogno dell’energia nucleare…”) la salvaguardia dell’ambiente e il protocollo di Kyoto come pretesto per …
Da Cernobbio
Quando usano ( la salvaguardia dell’ambiente e il protocollo di Kyoto come pretesto per chiedere più nucleare (“È importante lo sviluppo delle energie rinnovabili, ma soprattutto riconsiderare la questione dell’energia nucleare. L’Europa ha bisogno del…
visto dove ci ha portati il petrolio, è chiaro che è stata una cagata pazzesca: mutamenti atmosferici, buco nell’ozono, progressiva desertificazione e cambiamento radicale della vita sul pianeta terra entro 50 anni.
insomma, viene da ridere a certe osservazioni. è come se un malato di cancro terminale dicesse di aver fatto bene a non aver fatto la chemio..
i problemi col nucleare esistono eccome. ma visto il vicolo cieco del petrolio, bisognava addossarseli. a qualsiasi costo.
ora il pianeta è fottuto. ecologicamente e politicamente. mandiamo sonde su marte e qui siamo fermi all’invenzione del motore a scoppio. no, dico, ci rendiamo conto?
Scusate, ma mi sembra che qui tutti diciamo delle sacrosante verità, ma nessuno riesce a metterle insieme.
Avete presente gli Usa? Loro il nucleare mi sembra lo usino a profusione. Hanno pure dei giacimenti di petrolio. Lo spazio sconfinato dove costruire le cattedrali atomiche e per stoccare i rifiuti (che però vengono rilavorati dall’industria bellica e lasciati sui vari campi di battaglia).
Ecco, non mi sembra che gli Usa, in fatto energetico, abbiano meno problemi di noi.
L’anno scorso in Italia ci fu il blackout per problemi della rete (chi può dimenticare il famoso albero svizzero?). Ma contemporaneamente, in California mancava proprio la corrente, per diverse ore al giorno, più giorni la settimana.
Saranno degli spreconi, ma loro il nucleare ce l’hanno… come hanno il petrolio, ma spesso gli interessi economici di approviggionamento sconfinano anche in guerre per il controllo dei giacimenti mediorientali…
Non possiamo pensare ad un’unica soluzione energetica per l’Italia, ma ad un insieme di energie alternative ed allo sfruttamento migliorato di quelle esistenti.
Per fare un’esempio, a cosa serve avere una macchina con cilindrata 4000 benzina? Perchè non viene incentivato l’acquisto di auto più “ecologiche” (e non intendo elettriche o metano o altro, intendo motori più in linea con i limiti di velocità)?
Qualcuno ha visto “un futuro sostenibile” di Grillo? Avete presente come si scaldano nel paesino?
Più fotovoltaico per tutti!
Beh ragazzi abbiamo già il Petrolchimico di Marghera, non abbiamo bisogno anche del nucleare per creare degli incidenti spettacolari!
Scusate (e due) ma credo che tutti quanti parliate di qualcosa che non conoscete affatto.
Il tono di molti è quello da bar sport con discussioni tra gioco a zona e gioco a uomo… mah!
In premio luogo non capisco cosa c’entri il nucleare con il petrolio per l’automobile.
Non credo che nessuno (che non si sia fatto di roba molto pesante) stia davvero pensando a un’auto con motore a fissione nucleare.
La maggior parte dell’energia elettrica di rete in Italia arriva soprattutto dal gas naturale, e in Nord Italia dalla generazione idroelettrica.
Qualche giorno fa su Radio24 un esperto dell’ENEA (non ricordo il nome) sosteneva che il nucleare è ormai in fase di progessivo abbandono in quasi tutti i paesi in cui è stato impiegato. UK e USA in testa. Perché: perché è costoso. Molto costoso. Progettare, contruire, mantenere e getiro lo smaltimeno è un problema enorme.
Il fotovoltaico esiste, è un’alternativa valida, e è un successo soprattutto in Giappone e in Germania, dove è una realtà affermata.
http://enelgreenpower.enel.it/it/energia/fotovoltaico/sviluppi.html
http://www.ingegneri-ca.net/informazione/92/info92-c.html
http://www.archibio.com/index.php?id=884
Un signore che chiama Carlo Rubbia sta insistendo che bisogna puntare sulle energie rinnovabili primo tra tutto il fotovoltaico/solare (subito) e poi l’idrogeno (a lungo termine).
Sono facili da impiantare e poco costose. E soprattutto ci rende autonomi dai fornitori di combustile (sia esso petrolio, gas o barre di plutonio).
Secondo Rubbia un metro quadro di sole al giorno genera energia pari a un barile di petrolio.
E’ solo una questione di tempo: il primo che ci arriva prende tutto il banco.
Il nucleare è il passato, come il petrolio.
Scusa Low se insisto pur non sapendo di cosa parlo.E’ noto che noi non compriamo energia elettrica da Francia e Svizzera,e infatti la nostra bolletta è leggerissima.Inoltre è noto che non esistono centrali a gasolio.Il sole,come il vento,è una fonte che esiste ovunque allo stesso modo e che può rendere energia con continuità,vero?
P.S.Preferisco il gioco a uomo.
Il sole, soprattutto nel sud Italia, è possibile e rende, appunto, un barile al metro quadro al giorno.
Rubbia parla da tempo di un sistema di generazione basata sul sole ad accumulo di calore, che ha costi e rendite paragonabili a quelle del petrolio (a 20$ al barile).
L’eolico è usato molto al nord Europa (come al solito…). Da noi c’è poco vento, è vero. Ma anche in questo caso, siamo noi che siamo furbi?
Rubbia è favorevole al nucleare, ma a un nucleare “moderno e innovativo” che nessuna ha ancora implementato. E dice che:
– ci vorranno almeno 10 anni per costruire in Italia un nuovo reattore, di quelli di concezione moderna;
– un nuovo impianto costa 3,5 miliardi e mezzo di Euro e si “ammortizza” (cioè si ripaga) in non meno di cinquat’anni;
– in Italia usiamo troppo petrolio e gas (che dobbiamo importare) e poco carbone (che è più disponibile);
– le scorie radioattive resteranno tali per i prossimi 50.000 anni;
Ripeto inoltre la domanda chiave: dove costruiamo la prima centrale Nucleare? Vicino a casa di chi?
Esiste inoltre una questione di risparmio e conservazione energetica: le tecnologie esistono e sono sul mercato. Cominciamo a tassare brutalmente chi brucia molta energia (elettricità e petrolio), rispetto a chi risparmia con tecnologie più efficenti.
Alcune piccole consderazioni vanno però fatte:
gran parte dell’inquinamento che ammorbale nostre città prviene non solo dall’utilizzo delle automobili, ma anche e soprattutto dai sistemi utilizzati per laproduzione di acqua calda sanitaria e per il riscaldamento, un prmo passo potrebbe da fare potrebbe essere dunque il vincolare il rilascio di nuove concessioni edilizie all’adozione di sistemi di riscaldamento basati sull’utilizzo di pannelli solari (sono tecnologie ormai mature con costi abbordabili);
le ricerche del Prof. Rubia vanno in una direzione importantissima ma ci vorranno diversi anni prima che quesi sistemi siano utilizzabili in maniera efficente e conveniente (si parla in prospettiva di almeno una decina d’anni d’attesa), nel frattempo rimane il problema di fornire energia sia alle abitazioni sia alle attività economiche: nel primo caso le fonti rinnovabili possono coprire in maniera rilevante (dal 20% al 100% del totale secono i casi) il fabbisogno necessario, nel secondo caso no ma possono essere utlizzate in modo integrato, il problema è l’enorme investimento economico per la conversione degli impianti esistenti. Siamo pronti ad affrontarlo?
Mi permetto di precisare:
– La maggior parte dell’inquinamento delle città è dovuto ai gas di scarico dei mezzi a combustione interna (auto, camion, etc.).
– Il peso delle altre emissioni inquinanti, dipende dal combustibile che si brucia: per esempio a Milano si usa il Metano che è tra quelli che inquina meno in assoluto. E’ bene far notare anche che il metano è una valida alternativa anche per le auto, che consumano e inquinano meno di un’auto a benzina e diesel. E complessivamente cosa meno.
– Soluzioni pronte al momento non ce ne sono, o se ci sono sono così costose che nessuno vuole implementarle. Anche la ri-conversione delle centrali da Petrolio a Gas o addirittura a Carbone è molto costosa.
– Certamente per il breve / medio sarà necessario pensare a soluzioni miste (aumentando la quota del rinnovabile), associate a serie politiche e incentivi per la conservazione e il risparmi energetico.
Aggiungo ancora la militarizzazione del territorio
Visti i tempi una centrale nucleare va difesa anche da attacchi terroristici.
E non e’ poca cosa.