I migliori pomeriiggi della noostra viita..

Un contributo ferragostano di Delio.
Chi di voi frequenta con regolarità dei tedeschi, magari in estate, sa forse che la cosa che piú li fa scompisciare, degli italiani, è la fobia assoluta verso i bagni a stomaco pieno. Avete presente la regoletta delle due ore da far passare tra pasto (che si tratti di sorbetto o piuttosto di timballo con melanzane e polpettine) e il primo piedino infilato nell’acqua a temperatura brodosa di ferragosto (secondo gli ortodossi, persino una doccia può essere fatale)?
Beh, quegli impertinenti dei tedeschi non solo non l’hanno mai sentita, ma anzi ogni tanto chiedono anche: “sì, ma chi l’ha detto che fa male, che è pericoloso?”. e gli italiani lì a cercare di rispondere: “mah, non lo so, la scuola, la tv [sorriso sarcastico del tedesco di turno], la mamma [il sorriso diventa ghigno], tutti“.
Ed è questo il punto: in effetti, è una certezza diffusa, tramandata da generazioni, infissa nella coscienza collettiva da Trento a Lampedusa, da Cecina a Porto Recanati; ma se dovessi spiegarne il perché, le origini, le dimostrazioni di pericolosità, non saprei da dove iniziare. E allora arriva il colpo di grazia: “d’accordo, magari non proprio un bagno nell’acqua gelida dopo aver mangiato ad un pranzo di nozze, però in germania dopo un panino il bagno ce lo si fa eccome…”.E tu fremi, vorresti urlare “gne-gne-gne” per non sentire, senti che sta arrivando – “…e nessuno si è mai fatto niente”.
E ti indicano stuoli di biondi bimbi tedeschi che sono ancora vivi vegeti e sorridenti, mentre tu hai sprecato i migliori pomeriggi della tua infanzia sotto l’ombrellone.

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10 Commenti

  1. Beh, io non sono un maniaco delle due ore (per la mia italica mamma apprensiva, tre). Però un po’ di medici che dicono ‘sta cosa li ho sentiti, e non solo in TV: pare che sia perchè la digestione richiama un bel po’ di sangue, e lo shock termico può avere (può, in certi casi, mica sempre: ma basta una volta…) conseguenze letali.
    I bambini che sorridono sotto l’ombrellone sono solo quelli che ce l’hanno fatta… finora. Domani, chissà.
    A proposito, che ora è? Ah, bene. Splash, Sguazz sguazz.

  2. e’ proprio cosi’, la congestione deriva dalla differenza di temperatura tra il tuo stomaco che lavora circondato di sangue caldo e la temperatura fredda dell’acqua.
    infatti nessuno vieta di farsi una doccia calda d’inverno.
    la muscolatura dello stomaco si blocca e nei casi piu’ leggeri ti da una semplice digestione difficile nei casi piu’ estremi porta a conseguenze piu’ serie, le implicazioni che portano alla morte non le so ma cosi’ va la storia :)

  3. Oltretutto, per compensare al freddo esterno, viene richiamato più sangue, sottraendolo alla restante circolazione, cervello compreso, non so se mi spiego.
    E’ però una questione relativa: mio nonno sudato si beve l’acqua del frigo e non gli succede niente. Se lo faccio io, non sudato, quasi mi vengono i crampi allo stomaco.

  4. e come la mettiamo quando tuo figlio ti chiede – ma posso bagnarmi almeno le gambe? –
    No, è meglio di no, non saprei perchè ma insomma no, e quando dico una cosa non voglio discutere che c’ho le mie ragioni!

  5. Quindi, alla fin della fiera, c’abbiamo ragione noi?
    Viscontessa, al pupo che chiede se si può bagnare quantomeno le gambe si risponde un no categorico, perchè tanto si sa già che appena giri la testa lui ne approfitta per buttarsi in acqua con gambe, chiappe e tutto, per cui no Robertino, e attento che poi volano schiaffi, hai capito?

  6. Dipende anche cosa si mangia, un conto è aver mangiato le fetuccine a 30 gradi sotto l’ombrellone, un altro è un panino e ‘na coca.
    Io personalmente quando vado al mare mi faccio lo spuntino in spiaggia, mica di più, e poi subito in acqua…

  7. solo un adulto può restarci secco, perché il bambino se ha freddo non si butta a mare; i bambini non sono fessi. come già sottolineato da esimj maestri della congestione che sono intervenuti prima, è la grande differenza di temperatura che ti fotte, e i bambini non si fanno del male.

  8. così funzionava per i nostri genitori per i quali avere figli era un evento naturale e le cui uniche preoccupazioni, tutt’al più, erano quelle di ordine economico.
    Adesso no, adesso non funziona più così, adesso, già se decidi di avere un figlio, trovi sempre qualcuno che ti domanda “perchè”, ricordo che quando decisi di frequentare un corso di preparazione al parto, l’ostetrica che teneva il corso, convocò il mio compagno e gli chiese perchè voleva diventare padre.
    E poi adesso i bambini non si chiamano più Robertino, Carletto, Elenuccia, adesso sulle spiagge senti urlare “Adelchi! t’ho detto da uscì dal’acqua che sennò te’viè la cognizione” oppure “Pier Guccio Maria, un tu lo vedi che tu se tutto molle, un t’avevo di detto di bagnarti solo i’ capo?!?”.
    Prova tu in una spiaggia di mezzo agosto ad urlare “Robertino il bagno non lo fai, altrimenti ti prendo a schiaffi!”.
    Se ti va bene ti arriva una assistente sociale e ti “revoca” il pargoletto seduta stante, altrimenti ti ritrovi la Signora Camilla, vicina di ombrellone, che ha appena finito di frequentare un corso di pedagogia al quartiere, e ti tiene una giornata intera a spiegarti che con simili atteggiamenti, tuo figlio da grande diventerà un disadattato sociale.
    …e poi magari finisce anche per votare FI!

  9. La mia mamma questa cosa la sapeva. Per cui evitava di farmi buttare in acqua a bomba dopo un pasto completo, ma dopo un panino ci potevo anche andare. Sono talmente freddolosa che uscivo dall’acqua dopo pochi minuti in ogni caso…

  10. La congestione, la chiamavano le nonne. Che poi ti davano una-caramella-una e non potevi andare in acqua per quattro ore, le stronze. Non serviva neanche essersi ingolfati di parmigiana di melanzane e stracotto d’asina: bastava il minimo movimento di mandibole per far scattare il coprifuoco (copriacqua?).
    Vaglielo a dire, alle nonne, che era una puttanata (perché lo è, oh se lo è). La sincope da idrocuzione esiste, ma deriva da sbalzi violenti di temperatura: può venire se la digestione è laboriosa e l’acqua è fredda, ok, ma può capitare allo stesso modo a quelli che si cuociono al sole e poi si tuffano senza raffreddarsi prima. Alla peggio si può arrivare all’arresto cardiaco, ma è uno dei rari casi in cui le manovre base possono far riprendere il tapino (anche se Mitch Buchannon resuscita i morti tutti i giorni).

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