Come per il blog precedente, anche per questo apre – finalmente – il MacchiaShop!
Contrariamente a quanto molti di voi potrebbero essere indotti a pensare dopo averne sentito il nome, no, non è un negozio che vende vestiti usati da Monica Lewinsky. All’interno trovate invece tutta la linea estate-autunno di Macchianera: T-shirt di tutte le taglie e di qualsiasi colore, felpe, canottiere, camicie, orsetti (sì, letto bene: orsetti), cuscini, mousepad, borse e grembiuli.
Una volta che avrete fatto accesso allo shop (è sufficiente cliccare qui) potrete modificare automaticamente taglie, misure, modelli e persino aggiungere scritte a vostro piacimento.
Il tutto è possibile, come sempre, grazie ai ragazzi di E-Shirt. Dio li abbia in gloria.
Apre il MacchiaShop!
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che schifo, ma chi ti credi di essere, personalità confusa?…almeno ti potevi rivolgere a qualche coperativa sociale, che so, http://www.madeinjail.com
Sono dell’avviso che se qualcuno desidera che io porti il suo logo sulla mia panza, deve essere lui a pagare, e non io. Vale per la nike, l’adidas e anche per macchianera :)
GePs, sei stato breve, chiaro e assai condivisibile. Aggiungo che la corrente “mi autorappresento” per mezzo del precotto delle scritte sulle magliette o dei loghi ammiccanti (tutti convergenti nell’alveo del concetto: faccio parte di un giro che voi umani) ha fatto il suo tempo e sfatto i nostri zebedei.
Lo giuro! solennemente giuro che ho scritto i’ commento di sopra, senza aver letto questo post.
Via Azu ha sempre ragione!
PS.
Sprovvisto, momentaneamente di piccioni viaggiatori, espulso da tutti i reali uffici postetelegrafonici, limito i mi’ commenti a i’ commenti altrui.
l’ultimo link è sbagliato
le fatiche dell’ecommerce…
Ho scoperto che l’ecommerce è pesante non solo per chi viene relegato a una vita da Charlie Chaplin del customer…
Mah, quante pippe mentali inutili. Se la T-Shirt mi piacesse la comprerei senza stare a pensare a chi deve pagare chi oppure a quale “elite” essa mi garantirebbe l’appartenenza (…). E poi in ogni caso che pubblicità sarebbe? Il 99,5% della gente non sa nemmeno cos’è Macchianera, e l’url non viene riportato (in tal caso sì che la cosa sarebbe poco gradevole). Il logo è anche carino, consiglio a Gianluca di fare una versione delle magliette solo col logo e senza la scritta “Macchianera” sotto.
P.S.
Chi ha citato Made in Jail forse doveva prima scomodarsi a fare una visitina al sito e vedere che:
“Nella notte di mercoledì 9 giugno qualcuno ha incendiato distruggendolo completamente il nostro laboratorio esterno di serigrafia in via Dina Galli 4, che serviva per i ragazzi detenuti, come misura alternativa alla pena, impedendo in tal modo alla Cooperativa di operare nella propria attività che va avanti da 15 anni.
Denunciamo fortemente questo atto vandalico che ha distrutto tutte le nostre attrezzature e i telai.
Ci scusiamo con tutti per gli eventuali ritardi. Il nostro lavoro non si ferma nonostante questo atto, ci stiamo attrezzando per ricostruire un nuovo laboratorio per continuare in un lavoro in cui crediamo fortemente.”
quindi anche volendo non potrebbero stampare magliette per Macchianera.
david, il sito l’ho visitato, così come quello di e-shirt (per vedere se fosse a fini di lucro o no), che però non si è aperto. Proprio perché ho letto quello che è successo, a maggior ragione, ho citato made in jail (che era stata la prima che mi è venuta in mente), perché forse hanno bisogno adesso più che mai di una mano, no?
Gianluca, e le e-shirt di BlogNation no?
Sbaglio, o assomigliano spudoratamente a quelle di Wittgenstein?
Arrivano anche le T-Shirt di BlogNation e Radionation. In ogni caso, Commubio, come dire… il primo shop di T-shirt, ancora prima di quello di Personalità Confusa, è stato quello di GNUeconomy. Questo è praticamente lo stesso, solo che ha cambiato nome.