A pensarci bene, la vita è tutta una questione di frontiera: odorare l’ignoto, varcare le colonne d’Ercole e via andare, alla conquista del West.
Anche in politica. Ci sono i territori da percorrere, i cuori da gettare oltre l’ostacolo, i pellerossa da convincere. Rocco Buttiglione, ministro in forza ai cow boy centristi del governo Berlusconi, lo sa.
Gettando lo sguardo di là – attraverso il verde brillante della prateria che dimostra in maniera lampante l’esistenza di Dio – ha detto in un’intervista al Corsera di domenica: “Noi vogliamo continuare ad essere la ‘frontiera’ centrista della Casa delle Libertà” (da adesso in poi tutti i virgolettati sono suoi).
La frontiera.
E’ Dio che la progetta – la frontiera – ed è Dio in persona a costruire la ferrovia. E’ strumento di dialogo il treno, mica pum pum e basta. Di generalicuster quelli dell’Udc non vogliono sentirne parlare. Non gli sono mai piaciuti i guastatori. Tanto è vero che, sfasciare per sfasciare – in un paese maggioritariamente ancora molto giovane e senza soldati a cavallo – “con un cinismo politico che non gli appartiene, potrebbero anche farsi i loro calcoletti e pensare alle prossime elezioni”.
Dimostrazione lampante di lealtà!
No, gli Udc sono ancora ragazzi che giocano – soltanto – a ramino. Strategia pura: poco creduloni e molto romantici, loro e quell’idea fissa dei bei tempi che furono. E, partita dopo partita, potrebbero anche pensare – chessò – “di allearsi con Prodi… il che tra l’altro gli consentirebbe di sbarazzarsi di Bertinotti, ritrovandosi quindi con una prospettiva di governo facile e sicura”.
Il tutto sempre all’insegna del frontierismo puro, s’intende.
E invece – lo ripete il luogotenente Rocco – no: “Noi vogliamo restare nella Casa delle Libertà”. Siamo la punta avanzata di un mondo che geometricamente si espande, cosciente delle proprie ragioni e, anche se i cavalli diminuiscono, l’ottimismo quello giammai.
In futuro però – lascia intendere – chissà. In fondo la frontiera è mobile, si sposta, è progetto in divenire.
L’unica cosa da sapere – questo sì – è che la locomotiva del governo ha la strada segnata. Il bufalo no, può scartare di lato e – in definitiva – tra la vita e la morte c’è sempre una terza scelta.
Questa cosa è su Leftwing, dove si possono trovare – per esempio – una cronaca dell’ultima direzione nazionale dei Ds in chiave Bruno Pizzul, un pezzo sul Tre Nazioni di rugby, uno sul Tour e una tiratina d’orecchie per Andrea Camilleri.
Bello. Manca solo di dire che Buttiglione Bill ha firmato col Circo Pacebbene di Berlusconi, per poter girare l’Europa da commissario.
Concordo con manolenta caro bewaredog è uno dei pezzi migliori che hai scritto ultimamente. Spero che sia tutta farina del tuo sacco.